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monsee ha scritto:La mia esperienza personale mi ha insegnato (purtroppo!) due tragicomiche cose: 1) la scuola è proprio quella che ti insegna a detestarla, la cultura (inclusa la poesia e -in generale- la letteratura, che rende insopportabili quasi come fa con la matematica); 2) la responsabilità di gran lunga maggiore di questo, ricade sul corpo degli insegnanti (che si ritengono impegnati ad "educare" -ahinoi!- prima che ad "insegnare" [e son due cose, a ben guardare, diamentralmente opposte e inconciliabili: o si "educa" o si "insegna", non ambedue le cose]). Hai detto bene,credo che ognuno possa parlare per esperienza personale e da quì spesso ne diviene il nostro pensiero in proposito............ io ho avuto un professore di lettere che mi ha educata ad amare la letteratura (questo è solo un esempio),al piacere che ti da un libro nel coglierne l'essenza o a volte solo la struttura, e questa educazione mi segue tutt'oggi,se mi avesse solo istruito o solo insegnato forse oggi avrei solo avuto un bagaglio culturale dimenticato in qualche meandro della mia mente,io credo molto nell'educare al fare..........e non credo che questo appartenga solo al passato come si è solito dire,credo che la scuola, come ogni altra cosa,sia fatta di persone...........se hai la fortuna di incontrare quella giusta .................
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ti prego Azzurra non farmi questo!!!!!!........... di sabato nooooooooooo
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Francesca, non sai quanto ho sperato che tu non vedessi quei due links, ma dovevo comunque correre il rischio. Fa finta di niente, intanto tu ed io, che abbiamo a che fare con i marmocchi, ci ripassiamo questa http://www.youtube.com/watch?v=VV4bIpIivL0 per la prossima attività di musica e, poi, ci ascoltiamo per i fatti nostri queste due: http://www.youtube.com/watch?v=XyPDCkNNKao http://www.youtube.com/watch?v=5-wkjTI8RUM&feature=relatedI PDF li lasciamo senza problemi e senza limiti di tempo agli altri Aiutamici :-)
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ok,eseguo..........ognuno si diverte a modo suo,.......sai che svago per gli aiutamici leggere "quei PDF"
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PER Azzurra: Sono convinto che alla base dei documenti adottati in Italia nel campo educativo (come pure di molti documenti che da codesto campo specifico, o poco tant, esulano) ci sian dei gravissimi errori "di base" (errori di fondo, insomma, che impediscono una giusta valutazione di come veramente stan le cose). Faccio solo un esempio, sperando che basti a chiarire (anche se temo che, invece, ci vorrebbe un secolo di tempo speso in discussioni inconcludenti e assai accanite -dato il punto di quasi-delirio in cui oggigiorno ci troviamo- ...): nel Quaderno del Patto di Corresponsabilità, sta scritto, fra altre cose (in una "testimonianza"), "Il secondo nido dei bambini è la scuola". Constatazione che può anche essere precisa qualora noi s'intenda, con "nido", semplicemente "asilo-nido" (ossia una sorta di "parcheggio" dove tenere, tutti assieme, -ma ben sorvegliati!- i piccoli mentre gli adulti se ne stanno a lavorare). Non è più vero, invece, qualora per "nido" s'intenda una sorta di "seconda famiglia" o un luogo (anche emotivamente) "assolutamente centrale" nello sviluppo e nella crescita (anche specificamente culturale) dei vari "discenti"... Nel senso che la scuole NON dev'esser minimamente "nido", per quelli che la frequentano, bensì strumento per apprendere e capire: non deve in alcun modo sovrapporsi alla famiglia. Deve insegnare, non "educare" (pensano a questo già la famiglia e -in seconda battuta- "la società in generale" [finendo con tutta una molteplicità di media e gli audiovideo, a cominciare dal sistema d'indottrinamento collettivo applicato sovente, specie alle donne e ai giovani [vittime designate, giacché son proprio quelle che si richiede di "condizionare"] noto ai comuni mortali come "l'ultimo grido della moda" [moda che non è certo di per sé negativa, ma -se manipolata ad arte come sovente accade,- può facilmente, tante volta, diventarlo])... L'errore, a mio parere, dunque, è "di base" (sono i pilastri stessi su cui è stato innalzato l'edificio ad esser marci). La stessa "Psicologia dell'Età Evolutiva poggia per intero su un gravissim errore. Non è tramite "schemi operatori concreti" che il cervello apprende: è tramite astrazione. Non sono le "somiglianze fra le cose", che il nostro cervello nota: sono le "differenze fra le cose" (la somiglianza vien percepita quale puro e semplice risultato di un'assenza -anche se sol apparente- di differenze rilevate). Partendo da basi cotali, è giocoforza che la scuola miri più che altro ad "educare" e -per riuscirci- non esiti a spacciar per verità delle bugie (che vengono inculcate agli studenti per renderli incapaci di capire -magari, con la propria testa,- eventualmente, in successivo futuro). E si potrebbe andare avanti a lungo per cent'anni (e anche di più), ma il danno -temo- ormai è tale che non approderemmo a niente in tutti i casi. Questo per dire che (volendo per davvero discuter l'argomento, non solo molto superficialmente come io sto facendo ora) ci vorrebbe un impegno e tale un dispendio di tempo (andrebbe, ad esempio, chiarito anche, e una volta per tutte, che l'intera Psicanalisi -fatta parziale eccezione della sola Sistemica- non vale più d'una ciarlatanesca "lettura delle carte" o dell'Astrologia) che questo avrebbe senso solo qualora vi fosse una qualche speranza di migliorare le cose... speranza che non credo -da più di mezzo secolo- più esista...
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>> ... Nel senso che la scuole NON dev'esser minimamente "nido", per quelli che la frequentano, bensì strumento per apprendere e capire: non deve in alcun modo sovrapporsi alla famiglia. Deve insegnare, non "educare"
Non sono d'accordo con quanto dici, come potrebbe la scuola "insegnare" senza contemporaneamente "educare"? A meno che tu non rifiuti un'educazione di tipo "politico" in senso lato, come forse oggi capita in certe scuole, e che non possiamo accettare. Ma considera invece l'"educazione" come un indirizzamento verso comportamenti etici e sociali, anche affettivi al limite ... e poi, con i bambinetti più piccoli, vedresti davvero una scuola tipo quella romana o ateniese, con un pedagogo severo, con tanto di bastone?
>> La stessa "Psicologia dell'Età Evolutiva poggia per intero su un gravissim errore. Non è tramite "schemi operatori concreti" che il cervello apprende: è tramite astrazione.
Non mi pare che questo vada bene per i bambini piccoli; non sono un esperto in questo campo, ma credo che quanto tu dici valga per i ragazzi più grandi. I piccoli hanno bisogno di esempi concreti.
>> E si potrebbe andare avanti a lungo per cent'anni (e anche di più), ma il danno -temo- ormai è tale che non approderemmo a niente in tutti i casi.
E qui sono pienamente d'accordo con te, soprattutto con la tua precedente affermazione sulla responsabilità degli insegnanti. Per troppo tempo l'insegnamento è stato visto come un "impiego" qualsiasi, un modo come una altro per campare, per cui - complici i vari governi che cercavano voti e preferenze - sono stati assunti negli anni centinaia di migliaia di diplomati/laureati disoccupati a fare gli insegnanti e i professori: molti di loro erano capaci e competenti, ma c'erano anche molti incapaci, in un calderone senza distinzioni che ha alla fine demotivato anche quelli più competenti. Questi sono fatti che riscontro molto vicino a me. Niente è più dannoso, non solo sull'apprendimento ma sulla psicologia e sulla disposizione al lavoro dello studente, di un insegnante svogliato ed incpace. E' un lavoro molto delicato e molto professionale, da non dare a chiunque a casaccio.
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La scuola deve essere abolita come Ente inutile. La scuola non deve educare e la famiglia nemmeno, in quanto l'unica direttiva valida deve essere "E' proibito proibire". I bambini devono essere lasciati liberi di agire e di astrarre come ben si vede in questo filmato: http://www.youtube.com/watch?v=5m5i08E_Fz8Ciao.
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raresquare ha scritto:come potrebbe la scuola "insegnare" senza contemporaneamente "educare"? L'educare è cosa antitetica all'insegnare. Son mondi diversi fra loro, del tutto inconciliabili. Quando uso la parola "educare", vorrei fosse ben chiaro, NON voglio attribuirle alcunché di inevitabilmente negativo. L'educare è attività legittima e non va criminalizzata (tutt'altro!)... Ma è un'attività che deve esser fatta da chi "naturalmente" (per "diritto naturale", direi perfino "biologico") la detiene, ovvero... la famiglia (i genitori, in primo luogo, ma anche i nonni, zii, cugini, etc...) Ad affiancare questo nucleo nell'educazione, c'è tutta la Comunità (quale che sia la sua forma sociale), della quale si può sostenere che qualche volta tende ad impicciarsi troppo, ma non si può proprio negare che il suo ruolo (specie quello "di garanzia" dei minori) sia irrinunciabile e importante (i genitori folli e irresponsabili, talora, ahinoi, esistono!)... Nel proprio ruolo (comunque, all'apparenza, secondario su di un piano sociale [ma l'apparenza, qualche volta, inganna!]) di "aiutante" della famiglia nell'educare i propri "giovani", la Comunità tende sempre e comunque (e questo è naturale, benché talora si risolva in uno stillicidio di minuscoli, quotidiani, "lavaggi del cervello") a trasformare tutti i "giovani" in quello che -secondo l'ideologia sia pedagogica sia [e ancor più] di potere che dominan la scena in quel momento- è "il cittadino medio ideale". Cosa che, generalmente (per chi punta a dominare anche in futuro), significa, una persona "socialmente morbida" e relativamente facile da raggirare. Non è affatto casuale che la scuola odierna sia stata creata prendendo a modello l'istruzione religiosa (e sino dall'inizio). E questa scelta è stata fatta proprio perché l'impostar la scuola "laica" sul modello religioso garantiva (e ancora garantisce) maggiori possibilità di manipolazione e condizionamento dei discenti (nessuna religione al mondo ha mai voluto "insegnare" niente: la sola cosa che vogliono è "convertire", "educare" tutti a "viver da persone pie" (ergo, sottomesse al clero dominante e con la mente colma di credenze irrazionali [chi ha "pietre di paragone" mentali sbagliate ha maggiori difficoltà a discernere il vero dal falso e sceglier cosa credere e cosa invece no: si affida ai "superiori", ai suoi "buoni maestri"... che sono, in questo casi, i capi religiosi]). Questo non cambia di un capello, in ogni caso, l'importanza del ruolo "educativo" della Comunità, anche se -in questo campo- è sempre la famiglia a aver ruolo maggiore. La scuola dovrebbe essere altra cosa. Non dovrebbe, ritengo, minimamente occuparsi di "educare": dovrebbe concentrarsi unicamente sull'insegnamento. Non vedo -né voglio- "una scuola di tipo romano" e neanche "di tipo ateniese": la scuola che vorrei ci fosse è quella che sognava già, ai suoi tempi, Albert Einstein (il quale, non a caso, proprio perché cercò di attuarla e renderla reale, farla diventar concreta, venne cacciato via dalle sue aule in malo modo [dai suoi esimi colleghi e superiori, nonché da alcuni inviperito genitori] e rinunciò -piuttosto che mentire ai suoi studenti- ad insegnare). Una scuola in cui si insegni... e si insegnino cose vere (non chiare menzogne cui i discenti sono obbligati a credere in virtù della minaccia di cattivi voti, punizioni disciplinari e bocciature), si insegni ad ognuno a pensare con la propria testa, a non dare per certo il "principio di autorità" (chi sta più in alto ne sa sempre di più), s'insegni che "la verità" non ha assolutamente niente a che spartire con quello che crede la "maggioranza" e che il fatto che tutti credano una cosa non la rende affatto più vera. Una scuola che insegni che l'insegnante val quanto lo studente e deve dimostrare (e nel modo più chiaro, nel modo migliore, non aggrappandosi al fatto che "sta scritto sul Libro" o che "lo sanno tutti") al suo discente che quanto sta affermando corrisponde al vero. Una scuola che insegni ad amarla, la cultura, e non a "sopportarla", bene o male, al solo fine di aver la sospirata promozione... In quanto alla bufala degli " schemi operatori concreti piagettiani", si tratta di mera bugia. L'apprendimento (anche per i neonati) procede solamente "per astrazione". Non è questione di età: è cosa che vale per tutti (inclusi gli animali, adulti o cuccioli che siano).
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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monsee ha scritto:PER Azzurra: L'errore, a mio parere, dunque, è "di base" (sono i pilastri stessi su cui è stato innalzato l'edificio ad esser marci). La stessa "Psicologia dell'Età Evolutiva poggia per intero su un gravissim errore. Non è tramite "schemi operatori concreti" che il cervello apprende: è tramite astrazione. Non sono le "somiglianze fra le cose", che il nostro cervello nota: sono le "differenze fra le cose" (la somiglianza vien percepita quale puro e semplice risultato di un'assenza -anche se sol apparente- di differenze rilevate). Partendo da basi cotali, è giocoforza che la scuola miri più che altro ad "educare" e -per riuscirci- non esiti a spacciar per verità delle bugie (che vengono inculcate agli studenti per renderli incapaci di capire -magari, con la propria testa,- eventualmente, in successivo futuro). E si potrebbe andare avanti a lungo per cent'anni (e anche di più), ma il danno -temo- ormai è tale che non approderemmo a niente in tutti i casi. Questo per dire che (volendo per davvero discuter l'argomento, non solo molto superficialmente come io sto facendo ora) ci vorrebbe un impegno e tale un dispendio di tempo (andrebbe, ad esempio, chiarito anche, e una volta per tutte, che l'intera Psicanalisi -fatta parziale eccezione della sola Sistemica- non vale più d'una ciarlatanesca "lettura delle carte" o dell'Astrologia) che questo avrebbe senso solo qualora vi fosse una qualche speranza di migliorare le cose... speranza che non credo -da più di mezzo secolo- più esista... Conosco a fondo il mondo della scuola, quanto basta per affermare (con tutto il rispetto) che ho appena letto delle assurdità, dette da una brava persona che ha voluto esprimersi su cose che evidentemente non conosce. I Nidi d'Infanzia sono tutt'altro che parcheggi, c'é un'evidente confusione terminologica sul significato di educazione, istruzione, insegnamento e non si conosce per nulla la Psicologia, tanto meno quella dell'Età Evolutiva. Poi, se verrà aperta apposita discussione specifica, si potrà entrare nei dettagli. Rimanendo al tema di questa discussione, aggiungerò che, tra gli Italiani, mi piacciono i romanzi di Umberto Eco, un vero erudito. Rileggo senza mai stancarmi Leopardi (ma non sono un pessimista cosmico): le poesie, tutte. Molte operette morali, soprattutto Il Cantico del gallo silvestre (ne sconsiglio la lettura ai depressi). @ Ecofive, scusami, non capisco il significato del tuo intervento. Si tratta di una provocazione bonaria?
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@ Magomagu: più che di una provocazione bonaria, si è trattato di una arrabbiatura. Ho lavorato per 35 anni nella scuola elementare e, ti assicuro, ho dato tutto me stesso (e non me ne pento): sono convinto che la scuola ha cominciato a "declinare" nel momento in cui si è persa la dimensione educativa (nel senso letterale dell'etimo latino). @Monsee: rispetto sempre le opinioni degli altri, ma a volte proprio non riesco a capirle.
Ciao.
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Nessun problema, Eco: che ci si arrabbi (sei, penso, in buona e numerosa compagnia), ci può stare benissimo e lo comprendo. Non mi stupisce affatto, ti assicuro. Ma quel che ho scritto è solo vero, su questo non ho dubbi.
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monsee ha scritto: Ma quel che ho scritto è solo vero, su questo non ho dubbi.
è vero per te monsee,solo tua opinione personale, ciò non vuol dire che sia verità universale P.S. ricordo che parlavamo di libri............ non divaghiamo troppo
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Solo tre piccolissimi flash (presi a caso dalla rete, visto che non ho niente sottomano nel pc) per informare che noi insegnanti non abbiamo potuto né voluto fermarci solo a Piaget,: PPTPDFhttp://www.asl.vt.it/MaternoInfantile/Neuropsichiatria/Documentazione/volume_01/selvi_2.phpPer il resto, che dire? Vado a leggere, visto che l'ho trovato in rete, il Cantico del gallo silvestre suggerito da Magomagu. :-)
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ecofive ha scritto:@ Magomagu: più che di una provocazione bonaria, si è trattato di una arrabbiatura. Ho lavorato per 35 anni nella scuola elementare e, ti assicuro, ho dato tutto me stesso (e non me ne pento): sono convinto che la scuola ha cominciato a "declinare" nel momento in cui si è persa la dimensione educativa (nel senso letterale dell'etimo latino).
. Tiro un sospiro di sollievo. Detto da uno come te, che di scuola se ne intende e ha competenze solide in materia, fa piacere. Non si possono improvvisare opinioni senza fondamento e senza aver fatto solide letture su un tema cruciale per il nostro futuro, come la scuola e l'educazione. Ciao.
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azzurrag ha scritto:
Vado a leggere, visto che l'ho trovato in rete, il Cantico del gallo silvestre suggerito da Magomagu.
:-)
Non farlo, se sei giù di morale! (Adesso che grazie a Maopapof e Francesca ho imparato a fare i riquadri, vado che sembro pagato!)
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Commenta:"Certo l’ultima causa dell’essere non è la felicità, perocché niuna cosa è felice. Vero è che le creature animate si propongono questo fine in ciascuna opera loro, ma da niuna l’ottengono: e in tutta la loro vita, ingegnandosi, adoperandosi e penando sempre, non patiscono veramente per altro; e non si affaticano, se non per giungere a questo solo intento della natura, che è la morte." (tratto dal Cantico del gallo silvestre) ... Che vita infelice la sua se si è svolta tutta inzuppata, minuto per minuto, da simile profonda riflessione. Se è vero per lui quanto scrive, mi dispiace molto che non abbia mai provato un attimo di felicità. Ecco, invece, una riflessione ed uno stimolo ad essere vivi: Lentamente muore(mi dispiace molto che nel video l'ultima frase scritta non sia inclusa nella recitazione, oltre ad esserci una piccola mancanza poco più sopra) :-)
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francesca64 ha scritto:monsee ha scritto: Ma quel che ho scritto è solo vero, su questo non ho dubbi.
è vero per te monsee,solo tua opinione personale, ciò non vuol dire che sia verità universale No, Francesca, ti sbagli. Se una cosa è proprio vera, è vera e basta. Non c'entran proprio le "opinioni personali": quello che è vero è vero (e quel che è falso è falso) indipendentemente dalle opinioni personali di ciascuno. Un'asserzione non diventa più vera (e neanche meno vera) in base al numero di gente che l'appoggia o che la nega. Se è vera, allora è vera (e si può dimostrarla, o empiricamente o col ragionamento logico). Altrimenti, non lo è. Non c'è nessuno spazio, qui, per le opinioni.
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... ma che cos'hai, contro la nudità?
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