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no alle croci si alle croci Opzioni
paolopa
Inviato: Saturday, November 07, 2009 5:23:43 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 10/14/2008
Posts: 2,777
l eccezzione conferma la regola,monsee.personalmente mi riesce difficile credere ad un Dio che ad un certo punto della sua eternita' decide di crearci quasi si sentisse solo nella sua immensita',pero'......
bones
Inviato: Saturday, November 07, 2009 5:24:12 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 8/4/2008
Posts: 317
magomagu ha scritto:
bones ha scritto:
LA CHIESA HA ROTTO TROPPO I................... ALLO STATO ITALIANO SE AL PAPA NON LI STANNO BENE LE NOSTRE LEGGI E IDEE PUò ANCHE TORNARSENE IN FRANCIA....
MA GIà CHE QUESTO PAPA E TEDESCO CHE SE NE TORNI IN GERMANIA...
perchè adesso ci raccontano digesù che e nato duemila anni fa...
tra 1000 anni ci sarà una nuova leggenda del messia che camminava sul fuoco e che volava...
la religione e fatta per tenere sotto scacco la gente perchè se uno sa che dopo la morte non c'è niente vive la sua vita e fa tutto e di +..
se uno crede invece che dopo la morte c'è il paradiso e gli angioletti e una persona che da soldi alla chiesa perchè si compri mantelli di ermellino e le coppe d'argento.
W ITALIA LAICA...



Ciao Bones,
sembra quasi che tu oggi ti sia svegliato storto, oppure che ti abbia morso una tarantola.
Giovedì avevi detto le stesse cose, in maniera più concisa.
Tutte le opinioni e le religioni vanno rispettate, se non offendono e rispettano il prossimo.
Mi hai dato l'impressione di aver voglia oggi - più che di portare un contributo alla discussione - di lanciare un sasso per vedere l'effetto che fa...
Ciao. :)


SCUSA magomagu e solo che si continua a dire il crocifisso il crocifisso e ho voluto sfogarmi dicendo finalmente quello che pensavo...
ciao =)....
monsee
Inviato: Saturday, November 07, 2009 5:30:28 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
paolopa ha scritto:
l eccezzione conferma la regola,monsee.personalmente mi riesce difficile credere ad un Dio che ad un certo punto della sua eternita' decide di crearci quasi si sentisse solo nella sua immensita',pero'......


Perdonami, la divagazione, Paolo: ma come si chiamano quei due simpatici "pelosicci" in tua compagnia nell'avatar? (uno dei due è forse una donnola?)

PS: NON sei obbligato a rispondere. L'ho chiesto solo perché son proprio carini e m'è venuta la curiosità.
francesca64
Inviato: Saturday, November 07, 2009 5:34:21 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/2/2009
Posts: 1,367
POLVERE ha scritto:


]Mi sembra la stessa cosa di affermare che un ateo possa bestemmiare.
Da che mondo e mondo l'essere umano ha avuto necessità di credere all'esistenza di una entità superiore a cui rivolgersi nei momenti di sconforto o di rabbia. (preghiera o bestemmia)


Non ho mai capito il senso delle bestemmie,so soltanto che mi hanno sempre dato molto fastidio
non le capisco per l'ateo,per gli stessi motivi da te esposti,non le capirò mai per un credente poichè mi irrita la cattiveria e l'accanimento con le quali vengono dette.........

ma,ognuno è fatto a modo suo....... ed ha diverse modalità di affrontare i momenti bui........
c'è chi si rifugia in un'entità superiore pur non essendo un credente,c'è chi cerca conforto negli amici,alcool ecc.......,
c'è chi si rifugia in se stesso e non ne fa parola con nessuno finchè non supera o accetta l'avversità.....
...... io faccio parte di quest'ultima categoria..........







ecofive
Inviato: Saturday, November 07, 2009 5:36:44 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 6/20/2008
Posts: 7,111
Per Monsee: hai appena conosciuto un furetto chiamato Theo.
http://forum.aiutamici.com/yaf_postst64327_virus-non-riconosciuto-da-AVG-Free-85.aspx

Ciao.
paolopa
Inviato: Saturday, November 07, 2009 6:21:23 PM

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Iscritto dal : 10/14/2008
Posts: 2,777
ciao Salvo,è theo,un furetto,cugino del visone e della puzzola...un buon amico.
square
Inviato: Saturday, November 07, 2009 6:24:58 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 10/10/2009
Posts: 1,670
monsee ha scritto:
POLVERE ha scritto:
Da che mondo e mondo l'essere umano ha avuto necessità di credere all'esistenza di una entità superiore a cui rivolgersi nei momenti di sconforto o di rabbia. (preghiera o bestemmia)

Ti posso assicurare, amico mio, che non ho la benché minima necessità (né mai l'ho avuta) "di una entità superiore a cui rivolgermi nei monìmenti di sconforto o di rabbia."...
Nemmeno quando ero a pochi passi dalla morte (e la guardavo bene in faccia, sapendo che non m'era concesso di schivarla) ho avvertito il minimo bisogno di aggrapparmi a qualsivoglia dio... .......


Identica esperienza, monsee (+ @ paolopa + polvere). Anch'io sono stato in pericolo di vita, ed abbastanza consapevole di esserlo (grave infezione, poi rivelatasi peritonite perforante vari punti dell'intestino), e non ho avuto alcun tentennamento nella mia visione di non-credente. E' un fatto per me normale: niente di cui esserne fieri nè da vergognarsene. Ciò non mi ha impedito di sposarmi in chiesa (dicendo a tutti come la pensavo), di mandare senza problemi i figli agli Scout/Azione cattolica, di andare a messe, funerali e processioni ... Dirò di più: in certe circostanze religiose a cui mi capita di partecipare, il fervore che sento attorno a me, mi colpisce, mi fa unire ai sentimenti di quelli attorno a me ... ma senza scuotere il mio ateismo.
monsee
Inviato: Saturday, November 07, 2009 6:40:45 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
square ha scritto:
... non ho avuto alcun tentennamento nella mia visione di non-credente. E' un fatto per me normale: niente di cui esserne fieri nè da vergognarsene.

Naturalmente, Square. Neanch'io ho inteso "vantarmi": semplicemente, non avendo nessunissima fede (cosa che non mi pesa affatto, né m'angoscia: semplicemente, mi godo la vita per quello che è), nemmeno nei momenti più drammatici e più bui m'è mai venuto in capo (né mai mi verrà, per quanto brutta possa essere la mia situazione) di credere a qualcosa -qualsivoglia- fideisticamente.
Se ho dato l'impressione di volermene vantare, beh, ne domando scusa.

PER Eco e Paolo: curioso, il nome Theo ("Dio", in greco), considerando il tema iniziale del thread... Fa' una coccola al tuo "divino" furetto, Paolo.
paolopa
Inviato: Saturday, November 07, 2009 9:04:20 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 10/14/2008
Posts: 2,777
Salvo il nome theo deriva dal soprannome di un amico che,come il furetto,è parecchio vivace e incontrollabile(nel senso buono),non sapevo il significato della parola,credevo fosse un personaggio dei fumetti.coccola fatta,lui per ricambiare a modo suo morde,ma senza fare male,adesso....i primi tempi erano lacrime e sangue,e non suoi....e non è un eufemismo.per fortuna ora siamo amici,anzi,mi considera il suo "umano".ciao a tutti e buon sabato sera.
klara
Inviato: Saturday, November 07, 2009 9:20:56 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 7/4/2009
Posts: 221
Io sono dell'idea che il crocefisso rimanga dove è rimasto per molti anni,credo che anche i più anziani di questo forum si ricordino che il crocefisso si vedeva in tutte le scuole e uffici. Da noi in Alto Adige la croce la trovi su tutte le cime, e allora leviamo le croci dalle montagne? Non c'è prato vicino casa o nel bosco che non trovi un crocefisso o ( capitello) in tutte le stalle se alzi gli occhi vedi un crocefisso, certo molti sono luoghi privati e uno fà come crede.
Ma andiamo indietro nel tempo.......perchè ora dovrei cambiare? Solamente perchè l'italia si stà riempendo di persone con un altro credo, personalmente io non le hò chiamate. In tutti i paesi esteri che hò visitato, mi sono comportata, come in quel paese era tradizione comportarsi,rispettando tutte le loro idee usi e costumi, e vorrei quando ritorno lì accorgermi che non è cambiato niente, perchè quello che mi piaceva di quel paese era tutto quello che lo costituiva.Manderei qualcuno in Tibet per circa 2 mesi da un monastero all'altro, vivendo per giorni a contatto con i sacerdoti tibetani, io hò la mia religione ma non vorrei ritornare e trovare qualche minimo cambiamento.Frequentare il nord Africa e vedere le moschee trasformate in chiese,perderebbero tutta la loro storia a partire dalle loro origini, e gli esempi sarebbero a centinaia.Sapete che a spiegarmi sono una frana ma forse qualcuno a capito come si stà dentro, quando ricordi ne hai molti e ci soffri a cambiarli.
monsee
Inviato: Saturday, November 07, 2009 9:25:42 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
No, Klara, t'inganni.
Non è che dobbiamo togliere il crocifisso dai luoghi UFFICIALI dello STATO perché stanno arrivando delle nuove religioni: dobbiamo toglierlo perché il nostro è uno STATO LAICO, che -dunque- non deve avallare come "propria" nessuna religione (né quella cristiana, né altre).
klara
Inviato: Saturday, November 07, 2009 9:38:35 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 7/4/2009
Posts: 221
Sono pessimista Monsee..... tempo al tempo e vedremmo come andremmo a finire, ci resteranno dei bei ricordi, questi non li possono sostituire chi stà in alto alla classe politica.Molti anni fà quì era Austria, poi hanno fatto una bella diplomatica pulizia etnica, ma nel cuore delle persone certe cose non le cambi, i giovani non provano certe emozioni, e molti valori vanno persi.Cosa vuoi farci......andremmo avanti. Due anni fà in un asilo di un piccolo paese una maestra di propia iniziativa, non ha voluto festeggiare il natale,come era usanza, le solite canzoncine,il presepe,i disegni a tema, nel rispetto ,così si era giustificata, di due bimbi islamici che frequentavano tale classe. Gli altri 12 binbi quell'anno il 2007,il natale all'asilo, a 5 anni, è stato come un normale periodo scolastico, o quasi per non esagerare.D'accordo poi sono arrivati i problemi per quella insegnante,però ti dirò che è stato triste sapere cosa era accaduto e vorrei vedere quale genitore non ha provato rabbia per quella insegnante.
cbbusto
Inviato: Saturday, November 07, 2009 9:55:14 PM

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Iscritto dal : 11/8/2008
Posts: 13,964
Il pensiero di klara va rispettato, anche se si hanno idee diverse, in alcuni punti condivisibile,
su questo argomento sono intervenuto solo con una battuta, sinceramente lo trovo un fatto
di scarsa importanza, i problemi seri e importanti sono altri. Not talking
ecofive
Inviato: Saturday, November 07, 2009 10:20:04 PM

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Iscritto dal : 6/20/2008
Posts: 7,111
Un bel problema è infatti sperare un sereno avvenire per quei due splendidi bambini che ornano (e onorano) il tuo nickname.

Ciao.
cbbusto
Inviato: Saturday, November 07, 2009 10:54:22 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 11/8/2008
Posts: 13,964
Grazie eco, sempre gentile, sono i miei due tesori di nipotini, purtroppo all'orizzonte vedo solo nubi nere
speriamo che arrivi anche il sereno.
Ciao
monsee
Inviato: Saturday, November 07, 2009 11:49:15 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
Sta proprio in quelli come i tuoi nipoti, Wolf, la vera ragione, il "nocciolo duro", delle speranze di tutti... Il mondo del domani, sarà loro... e nutro nel mio cuore la speranza che lo sapran gestir meglio di noi.
tommy2
Inviato: Sunday, November 08, 2009 12:00:09 AM
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Iscritto dal : 6/16/2008
Posts: 443
ciao a tutti vorrei fare una domanda , io penso sempre a questo, perche fra tutto il regno animale solo noi umani abbiamo una intelligenza superiore che possiamo usare per fare del bene oppure del male. perche la natura a voluto dare a noi umani tanta fragilita e nello stesso tenpo l'intelligenza superiore. la fragilita consiste che noi abbiamo bisogno di vestire di case , e tante altre cose per vivere. la domanda è la natura quale missione o compito ci ha dato su questa pianeta. io una idea c'e lo mi piacerebbe conoscere anche la vostra. ciao a tutti .
monsee
Inviato: Sunday, November 08, 2009 1:42:57 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
Altro topic, praticamente...

Sono "le grandi domande della Vita", cui ciaschedúno è libero di risponder come crede.

In sintesi estrema, io penso che le cose stian così (oh, beh... pressappoco!):
1) la Natura NON "vuole" un bel niente (né da noi, né da altri e neppure da sé stessa medesima), giacché non ha autocoscienza alcuna e non si pone questioni di sorta: esiste e si ripete, senza scopo altro che l'esistere e il ripetersi (che altro non è se non il manifestarsi stesso del semplice esistere), punto e basta;
2) lo stesso suo "ripetersi" (che non mira a un bel niente: è solo -come già detto- il puro e semplice manifestarsi dell'esistere) è del tutto casuale, dal che discende che tale "ripetersi" non è sempre del tutto uguale. E questa serie di piccole/grandi "non-uguaglianze" (che provoca, con la reiterazione, un progressivo allontanamento dalla situazione iniziale -qualunque essa fosse- e va a generare situazioni differenti e nuove) noi lo chiamiamo "evoluzione" (dell'Universo tutto, come anche della Vita e delle "cose");
3) l'evoluzione porta (perché è casuale), o prima o dopo, a "fasi" (limiti di Tempo [ovvero, tempi definiti e limitati]) e "zone" (limiti di Spazio [ovvero, spazi definiti e limitati]) di complessità crescente. La maggior parte dei quali non ha, poi, nulla che sia particolare. Ma alcune d'esse, invece, per la loro stessa -benché nata dal caso- "struttura" han la tendenza ad essere, in qualche maniera, "un po' più stabili": esse tendono, nella reiterazione del loro stesso "ripetersi", a mantener livelli sempre crescenti di complessità. Son come "isole di complessità" che vanno, a mano a mano, distaccandosi (o, meglio, stagliandosi) sullo sfondo di un "esistente" fatto sol di caotico e casuale;
4) nell'arco di un tempo concretamente ENORME (ben oltre i 10 MILIARDI di anni!), tali "isole di complessità" hanno incontrato destini (casuali) diversi: alcune si sono perdute; altre, si sono incontrate, reciprocamente annichilite oppure mescolate, ingenerando, in quest'ultimo caso, delle "sequenze" nuove... Sul piano universale, da una sempre maggior complessità e dal casuale avvicinarsi e allontanarsi delle "isole", nacquero nubi d'idrogeno -colossali- alcune delle quali (con il trascorrere del tempo), lentamente collassarono;
5) e anche quel "collasso" (gravitazionale), laddove si manifestò, condusse a un nuovo -e ben più repentino che in passato- aumento della complessità in quei sistemi (in quelle "isole"): ne derivarono i Quasar, poi le proto-galassie e le galassie; nacquero le stelle;
6) così com'eran morti i Quasar (che, proprio morendo, avevano spianato la via alle Galassie), poi, cominciarono a morire anche le prime stelle; tantissime "di lenta morte per ipotermia", altre (la minoranza, ma tante comunque) chiudendo la propria esistenza con un'ultima, deflagrante, esplosione; e i resti di quelle stelle morte andarono a "concimar" le Nebulose attorno; Nebulose che, tante volte, non reagirono nemmeno e altre volte -qualcheduna,- reagirono, collassando a propria volta verso il loro interno; cosa che ulteriormente implementò in loro la complessità;
7) a mano a mano che collassavano, in quelle immense Nebulose ch'eran state "concimate" dalle stelle giganti e supergiganti morenti, s'andarono addensando, in boccio, nuove stelle: non più fatte soltanto d'idrogeno e d'elio, ma contenendo, adesso, anche delle -sia pur minuscole- preziosissime "impurità" (preziose proprio in quanto eran esse che, frutto della sempre crescente complessità, andavano ad accrescerla in modo, adesso, esponenziale, creando "isole dentro alle isole", "sistemi di sistemi" collegati fra loro seppure assai distanti [i molti Sistemi Solari che popolano l'Universo, per esempio, i cui più pesanti pianeti nacquero esattamente dall'addensarsi di quelle -percentualmente microscopiche nel mastodontico totale- "impurità": ferro, carbonio, etc..., etc...]):
8) dentro i "sistemi di sistemi", col tempo, vennero a crearsi ulteriori "isole", altri sottosistemi che erano, in realtà, pure essi dei "sistemi"; ne nacquero, cioè, i Sistemi Solari come il nostro, col loro armamentario di pianeti (alcuni pesanti e altri gassosi), satelliti, vaganti pezzi di roccia, nubi oscure di gas e ghiacciate comete che orbitano attorno ad un corpo centrale;
9) ma, in tutte queste "isole" interconnesse fra loro (eppure, al tempo stesso, anche distanti e separate), la complessità seguitò sempre e comunque ad aumentare; la materia, a furia di combinarsi, dissociarsi e ricombinarsi, si ritrovò, infine -in alcune microisole sporadiche, lontane fra di loro- in una FORMA vecchia [giacché c'eran già da miliardi d'anni immense nubi interstellari d'ammoniaca] eppure, al tempo stesso, NUOVA (perché vi era, adesso, una ben maggiore probabilità di ricombinazione): era nata la chimica organica (la Vita, ovviamente, non ancora), frutto dell'inevitabile aumento della complessità nelle "isole-sistema" a mano a mano che il processo andava avanti;
10) la Vita, a mio parere, nacque qualche millimetro al di sotto della superficie di talune comete; non ho prove a supporto, per cui non posso certo garantirlo. Ma ho la sensazione che avremo un giorno la prova sicura che le cose sono andate per davvero in tale modo (e NON soltanto nel nostro Sistema Solare, ma anche in moltissimi Sistemi Solari non tanto dissimili dal nostro). L'alternativa potrebb'essere che la Vita sia nata in questo o quel satellite o pianeta: e anche se così non fosse andata, per esempio, qui da noi [nel Sistema Solare nostro, intendo], ciò non significa che altrove non possa essere andata, invece, così. Il punto chiave, in ogni caso, è sempre quello che agì sin dal principio: il caso puro e semplice, che inevitabilmente porta ad aver sempre più "isole" con sempre maggior grado di complessità;
11) la caratteristica più evidente dell'organico sull'inorganico è che l'organico è immensamente più "complesso" del suo antenato inorganico; così come il "vivo" è immensamente più complesso dell'organico che non è affatto vivo (dell'ammoniaca, per esempio); l'organico non solo è più complesso, ma cresce (in complessità, evolvendosi) più celermente di quel che abbia mai fatto l'inorganico; similmente, il "vivo" cresce (evolvendosi nel tempo) in "complessità", assai più celermente di quel che potrà far mai il puro organico (quello non-vivo, intendo); con la comparsa della "vita", dunque, la crescita della "complessità" (all'interno delle "isole" vitali) s'accrebbe -come mai prima- esponenzialmente; non durò molto che il "ripetersi" incessante (in talune micro-isole vitali) divenne un "riprodursi". E già il "riprodursi" accrebbe ulteriormente la velocità di accrescimento della "complessità", ma quando accadde -casualmente- che quel "riprodursi" divenisse più FRAGILE (potesse più facilmente, intendo, crear degli "errori di copia"), l'evoluzione accelerò di nuovo enormemente (facendo crescere ancora la complessità di quelle "isole" interessate al fenomeno). La stessa riproduzione sessuata s'impose sol perché implementava enormemente la possibilità di "errori di copia", cosa che favorì quell'aumento vorticoso della complessità sfociato in quella che, ai nostri occhi odierni, è l'EVOLUZIONE. Alla fine, crescendo la complessità, ne venne -al tempo stesso un puro caso e una conseguenza inevitabile dell'originario Big Bang- anche un organo tanto complesso da poter concepir pensieri pienamente astratti qual'è il nostro cervello;
12) non ci scordiamo che OGNI ATOMO che forma i nostri corpi (eccettuati i soli atomi di idrogeno) è NATO NELLE STELLE (molti, anzi, son nati proprio in quel brevissimo momento tumultuoso in cui sono esplose, morendo, le stelle più grandi e massicce... lontane da noi chissà quanto!); noi stessi siamo, dunque, PEZZI DI UNIVERSO. Un po' come i nostri globuli rossi son "pezzi del nostro corpo". Non siamo "scissi e distinti" dall'Universo: noi SIAMO "porzioni limitate di Universo", in tutto e concretamente. Ora, si dice spesso che l'Universo è "grande". Ma, a pensarci bene, intesa in senso metafisico, codesta affermazione sa di assurdo. La Stella innanzi a cui noi ci sentiam dei nani di nessun'importanza, non solo non sa di noi, della nostra stessa esistenza (e passi!... fra i Giganti, che contan le minuscole formiche?), ma neanche sa un bel niente delle altre Stelle sue sorelle che -metafisicamente- sarebbero sue pari! Noi, invece, noi, i nani privi di qualsivoglia importanza, noi, le misere formiche che non vale la pena nemmeno di schiacciare, noi abbiamo questo potere immenso: noi ci rendiamo conto di noi stessi e dell'Universo. Noi, "pezzi limitati dell'Universo", dunque, siamo proprio l'AUTOCOSCIENZA dell'Universo di cui siam parte integrante. Se l'Universo fosse un corpo umano e noi fossimo una sua parte, allora saremmo i NEURONI dell'Universo, la sua "parte pensante", il suo autocosciente CERVELLO. E non solamente noi "umani della Terra", ma TUTTE le forme di vita INTELLIGENTE e AUTOCOSCIENTE che popolano l'Universo (inclusi, per esempio, i colibrì).

Risponde un poco, questo, alla tua domanda?

Non lo so, ma lo spero. Non scordardiamoci mai, comunque, che la strada da percorrere NON è ancora finita (tutt'altro: probabilmente, oggi, siam solo sul punto di prender la via che ci condurrà, poi, verso il nastro di partenza). Il PENSIERO è anch'esso un altro modo per implementar ancor più rapidamente la "complessità" che fa pulsare i nostri "mondi-isola". Questa nostra è ancora l'era del Genoma (è ancora lui, per ora, che guida essenzialmente la nostra evoluzione). Ma, un domani, potrebbe sorger l'era dell'Ideoma (e, nel sorger di quell'alba, anche le nostre lallazioni tecnologiche e scientifiche odierne, i nostri attuali balbettii informatici, avranno, magari, un loro minuscolo ruolo).
francesca64
Inviato: Sunday, November 08, 2009 1:55:30 AM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/2/2009
Posts: 1,367
monsee,sono sicura che la tua risposta è molto esauriente.............. ma non,giustamente,
per un cattolico che troverà, sempre e comunque, dei "ma" e dei "se".

P.S. ma dove trovi la forza di scrivere "fiumi di parole" del genere? un po' ti invidio.
Buona notte
monsee
Inviato: Sunday, November 08, 2009 2:11:35 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
Non cerco mai di "convertire" chi è credente. Sarebbe, onestamente, tempo perso.
Un vero credente non cerca risposte, né si fa domande: si fida ciecamente del suo Dio (chiunque sia), punto e basta. Se cercasse risposte per davvero, dovrebbe rassegnarsi a abbandonare il proprio Dio (il puro e semplice porsi delle domande è, di per sé, già un poco "dubitar di Lui"!)...
La fede, in effetti, è propriamente questo: il credere -fermamente, incrollabilmente- A PRIORI (ossia, INDIPENDENTEMENTE da tutte le possibili verifiche).
Non serve alcuna "fede", infatti, per sbatter sul tuo tavolo in salotto e renderti conto ch'è solamente un tavolo.
Ma ci vuol "vera fede" (e anche parecchia!) per guardar dritto-dritto il tavolo e veder chiaramente (nitidamente e senz'ombra di dubbio) un alce incavolato che incorna uno stambecco. Né cercherà mai prove né risposte, a quell'alce che vede chiaramente (con gli occhi della fede) sbuffare e caricar selvaggio, chi ha fede: SENTE che il proprio Dio è VERO e ciò gli basta (non vuol saper nient'altro). Questo, precisamente, è l'aver fede.

Dolce notte, Francesca.
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