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pidue ha scritto:... ma se voi foste Ministri della Repubblica, avreste il coraggio di proporre la reintroduzione della pena capitale ? NO. Infatti se controlli il mio post ho detto che sono contrario alla pena di morte. Quello che intendo dire è che quando ci sono sei miliardi di persone di cui probabilmente due o tre in stato di estrema povertà e bisognose di aiuto e risorse, per quale astruso motivo lo stato dovrebbe perdere tempo e soldi a tentare di "recuperare" un delinquente? La sua scelta l'ha già fatta. La società ha solo bisogno che sia messo in condizioni di non nuocere mai più, e possibilmente di ripagare, sebbene in minima misura il suo debito verso la società. Se non fosse come dici tu, che c'è sempre il rischio dell'errore, sarei favorevolissimo ad obbligarli a donare un rene, un occhio, un polmone ed il sangue per il resto della vita a chi li merita più di lui. Purtroppo tale tipo di pena non è reversibile in caso di errore, quindi mi "limiterei" ai lavori forzati a vita. Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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dead ha scritto:La società deve difendersi. Il recupero di una persona del genere è a mio avviso assolutamente irrilevante, ed altrettanto dicasi per Serenelli. Chissenefrega se si è riabilitato. Sono contrario alla pena di morte in quanto condanna troppo lieve ed inutile. Meglio i lavori forzati a vita per opere socialmente utili (tipo asfaltare strade, scavare canali, ecc.). So che la nostra società è buonista e che il criminale è solo un poveretto da aiutare.. per me è solo un pericolo da eliminare, senza diritti umani. Quoto Dead al 100% la pena di morte più che una pena è un premio, deve soffrire, in miniera a scavare carbone al posto dei normali operai e quello che guadagnano va all'operaio a cui ha preso il posto e se non lavora non mangia Invece, in Italia si da le licenze premio ai criminali e ci si preoccupa anche se il malvivente vive bene in galera, poverini sono in troppi in una cella, bisogna costruire altri carceri per farli stare più comodi, che schifo. alfonso_aiutamici@hotmail.it
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dead ha scritto:...\ sarei favorevolissimo ad obbligarli a donare un rene, un occhio, un polmone ed il sangue per il resto della vita a chi li merita più di lui. \...
Mmmmhh.... - Ci vorrebbe un bel fegato a farsi trapiantare lo stomaco di Hannibal Lecter. => [.]
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a.roselli ha scritto: Invece, in Italia si da le licenze premio ai criminali e ci si preoccupa anche se il malvivente vive bene in galera, poverini sono in troppi in una cella, bisogna costruire altri carceri per farli stare più comodi, che schifo.
Facciamo così: vai in una cella qualsiasi di qualsiasi carcere. Stacci dentro un mese. Poi torna qua e vediamo se hai il coraggio di dire ancora una cosa del genere. Nessuno dice che sono immacolati. Anzi, devono scontare la loro pena. Ma sono comunque esseri umani, non cani. Io ci sono stato in un carcere (te probabilmente no)... mi è venuto il mal di stomaco. Ci sono celle fatte apposta per due persone con quattro o cinque detenuti ammucchiati. Pretendete che uno sconti la pena in queste condizioni, e poi pretendete anche che una volta uscito non faccia più del male a nessuno... ma secondo voi come esce uno che per 30 anni, 24 ore su 24 è stato in queste condizioni? Mi dispiace per voi, ma è provato che se tratti un criminale bene (non sto parlando di suite d'albergo, ma trattarlo in modo dignitoso) questo ha una maggiore probabilità di riabilitarsi, e quindi in futuro portare del bene alla società. invece in queste condizioni ci andiamo di mezzo anche noi. Dato che paghiamo noi i detenuti con le nostre tasse, forse è meglio che questi escano riabilitati invece di uscire in condizioni che li fanno rientrare poco dopo (comportando quindi una ulteriore spesa). Poi vorrei fare un'appunto sull'inutilità di "recuperare un delinquente" che dead cita. Mi dispiace dover leggere discorsi di una tale superficialità e "vuotezza" passami il termine. Io conosco personalmente un uomo che diversi anni fa è salito alla ribalta della cronaca per aver gettato un sasso dal ponte di un'autostrada uccidendo una ragazza. Tutto per una ragazzata, una sfida tra amici. Ha scontato la sua pena (20 anni) e circa due anni fa è uscito. E' un brav'uomo. Un uomo che è PIENAMENTE consapevole per ciò che ha fatto, che non è orgoglioso del suo passato. Si è trovato un lavoro, e ha conosciuto una ragazza. Adesso spera di mettere su famiglia ed essere un uomo migliore, per tutti quanti. Mi ha raccontato spesso la sua storia, non ha mai cercato di scusarsi, ma fa di tutto ogni giorno per fare del bene ai suoi cari e alle persone che gli stanno intorno. E credimi, lo fa. Nessuno nel nostro paese ha paura di lui anzi, gli vogliamo tutti un sacco di bene. Questo uomo vale sicuramente di più di molti gente che predica senza concludere nulla, e soprattutto vale di più di tutti quelli che continuamente dicono che i delinquenti sono irrecuperabili e solo una spesa, come fossero porci in un porcile. Lui, e molti come lui (purtroppo al telegiornale non esistono), dimostrano esattamente il contrario. La riabilitazione dei criminali è costosa, ma penso che ne valga la pena, anche se magari ha effetto solo su una persona su 10 io penso che sia obbligatorio tentare. By Granuz88
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Fa specie che in questo thread un giovane come Granuzz intervenga da persona matura e consapevole e persone adulte come Dead e Alfonso facciano discorsi con la pancia e non col cervello. E purtroppo molti la pensano come loro, quasi che lo Stato debba vendicarsi su chi è responsabile di certi reati. Tutti dovrebbero ricordare che l'Italia è uno stato di diritto e questo la differenzia dalla Cina, dall'Iran e da tutti gli stati dove vige la pena di morte e dove i diritti umani vengono calpestati. In uno stato di diritto anche il peggior delinquente ha diritto alla difesa. La vendetta è un sentimento arcaico che appartiene alla sfera individuale, non a un paese civile. Lo stato deve fare giustizia, non vendetta. Il problema è la pena inflitta che purtroppo, molto spesso, non viene scontata per intero.
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pidue ha scritto:........ E purtroppo molti la pensano come loro, quasi che lo Stato debba vendicarsi su chi è responsabile di certi reati. Tutti dovrebbero ricordare che l'Italia è uno stato di diritto e questo la differenzia dalla Cina, dall'Iran e da tutti gli stati dove vige la pena di morte e dove i diritti umani vengono calpestati. In uno stato di diritto anche il peggior delinquente ha diritto alla difesa. ........... Vero, ma stiamo attenti a non allargare il pietismo/garantismo verso chi non dovremmo. Per me, anche sulla detenzione vige la regola che, pur essendo in democrazia, non siamo tutti uguali. E non è un'eresia: nel campo delle retribuzioni è comunemente accettata la regola che non siamo tutti uguali e che chi vale di più dovrebbe prendere di più … e nel campo economico non c’è l’assoluto libero mercato ma ci sono le correzioni economiche dello Stato … bene, anche nella detenzione carceraria sarebbe necessario fare una distinzione: quello che ha detto granuz vale totalmente per il delinquente occasionale: il ladro singolo o l’evasore fiscale (c’è ancora la sanzione?) o il marito che uccide la moglie (e viceversa) o il giovinastro che lancia una pietra su una macchina … ma NON per il delinquente organizzato. Lì c’è la volontà e la premeditazione di vivere fuori e contro la società, e l’andata in carcere è stata messa in conto precedentemente. Il carcere non fa loro paura, lì ci trovano “rispetto” e nuovi adepti, se necessario: solo se è carcere d’isolamento farà paura. E tale tipo di carcere deve essere preventivato e messo in atto senza umanitarismi ipocriti, anche per i gregari, altrimenti la delinquenza organizzata non sarà mai scemata. Per il pedofilo, sinceramente non saprei cosa prescrivere (non essendo "occasionale").
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il peggior delinquente,in questo caso un mostro non merita neppure di potersi difendere,va eliminato e basta!studiava pure pedagogia...
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Gli ultimi due interventi, granuz e pidue, sarebbero anche condivisibili, ma di fronte a certi crimini efferati, quando vengono trucidati dei poveri bambini innocenti, beh io andrei cauto, qui si continua a parlare dei delinquenti e non si parla delle vittime, tanto quelli sono morti...pensiamo ai vivi. Granuz, è vero che la vita carceraria non è bella e che alcuni carcerati si sono pentiti e sono anche riusciti a rifarsi una nuova vita, una percentuale minima, ma è anche vero che molti detenuti, rimessi in libertà, hanno ammazzato ancora degli innocenti, hai mai provato ad andare a casa di qualche famiglia che ha perso un bambino/a e vedere come stanno?...sicuramente peggio dei detenuti in cella te l'assicuro. Quindi il discorso non è facile e bisognerebbe fare dei distinguo.
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granuz88 ha scritto:...Poi vorrei fare un'appunto sull'inutilità di "recuperare un delinquente" che dead cita... Rispetto il tuo punto di vista, ma non sono d'accordo, almeno non totalmente. Visto il caso segnalato nel post, ho involontariamente tralasciato nel fare un distinguo tra chi in carcere ci va per motivi "leggeri" (furto, scippo, truffa, ecc) e chi ci va per motivi pesanti (omicidio, violenza, terrorismo e simili). Chiaramente chi ha fatto un piccolo errore deve avere la possibilità di riabilitarsi (e li sono d'accordo con te che le carceri andrebbero migliorate sotto molti aspetti); chi invece ha violato i valori fondamentali dell'Uomo, ben cosciente di farlo, non merita secondo me nessuna pietà ne possibilità di riabilitazione. Sia chiaro NON è il desiderio di vendetta che mi spinge a parlare così, né la volonta di "impaurire" i potenziali delinquenti come scrive Square, in quanto è risaputo che la pena non è un deterrente forte in quanto chi commette un crimine non pensa di poter essere beccato. Ciò che mi spinge in tale direzione è la pura e semplice razionalità avulsa da ogni tipo di compassione. Può anche darsi che il violentatore o l'omicida si riabiliti, ma PERCHE' devo perdere tempo e denaro a tentare di riabilitarlo? Non ho NESSUN interesse, ne dal mio punto di vista personale, ne da quello della società umana a riabilitarlo. Cos'è che ti muove a tentare di riabilitarlo? Pietà? Compassione? Dovere civico? Buonismo? Altruismo? Questi sentimenti sono rari e preziosi, e li riservo a chi se li merita. Di un assassino mi è sufficiente sapere che non avrà mai più la possibilità di nuocere e che sta pagando il suo debito nella massima misura possibile. Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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dead ha scritto:.............. ho involontariamente tralasciato nel fare un distinguo tra chi in carcere ci va per motivi "leggeri" (furto, scippo, truffa, ecc) e chi ci va per motivi pesanti (omicidio, violenza, terrorismo e simili). Chiaramente chi ha fatto un piccolo errore deve avere la possibilità di riabilitarsi ........... Un assassino mi è sufficiente sapere che non avrà mai più la possibilità di nuocere e che sta pagando il suo debito nella massima misura possibile. Epperò, dead, questa non mi pare la distinzione giusta. L'omicida occasionale (non conta se lo abbia fatto per gelosia o furore momentaneo o rabbia o per bravata - tipo quello della pietra) è meno pericoloso, socialmente, del truffatore abituale di ditte o di anziani, di chi vive sullo scippo violento, del ladro abituale e perseverante. Un momento di furore o ottenebramento mentale può succedere a tutti, un momento di "pazzia"; chi ha avuto questi momenti (non premeditati), è quello che solitamente si pente più profondamente. La vera discriminante, nei reati, è la pericolosità sociale.
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Io sono d'accordo con granuz e pidue,quello che vorrei è la certezza della pena eguale per tutti e che i detenuti lavorassero per la comunità così oltre che pagarsi la detenzione al termine dellla pena avrebbero un mestiere tra le mani. Negli States Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere per frode,qui in italia a Tanzi è ancora a piede libero e al massimo gli daranno 7-8 anni per cui la galera non la vedrà manco da lontano.Mario Chiesa(mani pulite)primo indagato del Pio Albergo Trivulzio dopo qualche mese di prigione è uscito e impiegato in un altro ente lo hanno ripreso con le mani nel sacco.Anche questi sono criminali che hanno distrutto molte famiglie mandandole sul lastrico e di conseguenza dovrebbero stare dietro le sbarre.
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wolfestein ha scritto:Io sono d'accordo con granuz e pidue,quello che vorrei è la certezza della pena eguale per tutti e che i detenuti lavorassero per la comunità così oltre che pagarsi la detenzione al termine dellla pena avrebbero un mestiere tra le mani. Negli States Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere per frode,qui in italia a Tanzi è ancora a piede libero e al massimo gli daranno 7-8 anni per cui la galera non la vedrà manco da lontano.Mario Chiesa(mani pulite)primo indagato del Pio Albergo Triburzio dopo qualche mese di prigione è uscito e impiegato in un altro ente lo hanno ripreso con le mani nel sacco.Anche questi sono criminali che hanno distrutto molte famiglie mandandole sul lastrico e di conseguenza dovrebbero stare dietro le sbarre. Wolf, la "v" si trova nelle vicinanze della "b". Correggi la consonante.
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square ha scritto: Epperò, dead, questa non mi pare la distinzione giusta. L'omicida occasionale (non conta se lo abbia fatto per gelosia o furore momentaneo o rabbia o per bravata - tipo quello della pietra) è meno pericoloso, socialmente, del truffatore abituale di ditte o di anziani, di chi vive sullo scippo violento, del ladro abituale e perseverante. Un momento di furore o ottenebramento mentale può succedere a tutti, un momento di "pazzia"; chi ha avuto questi momenti (non premeditati), è quello che solitamente si pente più profondamente. Il vero discriminante, nei reati, è la pericolosità sociale.
Mah, quello che dici è in parte vero ma ci sarebbe da discuterne. Il truffatore abituale è più pericoloso socialmente (ma quanti mila euro vale una vita?), però è reversibile. Il truffatore (o le autorità o le assicurazioni) possono, o potrebbero risarcire il danno. Colui che ti ha ucciso la moglie o il figlio, sia pure in un atto di pazzia, non può più risarcire: è andato contro un valore fondamentale, la vita. E' vero che il limite tra soggetto degno di recupero o no, andrebbe delineato con attenzione, ma non certo in questa sede. Quello che mi premeva far risaltare è il concetto: non vale la pena di spendere un capello, per recuperare o perdonare certi elementi. dottorserpente ha scritto: Wolf, la "v" si trova nelle vicinanze della "b". Correggi la consonante. Angel Angel Angel
Ottima osservazione. Hai apportato moltissimo alla discussione con il tuo intervento. Continua così... Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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dead ha scritto:square ha scritto: Epperò, dead, questa non mi pare la distinzione giusta. L'omicida occasionale (non conta se lo abbia fatto per gelosia o furore momentaneo o rabbia o per bravata - tipo quello della pietra) è meno pericoloso, socialmente, del truffatore abituale di ditte o di anziani, di chi vive sullo scippo violento, del ladro abituale e perseverante. Un momento di furore o ottenebramento mentale può succedere a tutti, un momento di "pazzia"; chi ha avuto questi momenti (non premeditati), è quello che solitamente si pente più profondamente. Il vero discriminante, nei reati, è la pericolosità sociale.
Mah, quello che dici è in parte vero ma ci sarebbe da discuterne. Il truffatore abituale è più pericoloso socialmente (ma quanti mila euro vale una vita?), però è reversibile. Il truffatore (o le autorità o le assicurazioni) possono, o potrebbero risarcire il danno. Colui che ti ha ucciso la moglie o il figlio, sia pure in un atto di pazzia, non può più risarcire: è andato contro un valore fondamentale, la vita. E' vero che il limite tra soggetto degno di recupero o no, andrebbe delineato con attenzione, ma non certo in questa sede. Quello che mi premeva far risaltare è il concetto: non vale la pena di spendere un capello, per recuperare o perdonare certi elementi. dottorserpente ha scritto: Wolf, la "v" si trova nelle vicinanze della "b". Correggi la consonante. Angel Angel Angel
Ottima osservazione. Hai apportato moltissimo alla discussione con il tuo intervento. Continua così... A volte bastano poche frasi per capire, mi riferisco a chi sa capire, senza bisogno di scrivere romanzi noiosi e chatteschi per farsi notare.
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dottorserpente ha scritto: ................. A volte bastano poche frasi per capire, mi riferisco a chi sa capire, senza bisogno di scrivere romanzi noiosi e chatteschi per farsi notare.
Se parliamo di "farsi capire", allora mi permetto di farti un piccolo appunto: nei post, quota solo la parte a cui ti riferisci, altrimenti chi legge non capirà cosa vuoi dire (e a chi lanci le tue frecce ).
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square ha scritto:dottorserpente ha scritto: ................. A volte bastano poche frasi per capire, mi riferisco a chi sa capire, senza bisogno di scrivere romanzi noiosi e chatteschi per farsi notare.
Se parliamo di "farsi capire", allora mi permetto di farti un piccolo appunto: nei post, quota solo la parte a cui ti riferisci, altrimenti chi legge non capirà cosa vuoi dire (e a chi lanci le tue frecce ). Giusta osservazione square. Non rispondevo a te se era questo che volevi sapere. Cmq, in fatto di polemizzare, parlo a fattor comune, questo forum non lo batte nessuno. Lo scontro verbale, il litigio gratuito, le provocazioni sono all' ordine del giorno.
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Iscritto dal : 3/2/2010 Posts: 2,994
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Da quale pulpito, ci propini sempre le metafore, sempre carine,scelte di volta in volta giusto per renderti sempre più amichevole ,dall'alto della tua intelligenza.
Bilodiego
Gli idioti sono una saggia istituzione della natura che permette agli stupidi di ritenersi intelligenti. (Orson Welles) giusto per par condicio
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Iscritto dal : 3/6/2009 Posts: 2,913
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ogni discussione deve sempre degenerare
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ma il pio albergo oggetto di lite, non si chiama trivulzio? http://www.pioalbergotrivulzio.it/help.asp
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