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magomagu ha scritto:@ Monsee
Dici cose condivisibili, ma ricordiamoci che da noi le donne hanno potuto votare solo da dopo la 2 Guerra Mondiale. E che, se esiste un Ministero - e in ogni Comune un Assessorato - per le Pari Opportunità, un motivo ci sarà... Concordo pienamente sul fatto che la condizione femminile, anche da noi, non sia davvero "alla pari" come dovrebbe essere. E che tutti noi, tutti insieme, dovremmo impegnarci per fare in maniera che una vera e piena "parità" ci sia -in concreto- nel prossimo avvenire (quanto prima, tanto meglio). sioux ha scritto:- Monsee:
Le mutilazioni fisiche e mentali alle quale sono sottoposte certe donne, Africane ed altre, sono purtroppo praticate da secoli. Ben prima dell'avvento dell'integralismo islamico. Mi riferisco in particolare, ma non solo, a l'escissione.
- Strano che il crollo di 2 torri a New-York nel 2001 ci apre gli occhi su queste pratiche ancestrali e ci decide, di colpo, ad alzare un'eroica armata per andare a salvare parte di queste donne ;) La lotta contro certe orrende pratiche è antecedente (e di gran lunga) all'11 Settembre. I Radicali (non solo italiani, ma quelli di tutto il mondo) la stan portando avanti, talora soli e con ben scarsi mezzi, ma con totale convinzione, da decenni. Si tratta di fenomeni che non affondan le radici loro nei versetti del Corano, ma che son praticate -e questo è un fatto certo- in zone dove proprio il fanatismo religioso (basato quasi sempre su ignoranza) fa spesso "rotolare i dadi"... E i Talebani, specie contro le donne afagane, si son sempre portati come mostri. Basta guardar la Storia. francesca64 ha scritto:@ Monsee
mi auguro che tu non creda davvero che non ci sia distinzione tra infibulazione,repressione o annullamento dell'essere donna e il burqa........... io non vedo tragedia in quest'ultimo soprattutto perchè quasi sempre è una scelta delle donne arabe e in quanto tale va rispettata Ti sbagli di grosso. Il burqa, alle donne, è IMPOSTO. Non è -né mai potrebbe davvero essere- "loro libera scelta". Mi par che veramente sia da folli (e sono anche gentile!), pensar diversamente. Insomma, detto in una sola breve frase: tu e io, sul piano umano e circa la visione dell'universo femminile, siam certamente agli antipodi. Abbiamo idee e posizioni radicalmente opposte e senza dubbio inconciliabili. Io sono arciconvinto, infatti, che imporre il burqa come viene fatto (nonché il fare ricorso a pratiche realmente oscene -e anche inumane!- qual'è l'infibulazione) sia parte integrante di un preciso processo -ideologico, ma non solo,- che punta proprio all'annullamento dell' " essere donna". Io non smetterò mai -e a qualsivoglia costo- di lottar contro codesti orrori. E sarò sempre al fianco -e ne son fiero- di quelli che lo fanno.
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Ciao a tutti, sono molto dispiaciuto per la morte dei soldati italiani,sono cattolico e religioso e per questo sono rammaricato,ma sono anche scocciato dal fatto che si continua a dire che sono EROI e sono morti per la PATRIA,ma a chi vogliamo prendere in giro? forse coloro che il servizio militare non lo hanno fatto,ma e' giunto il momento di smetterla con questa ipocrisia e queste lacrime di coccodrillo,ripeto rispetto per i morti,ma rispetto per tutti i morti,quelli per la nuova influenza,quelli per le stragi sulle strade,quelli assassinati dai familiari,quelli uccisi dalla malasanita' ecc.ecc..... Questi EROI tra virgolette,sapevano a quale rischio andavano in contro,che cosa pretendi quando vai in una nazione dove la guerra ed il terrorismo sono l'unica ragione di vita? prima o poi trovi lo S.....O che si fa saltare in aria e tu ci vai di mezzo dove c'e' guerra E' GUERRA senza tanti fronzoli, e vero la vita si rischia tutti i giorni,ma scusate se per i SOLDI metto a repentaglio la mia vita allora me la sono andata a cercare,si perche' di soldi si tratta,chi per sposarsi,chi per comprare casa,chi per un motivo o per un'altro, ma chi se ne frega quanta gente si e' sposata o si e comprata casa senza il bisogno di SOLDI SPORCHI INSANGUINATI ma subito.iO HO FATTO IL SEVIZIO MILITARE SONO SPOSATO DA 21 ANNI HO CASA ED HO 2 FIGLI CHE NON HANNO FATTO IL SERVIZIO MILITARE ed allora? Queste popolazione vivono per la guerra e sono proprio i paesi industrializzati che mettono le armi nelle loro mani e' BUSINNES anche qua' ARMI E SOLDI come la nuova influenza,VIRUS E VACCINO.
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Mi sfugge (sarà l'ora tarda) un poco il filo del ragionamento...
Dunque, non sarebbero degli eroi? (e neanche "eroi"?) E perché mai? Solo perché sapevano che andandosi ad erigere come barriera fra la popolazione civile e dei terroristi armati e organizzati avrebbero corso di certo il rischio di morire? Solo perché, pur sapendo che avrebbero corso rischi di morte estremamente concreti, ci sono andati lo stesso? Scusa, ma non capisco. Se non l'avessero saputo, se avessero creduto di imbarcarsi per fare una piacevole crociera alle Canarie, beh, quale eroismo ci sarebbe mai voluto per fare i bagagli -anche di gran carriera- e andare? Proprio perché sapevano benissimo che avrebbero rischiato -per davvero- di venire uccisi in modo orrendo, andando in ogni caso a far quel che pensavan giusto e doveroso, si sono guadagnati, non c'è dubbio, la patente di eroi.
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Ciao Monsee,sai per me e' un po riduttivo sentire dalla ragazza di uno di questi EROI che era andato in missione per guadagnare piu' soldi ed in fretta perche' ad ottobre volevano sposarsi,non l'ho detto io,mi sembra che nelle 2 guerre mondiali,venivano reclutati anche i civili e non mi sembra che percepivano alcuna retribuzione,si armavano e partivano per la patria,non per soldi da utilizzare per sposarsi o acquistare casa,suvvia cerchiamo di essere realisti,capisco la passione,capisco che si crede in quello che si fa,ma alla fine ritorna sempre il vile denaro,ricordate i morti della TYSSEN? lavoravano in condizioni disumane e senza sicurezza per guadagnare qualche euro in piu' con gli straordinari,sono morti da EROI,ma sempre per il vile denaro.
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Monsee
Non credo, alla fine, tu capisca veramente di cosa stai parlando. Lo, so; potrò sembrare presuntuoso. Lo assumo. Mi permetto di parlare della cultura araba perché la conosco -un po-. Perché ci sono cresciuto cosi vicino, perché mi ha ospitato, perché la amo, perché mi fa soffrire vederla "sulla bocca di tutti" gli eruditi del pianeta.
Dovresti imparare l'Umiltà, Monsee. Nella cultura Beduina, va di pari passo con la Saggezza.
L'Umiltà è forse solo la facoltà di capire che ogni risposta che non corrisponde a quello che avresti voluto sentire è un opportunità. Opportunità di riflettere, dunque di crescere.
Non ti ho ancora mai visto, da quando sono iscritto, riconoscere qualche svista o tornare su qualche tuo dogma. O sei perfetto, o ti eludi di esserlo.
Io mi fermo cui in questa discussione. Buona giornata.
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E' invalsa da un po' di tempo una strana e violenta equazione, quella che se uno non è d'accordo sul metodo di affrontare il problema è a favore del problema. Se non si è d'accordo sul metodo del governo si è comunisti, farabutti o coglioni, se non si è d'accordo sulla guerra si è a favore del nemico, se si tenta di analizzare le ragioni del problema con il mondo arabo si è a favore del burqua e dei talebani. Questa non è contrapposizione dialettica è pura e semplice contrapposizione, che pretende di imporre il proprio pensiero al di là di ogni esame delle cause e dei possibili rimedi, al di la di qualsiasi dubbio sulle proprie idee e sulle proprie eventuali(!) responsabilità. Ci si nutre di demagogie obsolete e ci si culla nel proprio pensiero infallibile e giusto perché ci si sente tolleranti e pieni d'amore dimenticando che l'uomo non se ne fa niente della tolleranza e dell'amore, ha bisogno solo di rispetto. D'altra parte noi occidentali abbiamo inventato L'Infallibilità Papale!
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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@ Monsee e Sioux
Nessuno di noi ha la verità in tasca. Nessuno di noi è un tribunale. Io per primo ho ecceduto qualche volta e ho cercato di imparare dai miei stessi errori. Da persone intelligenti quali siete, credo dovreste bandire espressioni tipo "ti sbagli di grosso" oppure "dovresti imparare questo o quello". Sono convinto che condividiate valori importanti, rispetto per l'altro, libertà di pensiero, ecc. Ma c'é un passaggio cruciale che tutti trascuriamo, spesso senza rendercene conto: quello della coerenza tra i nostri valori e i nostri comportamenti.
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Iscritto dal : 8/11/2008 Posts: 533
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monsee ha scritto:Ci possono essere OTTIME ragioni per far quello che stanno facendo (in Afganistan esattamente come altrove nel mondo, oggi e in passato [Libano, Iraq, Kosovo, etc...]). Ragioni anche strategiche e geopolitiche (e, perché no?, anche geoeconomiche... Del resto, è inevitabile: la globalizzazione si riflette su tutto, senza scampo. Ormai è da considerarsi vero il detto che "Il battito d'ali di una farfalla a Kyoto può generare un uragano a Washington"; quel che accade in Afganistan [esattamente come anche tutto quello che accade nel resto del mondo] ci riguarda tutti estremamente da vicino). Per cosa sono morti, i nostri soldati? Per realizzare un'impresa bella e giusta, checché se ne dica. Dato che i loro sforzi, qualunque ragione personale li avesse condotti lì, puntavano ad arginar gli attacchi talebani, possiamo dir che sono morti per aiutare dei civili afgani (quelli vivi oggi e pure gli altri che nasceran domani) a sopravvivere un po' meglio innanzi alla minaccia di una violenta dittatura d'estremisti, cercando -al tempo stesso- di avviare quel lungo e complesso processo che potrebbe, si spera, un giorno condurre gli afgani ad essere una popolazione libera e veramente padrona di sé dentro a uno Stato pienamente democratico. Son degli eroi (positivi eroi), insomma, qualsiasi fosse la ragione personale che li spinse alla partenza. Monseee hai perfettamente ragione , hai espresso esattamente anche il mio pensiero, un applauso e una preghiera per questi ns eroi, e per gli altri caduti prima di loro, e un pensiero alle loro famiglie
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sioux ha scritto:Dovresti imparare l'Umiltà, Monsee. Quella che chiami "umiltà" (la tua) è solo e unicamente arroganza col capo coperto di cenere (finta modestia e basta, insomma). Se una cosa è vera è vera e basta: non è questione di arroganza o di umiltà (parola per la quale, usar l'iniziale maiuscola è, a mio parere, un colossale controsenso). Ci sono cose buone e valide in ogni cultura (incluse le varie culture beduine). Ma ben di rado, le culture, son da considerarsi valide "tout court". Ci devi far la tara (e la bilancia giusta è la tua intelligenza), in ogni caso. Tenere quel ch'è buono e rigettar l'errato (specie se è disumano e inaccettabile), se c'è e dove c'è. Ed è proprio così che faccio io e seguiterò a fare -finché avrò vita, almeno- in avvenire. Se non hai letto mai da me che io mi sia sbagliato, i casi sono due: o non hai letto tutto quel che ho scritto o non mi son sbagliato proprio mai ( tertium non datur, in questo caso). Lascio sia tu a decidere qual'è, fra queste due, la cosa più probabile. enigmista63 ha scritto:per me e' un po riduttivo sentire dalla ragazza di uno di questi EROI che era andato in missione per guadagnare piu' soldi ed in fretta perche' ad ottobre volevano sposarsi Mi sfugge, francamente, qual sia il male insito nel voler guadagnar dei soldi (onestamente, con il proprio lavoro) al fine di sposare la persona amata e metter su famiglia. Non riesco a immaginare come il desiderio di sposarsi presto e crearsi una famiglia possa rendere meno eroico uno che s'è posto in pericolo di vita al fine di aiutare dei civili innocenti vessati da anni e anni di tirannia e di terrorismo. Uno che si porta così è sicuramente un eroe, secondo me. E come tale va onorato e rispettato. E, con lui, tutti i suoi cari. Che siamo NOI, ora, a dover difendere, dato che lui non è più qui per farlo, essendo caduto per fare il suo dovere in nome (e a nome) nostro. In quanto alla retribuzione dei soldati, c'è un errore di fondo. Gli "eserciti di popolo" del passato sono una cosa, quelli "professionali" odierni, son altra -ben differente- cosa. Più preparati e professionali. Capaci di affrontare in modo più lucido e cosciente "i rischi del mestiere" sul campo di battaglia. Un vero "esercito di popolo", se contrapposto a terroristi numerosi, ben foraggiati, organizzati e armati fino ai denti (come accade oggigiorno), subirebbe macelli a catena prima di riuscir -assai faticosamente- a prevalere. Non sarebbero soltanto a centinaia o a migliaia o a decine di migliaia, i morti fra i soldati, ma centinaia di migliaia almeno, se non addirittura milioni. La forza vera di un esercito "professionale" sta tutta quanta nelle sue motivazioni (fondamentale, è che sia permeato di ideali fermamente democratici) e nella sua professionalità. Ma dar professionalità, ad una truppa qualsivoglia, costa. Costa denaro a fiumi allo Stato che la vuol fornire. Costa tempo e sudore, sacrifici -e anni e anni di vita spesi a faticare,- a quel soldato che davvero vuole imparare. Anni di vita e di durissimo lavoro che, senza dubbio, è giusto (ma cosa dico, giusto?: è doveroso!) retribuire. I morti della Tyssen son VITTIME INNOCENTI, non eroi: non stavan lì a rischiar la propria vita per proteggere agnelli innocenti (civili disarmati che nemmen conoscevano) contro dei folli, sanguinari lupi terroristi. Erano lì per lavorare e vivere decorosamente (e onestamente) la propria esistenza. La morte loro è stata una tragedia senza mezzi termini, proprio come lo è stata qualsivoglia altra inaccettabile "morte sul lavoro". Ma eroe è chi si mette in gioco, per soccorrere un altro (uno che nemmeno conosce), e pone a serio rischio la sua stessa vita, semplicemente per far sì che degli sconosciuti possan viver liberamente e pienamente quella loro. E proprio questo stan facendo, in questo stesso momento, in giro per il mondo (Afganistan compreso), i nostri sempre validissimi soldati. Detto ciò, è inaccettabile, ovviamente, il comportamento di chi, per guadagnare qualche soldo in più, non si preoccupa di rispettar le Leggi sulla sicurezza in ambiente lavorativo. Va indubbiamente processato e -se colpevole- condannato, come da Legge, ai previsti anni di galera. ilrestodiniente ha scritto:se si tenta di analizzare le ragioni del problema con il mondo arabo si è a favore del burqua e dei talebani Certo che no. Pratiche oscene quali l'infibulazione eran già note ai tempi dell'Antico Egitto (tempi in cui "gli arabi", dai luoghi odierni, eran perlopiù lontani). Né i Talebani si possono considerare come "parte qualificante" per "mondo arabo" (non più di quanto i nazisti di Adolf Hiltler si possano considerare "rappresentanti" dell'Occidente intero). Né c'è una relazione vera -di alcun tipo- fra il "mondo arabo" (e l'Islam. arabo o meno) e il burqa: in nessun luogo del Corano, in nessunissimo suo sacro versetto, sta celebrato l'uso del burqa!... Non sono, questi, "fatti qualificanti" del mondo arabo o dell'Islam. Son atti inaccettabili e ideologie orrende, patologie di certe ideologie oggi rampanti che non son mai state (né possono considerarsi) "vere rappresentanti" del mondo arabo e -men che meno- dell'Islam. Il burqa, non a caso, è FUORILEGGE, qui in Italia (una Legge fatta verso la metà degli anni 70 e che recepisce una direttiva Europea [ormai applicata non in tutti gli Stati dell'odierna Comunità, ma quasi]). Non già contro l'Islam, stiam combattento, lì in Alfganistan. Non contro "il mondo arabo". Ma contro i Talebani, tiranni repressivi e sanguinari. E contro la follia inumana e disumana del bieco terrorismo di Al Qaeda. magomagu ha scritto:credo dovreste bandire espressioni tipo "ti sbagli di grosso" oppure "dovresti imparare questo o quello" Oh, beh!... dipende. Se io mi sbagliassi "di grosso" (e tu te ne avvedessi), faresti certamente male a dirmi che ho ragione. E capirei assai bene che tu mi faccia notare il grosso errore scrivendomi "Guarda che ti stai sbagliando di grosso, perché..." e me ne dicessi il perché. Non c'è niente di male (né alcunché di insultante) nel dire a una persona, "Dovresti andarti a studiare questo e quello", se tale indicazione ha un suo giusto senso. Concordo,m ovviamente, sul fatto che i comportamenti di ciascuno dovrebbero cercar d'essere sempre coerenti cn le sue convinzioni. Così mi porto io, nel quotidiano. O -quantomeno- mi ci provo.
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... Tuttavia, in questo nostro confronto tra bianchi Occidentali che vedono le cose dal di fuori, come in altre situazioni simili, manca il contributo fondamentale delle due componenti che, invece, si trovano sul campo: le voci del Popolo (in questo caso quello Afghano) e le voci dei Soldati in missione.
Tra queste ultime, ho avuto l'opportunità di ascoltarne direttamente una in cui è stato detto lo stretto necessario, probabilmente perché questo è l'ordine ricevuto a cui si deve obbedire: nel suo caso la missione non era una scelta ma un obbligo; l'unica informazione aggiunta è stata che la situazione è estremamente complessa e difficile. Chiusa la conversazione.
Se non c'è l'opportunità di un confronto a 360°, quello che si conosce è, purtroppo, soltanto una parte della realtà.
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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Monsee, questa discussione sta prendendo toni troppo accesi e per quel che mi riguarda mi fermo qui.
Ne approfitto per una piccola precisazione: l'espressione "sbagli di grosso" o similari, può starci benissimo, a seconda del contesto. Ad es., se nella sezione Informatica qualcuno dice: "Per accendere il pc bisogna fare l'urlo di Tarzan", allora ci può stare senza indugio. In una sezione di scambio d'idee, l'espressione "sbagli di grosso" (a mio avviso), dovrebbe essere preceduta quantomeno da un "secondo me". Ciao e buona giornata.
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Iscritto dal : 4/28/2007 Posts: 1,976
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Mi sfugge, francamente, qual sia il male insito nel voler guadagnar dei soldi (onestamente, con il proprio lavoro) al fine di sposare la persona amata e metter su famiglia.
Nessun male e' una scelta,sai a cosa vai incontro e sai cosa regna nel mondo ARABO tra guerra e pace,non piangiamoci addosso.
(civili disarmati che nemmen conoscevano) contro dei folli, sanguinari lupi terroristi
Civili disarmati ? Vi ricordate la strage di NASSIRYA? proprio i civili disarmati festeggiavano l'uccisione dei nostri carabinieri con canti e balli. Proprio come accade in alcune nostre regioni,dove le forze dell'ordine vengono aggredite quando tentano di arrestare un delinquente,uno spacciatore ecc.
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Iscritto dal : 4/17/2002 Posts: 166
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Un pilota che a causa di avaria all'aereo, tra premere il pulsante di espulsione con il rischio che l'aereo finisca nel mezzo di un paese e tentare di portarlo in aperta campagna con il rischio di morire lui stesso preferisce la seconda opzione, quello è un'eroe. Chiamo eroe un signore (già il bagnino tendo al escluderlo) che si butta in acqua con il mare in tempesta e tenta di salvare una persona in difficoltà meglio se bambini. Non è detto che debba morire per chiamarlo Eroe. Questi nostri 6 militari hanno fatto il loro dovere e stavano svolgendo il lavoro di pattugliamento o scorta per cui sono pagati, lasciamo stare la parola EROI la userei in casi eccezionali.
Onore e rispetto a tutti i nostri caduti e non che perseguendo gli intenti del parlamento tenendo alta la bandiera italiana.
P.S. La definizione di EROE che trovo su Wikipedia mi trova d'accordo:
"L'eroe, nell'era moderna, è il protagonista di uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune."
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Ciao quindi anche tu sei dell'idea che stavano svolgendo il LAVORO per cui sono pagati,come qualsiasi dipendente,poi ci sono mestieri o lavori che comportano il rischio della vita come: LE FORZE DELL'ORDINE, I PILOTI,LE HOSTESS( SE CADE L'AEREO....) IL SOCCORSO ALPINO,IL SOCCORSO IN ELICOTTERO,I VIGILI DEL FUOCO ECC...ECC.... ognuno con un coefficiente di rischio piu' o meno elevato.
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enigmista63 ha scritto:Ciao quindi anche tu sei dell'idea che stavano svolgendo il LAVORO per cui sono pagati,come qualsiasi dipendente,poi ci sono mestieri o lavori che comportano il rischio della vita come: LE FORZE DELL'ORDINE, I PILOTI,LE HOSTESS( SE CADE L'AEREO....) IL SOCCORSO ALPINO,IL SOCCORSO IN ELICOTTERO,I VIGILI DEL FUOCO ECC...ECC.... ognuno con un coefficiente di rischio piu' o meno elevato. Perfettamente d'accordo. Ho svolto per un certo periodo uno dei lavori da Te elencati e non mi sono MAI sentito un'eroe. Mio padre a quel tempo faceva un lavoro che da statistica INAIL aveva 10 volte più del mio la possibilità di morire e quando tornava a casa non l'ho mai chiamato EROE. Chi fa un lavoro così pericoloso ha il pieno diritto di ricevere un sacco di soldi ben meritati, poi basta (Funerali di Stato a parte). P.S. Mentre scrivo il GR1 delle 17:30 ha detto che è morto uno che faceva il lavoro di mio padre, non prenderà nessuna medaglia di certo ma stava facendo il suo lavoro miseramente pagato. Amen.
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monsee ha scritto:francesca64 ha scritto:@ Monsee
mi auguro che tu non creda davvero che non ci sia distinzione tra infibulazione,repressione o annullamento dell'essere donna e il burqa........... io non vedo tragedia in quest'ultimo soprattutto perchè quasi sempre è una scelta delle donne arabe e in quanto tale va rispettata Ti sbagli di grosso. Il burqa, alle donne, è IMPOSTO. Non è -né mai potrebbe davvero essere- "loro libera scelta". Scusa,ma c'eri anche tu nel momento in cui hanno "dettato" questa imposizione? non capisco come tu possa affermare con tale decisione una cosa del genere,io non conosco donne che lo portano e quindi non posso riportarti la loro testimonianza,ma ho letto molte altre testimonianze di donne, iraniane,afghane ecc. che siano, dichiarare la loro libertà di scelta(vuoi che tutte l'abbiano dichiarato sotto minaccia armata di un talebano?),certo non nego con questo i non diritti negati all'essere donna,ma mi risulta che anche nei paesi occidentali,certo sicuramente situazioni diverse,uomini e donne non siano poi così uguali,se riesci a dirmi che così non è o tu vivi in un'isola felice da solo o non riesci a vedere quello che ti sta intorno. Commenta:Mi par che veramente sia da folli (e sono anche gentile!), pensar diversamente. Insomma, detto in una sola breve frase: tu e io, sul piano umano e circa la visione dell'universo femminile, siam certamente agli antipodi. Abbiamo idee e posizioni radicalmente opposte e senza dubbio inconciliabili. Vedo che è prerogativa di alcuni in questo forum insultare le opinioni altrui,e per fortuna....... sei pure gentile...... Cosa ne pensi io sul piano umano e circa la visione dell'universo femminile tu non puoi saperlo neanche minimamente o, credi che basti il fatto che uno accetti le scelte altrui anche se ben lontane dalla nostre, ti possa permettere di comprendere e giudicare? Nessuno ti ha chiesto di pensarla allo stesso modo e senza ombra di dubbio ha chiesto la tua approvazione o benedizione.
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tessitore63 ha scritto:Un pilota che a causa di avaria all'aereo, tra premere il pulsante di espulsione con il rischio che l'aereo finisca nel mezzo di un paese e tentare di portarlo in aperta campagna con il rischio di morire lui stesso preferisce la seconda opzione, quello è un'eroe. Chiamo eroe un signore (già il bagnino tendo al escluderlo) che si butta in acqua con il mare in tempesta e tenta di salvare una persona in difficoltà meglio se bambini. Non è detto che debba morire per chiamarlo Eroe. Questi nostri 6 militari hanno fatto il loro dovere e stavano svolgendo il lavoro di pattugliamento o scorta per cui sono pagati, lasciamo stare la parola EROI la userei in casi eccezionali.
Onore e rispetto a tutti i nostri caduti e non che perseguendo gli intenti del parlamento tenendo alta la bandiera italiana.
P.S. La definizione di EROE che trovo su Wikipedia mi trova d'accordo:
"L'eroe, nell'era moderna, è il protagonista di uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune." assolutamente d'accordo
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Iscritto dal : 1/5/2008 Posts: 2,336
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(((( Magomagu; mille scuse; mi sono dimenticato stamane di contro-cambiare un link. (Interessantissimi quelli proposti da te, grazie). Cui parla Fabio Mini; generale, eroi (quante medaglie...), Italiano, disinibito. Particolarmente interessanti le ultime 5 righe del 'articolo. Ciao, alla prossima. :) -Il barbuto sul filo del rasoio- Fonti: http://www.nuovasocieta.it/inchieste/2352-ddr.html http://www.archiviostampa.it/it/nomi/nom.aspx?id=2544]Fabio Mini ))))
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Proverbio (dell'Era Postmoderna) del papà Friulano ultraottantenne di una mia amica
"Bisogna consumare tanti sacchi di sale assieme ad una persona per conoscerla".
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...scusatemi tutti come dice l'amica @tersi .... forse mi sono persa qualcosa .... infatti si è allargato il discorso a cose che non fanno parte alla domanda iniziale .... ... se una esercito di pace è definito tale anche se è in assetto di guerra .... in un paese dove all'interno è .... in guerra ... ma che ci và a fare proponendosi come amministratore di pace ? c'era già uno che diceva .... armiamoci e partite ! per il resto .... ognuno usa il linguaggio che si usa in una italia dove i dialetti e gli usi esistono e sono differenti anche a pochi km di distanza gli uni dagli altri ... quindi non facciamone un dramma e sopratutto non offendiamoci ...e cerchiamo come dice anche il piccolo nano .... si contenga ! :O))))
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