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Non è questo il problema. Siccome la Rai è un servizio pubblico e ha tre reti, era suo dovere trasmettere Ballarò, per dare all'utente l'opportunità di scegliere. E sarebbe stato giusto che in un'altra trasmissione, che non sia stata una trombetta governativa, si sia trattato lo stesso argomento, visto però in un' ottica diversa da quella di un megaspot della maggioranza. Questa è la pluralità dell'informazione, cosa del tutto sconosciuta al nostro premier ed evidentemente anche a te, non una trasmissione autoreferenziale senza contradditorio. .
Hai ragione, monsee, guardiamoci allora Porta a Porta, trasmissione non faziosa, non settaria e naturalmente informativa. Ieri l'altro sera l'egoarca non ha avuto contradditorio, ha chiamato farabutti i giornalisti, l'unico giornalista "contro" era Sansonetti, ultimamente molto morbido col premier, se mette sullo stesso piano Mediaset, Rcs e gruppo DeBenedetti e considerando normale che uno di questi tre gruppi sia controllato dal presidente del consiglio. Inoltre, tanto per mettere i piuntini sulle "i", le casette (di legno) consegnate agli abitanti di Onna vanno a tutto merito della Provincia autonoma di Trento. Bene ha fatto il presedente della Provincia di Trento a non accogliere l'invito di Vespa. Infatti Ollai avrebbe dovuto prendere posto tra il pubblico e non tra gli ospiti in studio. Il fatto poi che un governo abbia consenso non significa che sia un buon governo. Allora dovremmo anche accettare che le trasmissioni che fanno più ascolto (Buona domenica, Grande Fratello, Amici, uomini e donne) sono qualitativamente le migliori e solo loro contribuiscono alla crescita culturale dell'Italia. Quello che trovo scandaloso nella gente di destra è l'assoluta mancanza di autocritica. Ottaviano del Turco non ha gridato al complotto, ma si è dimesso, ha fatto il carcere preventivo, ma è innocente fino a prova contraria (frase tanto cara alla destra), ha fatto perdere le elezioni regionali e ha dato un duro colpo al centrosinistra nelle elezioni dello scorso Giugno. Lui, invece, l'unto, il liberale per antonomasia, il prototipo della democrazia, non risponde allle domande, non va in tribunale, offende la Magistratura, chiama coglioni chi non lo vota, farabutti i giornalisti e vede complotti dappertutto, si fa le leggi per non farsi processare, invita a cena i giudici che dovranno esprimersi sul lodo Alfano il prossimo 6 ottobre. E' questo il modello liberale e democratico di Berlusconi? Tenetevelo, io non lo voterò mai, nemmeno sotto tortura.

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Urcah, Pidue, quanto stai inc...

Ma sono d'accordo.

:-)

Quando Gelli parla di Berlusconi, è lapidario: «Ha preso il nostro Piano di rinascita e lo ha copiato quasi tutto», dichiara all’Indipendente nel febbraio 1996. Il Piano di rinascita democratica era il programma politico della P2. Fu sequestrato il 4 luglio 1981 all’aeroporto di Fiumicino, nel doppiofondo di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia del Venerabile. Riletto oggi, risulta profetico. Prevede, infatti, di «usare gli strumenti finanziari per l’immediata nascita di due movimenti l’uno sulla sinistra e l’altro sulla destra». Tali movimenti «dovrebbero essere fondati da altrettanti club promotori». Nell’attesa, il Piano suggerisce che con circa 10 miliardi è possibile «inserirsi nell’attuale sistema di tesseramento della Dc per acquistare il partito». Con «un costo aggiuntivo dai 5 ai 10 miliardi» si potrebbe poi «provocare la scissione e la nascita di una libera confederazione sindacale». Per quanto riguarda la stampa, «occorrerà redigere un elenco di almeno due o tre elementi per ciascun quotidiano e periodico in modo tale che nessuno sappia dell’altro»; «ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito di simpatizzare per gli esponenti politici come sopra». Poi bisognerà: «acquisire alcuni settimanali di battaglia», «coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso un’agenzia centralizzata», «coordinare molte tv via cavo con l’agenzia per la stampa locale», «dissolvere la Rai in nome della libertà d’antenna»; «punto chiave è l’immediata costituzione della tv via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese». Tecnologia a parte: preveggente, no?

Non è affatto "dovere della RAI" trasmettere specificamente "Ballarò": la RAI è libera di selezionar le trasmissioni che intende produrre e trasmettere e quelle che invece no. E quando e come trasmetterle, laddove sceglie di trasmetterla. "Ballarò" non gode, in questo, di alcun privilegio speciale.

Ma per favore!... Io non guardo nemmeno "Porta a Porta"! (né l'ho guardato la sera in questione).

Non lo voto neanch'io (come ho già scritto altrove, sul piano squitamente politico, io mi son reputato sempre un radicale [per l'esattezza, un grande estimatore della compianta Adelaide Aglietta]). Né ho chiesto mai a nessuno di votarlo.
Ma l'han votato altri... e quegli altri, sono la MAGGIORANZA (dei votanti effettivi nel Paese), per cui -come da sacrosante regole della democrazia- ritengo che sia dovere di ciascuno rispettare il voto espresso dalla maggioranza degli elettori (è principalmente questo, difatti, l'unico vero obbligo, in democrazia).