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dead ha scritto:Con 5 (cinque?) televisori lavatrice, ecc il consumo non mi sembra affatto eccessivo. Comunque potresti forse avere delle dispersioni nell'impianto: non è facile trovarle, devi staccare tutti gli apparecchi e ricollegarli uno alla volta tenendoli spenti e vedere se il contatore gira lo stesso; oppure chiami un buon tecnico elettricista che ha degli strumenti appositi. Di solito dispersioni significative le intercetta il salvavita (interruttore differenziale) sempre che l'impianto ne sia provvisto. Che mi dici pacaf? A.
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donnaclo ha scritto:Puoi fare riferimento a questa guida (vedi pag. 16) Pag.194 per l'esattezza. Vedo che sei molto preparato: perchè parlano di applicazioni industriali?? Thanks a lot
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l'interruttore differenziale (comunemente chiamato salvavita) dovrebbe esserci in un comune impianto domestico con messa a terra.
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Alberto di interruttori salvavita ce ne sono 3 piazzati su 3 zone, attico piano normale e garage. sono collegati ad altrettanti differenziali...... 2 per ogni salvavita, uno per le prese uno per le luci. Pier
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da maopapof ;O)
..... ed optare a soluzioni alternative .... dark off all= -60% :O))))) ...come per il riscal..damiento
l'italia , .... è il paese che paga più a caro prezzo l'energia ed il gas ............................... quindi visto che questi contatori non hanno alcuna certificazzzzone da alcun ente se non il CE che risulta mai attestato da alcuno se non il produttore dello stesso, perché non farsi furbi ed andare qualche volta in più al ristorante con la famiglia ed avere ... ad esmpio 6 tv ed uno anche satellitare nella toilettessss della servitù ???? ..... :O)
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L'interruttore differenziale intercetta le rapide variazioni di corrente tra le fasi (come nel caso in cui una persona rimane "prende la scossa"). Le piccole dispersioni continue non sono rilevate dal salvavita e a lungo andare possono costituire un consumo rilevante. In pratica immagina l'impianto elettrico come un impianto idraulico a circuito chiuso: se il salvavita vede che circola parecchia acqua ma non torna indietro (perche si scarica a terra attraverso una persona), interrompe il circuito. Se però la "perdita" è piccola e costante, il salvavita non la rileva. Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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da maopapof ;O)
@dead con i saluti
il salvavita blocca esclusivamente se torna indietro l'elettricità interrompendo il circuito e per quello che è montato dopo il contatore
solo un piccolo appunto senza offesa a seguire
... se il salvavita vede che circola parecchia acqua ma .... non torna indietro l'acqua ( perchè si scarica regolarmente ) il salvavita non interrompe il circuito in quanto lo stesso verifica solo ------> ed interromperebbe se <----- .... :O)
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misterboss ha scritto:da maopapof ;O)
@dead con i saluti
il salvavita blocca esclusivamente se torna indietro l'elettricità interrompendo il circuito e per quello che è montato dopo il contatore
solo un piccolo appunto senza offesa a seguire
... se il salvavita vede che circola parecchia acqua ma .... non torna indietro l'acqua ( perchè si scarica regolarmente ) il salvavita non interrompe il circuito in quanto lo stesso verifica solo ------> ed interromperebbe se <----- .... :O) Ciao mao. Contento di rivederti però...... è meglio che ti occupi solo di ammortizzatori. Il salvavita (tecnicamente interruttore differenziale) interviene appunto perchè vi è una "differenza" di corrente fra i due fili che lo attravesano. Tale differenza sta a significare che vi può essere: un filo sbucciato che tocca un muro od un pavimento umidi con relativo passaggio di corrente verso terra. Caso poco pericoloso; un filo sbucciato o staccato che tocca la carcassa metallica di una apparecchiatura che, se collegata a terra, crea la differenza di corrente facendo intervenire il salvavita. Caso poco pericoloso. Se l'apparecchiatura non è collegata a terra diventa assai pericolosa in quanto l'eventuale contatto di una persona crea attraverso il suo corpo questo collegamento a terra (se la persona non è sufficientemente isolata) provocando la scossa. N. B. un salvavita viene collegato dopo il contatore perchè prima non è possibile collegare niente essendo rete Enel. Se fosse teoricamente possibile collegarlo prima del contatore funzionerebbe ugualmente. A.
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dead ha scritto:L'interruttore differenziale intercetta le rapide variazioni di corrente tra le fasi (come nel caso in cui una persona rimane "prende la scossa"). Le piccole dispersioni continue non sono rilevate dal salvavita e a lungo andare possono costituire un consumo rilevante.
In pratica immagina l'impianto elettrico come un impianto idraulico a circuito chiuso: se il salvavita vede che circola parecchia acqua ma non torna indietro (perche si scarica a terra attraverso una persona), interrompe il circuito. Se però la "perdita" è piccola e costante, il salvavita non la rileva. Ciao Dead, Non è rilevante il consumo di una dispersione di corrente non percepibile da un salvavita funzionante. Data la sua sensibilità di intervento questo tollererebbe un consumo dal costo di 3-4 centesimi al giorno e cioè circa un Euro al mese. Non mi sembra sia il caso di Pierpaolo. Un salvavita interviene anche per le dispersioni continue purchè superino la soglia di taratura che per legge non deve superare i 30 millesimi di Ampère. A.
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Mi piacciono moltissimo queste nozioni tecniche e ve ne sono grato, per quanto riguarda l'amico MISTERBOSS, quella del ristorante con tutto l'impegno... non l'ho capita. E peggio ancora, se l'ho capita non riesco a dargli un risultato valido!!
Per gli altri amici, ho controllato (con la sua autorizzazione) il consumo giornaliero di un mio vicino e indovinate un po? 10 Kw al giorno.... manco a farlo a posta ieri mi chiama ENEL, settore promozioni e indagini di mercato. Si sono presi i miei consumi e mi hanno detto che sarò ricontattato oggi. L'operatore da una prima analisi mi ha detto che a me converrebbe la BI oraria invece dell'attuale MONO oraria a 9 cent a Kw. VI AGGIORNO.....
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@ciocca956
almeno io gli ammortizzatori sono capace a farli ed a progettarli.... ma tu che lavoro fai ... dimostrandolo ? :O))))
però
cosa c'entra quello che hai scritto ?
il salvavita casalingo serve solo per intercettare un ritorno anomalo di corrente ( dato principalmente da un eventuale corto circuito )
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pacaf12000 ha scritto:Alberto di interruttori salvavita ce ne sono 3 piazzati su 3 zone, attico piano normale e garage. sono collegati ad altrettanti differenziali...... 2 per ogni salvavita, uno per le prese uno per le luci. Pier Fai un tantino di confusione tra le diverse apparecchiature. L'importante è che ci sia. A.
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Misterboss ma tu lavori nel campo degli ammortizzatori auto?
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misterboss ha scritto:@ciocca956
almeno io gli ammortizzatori sono capace a farli ed a progettarli.... ma tu che lavoro fai ... dimostrandolo ? :O))))
però
cosa c'entra quello che hai scritto ?
il salvavita casalingo serve solo per intercettare un ritorno anomalo di corrente ( dato principalmente da un eventuale corto circuito ) No no! Ti sbagli. Ad intervenire in caso di cortocircuito è l'interruttore automatico (Magnetotermico). Spesso in un impianto domestico i due interruttori, differenziale e magnetotermico, sono inglobati in una unica apparecchiatura che svolge entrambe le funzioni Comunque dal punto di vista funzionale e tecnico rimangono due apparati distinti. Fai anche tu confusione nella denominazione delle apparecchiature. La denominazione di Salvavita è puramente commerciale però da l'idea per capire a cosa serva. Un cortocircuito è pericoloso solo perchè può causare un incendio. Non è pericoloso direttamente per una persona come può essere una dispersione di corrente. Il mio lavoro è e deve rimanere un segreto. (Sono in missione per conto di Dio). A.
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@ciocca956
Fai anche tu confusione nella denominazione delle apparecchiature ...... può darsi ... ma questa disinformazione aiuta a risolvere il problema ? :O)
per il resto
.... Sono in missione per conto di Dio ...... ma ci fai o ci sei ? .... :O))))))
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misterboss ha scritto:@ciocca956
Fai anche tu confusione nella denominazione delle apparecchiature ...... può darsi ... ma questa disinformazione aiuta a risolvere il problema ? :O)
per il resto
.... Sono in missione per conto di Dio ...... ma ci fai o ci sei ? .... :O)))))) E' proprio così, porta pazienza.
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@stramausen ciao :O)
io scherzavo solo .... alberto è uno bravo ..... ed in questo caso ha voluto solamente informare su un qualcosa in più che non fa mai male
d'altronde
non si è mai informati su tutto ! :O) .... più si è informati e più ci si riesce a spiegarsi :O)
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misterboss ha scritto:@ciocca956
Fai anche tu confusione nella denominazione delle apparecchiature ...... .....
Direi proprio di no mao. Ciao.
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misterboss ha scritto:...... in missione per conto di Dio ...... ma ci fai o ci sei ? .... :O)))))) Vedendo il tuo avatar ho pensato che fossimo colleghi. A.
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ermeio ha scritto:
Pag.194 per l'esattezza. Vedo che sei molto preparato: perchè parlano di applicazioni industriali?? Thanks a lot
Poiché nei circuiti residenziali con determinati utilizzatori, come forni o scaldacqua, la potenza apparente assorbita dal carico è uguale a quella attiva assorbita e, di conseguenza, non ci sarà bisogno di rifasare l’impianto. Ad esempio , il resistore di un forno elettrico è quasi puramente resistivo, la componente di induttanza parassita è molto piccola, diversamente il motore elettrico della lavatrice che ha una notevole predominante componente induttiva ,con un cos(fi)che scende a 0,7-0,75. Dal semplice esempio proposto, già si capisce che una utenza media domestica difficilmente scende al di sotto dello 0,9- 0,85 di cos(fi) , dunque non sorge la necessità di rifasare. (ribadisco che questo per il fatto che sono carichi quasi completamente resistivi) Il problema nasce negli impianti industriali quando gli utilizzatori sono macchine elettriche, come motori o trasformatori, che al loro interno hanno degli avvolgimenti e una parte della potenza assorbita è impiegata per eccitare i circuiti magnetici. In questi casi è facile avere un incremento dell’angolo f con un aumento della potenza reattiva a scapito di quella attiva, con la conseguente perdita sul lato economico. Un incremento dello sfasamento comporta un aggravio per il distributore di energia elettrica che deve fornire più potenza e quindi è costretto a un sovradimensionamento degli impianti di generazione, trasporto e trasformazione, da qui l’applicazione delle penali . ciocca956 ha scritto:. Data la sua sensibilità di intervento questo tollererebbe un consumo dal costo di 3-4 centesimi al giorno e cioè circa un Euro al mese. Non mi sembra sia il caso di Pierpaolo.
Un salvavita interviene anche per le dispersioni continue purchè superino la soglia di taratura che per legge non deve superare i 30 millesimi di Ampère. A. Esattamente! In sintesi : per differenziale si intende un dispositivo in grado di riconoscere l‘eventuale dispersione di corrente. In condizioni normali di funzionamento le correnti uscenti dall'interruttore debbono essere uguali a quelle entranti. Nel momento in cui avviene un contatto diretto col corpo umano, oppure una dispersione tramite la carcassa di una lavatrice collegata a terra, si crea un passaggio di corrente, fra il circuito e la terra, che non ritorna attraverso l‘interruttore differenziale. Ogni volta che viene meno la condizione di uguaglianza tra le correnti entranti e uscenti, il differenziale riconosce l'anomalia ed interviene. La soglia sopra riportata dall'utente @ciocca956 non è altro che la taratura dell'interruttore nelle applicazioni civili, 30 mA. Una eventuale dispersione nei limiti della predetta soglia originerebbe un consumo nell'ordine di un euro al mese; al superamento dei valori di soglia l'intervento del dispositivo. Pertanto condivido appieno che i consumi non sono addebitabili ad un problema di dispersione.
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