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Lunedì prossimo si terrà a Roma il vertice mondiale Fao sulla sicurezza alimentare. Il mondo ha 6 miliardi e 700 milioni di abitanti. Oltre un miliardo soffre la fame. Secondo la Fao, ogni minuti muoiono di fame 10 bambini. http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/11/Fao-petizione-online..shtml?uuid=590d72dc-cecd-11de-a8da-0c1a175b3c55&DocRulesView=Libero&fromSearchIl Direttore della Fao conta di raccogliere 1 miliardo di adesioni a questo appello http://www.1billionhungry.org/home/it/per fare pressione sui Capi di Stato. Non è molto, ma è meglio di niente.
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E pensare che ci sarebbe da mangiare per tutti ... anche solo utilizzando prodotti buoni che vengono buttati al macero perchè eccedenti ...
Questo nei miei pensieri rientra nei crimini contro l'umanità (quella che non ha da mangiare).
Grazie per la segnalazione!
:-)
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Il solo vero modo (la sola via che possa condurre per davvero a un risultato valido e duraturo), in questo campo, è favorire una reale (e necessariamente assai concreta) parificazione -sia economica che nel campo sociale e in quello politico,- in tutto quanto il mondo, della condizione femminile, portandola agli stessi livelli (ai migliori livelli!) di quella maschile. Miglioramento e crescita che non può assolutamente prescindere da un massiccio incremento delle possibilità di farsi una cultura (e accrescerla, poi, liberamente) che vien oggi concesso -troppo miseramente, ahimé, in tanti e tanti Paesi- al mondo femminile. Solo un innalzamento effettivo e ragguardevole del ruolo e della condizione femminile potrà risolvere il problema della sovrappopolazione, del troppo inquinamento e della fame nel mondo.
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Per risolvere la fame nel mondo ci vuole una guerra, no, non sono impazzito, bisogna fare guerra contro i dittatori di quelle nazioni che hanno rubinetti d'oro nei bagni e lasciano morire di fame la propria popolazione, se poi vogliamo andare da loro per portargli da mangiare, i camion alimenti devono essere scortati da carri armati, perché di quelle donazioni alla popolazione arriva praticamente nulla, se la popolazione è affamata la colpa è solo di quei governanti. Un esempio verificato, Saddam Hussein, tramite cibo in cambio di petrolio, aveva in magazzino tonnellate di alimenti che non distribuiva alla popolazione ma rivendeva per fare soldi Degli scienziati hanno inventato una tavoletta alimentare che contiene qualsiasi tipo di vitamina, una tavoletta era un pasto completo offerto a poco prezzo, i dittatori vigliacchi africani hanno rifiutato di distribuirlo alla popolazione altrimenti non avrebbero più potuto vendere i loro prodotti. Non mandiamo più cibo ma armi, sterminiamo quei bastardi e vedrete che non soffriranno più ne di fame ne di malattia. alfonso_aiutamici@hotmail.it
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Sono solidale con l'iniziativa, ma non dimenticherei che, per quanto sia anche una conseguenza dell'ignoranza e del sottosviluppo, è la SOVRAPPOPOLAZIONE la causa immediata e diretta di questi guai. La Terra scoppia, i terreni produttivi diminuiscono e diminuiranno ancor più nel futuro per naturale evoluzione e per cause climatiche ... inutile illuderci con le solite baggianate che c'è spazio, che razionalizzando qua e là ... Bisogna convincersene, ed adottare globalmente un'EDUCAZIONE alla procreazione, un'idea che non piacerà a molti ma è vitale per il nostro pianeta.
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Ho mandato la mail. Il problema della fame nel mondo è complesso; ci sono tante persone di buona volontà che sinceramente vorrebbero fare qualcosa, ma spesso questi sforzi sono vanificati dagli sciacalli che vogliono invece trar profitto da questa situazione: i signori della guerra africani, le multinazionali senza scrupoli che si sbarazzano dei loro prodotti invenduti o, peggio, deteriorati, chi non ammette il commercio equo e solidale. Mi raccontava un medico somalo che talvolta arrivavano in Africa partite di latte concentrato che doveva per forza essere diluito con l'acqua ... che non c'era. Le mamme potevano così scegliere tra il far morire di fame i loro bimbi o farli morire a causa della diarrea provocata dal latte concentrato.
Ciao.
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Salve benestanti La vogliamo smettere di pretendere dare lezioni ... pure radicali... agli altri? - Una bella fetta delle terre coltivabili del pianeta serve a ingrassare gli hamburgers che mangiammo noi. ...o addirittura a produrre la nouvelle cuisine indispensabile alla salute dei nostri amici a quattro zampe... - con un risultato evidente che tendiamo ad esportare. - E il fenomeno si amplifica. Quanto pesi, fratello? PS: Sono ben lontano dall'ecologismo ad oltranza, sia ben chiaro. Ma le soluzioni alla fame date con la pancia piena.... vanno ridimensionate.
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square ha scritto:Sono solidale con l'iniziativa, ma non dimenticherei che, per quanto sia anche una conseguenza dell'ignoranza e del sottosviluppo, è la SOVRAPPOPOLAZIONE la causa immediata e diretta di questi guai. La Terra scoppia, i terreni produttivi diminuiscono e diminuiranno ancor più nel futuro per naturale evoluzione e per cause climatiche ... inutile illuderci con le solite baggianate che c'è spazio, che razionalizzando qua e là ... Bisogna convincersene, ed adottare globalmente un'EDUCAZIONE alla procreazione, un'idea che non piacerà a molti ma è vitale per il nostro pianeta. Nessuna "politica indotta" (né quelle "imposte a forza" [vedi Cina], né quelle "proposte con dolcezza" [vedi India]) ha mostrato d'aver nessuna chance di poter -sia pure di poco- risolvere il problema delle troppe nascite. Né è casuale che il picco delle nascite sia sempre in concomitanza con una situazione generale virata alla miseria e al degrado (NON quello "morale", bensì quello peggiore: quello economico, che è sempre anche culturale e sociale). Per converso, è acclarato che, senza alcuna specifica politica di controllo delle nascite (né impositiva, né "soffice"), laddove s'è vista accrescersi in concreto l'emancipazione femminile, l'aumento vorticoso delle nascite, come d'incanto, s'è subito fermato: le donne, impegnate a realizzar sé stesse nell'ambito di vite più piene e più vere (che includano, cioè, anche divertimento, studio e carriera, in vera indipendenza, e non si vadano a risolvere dentro a una vita "reclusa in casa" votata solo a crescere bambini per un uomo), hanno esse stesse optato per crescer meno figli ma crescerli assai meglio. Perciò sono persuaso che sarà l'emancipazione femminile (ovunque nel mondo, a tutti i livelli e pienamente realizzata) la sola e unica arma che si mostrerà in grado di "curare" l'antico problema che è "la Fame nel Mondo". E che proprio tale emancipazione (non c'è nessuna vera chance di arrivarci in altro modo) consentirà, nello stesso tempo, di risolvere anche altri quattro grandi problemi correlati anch'essi all'eccessivo ritmo delle nascite: l'aumento vorticoso dell'inquinamento (sia locale che globale), lo scarto eccessivo che c'è -specie in certi sfortunati Paesi- fra poveri e ricchi (e cui si riferiva, nel suo post, Alfonso), la scarsa cultura (spesso legata ad una insufficiente -se non anche "parziale"- scolarizzazione) delle classi meno abbienti e l'eterno problema delle epidemie e delle malattie. Soltanto e unicamente la realizzazione di un'emancipazione femminile vera (OVUNQUE nel mondo!... e non soltanto "qui" e "là") sarà in grado di risolvere questi problemi. Non c'è alcun'altra via: ogni altro sforzo, ogni altro, differente, tentativo, è solo e unicamente tempo perso.
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Iscritto dal : 10/18/2008 Posts: 1,411
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E' da tempo che mi sento personalmente in colpa quando mi siedo a tavola o quando vado a riempire i cassonetti dei rifiuti.
Ricordo che quando ero piccolo, nel primo dopoguerra, passava nel mio condominio popolare lo "spazzino" con il suo sacco di tela, suonava il corno e mia madre, come le altre casalinghe, si affrettava a porre fuori della porta il secchio dei rifiuti che il suddetto "spazzino" provvedeva a svuotare, partendo dall'ultimo piano, nella sua sacca che era sempre mezza vuota.
Adesso un sacco di nettezza familiare pesa una tonnellata, e dentro vi sono, oltre ad altre cose, molti avanzi alimentari.
Si, mi vergogno di appartenere ad una economia grassa che si lamenta per non poter acquistare l'ultimo modello di tv od altro ciarpame, ma non so trovare rimedio, se non demagogico, a tale situazione.
Un amico è colui che cammina con te sulla spiaggia infinita della realtà, ma se un giorno voltandoti vedrai le impronte di una sola persona non pensare che ti abbia abbandonato nel momento in cui avevi bisogno di lui, ti ha soltanto preso in braccio.......
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Iscritto dal : 11/7/2006 Posts: 1,180
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sperando che centinaia di imbecilli non "colgano" l'occasione per sfasciare macchine, negozi e altro.
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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antonpaco ha scritto:sperando che centinaia di imbecilli non "colgano" l'occasione per sfasciare macchine, negozi e altro. Quelli, NON vogliono affatto "risolvere la fame nel mondo": vogliono impedir che si risolva e fare in modo che le grandi Multinazionali possano seguitare a far quel che gli pare in tutto il Mondo senza che alcun organismo mondiale di controllo possa cercar d'imporre loro alcuna seria regola di controllo condivisa.
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Iscritto dal : 10/10/2009 Posts: 1,670
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monsee ha scritto:...Nessuna "politica indotta" (né quelle "imposte a forza" [vedi Cina], né quelle "proposte con dolcezza" [vedi India]) ha mostrato d'aver nessuna chance di poter -sia pure di poco- risolvere il problema delle troppe nascite. ........ Pare pure a me che l'emancipazione femminile contribuisca in modo determinante al controllo delle nascite, monsee ... ma vàlla a raggiungere in tempi brevi, in paesi sottosviluppati dove il problema è mangiare ogni giorno ... altro che l'impiego, la scolarizzazione ecc. della donna. E, per inciso, penso che la politica brutale della Cina di controllo delle nascite, non condivisibile sotto molti aspetti etico-sociali, però sia stata sicuramente efficace, negli obiettivi. Ma non è questo il punto. Il punto è che NEL FRATTEMPO, mentre aspettiamo l'emancipazione femminile o lo sviluppo sociale e culturale nelle nazioni che attualmente sono frantumate, un po' di educazione demografica scientifica, sostenuta da mezzi anticoncezionali distribuiti praticamente a tutti, non guasterebbe.
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Iscritto dal : 4/2/2009 Posts: 1,367
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Ovviamente ho già sottoscritto l’appello( a furia di firmare proteste ,prima o poi verranno a cercarmi).
Vorrei aggiungere che apprezzo le buone intenzioni di monsee ma credo che basterebbe molto meno per riuscire a sfamare un popolo,
per il resto concordo pienamente con quanto detto da sioux ed ecofive
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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Un piccolo-grande segnale (a parer mio, ovviamente) è quel che è avvenuto oggi a Roma: quasi come una sorta di "anteprima" della riunione indetta per domani dalla FAO, un piccolo gruppo di First Ladies si è riunito col proposito di "rafforzare l'apporto delle first ladies del Paesi non-Allineati nella lotta contro la poverà alimentare". A presiedere l'incontro (che è stato un vero incontro "ufficiale", patrocinato anch'esso dalla FAO), assieme al rappresentante ufficiale della FAO (Jacques Djouf) è stata Suzanne Mubarak, organizzatrice dell'incontro e moglie del Presidente egiziano. Presente anche Azan al Sadat Farahi, la moglie del Presidente iraniano, al suo primo discorso ufficiale in assoluto. Non è ancora quel che ci vuole, sono d'accordo: ma mi pare un passo non irrilevante verso la direzione giusta (che è quella di far sentire -e contare- di più proprio la voce delle donne). Altro (e tanto!) ancora c'è da fare. Ma mi pareva giusto fare un plauso pure a questa iniziativa.
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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Emancipazione femminile?
E' importante, ma non credo sia l'elemento decisivo. Per il semplice motivo, ad es., che la stessa FAO evidenzia che nell'ultimo decennio alcuni Paesi sono usciti dall'emergenza malnutrizione. Innanzitutto la Cina. Poi il Brasile, col progetto Fame Zero. Poi ancora, in Africa, il Malawi e il Ghana. In Oriente, il Vietnam. Sempre la FAO elenca i motivi: gestione oculata degli aiuti internazionali, condono dei debiti internazionali a a seguito dei buoni risultati ottenuti, sussidi ai contadini (fertilizzanti gratis, ecc.), gestione dell'acqua, ecc.
Perché il cibo ci sarebbe. Per tutti. E le biotecnologie assicurano le risorse anche per quando saremo in 9 miliardi (nel 2050).
Il problema non è solo il cibo: è anche quello di creare le strutture per DISTRIBUIRLO e per CONSERVARLO.
E contestualmente andranno monitorati diversi elementi economici e ambientali, ad es.: - combattere la speculazione finanziaria che tiene alti i prezzi dei cereali (anche per speculare sui biocarburanti) - combattere l'eccessivo uso di carne. L'uomo è onnivoro, non carnivoro. Solo 1/3 della produzione mondiale dei cereali è destinata all'alimentazione umana, il resto va a nutrire 2 miliardi di animali da macello. Che vengono allevati in maniera intensiva e in spazi ristretti e forse questa è una concausa dell'origine di nuovi virus.
Il tema della fame è comunque complesso. Come singoli cittadini ci sentiamo impotenti. Nel nostro piccolo, possiamo ricordare ai nostri governanti e ai nostri partiti di riferimento, che l'Italia ha preso l'impegno di versare lo 0.7 del Pil alla cooperazione internazionale, cosa che per ristrettezze di bilancio non viene sempre fatta. Così come possiamo rinunciare ai nostri crediti nei confronti dei paesi Poveri, purché dimostruno di utilizzare bene quelle risorse.
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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Mi pare evidente, Mago, che abbiamo idee diametralmente divergenti: io son convinto che non soltanto l'emancipazione femminile (se realizzata ovunque nel pianeta) sarà assolutamente decisiva, ma anche che sia -assolutamente- necessaria: sono persuaso, infatti, che qualsivoglia altro tentativo di risolver la questione darà semplicemente luogo a palliativi (che piacciono alle ONG, magari, e tengon più leggere le nostre coscienze, dando un poco di peso e sostanza "politica" ad organizzazioni che dovrebbero astenersi totalmente, invece, dal farne). Soltanto e unicamente l'emancipazione femminile risolverà il problema della "fame nel mondo" e del sottosviluppo in generale (in Cina come altrove). Nient'altro può riuscirci (né mai ci riuscirà). Personalmente, come "essere umano" NON mi sento affatto "impotente": ogniqualvolta mi riesce (per quel poco che posso) di ottenere che le donne possan godere (ovunque vivano) di maggiori diritti, tali da parificarle per intero al genere maschile, so bene di aver contribuito PER DAVVERO (e permanentemente, non solo "momentaneamente") a risolvere il problema della "fame nel mondo".
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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Salve Monsee, non so se abbiamo idee divergenti, anche se fosse, non mi sembrerebbe un dramma. Mi sono basato sui rapporti Fao, poi se c'é qualcuno che ne sa più di loro, ben venga. Tornando alla questione dell'emancipazione femminile, non ne sottovaluto l'importanza. Però i figli (normalmente) si fanno in due. Credo che il riscatto delle donne, in alcuni Paesi, non possa essere slegato da un più vasto progresso dell'intera società, nel senso che mi riesce difficile immaginare, da un punto di vista sociologico, una società (o una Nazione) composta da donne emancipate e uomini maschilisti.
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Iscritto dal : 4/17/2002 Posts: 166
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Sono d'accordo con Monsee, se il mondo femminile di quei luoghi riuscisse ad emanciparsi sarebbe un guadagno per tutto il mondo sottosviluppato. Ma anche con Alfonso che qualche cruda verità l'ha buttata lì. Non dico di fare una guerra, ma con tutte le cartuccie di piccolo calibro che si buttano via nei poligoni di tiro . . . . un colpo alla sagoma giusta non sarebbe male.
Proporrei anche una dieta ferrea al carrozzone FAO che a quanto sembra è ai primi posti come spreco di denaro per il suo autosostentamento, come al solito chi predica bene poi razzola male.
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Iscritto dal : 10/10/2009 Posts: 1,670
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magomagu ha scritto:.......Perché il cibo ci sarebbe. Per tutti. E le biotecnologie assicurano le risorse anche per quando saremo in 9 miliardi (nel 2050) Immagino che tale ipotesi sia stata fatta dalla FAO presupponendo che nel 2050 TUTTI gli Stati della Terra cooperino carinamente ed efficientemente, che i suoli e le possibilità produttive siano almeno come ora … e nei calcoli non ci avrà messo l’impatto ambientale che produrrà una popolazione molto maggiore e molto più esigente nei consumi (probabilmente la FAO dirà che questo non è suo compito, ma di un’altra sezione). Perdonate lo scetticismo, comunque il problema della fame è urgente e non tutto dipendente da quanto ho detto sulla sovrappopolazione; firmo l’iniziativa.
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