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PER Vano e Simo: nel caso mio, c'è da aspettare ancora un pochettino. Ma siamo, infine, quasi "in dirittura", per cui -appena tutto sarà a punto come voglio- vi farò certo sapere. Sappiate, però, che -almeno per quello che concerne i miei primi 6 libri,- rischiate una forte delusione. Innanzitutto perché son dei libri di poesia (i primi due, son traduzioni di versi assai antichi [il primo, è la traduzione del Cantico dei Cantici]; il terzo sono liriche originali, il quarto è la sommatoria dei primi due [che giunge ad una prospettiva complessiva assai più vasta], il quinto è un poema originale e il sesto è costituito essenzialmente da poèmes en prose. Soltanto con l'uscita del settimo (una collezione dai miei primi racconti) spunterà fuori un po' narrativa mia (peraltro, questi son più che altro dei racconti di fantascienza [un genere che ho abbandonato alla fine del '77]). Ma i libri, alla fine, saran certo assai di più...
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monsee, il mio non è di poesie, ma fa un pò comunque sorridere, non è sta gran opera... ma piace...
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Scusa Monsee, "Sogno di morte" ti ricorda qualcosa?
Ciao.
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ecofive ha scritto:Scusa Monsee, "Sogno di morte" ti ricorda qualcosa?
Ciao. non sono monsee ma a me ricorda qualcosa
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ecofive ha scritto:Scusa Monsee, "Sogno di morte" ti ricorda qualcosa?
Ciao. Senza alcun dubbio: l'ho scritto io. Solo che, quando l'han pubblicato, hanno tagliato di netto il finale (quando andai fino alla redazione a protestare, mi fu risposto che s'eran trovati un po' a corto di spazio... e, dunque, avevano espunto l'intero finale!... M'arrabbiai, ma loro alzarono le spalle e m'accusarono di volermi credere "più bravo di padre Dante" [l'Alighieri, presumo]). Più tardi, scrissero che -quand'ero stato da loro a protestare- avevano avuto fortissima la tentazione di prendermi a pugni e poi gettarmi a calci fuori dalla loro Redazione. Pensa che, quando inviai il racconto, chiedevo solo d'averne un giudizio sul piano qualitativo. Non di proporlo davvero. M'aspettavo una lettera in risposta, invece... mi giunse direttamente una busta con dentro l'assegno! Ero talmente basito che presi il primo treno e mi recai a Milano. Giunsi alla redazione e chiacchierai con loro. Misero, alla fine (ma vari mesi dopo), il mio racconto all'interno del numero di dicembre (uscito in piena atmosfera natalizia). Purtroppo, mancava totalmente la parte finale! E pensa che certi lettori scrissero, criticandomi, che il racconto era bello, lo stile davvero notevole, ma... il finale sembrava incompiuto, sconclusionato, per cui, giunti alla fine, non si riusciva a capir niente! (e ci credo: s'eran proprio scordati di stamparlo, il finale!)... Probabilmente, se lo hai letto, avrai pensato pure tu che il finale "troppo brusco" vanifichi il racconto. Ma il "finale" che hai letto, credimi, NON è per niente il finale: il vero finale, l'han tagliato. Questa disavventura fu la ragione principale che mi indusse, da quel momento in poi, a non cercar mai più di pubblicare cose mie se non avendone saldamente in mano il più totale e assoluto controllo. Cosa che costa un putiferio, per cui -per decine di anni- ho scelto seccamente di rinunciare a pubblicare (ma ho seguitato a scrivere e a migliorar comunque). Dopo una malattia che m'ha condotto in fin di vita (nel 2001-2002) e la successiva -fortunosa, giacché la mia fortuna è stata quella d'incappare in medici geniali e straordinari che, proprio nell'occasione, si son rivelati capaci di scovare una cura per un male sino ad allora incurabile- guarigione (dichiarata ufficialmente nel 2006), ho preso la decisione di investir le mie risorse e il mio tempo nella pubblicazione di quello che ho scritto (dal marzo 1974, quando iniziai a scrivere davvero). Cosa che sto -con molta spesa e molta fatica- portando lentamente a termine. Sogno di Morte (la versione integrale, ovviamente, che include anche il finale) verrà incluso nel mio settimo libro (quello che raccoglie i miei primi racconti, quelli scritti fra il '74 e il '77. marika ha scritto:monsee, il mio non è di poesie, ma fa un pò comunque sorridere, non è sta gran opera... ma piace... Il tuo romanzo breve, se ho ben compreso, appartiene al genere fantasy. Un genere che amo (pensa che amo molto anche i Giochi di Ruolo fantasy [quelli che si fanno stando attorno a un tavolo, specialmente]) e stimo molto. Io stesso ho scritto (e sto portando avanti ancora oggi) una vera e propria "serie" (racconti e romanzi brevi, per adesso: ma sono previsti anche dei romanzi di lunghezza ben maggiore) d'argomento strettamente fantasy (l'idea è germogliata a partire da una lunga partita di Gioco di Ruolo -durata oltre 10 anni- giocata assieme a un gruppo di amici, che ho ideato e anche diretto anni fa')... La Fantasy annovera certi autori e molti scritti di grandissimo valore. Non è affatto un "genere inferiore". Sarei davvero sciocco a valutarla male. Anche perché -dentro a ogni genere- ci sono scritti e autori di statura per davvero eccezionale (pensa a Kurt Vonnegut jr e al suo incredibile Mattatoio n°5, a Raymond Chandler e ai suoi stupendi romanzi gialli, a Ray Bradbury e ai sui bellissimi racconti a mezzavia fra fantasy e fantascienza, al grande Theodore Sturgeon e ai suoi libri indimenticabili). Chi scrive Fantasy, insomma, è certamente in buona compagnia.
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@monsee, si, è un fantasy... tu ben saprai che gli scrittori emergenti, se non sono famigliari del Silvio nazionale, devono fare tutto da soli. il mio lo ho pubblicato a mie spese, pubblicizzato da me, con l'aiuto di parenti e amici, ma in un anno non ho visto un assegno dalla casa editrice. Ora sto provando con dei racconti brevi, forse meno faticosi... ma per pubblicarli non so dove sbattere la testa....
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Io sto creando una minuscola Casa Editrice indipendente. Per cui, direi che siamo un poco tutti "sulla stessa barca". In quanto al "Silvio nazionale", anche davvero facesse incendiare i ghiacciai e ghiacciare l'Inferno con la sua pura e semplice presenza, stavolta, coi problemi di chi "non ha i dovuti appoggi" e vorrebbe vedersi pubblicato qualche scritto di vero valore, credimi, non c'entra niente. La responsabilità sta totalmente altrove (e ho avuto agio di constatarlo dolorosamente di persona): sono i "distributori" (che tengono il mercato in pugno perché sono organizzati quasi come una oligarchia inamovibile e asfissiante) a dettar condizioni. E tali condizioni sono assai semplici: 1) non conta affatto il libro (non interessa se è scritto bene o male, se è divertente o fa morir di noia, se val qualcosa oppure no); non conta manco di che tratta, a parte il fatto che non deve andar contro le idee sponsorizzate da quelli che compran libri a pacchi (leggi, ad esempio, la Chiesa Cattolica Romana, per esempio, che gioca un ruolo pesantissimo nella determinazione di come sarà l'editoria scolastica nazionale, non già in virtù di qualche imposizione occulta, ma -più semplicemente- perché è la destinataria (ovvero, l'acquirente diretta) di molto materiale editato nel settore); 2) conta primariamente e soprattutto la pubblicità (specie quella televisiva: se puoi garantire un certo minutaggio al Maurizio Costanzo Show o ad una qualsivoglia trasmissione sulla RAI [fosse anche la partecipazione a un telequiz], ti si aprono le porte per la pubblicazione), pubblicità che deve esser garantita in prima persona da te (devi mostrare i contratto firmati con le presenze in TV e i minutaggi garantiti dai responsabili delle trasmissioni) e eventualmente pagata (per intero) da te; 3) devi accettare che il tuo scritto venga "revisionato" (senza aver, in tale revisione, che un controllo puramente nominale) per garantire che l'opera stampata goda, alla fine, delle "massime possibilità di successo". Pretendono di importi come deve esser grande il carattere stampato, per esempio, ma non gli frega niente di che caspita c'è scritto. Per loro, conta soltanto e unicamente che venda e venda in tutta fretta (quel che non vende in fretta, spesso, va direttamente al macero).
L'autore conta solo "se ha già un nome" (ovvero, se è famoso [magari, perché è stato protagonista di uno strip-poker al Grande Fratello]), ma anche in questo caso non può mettere lingua su come uscirà, alla fine di tutto, il "suo" (si fa per dire, a quel punto) libro.
Non sono gli Editori, a imporre tutto questo: sono i Distributori (e, per quello che riguarda la realizzazione materiale del libro, sono le Stamperie, che si impongono -prevaricandoli- agli autori [sanno che gli Editori non tengono di certo a inimicarseli]).
Ed io sto lavorando, oggi, proprio per ribellarmi all'asfissiante situazione che t'ho appena descritto.
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una cosa non mi è mai stata chiara. Perché se per esempio due case editrici accettano il tuo scritto la prima chiede 2mila euro la seconda 6mila? Ok, c'e la revisione dello scritto, la pubblicazione, i libri dati in regalo (che poi son strapagati), solitamente 300 che ti devi vendere tu tra amici parenti, la pubblicità su larga scala ecc ecc...ma la differenza tra le due è enorme... Mi sembra una piccola presa in giro a chi, come me, scrive per divertimento e passione... Chi ha tutti quei soldi da prendere per un sogno? Purtroppo, e me ne dispiaccio ho dovuto optare per il book on demand... Dove si mi hanno pubblicato il libro, per 600 euro, recuperati vendendo i 50 libri che mi hanno dato...
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Marika, grazie, appena posso faccio un salto in biblioteca e lo prenoto. Fra qualche mese ti dirò, ora sto finendo di leggere 'sto libro che è abbstanza lungo... Ciao
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simo95 ha scritto:Marika, grazie, appena posso faccio un salto in biblioteca e lo prenoto. Fra qualche mese ti dirò, ora sto finendo di leggere 'sto libro che è abbstanza lungo... Ciao simo lo puoi prenotare comodamente anche da internet.... grazie a te
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marika022 ha scritto:una cosa non mi è mai stata chiara. Perché se per esempio due case editrici accettano il tuo scritto la prima chiede 2mila euro la seconda 6mila? Ok, c'e la revisione dello scritto, la pubblicazione, i libri dati in regalo (che poi son strapagati), solitamente 300 che ti devi vendere tu tra amici parenti, la pubblicità su larga scala ecc ecc...ma la differenza tra le due è enorme... Mi sembra una piccola presa in giro a chi, come me, scrive per divertimento e passione... Chi ha tutti quei soldi da prendere per un sogno? Purtroppo, e me ne dispiaccio ho dovuto optare per il book on demand... Dove si mi hanno pubblicato il libro, per 600 euro, recuperati vendendo i 50 libri che mi hanno dato... Il punto vero è che -più che di vere Case Editrici- si tratta di "intermediari" (che danno una "sistemata" al testo, ne fanno un PDF e poi lo mandano in una stameria e in ina rilegatoria di propria fiducia, ottenendo, alla fine, il libro che pare e piace a loro e NON quello che avevi, in origine, progettato tu... e con i tuoi soldi, per giunta!)... Di norma, le tipografie campano stampando pubblicità di vario tipo e genere, carta intestata e biglietti da visita--- e articoli correlati alle nozze. Non hanno la minima idea di cosa occorra per stampare un vero libro (tant'è che sbaglian regolarmente il formato... e si rifiutan di stampare nei formati giusti! [anche se pagati, rifiutano comunque]). Le Case Editrici vere son quelle che pagano gli autori (non quelle che chiedon loro soldi!) per poter pubblicare i loro libri... E sono le Case Editrici, poi, ad accollarsi l'onere di provvedere -interamente a proprie spese- alla vendita dei singoli volumi pubblicati (pubblicità eventuale compresa). Onestamente, almeno per i primi anni, io non sarò in grado di dare alcun compenso agli autori che andrò a pubblicare, ma... nemmeno chiederò loro un centesimo!... Compito dell'Editore è anche quello di avviare la Distribuzione (e, dunque, render possibile la vendita al dettaglio in Libreria). Per ora (dato che non dispongo del denaro per poterli pagare) rinuncerò, pertanto, a pubblicare autori diversi da me stesso. Se mai accumulerò denaro sufficiente, procederò anche a pubblicare lavori di altri che mi paian sufficientemente meritevoli (ossia, soltanto quelle cose che mi parran d'alto livello). Sono perfettamente in grado di preparare la stampa in tutte le sue fase e di attuarla in concreto (possiedo una stampante all'altezza del compito, ossia professionale, pensata proprio per stampare i libri). Non sono in grado (né penso lo sarò giammai) di fare io la fase di rilegatura, però mi appoggio ad una ottima rilegatoria specializzata artigianale (gente che ci sa fare e che lavora con vera passione). Ancora da risolvere (sin'ora l'ho risolto solo molto parzialmente; convincendo alcune librerie e agendo anche tramite Internet), è la spinosa questione della distribuzione: il vero grande ostacolo, in Italia. Il mio obiettivo finale, comunque, è quello di arrivare a una distribuzione capillare in tutte le principali Librerie d'Italia. Cosa che -dato l'ostracismo più completo opposto da tutti i distributori italiani [tutti fermamente compatti, nessuno escluso]- dovrà essere fatta, giocoforza, saltando a piedi pari l'intero attuale circuito distributivo italiano (costituito da un'oligarchia compatta formata da un pugno di distributori ufficialmente indipendenti fra di loro, ma -in pratica- uniti nell'imporre proprie regole al Mercato)... Nell'Italia di oggi, come puoi ben vedere, il progetto che sto provandomi a realizzare io è per davvero unico e rivoluzionario.
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Iscritto dal : 12/30/2008 Posts: 159
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monsee, io la butto lì più come battuta che come convinzione mia.... se ti proporrei un mio piccolo scritto? tanto per vedere che ne pensi. senza obbligo da parte di entrambi....
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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Beh, innanzitutto NON posso garantirti che lo scritto tuo mi piaccia (e sono i miei criteri di giudizio personale, gli unici che valgano, per me), ma -anche qualora mi piacesse- non sono (e non sarò ancora per parecchio tempo) nella possibilità di retribuirti. Non per cattiva volontà, ma -più semplicemente- perché la mia attuale situazione finanziaria, onestamente, non me lo permette... Dopo che avrà lanciato per davvero la mia attività (che mai mi farà ricco, ma -se tutto va bene- dovrebbe almeno consentirmi di recuperar la maggior parte delle spese fatte), la situazione potrebb'esser differente... Ma ora come ora, non sono i grado di garantire un bel niente (anche per questo, ho scelto di pubblicare delle cose mie: essendo io stesso anche l'autore, non c'è nessuno che si debba pagare)
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Iscritto dal : 12/30/2008 Posts: 159
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monsee ha scritto:Beh, innanzitutto NON posso garantirti che lo scritto tuo mi piaccia (e sono i miei criteri di giudizio personale, gli unici che valgano, per me), ma -anche qualora mi piacesse- non sono (e non sarò ancora per parecchio tempo) nella possibilità di retribuirti. Non per cattiva volontà, ma -più semplicemente- perché la mia attuale situazione finanziaria, onestamente, non me lo permette... Dopo che avrà lanciato per davvero la mia attività (che mai mi farà ricco, ma -se tutto va bene- dovrebbe almeno consentirmi di recuperar la maggior parte delle spese fatte), la situazione potrebb'esser differente... Ma ora come ora, non sono i grado di garantire un bel niente (anche per questo, ho scelto di pubblicare delle cose mie: essendo io stesso anche l'autore, non c'è nessuno che si debba pagare) monsee, non cerco garanzie, ne soldi... il mio pensiero era questo: sarebbe pubblicità per entrambi, qualora il mio scritto ti piacesse. ho una buona cerchia di parenti ( purtroppo ) e amici, che son disposti a comprare ogni mio scritto... come disse un mio amico, da qualche parte bisogna pur iniziare....
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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Lasciami solo il tempo... Devo procedere secondo i piani, sennò... c'è il rischio concreto che m'incarti e buonanotte... Non appena ciò mi sarà possibile, non avrò alcun problema a pubblicare scritti validi anche d'altri. Non che io sottovaluti l'affetto che spinge parenti e amici ad acquistare, ma... lo scopo mio è diverso: mettere in piedi una situazione che possa consentire a chi non è parente e neanche amico (a chi manco conosce -nome a parte- chi mai sia l'autore, insomma) di esser motivato ad acquistare e leggere un bel libro semplicemente perché il libro è per davvero bello e vale, anche artisticamente, assai di più del proprio prezzo. Non è una porta chiusa, Marika: ma io costruisco sempre lentamente (mi prendo tutto il tempo che ci vuole), per cui mi serve il tempo necessario.
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Iscritto dal : 11/8/2008 Posts: 13,964
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Scusate se m'intrometto, ma la discussione non era "Forum raduno?" vedo che nessuno più ne parla.
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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Beh, sai com'è... In "Discussioni varie" le varie discussioni, com'è anche più che giusto, "svariano" di frequente da un argomento all'altro.
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Iscritto dal : 12/30/2008 Posts: 159
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monsee ha scritto:Lasciami solo il tempo... Devo procedere secondo i piani, sennò... c'è il rischio concreto che m'incarti e buonanotte... Non appena ciò mi sarà possibile, non avrò alcun problema a pubblicare scritti validi anche d'altri. Non che io sottovaluti l'affetto che spinge parenti e amici ad acquistare, ma... lo scopo mio è diverso: mettere in piedi una situazione che possa consentire a chi non è parente e neanche amico (a chi manco conosce -nome a parte- chi mai sia l'autore, insomma) di esser motivato ad acquistare e leggere un bel libro semplicemente perché il libro è per davvero bello e vale, anche artisticamente, assai di più del proprio prezzo. Non è una porta chiusa, Marika: ma io costruisco sempre lentamente (mi prendo tutto il tempo che ci vuole), per cui mi serve il tempo necessario. monsee, tutto il tempo che ti ci vuole... con la fretta non si fa mai nulla
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Iscritto dal : 10/27/2006 Posts: 9,618
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mi associo a cbbusto, è diventato un trattato di editoria con escursioni politiche.
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monsee ha scritto:Beh, sai com'è... In "Discussioni varie" le varie discussioni, com'è anche più che giusto, "svariano" di frequente da un argomento all'altro. si ma aprire un'altro post con il titolo libri&dintorni sarebbe stato più giusto quadentro non o capito cosa centravano i vostri post detto questo il mio argomento può esere chiuso dal admin
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