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Iscritto dal : 2/8/2008 Posts: 26
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Per capire meglio il problema della larghezza di banda di un antenna io proporrei un esempio utilizzando i circuiti risonanti :Premessa e considerazioni :
Esempio di due circuiti risonanti a una medesima frequenza , uno composto da 3 spire e l’altro di 7 spire .
Risulta ovvio che l’induttanza della bobina di 3 spire risulta minore di quella di 7 spire mentre la capacità d’accordo del circuito a 3 spire di risulta molto maggiore per ottenere la medesima frequenza di risonanza . (questo circuito presenterà un rendimento inferiore e un’ampiezza di banda più ampia) .
Se creiamo invece un circuito risonante composto da 7 spire avremmo un’induttanza maggiore e per accordarlo occorrerà una capacità inferiore (più piccola) , rispetto all’altro esempio . (Questo circuito avrà un rendimento maggiore e una larghezza di banda inferiore) .
Ambedue i circuiti sono in risonanza , quello con maggior effetto capacitivo (3 spire) avrà un rendimento inferiore mentre in suo favore giocherà un ampiezza di banda maggiore .
Rendimento di un antenna postulato : Il rendimento di un antenna è direttamente proporzionale al valore della sua induttanza e inversamente proporzionale al valore della sua capacità .
Perciò più è elevato il valore dell’induttanza rispetto a quello capacitivo maggiore sarà il suo rendimento , per contro più elevata sarà la capacità d’accordo di un dipolo rispetto all’induttanza presentata dal radiatore e inferiore sarà il suo rendimento .
Elemento radiante o radiatore = Lo considero l’elemento che irradia il segnale . Radiale o riflettore = Lo considero come la parte del dipolo collegato a massa .Fatta questa premessa , proviamo ad applicare questi concetti ad una antenna .
Se ad esempio ad un elemento radiante poniamo un riflettore di massa a 180 gradi otteniamo se non ricordo male circa 75 ohm d’impedenza al centro , con i 120 gradi 50 Ohm circa , e scendendo come angolatura impedenze inferiori .
Logicamente avvicinando un radiale (o un piano di massa) al radiatore dell’antenna aumenta la capacità parassita di questo e di conseguenza diminuisce la frequenza di risonanza del complesso…. Per riportare la frequenza di risonanza al valore primitivo dobbiamo accorciare la lunghezza del radiatore (ma accorciando il radiatore diminuisco anche l’induttanza dell’antenna ed essendo il rendimento direttamente proporzionale ad essa ne diminuisco il rendimento (una curva di risonanza più appiattita e una maggior larghezza di banda .
Potremmo paragonare il nostro circuito risonante a 3 spire (poco selettivo e a scarso rendimento) al radiatore che abbiamo dovuto accorciare avendo avvicinato il riflettore al medesimo .
Mentre potremmo paragonare il nostro circuito risonante a 7 spire ad un dipolo con i bracci posti a 180 gradi tra loro in questo caso la capacità parassita risulterebbe inferiore con una maggiore selettività e resa del medesimo .
L’unico inconveniente che si verifica in questo caso è l’impedenza che presenta il dipolo risonante al centro che è di 75 Ohm ,ma attraverso degli adattatori d’impedenza Stub ed altro si riesce a risolvere il problema , in quanto oltre il fattore di risonanza dobbiamo considerare anche che si verifichi il massimo traferimento di energia tra il generatore e l’utilizzatore e al riguardo esiste questo postulato :
Si ha massimo trasferimento di energia da un generatore ad un utilizzatore quando l’impedenza del generatore ,del mezzo di trasferimento e dell’utilizzatore sono perfettamente uguali .
Questo esperimento dei bracci lo feci 20/25 anni or sono con un antenna radiante accorciata e un riflettore molto più lungo posto ad un angolo dell’elemento radiante di circa 45 gradi rivolto verso l’alto . Non posso definire il lobo di radiazione che direzione prendesse verso l’alto ma di sicuro le stazionarie sono scese al minimo .
Perciò penso a conclusione di tutto questo mio lungo discorso che attraverso bobinati posti su ferrite od altro si possano creare molto più in piccolo gli effetti sulla banda , o costruire antenne da installare su mezzi mobili tipo quella che ci proponeva ................XXXXXXXXXXXX .
Radiosole . (fine relazione) .
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Iscritto dal : 3/14/2008 Posts: 257
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L' utenza potenziale prefigura il superamento di ogni ostacolo o resistenza passiva in una visione organica e ricondotta a unità non assumendo mai come implicito quale sua premessa indispensabile e condizionante una congrua flessibilità delle struttura. Logicamente scherzo (non ti sto prendendo in giro), ma non capendone nulla di antenne e larghezza di banda, mi ha dato la stessa impressione di una frase del genere.
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Rank: Newbie
Iscritto dal : 2/8/2008 Posts: 26
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Bella !!! Alex , hai fatto un bel discorso , solo che non sono riuscito a capire l'ultima parte quella della flessibilità della struttura ....non é che cade ???!!!
Scherzo anch'io dai , l'antennistica non é una cosa semplice da capire , ci vuole molto smanettamento per cercare di aferrarne i principi , dopo quando li conosci diventa tutto più semplice , io ne conosco solo una minima parte e attendo qualcuno che contraddica queste mie affermazioni , affermazioni venute fuori da esperimenti effettuati a suo tempo che spero abbiano seguito il ragionamento giusto .
Ora purtroppo ti devo salutare la mia signora mi reclama per la cena , Ciao Alex .
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