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... e apre al rimborso del Windows OEM preinstallato sui propri computers... ANCHE IN ITALIA! La notizia ufficiale risale a novembre, ma pare che chi vende (o ripara) ACER qui in Italia faccia lo gnorri e la neghi anche se posto dinnanzi all'evidenza (segno che ci vorrà qualche denuncia, per ottenere che i venditori di ACER rispettino davvero le direttive che ACER stessa ha promulgato. Insomma, ragazzi: è scoccata l'ora, quando andremo a comprate un computer, di farci rispettare! Adesso è chiaro che il problema non nasce da ACER: sono i suoi venditori che fanno (illegalmente!) "i prepotenti"... Per ottenere il rimborso è necessario inviare ad ACER la documentazione d'acquisto e i CD di Recovery entro un mese dall'acquisto, assieme alla relativa domanda di rimborso. Ovviamente, la "copia di Windows OEM" NON deve mai esser stata "attivata"! Ulteriori informazioni sull'intera faccenda, cliccando sul sottostante link: http://rafanto.wordpress.com/2007/11/04/acer-apre-al-rimborso-di-windows/
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Purtroppo la notizia manca di un elemento, secodo me. Infatti il rimborso non ha alcun vantaggio dato che, ed è questo che manca, oltre alla documentazione ed ai cd bisogna spedire anche il pc. Infatti: 1- Senza il pc davanti come fanno i tecnici ad assicurarsi che il contratto di licenza di windows è stato rifiutato? 2- E' obbligo dei tecnici formattare il computer per eliminare la copia di windows non accettata. Dato che spedire il pc (a carico del cliente) vanifica il guadagno effettivo del rimborso questa iniziativa non vale un tubo... Se le spese di spedizione fossero a carico di Acer sarebbe un'altra cosa... By Granuz88
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A parer mio, è assolutamente irrilevante: se mi costringono a regalare i miei soldi ad un Corriere, ebbene, li regalerò al corriere; la sola cosa che conta è che non possono costringermi ad accettare il loro Sistema Operativo preinstallato. Io ci rimetterò qualcosa, forse, può pure essere vero: ma loro mi devono per forza rimborsare il prezzo del sistema Operativo preinstallato. Ed è assolutamente questa, l'unica cosa che conta (ossia, che ACER mi restituisca i soldi: se poi io li do, a mia volta, ad un Corriere, che importanza ha? Il punto vero è che NON li tenga ACER!)... Se chieder questo rimorso (facendo magari felici i Corrieri, ma facendosi pure restituire i soldi dai Produttori) può servire a indurre i Produttori a fare dei computer (e dei notebooks) PRIVI di Sistema Operativo preinstallato, ne val certo la pena!
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Su questo non discuto, anche io lo farei! Io stavo prendendo il punto di vista del 99% dei consumatori che purtroppo, se non ci guadagnano almeno un pochino, non si "scollano dalla sedia"... e questo Acer lo sa... Comunque l'iniziativa è lodevole, speriamo migliori in un futuro, e non solo per acer! Tra le altre cose sto aspettando che Dell venda i suoi pc e notebook equipaggiati con ubuntu anche qui in italia... spero che facciano presto! By Granuz88
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Le grandi battaglia si vincono, spesso, per piccoli passi. Abbiamo visto una sentenza (qui, in Toscana) che riconosce il diritto a NON avere un SO preinstallato nel computer che si acquista. Un'altra -ancor più netta e chiara- in Francia, che ha avuto il merito di smuovere la ACER (non solo per la Francia, ma anche per l'Italia). La battaglia continua: proseguiamo in avanti. In quanto a DELL, le vendite dei notebooks con preinstallato UBUNTU sono andate maluccio, in America: neppure un ottavo di quanti avevan sottoscritto entusiasticamente l'operazione ha poi acquistato il notebook. Sicché, nutro speranza, in effetti, che un'uguale iniziativa possa approdare anche in Europa (e, in particolare, in Italia). Può essere che capiti, com'è accaduto già in passato per certi maestri del cinema (Allen, Spielberg, etc...) che giunga, in Europa, il successo negato in America. La DELL non ha però accennato a questo, nelle sue comunicazioni ufficiali; comunque, ha dichiarato che seguiterà ad attrezzarsi per proporre anche dei notebooks "per Linux" e che non considera questo specifico "mezzo-scacco" un fallimento (l'intera operazione, sul piano puramente finanziario, infatti, non ha rappresentato -almeno ufficialmente- una perdita, per DELL).
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