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Alcuni rapidi spunti, visto che questa sezione "langue". Lo scorso dicembre - su La Stampa - c'è stato un acceso e interessante dibattito sulla scuola, in particolare sul ruolo dell'insegnante. Ha iniziato l'insegnante/scrittore D'Avenia, mettendo in luce l'importanza di ascoltare gli alunni. Tra le decine di lettere arrivate, mi ha colpito molto questa. E' un insegnante di un Professionale, sincero e appassionato, che mi ha fatto accapponare la pelle. Ma sono davvero così i ragazzi degli Istituti Professionali e forse anche dei Tecnici? http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=273&ID_articolo=685&ID_sezione&sezioneHanno poi tirato alcune "conclusioni" i due attuali sottosegretari all'Istruzione. Interessanti quelle di Rossi Doria, apprezzatissimo ex maestro di strada. http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/434970/
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Io ho insegnato per oltre trenta anni in un liceo (pesudo) scientifico, ma ho avuto esperienza anche di istituti professionali. Erano scuole in cui ho vissuto e maturato negli anni settanta (dell'altro secolo...). Gli studenti non erano così, ho avuto la ventura di essere docente nel Friuli nell'anno del terremoto e ho vissuto con una gioventù sana, piena di valori e di speranze. Ora purtroppo la situazione è quella descritta dal prof. Calabresi (che è stato anche moderato nel descivere il degrado culturale ma soprattutto civile in cui è costretto ad operare). Se gli studenti sono quello che sono, una parte delle colpe del degrado va però imputata anche agli insegnanti. Non ci sono concorsi da una decina o più di anni e quindi per "abbrivo" insegna gente che si sarebbe arenata già da tempo se avesse dovuto affrontare una valutazione culturale mediante concorso. Perchè la realtà è questa: da troppi anni la scuola è quella del "6 politico" alle scuole secondarie e del 18 per tutti all' università. In una scuola non basta avere un pezzo di carta ( per lo più di poco valore) per insegnare. In questo quadro, alquanto desolante, c'è solo una considerazione: nel resto dell'Europa (e lo dico sempre per esperienza personale) la realtà scolatica è uguale se non peggiore della nostra... Il nostro povero studente, un po' sfigato e un po' rassegnato non può far altro che rassegnarsi a dire "io speriamo che me la cavo.....".
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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Ciao "sempreverde" Epipactis, la voce di chi lavora - o ha lavorato nella scuola - va sempre ascoltata con attenzione. Certo che, a leggere l'ultimo rapporto della Fondazione Agnelli (metto il link alla fine), sembrerebbe che la colpa maggiore sia della scuola media inferiore: docenti troppo "anziani", troppo turn over e richieste di trasferimento, ecc. Il nostro sistema scolastico deve migliorare sotto tantissimi aspetti, da "non addetto ai lavori" ne sottolineo due: 1) minor distacco tra i nuovi modi di apprendere e i vecchi modi di insegnare (i nativi digitali sono un'affermata "razza in via di apparizione") 2) retribuzioni del personale scolastico commisurate al merito e non all'anzianità di servizio. Concludo ricordando che il ministro Profumo presenterà a breve un ddl di riforma che prevede la maturità a 17 anni (come in quasi tutta Europa, Usa e Cina). Vedremo dove sarà tolto un anno, secondo me il ciclo elementari-medie passerà da 8 a 7 anni. Ammesso che ciò venga avanti, vedo molti aspetti positivi, specie se verrà mantenuto l'impegno di utilizzare i 60.000 insegnanti "risparmiati" per dare stabilità, continuità e rafforzamento degli organici (e quindi dell'insegnamento). http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=7785
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Iscritto dal : 3/11/2009 Posts: 2,276
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Grazie del "sempreverde". La colpa del degrado comincia alle elementari e la disciplina che viene maggiormente danneggiata è la matematica in primis e poi le scienze sensu lato. Ho fatto gli esami di stato anche alle magistrali (ora non ci sono più) e ti assicuro che il livello era assolutamente desolante. Se pensiamo che l'"inprinting" avviene nell'età della scuola primaria, c'è da essere seriamente preoccupati. Sai cosa ho pensato dopo aver appreso del disastro della Costa? "Un capitano che a suo tempo si sarà diplomato con il 36". La maggior colpa della scuola (notare la s minuscola...) è che non prepara i ragazzi ed i giovani ad essere responsabili. Il 6 regalato ed il 18 politico non portano a niente. Quanto all'idea di fare l'esame di stato a 17 anni, in realtà non è una novità: le studentesse (ed i pochi studenti) delle magistrali, con l'ordinamento a 4 anni li facevano già. Rivalutiamo la Matematica!!!!!!!
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Iscritto dal : 3/14/2009 Posts: 531
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Buongiorno a tutti. Solo oggi che sono in ferie vedo questo post interessante. Ho letto la lettera del professore della scuola professionale e, sinceramente, mi sembrano le stesse parole che ho sentito dire dagli insegnanti, all'ultimo consiglio di classe di mia figlia, seconda liceo artistico. Da madre, posso dire quella che è la nostra situazione. Mia figlia è sempre stata una buona studentessa, anche grazie alla fortuna di aver fatto elementari e medie imparando con ottimi insegnanti. Ha scelto il liceo artistico, nonostante i suoi professori la indirizzassero verso scientifico o classico. Io ho assecondato la sua richiesta ed ho ascoltato il prof. di arte, che la riteneva molto predisposta.
Adesso, i suoi insegnanti sono d'accordo, mi ritrovo con una figlia che è "regredita", scolasticamente parlando. Insomma, vorrei dire che se in queste classi, ci sono dei piccoli gruppi che magari vogliono imparare, debbono poi fare i conti con un esercito di compagni che fanno cio' che vogliono, sia a casa che a scuola, non hanno regole e - se possono- cercano di non far lavorare neanche gli altri. Io e mio marito stiamo facendo un grande lavoro per cercare di rimediare e speriamo di farcela. Credo che il problema sia ampio e implichi aspetti scolastici ma anche sociali, ora anche economici, sia per la scuola che per le famiglie. Così, mi sentivo di dire la mia e supportare le vostre idee. Ciao.
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Iscritto dal : 2/15/2009 Posts: 15,934
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ma13irob purtroppo in questi ultimi anni hanno distrutto la scuola e sono solidale con magumagu ed epipatics il livello culturale è al minimo,non ci sono più valori,classi troppo affollate di cui tua figlia ne ha fatto le spese,molti insegnanti poco preparati oppure messi ad insegnare una materia che appena conoscono. Speriamo che i nostri nuovi governanti pongano rimedio a tutto ciò anche se questa speranza è molto remota.
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Iscritto dal : 3/11/2009 Posts: 2,276
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wolfestein ha scritto:molti insegnanti poco preparati oppure messi ad insegnare una materia che appena conoscono. Speriamo che i nostri nuovi governanti pongano rimedio a tutto ciò anche se questa speranza è molto remota. Ormai la maggior parte degli insegnanti sono poco preparati. Ma non solo gli insegnanti: la mala sanità (e non solo) è frutto di una università che sforna persone assolutamente sotto la media. Gli insegnanti asini sfornano diplomati asini che diventeranno laureati asini che diventeranno professori ( che è ben diverso da insegnante...) asini, medici asini, ingegneri asini, avvocati asini, ecc. Questo perchè ci sono stati ministri della pubblica (d)istruzione che hanno fatto di tutto per affossare una scuola, quella italiana, che era forse la migliore d'Europa. Il 6 politico nella scuola secondaria ed il 18 all'Università hanno fatto abbassare di fatto la qualità dell'istruzione. Perchè uno studente deve studiare se in pratica può avere in sei politico e la promozione praticamente assicurata? Se poi uno studente è tanto maturo che studia per la propria formazione e non per un voto, viene preso di mira dagli altri (e sono la maggioranza) che vedono con malevolenza una persona che lavora seriamente. Chi sono stati gli artefici del degrado della scuola? Non mi nasconderò dietro un dito e dirò nomi e cognomi. Cominciamo dalla Russo Jervolino, che ha distrutto la scuola primaria (elementare) con una riforma che è stata fatta soprattutto per salvaguardare il posto di lavoro degli insegnanti elementari, che erano in soprannumero rispetto alle reali necessità, in quanto allora c'era una forte crisi demografica. Successivamente c'è stato Berlinguer che nella scuola secondaria ha inventato l'"asterisco" ed il "debito formativo", abolendo gli esami di riparazione a settembre. In pratica anche con quattro insufficienze gravi o gravissime uno studente riceveva un sei politico (sei con asterico) e doveva poi avere un debito formativo che in teoria si sarebbe dovuto sanare negli anni successivi (campa cavallo...). In questa maniera, studenti che allo scientifico non avevano mai avuto una sufficienza in matematica per cinque anni, venivano "bellamente" diplomati. Oltre al danno rispetto a chi studiava c'era la beffa: i sei asteriscati (anche se i voti erano di fatto un quattro o un cinque) facevano media come sei e quindi un asino con tre debiti poteva avere una media superiore ad uno studente che si era guadagnato da sè le sue sufficienze. Non contento di ciò, oltre a riformare l'esame di stato con una commissione tutta interna ( i professori che facevano l'esame di stato ai loro allievi: tipico esempio di autoreferenzialità) il buon Berlinguer prima e De Mauro poi, hanno pensato bene di riformare l'Università con il famigerato 3+2 (triennio + biennio magistrale) introducendo la laurea breve (3 anni) che era di fatto (salvo per le professioni paramediche) una burletta perchè non permetteva l'immissione nel mondo del lavoro (un laureato triennale in giurisprudenza ad esempio non poteva esercitare) e incoraggiando soprattutto il 18 politico. A questo punto entra in scena Fioroni che giustamente pensa che il sei asteriscato sia un incentivo a non fare niente, per cui reintroduce in pratica l'esame a settembre. Si penserà "finalmente uno serio". Purtroppo non del tutto, perchè anche Fioroni ha fatto la sua "pensata": l'ammissione all'esame di stato era condizionata dalla presenza della sufficienza in tutte le materie. Una condizione pesante, in media meno di un terzo degli studenti riesce ad avere tutte le materie sufficienti. In pratica si "regalavano" i voti mancanti per far fare a tutti (salvo eccezioni gravissime) l'esame, che aveva una percentuale del 98% di maturati ( i voto più alti erano tutti al Sud...) perchè i commissari poi ratificavano più o meno le situazioni preesistenti ( I presidenti di norma erano propensi a promuovere anche i banchi per non avere rogne). Tralascio i sindacati che di fatto nella scuola hanno sempre favorito i fancazzisti. Invito chi ha avuto la pazienza di leggermi, a verificare quanto ho scritto. Ci sono le statistiche ed i dati ufficiali, per cui non ho espresso solo opinioni personali ma fatti dimostrabili. Ho fatto l'insegnante, il commissario agli esami di maturità, il facente funzione di preside e pertanto con dolore ho conosciuto e vissuto tutto ciò sulla mia pelle.......
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Iscritto dal : 3/14/2009 Posts: 531
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ciao epipactis, ho letto il tuo post ed è tutto dolorosamente vero. Siamo ad un livello drammatico; pochi giorni fa leggevo un articolo sull'Economist, dove c'era una recentissima classifica delle migliori scuole del mondo. Nelle prime 17, l'Italia non c'é. Ecco l'articolo: http://www.economist.com/news/international/21569689-research-comparing-educational-achievement-between-countries-growing-drawing?fsrc=scn/fb/wl/pe/PisaenvyL'analisi che loro fanno riguarda ovviamente le materie scientifiche ma anche le capacità di lettura. Ma da noi, chissà se ce ne rendiamo conto, di quanto terreno abbiamo perso.
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Iscritto dal : 3/4/2014 Posts: 6
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Questo e' vero. Le scuole italiane non sono più nelle classifiche delle scuole migliori del mondo. Eppure i ricercatori italiani vengono presi dalle aziende straniere. Secondo me la scuola e l'Università italiana continua a fornire ancora una buona qualità, ma perche' ci sono i docenti che fanno la differenza. Se non siamo in classifica e' colpa di una certa politica che non da le giuste priorità al mondo dell'istruzione.
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Iscritto dal : 4/23/2014 Posts: 7
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D'accordissimo con @valentin
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Iscritto dal : 9/11/2015 Posts: 3
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beh.. vado d'accordo che la gioventù sembra aver avuto un'altra fonte di ispirazione. Però, Vi dico che sono convinta che i giovani di oggi abbiano pure dei valori epici che per non sono evidenti a prima vista. In ogni caso, un rapport fra insegnante e scolare non va bene!
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Iscritto dal : 9/20/2004 Posts: 1,586
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Mia moglie è insegnante alle medie inferiori ed abbiamo spesso lunghe conversazioni su questi argomenti. La causa primaria del deterioramento spaventoso che la scuola ha avuto negli ultimi venti anni è il " livellamento al ribasso". Mi spiego meglio: un tempo le scuole avevano programmi più o meno definiti sui quali gli alunni dovevano allinearsi. I migliori erano premiati ed i peggiori aiutati, ma se questi ultimi non riuscivano a mettersi al passo con il livello richiesto, venivano bocciati. Oggigiorno, a causa di una distorta interpretazione dell'uguaglianza tra gli individui ed un dannoso "buonismo" imperante anche nelle scuole, la velocità di insegnamento si allinea verso il basso (cioè al passo dei più lenti). Questo significa che il livello medio di istruzione equivale a quello degli elementi meno dotati e preparati. Gli alunni più intelligenti o di medio livello non ricevono stimoli e tendono ad annoiarsi e ridurre a loro volta il loro rendimento. Un'altra conferma arriva dalla scuola dove i miei due figli frequentano le elementari: pur iniziando la scuola a metà settembre, i ragazzi si ritrovano fino a dicembre inoltrato a ripassare quanto imparato nell'anno precedente! Ovviamente ciò, oltre a ridurre il tempo effettivamente dedicato all'apprendimento di nuove nozioni, rende le lezioni estremamente noiose e poco remunerative: come sappiamo bene, infatti, chi non aveva voglia di imparare l'anno prima, non avrà nemmeno voglia di ripassare l'anno dopo; chi aveva già imparato ciò che doveva, perderà qualsiasi voglia di ascoltare le stesse cose... A tutto ciò si aggiungela politica della promozione a tutti i costi che permette di andare avanti anche con gravi lacune e, a causa di esse, imparare sempre meno di anno in anno... Sconsolante. Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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