Articoli intreressanti, ma non li considererei (parlo del secondo) tutto oro colato. L'analisi è spietata, ma un po' ingenerosa nei nostri confronti. Mica tutti nascono nerd come lui, mica tutti overcloccavano i pc negli anni ottanta. La conoscenza e le opinioni si acquisiscono anche grazie alle informazioni che circolano e alle poliche che si praticano. L'introduzione del computer nel privato e nel pubblico non è stata incoraggiata negli anni ottanta. Bisognava leggere riviste specializzate per farsi l'idea che lentamente ma inesorabilmente il mondo dell'informazione della comunicazione sarebbe stato rivoluzionato. Sulla resistenza a introdurre il mezzo informatico nella scuola e negli enti pubblici sono il primo ad ammetterlo che ce n'è stata molta. Le novità incutono paura, perchè mettono in crisi "verità" consolidate e modus operandi che sembravano indiscutibili. E' accaduto anche dopo l'invenzione del telefono. Ma la causa è anche dei nostri governanti, di destra e di sinistra che, quando vogliono, i decreti legge e le leggi ad personam li fanno dall'oggi al domani. Ma legiferare per qualcosa che avrà i suoi frutti nel tempo non ha un ritorno elettorale immediato. Lo stesso discorso vale anche per le politiche ambientali. Abbiamo dovuto subire tre o quattro terremoti catastrofici per veder muoversi qualcosa.

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secondo me la prima analisi è alla media ma la seconda è troppo scurrile... e va anche un po fuori...

avete notato l'esempio con il cappello rosso, non cozza per niente...

forse mi sbaglio ma i “comunisti” hanno una ossessione per il rosso come tra l'altro i “fascisti” per il nero...