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Svetta un ciuffo di capelli da dietro lo schermo: i genitori guardano amorevoli i propri pargoli intenti a digitare sulle tastiere e a solcare il web, mouse in resta.
Non hanno la minima idea del fatto che i figli stiano elargendo informazioni personali a sconosciuti all'altro capo della rete.A riattizzare l'allarme che periodicamente investe media, governi e comunità scientifica è una ricercatrice dell'Università di Tel Aviv, Dafna Lemish: ha intervistato 500 giovani israeliani tra i 9 e i 18 anni, e 500 dei rispettivi genitori. Dati discordanti quelli emersi dal confronto fra le due categorie: i figli si dichiarano libertini della rete, intrattengono con disinvoltura conversazioni con sconosciuti e si imbattono regolarmente in contenuti pornografici. I genitori li osservano inconsapevoli da dietro lo schermo: un gap enorme separa le due generazioni.Il 73 per cento dei giovani intervistati ha dichiarato di scambiare online informazioni personali con degli sconosciuti: comunicano numeri di telefono e indirizzi, spesso con l'intento di intessere amicizie e di organizzare appuntamenti. Il 36 per cento dei minori intervistati lo ha ammesso: l'incontro con persone conosciute online è un'attività stimolante. Le famiglie? Tutte convinte che i piccoli si intrattengano con gli amichetti di sempre: solo il 9 per cento dei genitori intervistati è al corrente degli incontri organizzati dai figli, solo il 4 per cento dei genitori immagina che i pargoli comunichino ad estranei informazioni personali. Questa asimmetria di prospettive tra famiglie e minori potrebbe essere imputabile alla furberie dei piccoli di casa per occultare prove incriminanti: il 30 per cento dei ragazzi provvede regolarmente a cancellare la cronologia delle proprie sessioni online, per escludere i genitori dalla propria vita in rete. Ma la questione fondamentale, ha spiegato Lemish, non risiede tanto nel fatto che i genitori abbandonino i ragazzi di fronte allo schermo, ma piuttosto nel fatto che le famiglie siano ancora digitaldivise, inconsapevoli delle potenzialità delle tecnologie. Gli adulti di casa tendono a non aver idea di cosa sia un social network, non hanno idea di come sia possibile contattare e comunicare in tempo reale con sconosciuti: per questo motivo si limitano a ritenere che i pargoli siano al computer per studiare, informarsi e - a piccole dosi - giocare.Il suggerimento della ricercatrice? I filtri e le tecnologie di parental control possono aiutare ma non sradicano il problema: i figli possono agire indisturbati a casa di amici, possono rifugiarsi negli internet cafè. Lemish non pensa a soluzioni drastiche né a pratiche di proibizionismo familiare. Nulla è cambiato rispetto a prima dell'avvento del web: i genitori non conoscono che una sfaccettatura della vita dei figli, non hanno mai avuto idea di quel che i figli combinano a scuola o in compagnia degli amici, ma non per questo li hanno segregati in casa o hanno messo in atto tattiche di spionaggio per tenersi informati. Semplicemente, li hanno educati e li hanno addestrati a schivare il pericolo: per questo motivo i genitori dovrebbero conoscere la rete, informarsi riguardo alle minacce che pendono sul capo dei propri figli e mettere in guardia i ragazzi. Esercitare una vigilanza responsabile, condividere interessi e comunicare costantemente con i propri figli, ha spiegato Lemish, sono questioni di estrema importanza. Solo una volta colmato il gap di competenze con i ragazzi le famiglie si renderanno conto delle potenzialità offerte da Internet e potranno incoraggiare i ragazzi a "ritagliarsi la propria indipendenza, ad esplorare il mondo attraverso la rete, a incontrare amici che non hanno la possibilità di incontrare nella realtà quotidiana". Da Punto Informatico: http://punto-informatico.it/2180884/PI/News/figli-online-un-mistero.aspx
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www.bambini.infoPer il Norton Online Living Report i genitori non sanno cosa fanno i figli sul webAdulti e bambini divisi da internet. Symantec ha commissionato a Harris Interactive uno studio internazionale (il Norton Online Living Report) per scoprire le diverse abitudini online degli adulti e dei loro figli. La ricerca ha riguardato 4687 adulti e 2717 bambini distribuiti tra Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Germania, Francia, Brasile, Cina e Giappone. Dallo studio emerge che spesso i genitori non sono consapevoli di quale uso facciano i loro bambini di internet. Così, mentre mamme e papà americani si dichiarano ingenuamente convinti che i figli trascorrano 2 ore al mese su internet, la realtà è ben diversa: i minori si collegano al web per almeno 20 ore. Il 25% dei genitori dichiara poi di non avere idea di cosa stiano facendo i loro figli online. Circa la metà dei genitori, però, ha parlato ai propri bambini della sicurezza in internet. Inoltre, contrariamente alle aspettative degli adulti, anche i bambini conoscono nuovi amici su internet. Secondo il Norton Online Living Report almeno un terzo degli americani tra gli 8 e i 17 anni si sono fatti degli amici online. Quando ci si concentra sugli adolescenti la percentuale sale al 50%. In Cina, dove il numero di minori che usa internet è in forte ascesa, il 44% dei bambini dichiara di essere stati contattati da sconosciuti e il 57% ha dato informazioni personali. Quando i più piccoli hanno problemi su internet difficilmente ne parlano con i genitori. Secondo il Norton Online Living Report molti bambini hanno infatti paura che mamma e papà tolgano loro la possibilità di collegarsi alla Rete. http://www.bambini.info/2008/03/03/per-il-norton-online-living-report-i-genitori-non-sanno-cosa-fanno-i-figli-sul-web/ Di ricerche come queste ce ne sono parecchie.
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Iscritto dal : 5/15/2001 Posts: 320
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Beh, noi [voglio dire noi "over-50", come giza, me, cbbusto e molti altri] siamo la prova vivente che non è vero che solo i ragazzi usano la Rete. Un'altra esagerazione dei giornali.
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raresquare ha scritto:Beh, noi [voglio dire noi "over-50", come giza, me, cbbusto e molti altri] siamo la prova vivente che non è vero che solo i ragazzi usano la Rete. Un'altra esagerazione dei giornali. Non parliamo di giornali ma di specifiche ricerche di settore. Le ricerche NON riguardano la demografia quantitativa della rete, MA l'uso che ne fanno i figli minorenni! Rare, stavolta sei fuori bersaglio.
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Iscritto dal : 5/15/2001 Posts: 320
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panchoz ha scritto:[Non parliamo di giornali ma di specifiche ricerche di settore. Le ricerche NON riguardano la demografia quantitativa della rete, MA l'uso che ne fanno i figli minorenni! Rare, stavolta sei fuori bersaglio. Confesso che non ho capito la differenza. L' "uso che ne fanno i figli minorenni" non è comparato con il non-uso o non comprensione della Rete da parte degli adulti?
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Iscritto dal : 4/7/2002 Posts: 1,731
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Ciao. Inquietante articolo...di cui non si può non tener conto. Nella mia semplice esperienza di insegnante, a costante contatto con realtà famigliari diverse..confermo quanto emerge dai dati raccolti. Sì, forse, senza ingigantire il fenomeno..però ho riscontrato (e ho provato ad intervenire io, come adulto, presso famiglie di miei scolari con questi problemi) che spesso i genitori non si rendono conto di che cosa sia la rete e di quali insidie possa celare. Il triste è che l'ignoranza tecnologica li fa astenere da qualsiasi forma di intervento, per cui, non capendo..si limitano ad accettare che il proprio figlio "smanetti" dando per scontato che pericoli di sorta non esistano... Mi è capitato il caso di un bambino che gestiva il pc di casa e, addirittura, aveva in mano password e quant'altro per accedere alla rete, ed i genitori, all'occorrenza, domandavano a lui come fare per collegarsi..."Roba da matt"
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Iscritto dal : 2/15/2009 Posts: 15,955
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christyn ha scritto:Ciao. Inquietante articolo...di cui non si può non tener conto. Nella mia semplice esperienza di insegnante, a costante contatto con realtà famigliari diverse..confermo quanto emerge dai dati raccolti. Sì, forse, senza ingigantire il fenomeno..però ho riscontrato (e ho provato ad intervenire io, come adulto, presso famiglie di miei scolari con questi problemi) che spesso i genitori non si rendono conto di che cosa sia la rete e di quali insidie possa celare. Il triste è che l'ignoranza tecnologica li fa astenere da qualsiasi forma di intervento, per cui, non capendo..si limitano ad accettare che il proprio figlio "smanetti" dando per scontato che pericoli di sorta non esistano... Mi è capitato il caso di un bambino che gestiva il pc di casa e, addirittura, aveva in mano password e quant'altro per accedere alla rete, ed i genitori, all'occorrenza, domandavano a lui come fare per collegarsi..."Roba da matt" Concordo pienamente con te christyn,purtroppo l'ignoranza informatica è ancora una mera realtà e come dici tu molto spesso i bambini insegnano ai genitori che non arrivano a capire quali inconvenienti può causare un uso scriteriato della rete e del computer,che spesso per molti di loro è solo un giocattolo con cui far giocare i propri figli.
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Iscritto dal : 9/20/2004 Posts: 1,597
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Questo tipo di gap tra le generazioni c'è sempre stato e sempre ci sarà. Ai miei tempi si fumava l'erba (e qualche pazzo anche ben altro), ed i genitori credevano che al massimo si fumasse una sigaretta di nascosto. E' vero che un rischio esisteva allora ed esiste ora; d'altra parte sta anche ai genitori rimanere al passo con i figli, se vogliono mantenere un rapporto educativo ed informato. Imbrigliare l'entusiasmo e la forza esplorativa dei giovani, secondo me è impossibile. Al massimo si può aiutare ad incanalare tale forza nella direzione giusta. Che poi vedano della pornografia, colpisce più alcuni di noi che loro. Ricordiamoci che i nostri nonni si scandalizzavano nel vedere una caviglia scoperta... Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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Iscritto dal : 11/8/2008 Posts: 13,964
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Concordo con dead, e aggiungo che sono peggiori e fanno più male i bigotti dei pornografi.
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Iscritto dal : 4/10/2005 Posts: 3,476
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cbbusto ha scritto:Concordo con dead, e aggiungo che sono peggiori e fanno più male i bigotti dei pornografi. Qualcuno ha detto MOIGE? By Granuz88
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Iscritto dal : 10/4/2000 Posts: 19,056
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Il problema secondo me non è internet ma i genitori, questi addirittura non si accorgono neanche quando un figlio si droga, che è cosa molto più grave di navigare in internet. Devono essere i genitori ad essere informati ed istruiti ad avvisare i loro figli. La maggior parte dei ragazzi sono più che coscenti di quelli che fanno, rimane solo una piccola percentuale che si fa abbindolare perché il genitore non gli ha mai detto di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Per quello che si può trovare su internet, il problema sono solo i contatti, la parte visiva non fa alcun danno, penso che chiunque di noi all'età di 10 anni abbia sfogliato giornalini di un certo tipo e forse erano peggio per come eravamo arretrati in confronto ad oggi. Le regole fondamentali 1) Cancellare tutti i messaggi e-mail in arrivo se non siamo stati noi a richiederlo, ma qui ci cascano più gli adulti che i ragazzi 2) Non dare mai a nessuno i propri dati personali, se necessario inventateveli, Nome e Cognome, numeri di telefono, indirizzo, cambiate tutto, in rete ci sono molte persone simpatiche da conoscere, ma anche molte persone con secondi fini, vendere, rubare, violentare ecc. Volete trovare un ragazzo o una ragazza, scordatevi di internet, rivolgetevi a un'agenzia matrimoniale della vostra città se proprio necessario. Internet è un mondo virtuale e virtuale deve rimanere. alfonso_aiutamici@hotmail.it
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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Quoto l'opinione espressa da Alfonso quando ha scritto che accade sovente che i genitori (certi genitori, quantomeno) NON sappian quasi niente dei loro ragazzi (e/o delle ragazze)... NON solamente riguardo al "mondo virtuale di Internet" (che, in fondo, discende dal mondo reale che tutti viviamo), ma anche della loro vita REALE nel concreto... Il punto è che i ritmi odierni di vita e di lavoro (e la necessità, che è spesso un giocoforza, di portar qualche soldo in più a fine mese a casa... magari anche per poi andarseli a "investire" in una qualche esotica vacanza!) non rendono certamente facile (e, a volte, manco possibile) poter seguire come si vorrebbe (e sarebbe anche giusto) i propri figli... Non credo affatto, invece, che vi sia una "separazione" (non vedo, insomma, alcuno "iato") fra "il virtuale" del PC e "il reale" del Mondo: nel senso che il "virtuale" del PC riflette semplicemente il "reale" del Mondo. E "i lupi crudeli" che abitano Internet son quegli stessi "lupi" (non meno "spietati", non meno "celati" agli occhi altrui sotto mentite spoglie) che popolano il "reale". Non penso che si debba, dunque, "tenere separato il virtuale dal reale": sono la stessa cosa, cambian soltanto le modalità (un po' come sono la stessa cosa la lettera e l'email). NON ESISTONO "persone virtuali": son sempre e soltanto "persone reali" (le quali, talora, ingannano e fingono [del pari, "nel virtuale" come anche "nel reale"]).
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Iscritto dal : 9/20/2004 Posts: 1,597
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monsee ha scritto: NON ESISTONO "persone virtuali": son sempre e soltanto "persone reali". Mi trovo d'accordo con Monsee. La mia compagna, con la quale sto insieme da 10 anni (e 2 figli), l'ho conosciuta in chat... Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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