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a cura della redazione del Ministero Vita Abbondante
Internet, si sa, offre tanti vantaggi, ma espone purtroppo anche a imbrogli e truffe, e quindi l'attenzione non è mai troppa. In questo articolo vogliamo segnalare le 4 truffe più frequenti nell'ultimo periodo del 2008. Truffe che, con ogni probabilità, tenteranno di fare delle vittime anche in questi primi mesi del 2009.
Prima di andare avanti è bene però invitare i navigatori a non credere a miracolistici colpi di fortuna (eredità o vincite a lotterie alle quali, spesso, non si è nemmeno partecipato), a informarsi su Google dell'esistenza di truffe con elementi simili a quelli che ci stanno capitando e di ricordarsi che in internet nessuno regala denaro. Un altro aspetto su cui fanno forza alcune truffe è la mancata onestà delle persone. Alcune mail, infatti, fanno credere al destinatario che gli è stata accreditata una somma di denaro per errore (a volte fanno riferimento a prodotti acquistati, che il destinatario non aveva mai messo in vendita), sperando che il desiderio di facile guadagno porti quest'ultimo ad abboccare. In casi come questi, l'onestà di fondo della persona dovrebbe già scongiurare la truffa, ma è ovvio che purtroppo così non è. Insomma, sono molti i modi in cui le truffe prendono piede in internet, ma allo stesso tempo sono veramente pochi i consigli per scongiurarle, pochi ma fondamentali.
Vediamo intanto le 4 truffe più frequenti avute nell'anno appena trascorso.
LA VINCITA ALLA LOTTERIA
Chissà quante volte è capitato di leggere una mail nella quale trovavamo scritto che avevamo appena vinto alla lotteria di qualche paese straniero (ultimamente abbiamo notato mail simili dalla Nigeria e dall'Inghilterra). E' ovvio che noi della redazione del Ministero Vita Abbondante, non partecipando a lotterie di alcun genere, abbiamo da sempre individuato una truffa in certe mail, e credo che la stessa cosa abbiano fatto tutti coloro che non frequentano questo genere di giochi. Eppure rimarreste sorpresi nel sapere quante persone, ancor oggi, cadono in questo tranello.
Consiste nel comunicare all'ignaro destinatario che ha vinto 50 mila euro (questa è la cifra che ultimamente gira su internet), e poco importa che la persona non abbia mai giocato a tale lotteria, perchè sono molti a non stupirsi di aver vinto qualcosa ad un concorso cui non ricordano di aver partecipato. La lettera, perfetta nel suo genere, indica la somma vinta e chiede alla persona di confermare la propria identità e i propri estremi bancari per potergli spedire la vincita. Il presunto vincitore invia subito tutte le informazioni richieste. A quel punto arriva un'altra lettera in cui viene spiegato che, a motivo della strettissima vigilanza della Finanza del paese in questione, occorre onorare alcune tasse che gravano su vincite che superano un certo importo. Solitamente l'imposta richiesta si aggira attorno all'1% delle vincita (circa 500 euro), denaro da inviare tramite Western Union a favore di un inesistente Ufficio Premi all'Estero con sede nella città indicata nella truffa. Sono parecchie le persone che inviano questo denaro e che dopo un pò di tempo scoprono l'inesistenza della lotteria.
Ora, le varianti a questa truffa sono davvero molte, ma la finalità è la stessa, ossia quella di portare l'ignaro destinatario a inviare denaro contante prima che questi riceva i soldi della fantomatica vincita.
Ma non pensate che ricevere i soldi sia segno di trasparenza e di legalità, perchè a volte certi truffatori inviano il denaro e, nonostante ciò, operano la truffa. Volete sapere come?
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AUTOVETTURA USATA
Comprare in internet è un rischio che tutti conoscono, ma non altrettante persone fanno attenzione anche a quando loro stessi mettono qualcosa in vendita. Ne sanno qualcosa i truffati col sistema dell'auto d'occasione. Ecco di cosa si tratta.
Una persona mette in vendita, in internet, la sua macchina usata per la quale chiede naturalmente un certo prezzo. Gli arriva a breve la risposta di un tale (il truffatore), solitamente un giovane neo-laureato che vive in Inghilterra e che, guarda caso, cerca proprio un'autovettura come quella messa in vendita, modello che lui stesso adopera in Inghilterra. Il motivo per cui vuole comprarsene un'altra simile è che, dovendosi trasferire in Italia per lavoro, vorrebbe continuare a guidare il modello che a lui piace, ma siccome la sua ha la guida a destra all'inglese, allora ne cerca una più adatta alla guida in Italia. Per far vedere che ha intenzioni serie, chiede al proprietario i dati per potergli inviare un assegno bancario di 2.000 euro come anticipo. Dopo alcuni giorni un corriere gli consegna invece un assegno di 4.000 euro (o comunque con il doppio della cifra pattuita come anticipo), giustificato come frutto dell'errore del padre o di qualche familiare distratto. Con grande meraviglia per una così grande disponibilità, il venditore versa in banca l'assegno, ritira i suoi 2.000 euro e li spedisce come restituzione.
Passano un paio di giorni e il giovanotto neo-laureato ricontatta il venditore dicendogli che, per motivi familiari, è costretto a rimanere in Inghilterra e non è più quindi interessato alla macchina. Nell'accordarsi per riavere indietro i 2.000 euro ancora in possesso del venditore, insiste però nel lasciare che quest'ultimo si trattenga almeno 500 euro per il disturbo a motivo del tempo perso. L'ignaro ritira quindi altri 1.500 euro e li spedisce, pensando che comunque la sua macchina non si è mai mossa dal garage e che, in banca, si ritrova con 500 euro di guadagno. Questo fino a quando, dopo un paio di settimane, il direttore di banca lo chiama per comunicargli che l'assegno estero è falso. Una truffa che è costata quindi ben 3.500 euro!
Quello su cui basano i truffatori degli assegni esteri è il fatto che occorrono circa due settimane per verificarne la validità. Pertanto, prima di inviare pagamenti relativi a questo genere di assegni, è bene attendere che la banca dia l'ok sulla sua validità.
TOUR OPERATOR
Questa truffa interessa di solito gli albergatori, e segue lo stesso filone della precedente. Il truffatore si finge un Tour Operator e contatta un hotel dicendo di avere bisogno di un numero di camere per un certo periodo di tempo. Di solito chiede alcune decine di camere per 3 o 4 giorni, spiegando che si tratta di una convention. Chiede quanto costerebbe con la tariffa piena e si accorda per uno sconto comitiva, sconto che solitamente ottiene. A quel punto fa credere all'albergatore che le persone, ignare dello sconto, pagheranno invece la tariffa piena e che loro due, l'albergatore e il finto Tour Operator, potrebbero dividersi la differenza. Facciamo un esempio: la tariffa piena per i giorni di permanenza da comunicare ai clienti prevede 50.000 euro, mentre il costo reale (scontato e accordato a voce) è di 30.000 euro. Una volta giunti all'accordo, il truffatore invita pertanto l'albergatore a preparare una fattura di 50.000 euro da mostrare ai clienti, per poi dividersi tra loro i 20.000 euro della differenza. Il truffatore richiama l'albergatore dicendo che i clienti hanno pagato e che gli manderà quindi l'assegno di 50.000 euro. L'albergatore, come da accordi presi, si tratterrà i 30.000 euro dei costi della convention, poi prendere la metà dei 20.000 euro e la spedirà al tour operator per la spartizione.
L'albergatore deposita quindi in banca l'assegno di 50.000 euro, preleva dal suo conto i 10.000 euro (la parte spettante dei 20.000 euro) e li spedisce tramite la solita Western Union, pensando di aver fatto un affare. Il giorno della convention però nessuno si presenta e il telefono dell'agenzia squilla a vuoto. E la banca, molto presto, chiamerà per comunicare che l'assegno è falso.
Questa è una truffa che fa leva sulla disonestà della vittima, ma il principio dell'inganno comunque è sempre lo stesso, ossia il fatto che occorrano molti giorni per verificare la validità di un assegno.
L'OFFERTA DI LAVORO
E' ovvio che in tempi di difficoltà economica non potevano mancare le truffe legate al mondo del lavoro. La solita mail offre di guadagnare dei soldi mettendo a disposizione solamente il proprio conto corrente. Si tratta di questo: l'agenzia in questione cerca collaboratori disposti a lasciare che venga versato del denaro sui loro conti correnti, denaro che facoltosi clienti verserebbero con l'intento di aggirare i circuiti aziendali o comunque fuori da ogni eventuale controllo. Il collaboratore che riceverà i bonifici sul suo conto, dovrà poi ritirare il relativo contante e spedirlo tramite Wester Union. Per ogni operazione si tratterrà il 5% dell'importo.
Quello che la vittima non sa è che in questo modo, sul conto corrente della vittima, vengono versati tutti quei soldi provenienti dai furti online, ossia di quelle persone che rubano i codici di accesso dei conti correnti e che, spacciandosi per i proprietari del conto, prelevano il denaro trasferendolo poi sul conto dell'ignaro collaboratore. Il collaboratore, forse per un breve periodo, riceve realmente i bonifici, ne preleva il contante per spedirlo chissà dove, trattenendosi il 5%, ma quello che non s'immagina è che appena colui che subisce il furto sul suo conto corrente lo viene a scoprire, la polizia postale ci mette pochissimo a risalire al bonifico in favore del collaboratore, che per questo reato rischia il carcere dai quattro ai dodici anni.
Ancora una volta, quindi, attenzione alle esche dei facili e veloci guadagni.
Cosa consigliare, quindi?
In qualità di cristiani, siamo certamente più equipaggiati per eliminare alcune esche, come quelle che fanno leva sulla disonestà della persona o su qualche vincita a qualche lotteria estera, cose che non dovrebbero tentare coloro che hanno ricevuto il Signore Gesù nel proprio cuore. Ma è ovvio che l'accortezza non è mai troppa, e facciamo bene quindi a verificare con cura ogni situazione in cui ci vengono proposte transazioni economiche.
Una cosa da non trascurare quando si effettuano pagamenti in internet è che il portale su cui ci appoggiamo per l'operazione deve avere una connessione sicura. L'URL della home-page (ossia l'indirizzo internet) dovrebbe di norma iniziare con un "https" (che indica una connessione sicura) e non un generico "http", e nella cornicetta del proprio browser (sul lato inferiore dello schermo) dovrebbe comparire il disegno di un lucchetto.
Attenzione anche i falsi siti di carte di credito o delle banche. Non accedete mai ai vostri conti direttamente dalla mail o dal link che vi arriva, ma digitate direttamente voi la pagina originale della banca o della vostra carta di credito, perchè spesso i link inviati imitano i siti a cui accennano, ma sono in realtà siti nascosti che vogliono solo carpire i dati personali dell'ignaro visitatore.