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Purtroppo resta che la Gelmini fuori dall'Italia è una sconosciuta, peggior figura (e questo resterà invece nella memoria) l'hanno fatta gli "scienziati" italiani che per scoop pubblicitario hanno divulgato un risultato che andava invece rivisto con le debite cautele. Non si trattava di misurare un tavolo, ma trovare una discrepanza assolutamente risibile sulla velocità della luce (300.000 km/s), che è considerata una delle costanti della fisica. Pertanto come diceva il Poeta "un bel tacer non fu mai scritto"......... Di ministri fessacchiotti ne è piena anche l'Europa, invece è molto spiacevole che la serietà della ricerca italiana venga compromessa da qualche cretino in vena di esibizionismi.
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[Mode: Lobbying㋛] Era scontato. C'è solo un oggetto di umana comprensione che possa sfidare tempo e spazio. [Mode: /Lobbying㋛] - Più seriamente; c'è da dire che Ereditato & Co. avevano messo le mani avanti, chiedendo ad altre équipes di rifare l'esperimento e di proporre tesi contraddittorie. Poi, in quel periodo tirava aria di Nobel se non sbaglio... Diciamo che l'annuncio fu opportunista. Quello che non capisco è che pretendevano avere sottoposto gli strumenti ad accurati controlli per scartare preventivamente all'annuncio ogni possibile dubbio "materiale". Mah... . Se acetiamo col sorriso il fatto che certe grandi scoperte furono frutto del caso, dobbiamo pure accettare senza ira che i più seri e costosi esperimenti possano essere falsati da un cavetto non inserito a dovere.
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scirocco ha scritto: Mah... . Se acetiamo col sorriso il fatto che certe grandi scoperte furono frutto del caso, dobbiamo pure accettare senza ira che i più seri e costosi esperimenti possano essere falsati da un cavetto non inserito a dovere.
Nella fisica nucleare nulla è dovuto al caso; sono in gioco apparecchiature complessissime, computer ultra potenti con sw ultra sofisticati, energie elevatissime. Manca la certezza dell'onestà intellettuale di chi compie l'esperimento, e qui sta il vero problema. Ora per raggiungere per primi il traguardo (premi Nobel ma anche solo finanziamenti) si è disposti a giocare il tutto per tutto, sperando che alla fine la fortuna sia dalla parte degli audaci. C'è un illustre precedente: Carlo Rubbia per battere sul tempo la "concorrenza" pubblicò un protocollo di sperimentazione ancora incerto. Ebbe fortuna ed un premio Nobel per avere dimostrato sperimentalmente l'esistenza del bosone W, teorizzata anni prima da Abdus Salam (altro premio Nobel). Precedentemente Fleischmann e Pons fecero altrettanto e la loro "fusione fredda" divenne la bufala del secolo. Purtroppo sembra ora che gli sperimentatori prima strombazzano risultati mirabolanti, solo poi controllano che i cavetti siano al loro posto (ammesso che anche questa non sia solo una scusa pietosa per coprire un evidente imbarazzo).
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epipactis ha scritto:Purtroppo resta che la Gelmini fuori dall'Italia è una sconosciuta, peggior figura (e questo resterà invece nella memoria) l'hanno fatta gli "scienziati" italiani che per scoop pubblicitario hanno divulgato un risultato che andava invece rivisto con le debite cautele. I ricercatori l'hanno detto fin da subito che i risultati dovevano essere controllati, primi tra tutti proprio quelli che hanno osservato questa anomalia. Sono i soliti giornalisti che hanno fatto lo scoop per riempire i giornali e le TV. By Granuz88
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granuz88 ha scritto:I ricercatori l'hanno detto fin da subito che i risultati dovevano essere controllati, primi tra tutti proprio quelli che hanno osservato questa anomalia. Sono i soliti giornalisti che hanno fatto lo scoop per riempire i giornali e le TV.
I giornalisti possono essere al corrente di quanto avviene nel Gran Sasso solo se i ricercatori li avvertono; pertanto la colpa prima è proprio dei ricercatori. I giornalisti, per far leggere i loro pezzi devono infiorettarli e di questo i fisici del Gran Sasso sono ben consapevoli. Avranno pensato "intanto buttiamola là, se va bene siamo sulla cresta dell'onda, altrimenti possiamo sempre dire che siamo stati stracapiti" (come fanno anche i nostri politici dopo aver rilasciato dichiarazioni imbarazzanti).
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