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io non dimentico Opzioni
miklaus
Inviato: Friday, February 10, 2012 4:45:41 PM

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epipactis
Inviato: Friday, February 10, 2012 5:30:44 PM
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square
Inviato: Friday, February 10, 2012 6:37:08 PM

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Contro ogni fanatismo, di destra e di sinistra, di nord e di sud.
falcolombardi
Inviato: Friday, February 10, 2012 11:33:47 PM

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sul marmo non leggo/vedo i nomi... di italiani, ne slavi, ne albanesi, o ebrei
epipactis
Inviato: Saturday, February 11, 2012 8:16:17 AM
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falcolombardi ha scritto:
sul marmo non leggo/vedo i nomi... di italiani, ne slavi, ne albanesi, o ebrei

???
miklaus
Inviato: Saturday, February 11, 2012 10:07:07 AM

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falcolombardi ha scritto:
sul marmo non leggo/vedo i nomi... di italiani, ne slavi, ne albanesi, o ebrei




ELENCO DELLE VITTIME


Elenco delle Vittime Infoibate

Ecco un elenco degli italiani infoibati dai titini nei giorni immediatamente successivi all'8 settembre. Accanto ad ogni nome è specificato il lavoro svolto dall'ucciso: come si può notare, gli slavi si accanirono soprattutto contro i ceti dirigenti e la media borghesia. L'elenco è tratto dalla documentazione ufficiale pubblicata a guerra finita su "Difesa Adriatica", organo dei profughi dalmati e giuliani. Ricordiamo che negli anni '60 il sindaco di Trieste, Gianni Bartoli, basandosi sui dati dell'ufficio anagrafico, stilò un elenco di 4.122 scomparsi. Secondo il professor Spazzali il numero degli infoibati dovrebbe essere attorno ai 4.500/5000. Per il tenente colonnello inglese De Gaston, capo del Patriots Office (testimonianza riportata da Paolo Caccia Dominioni in "Alpino alla Macchia") "I soli infoibati furono circa 9.800, di cui oltre 4000 civili, donne e bambini compresi."

ABISSO DI SEMEZ
Nel novembre del 1943 furono accertati 12 cadaveri alla cui rimozione non si poté procedere. Questi sventurati erano stati uccisi tra il 6 e l'8 ottobre 1943. In una successiva esplorazione, il 7 maggio 1944, fu accertata la presenza di circa 80-100 altre vittime irriconoscibili. Consta che nel 1945 altri italiani furono gettati entro la voragine di Semez. I primi scoperti si presume fossero cittadini di Rovigno, Parenzo, Torre e Abrega.

ALBONA
Martini Romeo (negoziante), Monti Cesare (telefonista), Zustovi Antonio (impiegato), Millevol Pietro (avvocato), Bernardis Luciano (impiegato), Teodoro Pasquale (impiegato), Paniero Cesare (geometra), Macrì Michelangelo (impiegato), Donnoli Eugenio (impiegato), Bidoli Bruno (ingegnere), Antoni Carlo (impiegato), Carboni Elvino (barbiere), De Gregori Alfonso (meccanico), Biacci Giacomo (impiegato), Sirotti Giuseppe (muratore), Carboni Alda (impiegata).

PARENZO
Baraia Angelo (colonnello), Barbo Giuseppe (farmacista), Benci Marco (barbiere), Bernardon Fortunato (commerciante), Biagini Giacomo (bancario), Bon Luigi (fattorino), Bronzini Vittorio (invalido), Calegari dott. Virginio (possidente), Castro Francesco (farmacista), Ghersi Giusto (impiegato), Ghersi Mario (panettiere), Chiarandini Giuseppe (commerciante), Cleva Giovanni (impiegato), Cragno Leone (maestro), Dapetto Giorgio (commerciante), Decaneva Giovanni Battista (milite forestale), Decastello Gaetano (tecnico agr.), Dellapicca Giovanna (bidella), Depase Domenico (pescatore), Domeniconi Vincenzo (bidello), Draghicchio Silvio (impiegato), Farinati Antonio (maresc. finanza), Galli Bene detto (falegname), Greco Carlo (impiegato), Gucli Giovanni (maestro), Machin Giusto (commerciante), De Manzolini Armando (impiegato), Mazzoni Teopoldo (carabiniere), Mengaziol Michele (guard.), Paoletti Antonio (commerciante), Peoletti Teresa Dellapicca (moglie prec.), Petracchi Torquato (maresc. carabinieri), Poli Luigi (impiegato), Privileggi Carlo Albeno (costruttore navale), Rocco Manlio (commerc.), Rodella Giovanni (pensionato), Signorini Vittorio (impiegato), Sivotti Adelchi (impiegato), Tami Nicolò (commerciante), De Vergottini Antonio (possidente), Bernardon Mario (commerciante).

CHERSO
Antonini Emilio (pensionato), Zadro Ottone (impiegato), Bajci Antonio (macellaio), Bravuzzo Giuseppe (impiegato).

ARSIA
Montante Giuseppe (impiegato), Ghersi Mario (impiegato), Belli Amedeo (cameriere), Sansotta Domenico (impiegato), Bulian Giacinto (impiegato), Ranni Giuseppe (carpentiere), Macrì Francesco (meccanico), Mura Pietro (impiegato), Monfalcone Valerio (impiegato), De Camelli Graziano (impiegato), Corte Guglielmo (calzolaio), Cernecca Gaetano (impiegato), Codan Bruno (impiegato), Crasci Sebastiano (guardia giur.), Guardiani Pilade (impiegato), Grattoni Guido (impiegato), Piras Emanuele (minatore) Porzio Fortunato (impiegato), Picchiani Alberto (impiegato), Pacello Paolo (impiegato), Fabretto Enrico (fabbro), Lautieri Francesco (impiegato), Longevi Davide (muratore), Bianchi Luigi (fabbro), Biasi Toccacelli Enrico (impiegato), Braico Giovanni (minatore). Tantin Antonio (impiegato), Rossi Enrico (operaio), Lucci Mario (minatore), D'Ambrosio Antonio (minatore), Marchetti Gino (operaio).

SAN VINCENTI
Bergamo Vincenzo (operaio), Volpi Edmondo (operaio), Volpi Renato (impiegato), Verzini Giovanni (pittore), Sergi Antonio (operaio),Monti Antonio (possidente) , Marcolini Antonio (agricoltore), Di Presco Dante (agricoltore),Crosilio Armidio (agricoltore), Bencini Maria (casalinga), Comin Rodolfo (impiegato), Crosilla Giuseppe, Mazzoni Martino (agricoltore), Moscardin Giovanna (levatrice).

DIGNANO
Radolli Giuseppe (macellaio), Verzini Renato (studente), Basilisco Pietro (ingegnere), Bedrina Giuseppe (agricoltore), Bonassin Lorenzo (ferroviere), Chiali Martino (commerciante), Crulci Ernesto (agricoltore), Gonan Severino (carbonaio), De Prato Giovanni (oste), Del Bianco Guido (scalpellino), Marchesi Alberto (ingegnere), Toffoli Pietro (impiegato), Tomillo Matteo (guardia giur.), Colli Filippo (agricoltore), Bertasi Martino (impiegato).

ORSERA
Suffi Domenico (messo comunale), Sbisà Giovanni (operaio), Apollonio Giorgio (possidente agricolo), Modelin Giorgio (agricoltore) Aquilante Mario (operaio), Sbrizzai Antonio (oste), Depas Carlo (agricoltore), Grammaticopulo Franco (commerciante).

TORRE DI PARENZO
Baroni Giuseppe (fabbro), Barone Romeo (meccanico), Beltramini Ermanno (industriale), De Chiele Renato (commerciante), Petrera Vito (vigile forestale), Radovini Antonio (agricoltore), Radovini Giorgio
(commerciante) Dandri Antonio (commerciante), Sandri Giulio (impiegato), Velloni Marco (agricoltore).

CANFANARO
Procraiaz Vittorio (agricoltore), Cescutti Celestino (negozante), Roman Bruno (ingegnere), Banco Basilio, Stefani Vincenzo (commerciante), Ferlin Antonio (cantoniere), Nagliaretto Vittorio (agricoltore).

ROZZO
Lanco Oliviero (agricoltore), Salvi Attilio (impiegato), Ghersini Carlo (agricoltore), Barnobi Ernest
(studente), Buri Rodolfo (capo stazione), Greblo Giuseppe (casell. ferr.), Bernobich Libero (agricoltore).

GIMINO
Silvis Giovanni (impiegato), Filiacci Italo (negoziante), Smaila Corrado (agricoltore), Milli Gregorio (sarto), Pagliaga Giovanni (impiegato), Caia Sebastiana (insegnante), Cernecca Giuseppe (impiegato), Rovis Giuseppe (stradino) Rovis Ernesto (fabbro), Gelleni Tommaso (commerciante).

VILLANOVA DI PARENZO
Barbo Antonio (agricolt.), Barbo Candido(cantoniere), Braico Mario (vice brig. finanza), Destabis Vittorio (agricoltore), Paoli Giacomo (fabbro), Paoli Giuseppe (fabbro), Momi Antonio (operaio), Valenti Maria (casalinga).

VISINADA
Cossetto Norma (laureanda), Cossetto Giuseppe (possidente), Cossetto Eugenio (impiegato), Corlevi Stefano (stradino), Valenta Pietro (agricoltore), Tata Angelo (guardiaboschi), Bernobini Anselmo (agricoltore), Ferrarini Antonio (agricoltore), Petronio Giuseppe (cantoniere) Galente Pietro (agricoltore).


PISINO
Sidari Giovanni (manovale FF.SS.), Sidari Stanislao, Gherbetti Lino (impiegato), Valli Marco (impieg. com.), Bennassi Giovanni (meccanico), Catelli Ferdinando (comm. giud.), Gasparini Giovanni (cameriere), Gasparini Umberto (impieg. com.), Geroni Luigi (messo com.), Amato Salvatore (carabiniere), Brenco Ettore (marittimo), Corazzato Ernesto (autista), Leona Dario (studente), Massini Benedetto (oste), Piutti Edvige (levatrice), De Piera Bruno (commerciante), Ghersetti Egidio (ramaio), Bacchia Riccardo (possidente), Bonicelli Teresita (professoressa), Ghersetti Marcello, Olmeda Antonio (capo guardia com.), Parisi Giuseppe (proc. imposte), Zappetti Rodolfo (capo cantoniere), Zappetti Riccardo (falegname), Neffat Marco (capo guardia com.).

S. LORENZO DEL PASENATICO
Rocco Isacco (oste), Boni Francesco (fabbro), Montorusi Giovanni (falegname), Mattossivich Libero (impiegato).

ROVIGNO
Persico Pasquale (milite), Abbi Giorgio (vigile urbano), Bruno Domenico (carabiniere), Rocco Angelo (benestante), Tromba Giuseppe (pittore), Silvino Giuseppe (portalettere), Sponza Simone (oper.), Aspromonte Francesco (oper.), Bembo Tommaso (possidente), Rocco Romolo (impiegato), Rocco Antonio (oper.), Quarantotto Leonardo (vigile urbano), Maltese Salvatore (oper.), Miculian Giovanni (oper.), Maressi Andrea (guardia notturna), Paliaga Gregorio (oper.), De Angelini Cristoforo (oper.), De Martini Vittorio (oper.), Budieni Nicolò, Meiach Maria Cressnia (casalinga), Legotte Giovanni (agricoltore), Zaccaria Marianna (casalinga), Pagliaca Domenico (operaio), Bembo (medico).

BARBANA
Martini Giovanni (oper.), Maggio Biagio (carabiniere), Paradiso Venturino (barbiere), Bilnich Antonio (telefonista), Crismann Italo (impiegato).

MONTE DI CAPODISTRIA
Grison Michele (agricoltore), Brez Nicolò (calzolaio).

FIANONA
Pavincich Matteo, Gobbo Giuseppe e Quagliano Pietro (messi comunali).

VALLE D'ISTRIA
Mitton Antonio (agricoltore), Mitton Erminio (agricoltore), Dobbiani Antonio (cantoniere), Bernè Francesco (agricoltore).

MARESEGO
Sabadin Stefano (messo com.), Coslovich Giuseppe (agric.), Dobrigna Ernesto (stradino), Jurnicich Giovanni (agricoltore), Jurnicich Nazario (agricoltore), Boero Rodolfo (brigadiere carabinieri).

POLA
Del Mestre Mario (operaio), Vogliacco Pietro (autista), Garbin Giovanni (manovale), Pravi Giovanni (agricoltore), Cernobori Giorgio (amministratore), Stossi Bruno (elettricista), Patelli Umberto (impiegato), Clari Giorgio (manovale), Montello Nicola (impiegato), Collani Giovanni (contabile), Sorrentino Vincenzo (studente), Opassi Francesco (impiegato), Ardossi Giacomo (agricoltore), Lazzari Luca (marittimo), Lazzari Aldo (studente), Barbole Antonio (impieg.), Crevatin Giovanni (pensionato), Armandi Nicolò (impiegato), Ricchiuti Caterina (casalinga), Manco Rocco (impieg.), De Toffi Pietro (guardiano), Pederzoli Virgilio (milite), Cernigo Andrea (autista), Santin Alfredo (studente, 15 anni), Scoppa Guglielmo (app. carabinieri), Tofful Umberto (impiegato), Pollan Nerone (sottuff.).

ABREGA
Codan Rodolfo (commerciante), Codan Michele (agricoltore), Belletti Antonio (cavatore).

GALLESANO
Colli Giovanni (bracc.), Simonelli Gregorio (guardiaboschi), don Angelo Tarticchio (sacerdote).

MONTONA
Passero Matteo (agricoltore) Clana Beniamino (agricoltore), Berni Giovanni (commerciante).

PEDENA
Marzini Attilio (agricoltore), Marzini Ettore (agricoltore), Monti Camillo (battirame).

VERTENEGLIO
Turina Marco (agricoltore).

LANISCHIE
Saina Giuseppe (agricoltore), Girardelli (maestro), Cerna Giovanni (agricoltore).

DRAGUCCIO
Bornich Lino (meccanico), Biasi Pietro (imp. comunale).

PINGUENTE
Mattini Francesco (guard.), Stefanini Ippolito (agricoltore), Cernecca Angelo (agricoltore), Agapito Luigi (agricoltore), Burdin Antonio (pensionato), Grassich Vincenzo (agricoltore).

LINDRO
Bossi Francesco (messo comunale).

ISOLA
Stolfa Ettore (impiegato).

BUIE
Pitacco Luigi (impiegato).

PIRANO
Marano Vincenzo (minatore), Bottazzi Gilseno (impiegato). Ecco altri particolari sui massacri perpetrati dagli slavi nel settembre 1943 ed ecco un elenco di Foibe. Uno dei capi partigiani, Antonio Del Bianco, difende le sue origini italiane coi compagni: è ucciso e gettato nella Foiba di Tegli. Il comunista Nicolò Carmignani, sempre perché italiano, è ammazzato dai compagni slavi e finisce nella Foiba di Orecchi. L'agricoltore Giuseppe Ghersetti di Pisino, ucciso, non aveva mai voluto essere fascista. Un altro agricoltore di Pisino, Francesco Zelesco, non fascista, è finito a revolverate; alla moglie Baf Stefania tirarono due colpi di rivoltella e, stramazzata che fu, le orinarono sul viso. E continuiamo: antifascista era l'oste di Dignano, Pietro Gormi, trucidato. Non era iscritta al partito la levatrice Maria Nappi di Baroli (Albona), finita nella Foiba di Vines. Mai fascista era stato il minatore Giovanni Radioni, anche lui trucidato. Fascisti o non fascisti, gli slavi trucidavano italiani. E per uccidere l'Italia.

FOIBA DI CARNIZZA
Il 18 dicembre 1943 furono estratte le salme di Virgilio Pederzoli e di Alfredo Santin di Pola; una terza salma non fu riconosciuta.

FOIBA DI CREGLI
Il 16 dicembre 1943 furono estratte otto salme di cui sei riconosciute: Giorgio Cernaboni, Antonio Bartole, Pietro Toffoni da Dignano, Valerio Monfalcon da Parenzo, Lino Chittarovich e Giovanni Collanovich da Pola, uccisi nel settembre del 1943. Profondità della foiba: m. 196.

FOIBA DI GALLIGNANA
Il 3 e l'8 novembre 1943 furono estratte 44 salme di cui 23 riconosciute il 3 novembre e di queste, uccise il 19 settembre 1943, si conoscono i seguenti nomi : Berliaffa Maria da Pisino, Rodolfo Comin, Armido Crosilla, Dante Di Prisco, Antonio Monti, Antonio Sergi e Renato Verzini da San Vincenti, don Angelo Tarticchio da Gallesano, avv. Pietro Millevoi da Albona e Lino Gherbetti da Pisino.

FOIBA Dl VILLA SURANI
Nei giorni 11 e 12 dicembre 1943 furono estratte 36 salme di persone infoibate il 5 ottobre 1943; di queste sono noti venti nomi: Giorgio Apollonio da Orsera, Mario Braico, Antonio e Candido Barbo, Vittorio De Stallis, Giacomo e Giuseppe Paoli, Valenti Maria da Villanova di Parenzo, Virginio Calegari, Giorgio Dapretto, Giovanbattista De Caneva, Giovanni Gueli, Torquato Petracchi e Domenico Vincenzo da Parenzo, Eugenio e Norma Cossetto, Antonio Ferrarini e Ada Riosa ved. Mecchis in Sciortino da S. Domenica di Visinada, Antonio Possa da Draguccio e Umberto Zotter da Montona. In questa Foiba furono uccisi, verso la metà del 1944, Giovanni e Simone Paliuch da Montreo di Montona. Profondità della foiba: metri 135.

FOIBA DI IADRUCHI
Parzialmente esplorata, numero imprecisato e imprecisabile di vittime.

FOIBA DI LINDARO
Il 4 novembre 1943 furono estratte 31 salme appartenenti a cittadini di Pisino, SanVincenti, Rovigno e Gimino; il riconoscimento dei resti fu impossibile; si ritiene che l'eccidio risalga al 19 settembre 1943.

FOIBA DI PUCICCHI
Il 30 novembre 1943 furono estratte 15 salme non riconosciute. Profondità della foiba: 146 metri.

FOIBA DI SAINI
Parzialmente esplorata; numero imprecisabile di vittime.

FOIBA DI VILLA CHECCHI
Profonda 150 metri. Nel settembre-ottobre del 1943 vi furono infoibati numerosi soldati italiani. Non fu possibile alcun sopralluogo, in quanto gli slavi subito dopo fecero franare l'orifizio della voragine.

FOIBA DI TERLI
Il 4 novembre 1943 furono estratte 24 salme, di cui 22 riconosciute, di persone uccise il 5 ottobre 1943: Giuseppe Bedrina, Pietro Basilisco, Antonio e Guido Del Bianco da Carnizza, Giacomo Artossi, Gregorio Clari; ed ancora Amalia e Francesco Lorenzin, Vogliacco Pietro e Giuseppe Zuccon da Medolino, Martino Chiali, Pietro Gonan, Giovanni Del Prato, Giuseppe Radolli e Matteo Tomillo da Marzana, Ferruccio Bertoli da Padova, Albina, Caterina e Fosca Radecca da Lavarigo, Giovanni Garbin da Visignano e Giovanni Pravi da Altura.

FOIBA DI TREGHELIZZA
Il 16 novembre 1943 furono estratte le salme di Giuseppe Cossetto e Mario Bellini da Santa Domenica di Visinada.

FOIBA DI VINES
Profonda 146 metri. Tra il 6 e il 26 ottobre 1943 furono estratte 84 salme di militari e civili, di cui si conoscono soltanto i seguenti nomi: Mario Benci, Rodolfo e Bruno Codan, Liberato Matassovi da Abrega, Giacomo Biagini, Luigi Bon, Umberto e Vittorio Bronzin, Fortunato Bernardon, Mario e Giusto Chersi, Giuseppe Chiarandini, Giovanni Cleva, Giovanna Della Picca, Domenico Depase, Nicolò De Vergottini, Pietro Draghicchio, Antonio Farinati, Giusto Machin, Michele Mengaziol, Antonio e Teresa Paoletti, Carlo Privileggi, Umberto e Manuo Rocco, Vittorio Signorini da Parenzo, Elio Bulian, Maria Cnappi e Romeo Martini da Santa Domenica di Albona, Francesco Bani e Giovanni Mantonesi da San Lorenzo del Pasenatico. Ed ancora: Gaetano Cernecca, Guglielmo Conte, Ruggero Donnoli, Graziano De Comelli, Mario Ghersi, Giuseppe e Michelangelo Macri, Cesare Monti, Pietro Mura, Niccolò Monti, Pietro Mura, Niccolò Montella, Giuseppe Montante, Alberto Picchioni, Isacco Rocco, Giovanni Rodella, Domenico Soffi, Bruno Vincenzo Marano, Francesco Opassi, Nicolò Tami, Antonio Tantin, Enrico Toccaceli e Marco Valli: cittadini di Pisino, di Arsia, di Orsera, di Albona, di SanVincenti, uccisi nella notte del 3 ottobre 1943.

FOIBA DI RASPO
Sia nel 1943 che nel 1945 gli slavi gettarono in questa foiba numerosi prigionieri civili e militari.

FOIBA DI OBROVO
Anche in questa voragine tini un numero imprecisato di vittime, sia nel 1943 che nel 1945.


GETTATI A MARE
Il giornale "Difesa Adriatica", ricordando che anche il mare aveva accolto le sue vittime, raccontava quanto avvenuto a Santa Marina di Albona. Nella notte del 5 ottobre 1943 gli slavi affogarono, su quelle rive, 19 italiani di cui due ci sono sconosciuti: Luigi Bianchi, Ferdinando Canistri, Carlo Antoni, Domenico Sansetta e Guido Grattoni da Albona, Giovanni Braico da Villanova di Parenzo, Enrico Rossi, Bruno Bidoli da Trieste, Alfonso De Gregori, Domenico Devescovi, Cesare Monti, omonimo di quello precedentemente citato, Cesare Paniero, Francesco Macrì, Francesco Pierucci, Pasquale Teodoro, Antonio Zustovi e Luciano Bernardis. Sempre lo stesso giornale citava gli arrestati di Cherso, tra i quali Ottone Zadro e decine di altri, fucilati, poi, in località lontane, nell'interno della Jugoslavia.

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falcolombardi
Inviato: Saturday, February 11, 2012 12:06:20 PM

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epipactis ha scritto:
falcolombardi ha scritto:
sul marmo non leggo/vedo i nomi... di italiani, ne slavi, ne albanesi, o ebrei

???

L'uccisione degli partigiani albanesi ordinato dal Rancoviq (il secondo avere il potere dopo Tito) è meno conosciuto, ecco qui sotto la spiegazione (un piccolo passaggio da radio radicale.)

Radio Radicale
Cominciando dalla seconda guerra mondiale, vorrei informare gli ascoltatori che mentre tutti i popoli dell’Ex Jugolasvia avevano lottato contro il nazi fascismo, nel Novembre del 1943 una Conferenza Jugoslava Antifascista chiamata di Jahce, tenutasi in Bosnia, dichiarò la buona volontà delle differenti nazioni di Serbia, Croazia, Slovenia, Montenegro e Bosnia Erzegovina di rispettare l’autodeterminazione delle nazioni nella nuova Federazione.
Come potete facilmente capire, vennero lasciati fuori da questa decisione politica federale soltanto gli Albanesi della Jugoslavia anche se componevano la terza nazione più grande.
Gli Albanesi tentarono di organizzarsi per opporsi a questa volontà politica contro il loro futuro, ma furono traditi, disarmarti e massacrati in modo terribile ed inaudito.
Diversi battaglioni disarmati Albanesi dell’ex Jugoslavia furono mandati in altri territori non Albanesi dell’ex Yugoslavia e finirono per essere uccisi dalle truppe Jugoslave principalmente Serbe.
Il fatto storico più significativo è quello conosciuto come il “Massacro di Tivar” in Montenegro, in cui furono uccisi dalle truppe Jugoslave Serbo-Montenegrine, circa 10.000 partigiani Albanesi disarmati della regione di Dukagjin, Kosovo d’oggi, e Campo Kosovo (parte delle regioni Albanesi di Medvegje, Bujanovci nella Serbia d’oggi).


Perché non ricordarli tutti? Italiani, Slavi, Ebrei, Albanesi, anche Zingari tutti uniti dallo stesso destino!
Dobbiamo forse comportarci come gli ebrei che ricordano solo olocausto?



miklaus ha scritto:
Ecco un elenco degli italiani infoibati dai titini nei...


Scusa sei sicuro che sono tutti uccisi dai titini? Guarda, bisogna riccordarsi che:

Prima ancora dei Tittini le foibe iniziarono con i fascisti (Italiani) e nazisti (Tedeschi) incluso qui anche le forze collaborazioniste come gli ustascia (kroati) i Zbor di Ljotic (partito nazista dei serbi) e altri, tutti inglobati dopo la capitolazione Italiana nella divisione SS panzer.
Le vittime erano ebrei, comunisti (serbi-montenegrini-kroati-slloveni -bosniaci-albanesi e Italiani -quelli che sono passati con la resistenza- anche i zingari di rispettivi paesi eccetto l'Albania)

guarda il libro di Sabille e Poljakov "Gli Ebrei sotto l'occupazione italiana" oppure il libro di Philip Cohen in "Serbia's secret war".

epipactis
Inviato: Saturday, February 11, 2012 12:28:53 PM
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falcolombardi ha scritto:
Prima ancora dei Tittini le foibe iniziarono con i fascisti (Italiani) e nazisti (Tedeschi)( !!!!!!!! ) incluso qui anche le forze collaborazioniste come gli ustascia (kroati) i Zbor di Ljotic (partito nazista dei serbi) e altri, tutti inglobati dopo la capitolazione Italiana nella divisione SS panzer.
Le vittime erano ebrei, comunisti (serbi-montenegrini-kroati-slloveni -bosniaci-albanesi e Italiani -quelli che sono passati con la resistenza- anche i zingari di rispettivi paesi eccetto l'Albania)

Hai poche idee (totalmente di parte) e sicuramente ben confuse. Prima di affrontare gli argomenti bisogna ben conoscerli. Si dice che le parole siano pietre. Qui a Trieste le pietre parlano: sono le pietre della Risiera di S. Sabba e le pietre del Carso con le foibe. Abbiamo avuto l'occupazione nazista che ci ha lasciato la Risiera (e qui giustamente si può parlare di collaborazionismo fascista) e contemporaneamente è cominciato la pulizia etnica italiana da parte dei titini (ovvero slavo-comunisti). Le Foibe sono state inventate solo dai titini e su questo concorderanno anche i tuoi amici radicali. Se vuoi essere poi completamente informato, dal tuo elenco di collaborazionisti oltre ai Croati, ai Serbi, hai dimenticato anche gli Sloveni (i domobrancj). Molti di questi hanno conosciuto le foibe. Se poi vuoi conoscere a fondo la storia della Resistenza nel Friuli, leggi qualcosa su Malga Porzus, in cui partigiani italiani antifascisti sono stati trucidati dai partigiani sloveni che lottavano non solo contro i Tedeschi, ma anche per l'annessione di tutto il Friuli-venezia Giulia alla Jugoslavia. Se vuoi ricordare la Storia (e non la propaganda) vieni a Trieste: vedrai che noi ricordiamo con rispetto tutte le vittime della guerra; io sento particolarmente le due date del 27 gennaio e del 10 febbraio, perchè le accumuna la tragedia di tantissime vite stroncate.
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