che uomo geniale perde la cinematografia.
Quello che mi spaventa è il suicidio fatto alla sua età. Collaboro in un istituto di lunga degenza e nonostante le malattie e la vecchia non sento mai nessuno che voglia perdere la vita.

E perchè ti meravigli? Certo bisogna accettare con naturalezza la vecchiaia, senza i rimpianti fasulli di chi rimpiange una giovinezza che ricorda senza dire i problemi che c'erano, mitizzando un'età sempre pimpante e felice, mai esistita.
Quindi penso che bisogna accettare tranquillamente l'età avanzata ed i suoi limiti, ma mai fino al punto di rassegnarsi quando/se si arriva all'impossibilità fisica dei movimenti, all'umiliante degradazione a letto. A quel punto, è un atto di orgoglio e di lucidità estrema non voler più vivere.

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Dopo più di 20 anni di istituto penso di averne viste e sentite tante. Ci sono persone che non capiscono più nulla. Ci sono pazienti di 95 anni che mi declamano le poesie di Carducci e che hanno ancora voglia di vivere nonostante l'ambiente, ti garantisco, non è dei migliori.
Poi ,se mi parli di persone che da anni sono in stato vegetativo, beh allora dico che sono per l'eutanasia. A chi mi punta il dito dicendo: tu faresti la puntura?. Penso che ne sarei capace, perchè vedo la sofferenza di chi sta intorno ad un uomo di 60 anni che pesa 35 kg e che non sa di avere moglie e figli di più di dieci anni.

Come ci fa notare Crilupa, quel fuggire alla morte, cercandola, è veramente terribile.

Sicuramente si, solo che in Italia non è data la possibilità di scegliere di staccare il tubo.
Detto questo tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, bisogna avere il coraggio a buttarsi dal balcone ed a staccare il tubo al tuo caro.
Proprio per questo il caso Englaro è stato per me straziante.