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Internet è e sarà il nostro futuro. Ha raggiunto quota 1,7 miliardi di utenti (il 24% della popolazione mondiale); l'Icann (l'ente che gestisce gli indirizzi web) ha autorizzato i software per digitare gli indirizzi web anche con alfabeti non latini (tra poco si potranno usare i caratteri arabi, cirillici, ecc.) e questo darà un nuovo forte impulso allo sviluppo della rete. Ciò premesso: il guru di internet Jaron Lanier, col suo ultimo libro, ha dato il via ad un acceso dibattito sul futuro di internet, che ha trovato vasta eco anche in Italia. Semplificando, ecco quello che dice Lanier: "La rivoluzione digitale è stata tradita. Sull'autostrada elettronica viaggia un mondo anonimo, preda di appiattimento e impoverimento culturale. e dove cresce sempre più la mentalità da linciaggio (mob mentality). Il modello prevalente, che vuole tutto aperto e tutto gratuito, minaccia di far sparire la creatività, gli intellettuali e gli artisti (impossibilitati a guadagnarsi da vivere). E l'unica cultura protetta rimane la pubblicità. Dov'è la dignità culturale del web? Se volete sapere qualcosa, lo chiedete a Google, che vi rimanda a wikipedia (e né l'uno, né l'altra danno la minima garanzia di imparzialità, tutt'altro): altrimenti si finisce nel mondo dei siti arrabbiati, degli ultras, dove si ascolta solo chi rafforza le nostre idee...". A me sembra che per molti aspetti Lanier abbia ragione... e finora ha trovato molti sostenitori e pochi in disaccordo. p.s.: il dibattito in Italia è stato aperto molto efficacemente dal direttore del Sole 24 ore, qui sotto http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2010/01/web-il_futuro_della_rete.shtml?uuid=8df245d6-fd7b-11de-8c90-4a248985d8b2&DocRulesView=Libero&fromSearch
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Da un film di Star Trek, quello dove Picard insegue i Borg che tornano nel passato per distruggere la terra prima che inventino la velocità curvatura, l'assistente dello scienziato che viene portato sull'astronave Enterprise chiede a Picard, quando è costato quella nave, e Picard risponde NEL FUTURO NON ESISTE IL DANARO , TUTTI LAVORANO PER IL BENE COMUNE questo in poche parole quello che sarà internet nel futuro, gli artisti dovranno accontentarsi di una paga da operaio, scordandosi di diventare miliardari solo perché hanno realizzato una canzonetta, anche i muratori allora dovrebbero essere miliardasri perché realizzano case dove abitano gli artisti. Troppo futurista? :o) alfonso_aiutamici@hotmail.it
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freeware e open source e non ho altro da aggiungere
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Intendiamoci: nessuno difende proventi milionari.
Però quello che dici tu, non risolve il problema di dare uno spessore culturale vero a internet, in prospettiva.
Lanier, credo, ti risponderebbe così:
"Siamo preda di un "maoismo digitale" che si maschera con valori nobili. In realtà, questa sedicente rivoluzione dal basso si trasforma in una dittatura della maggioranza e teorizza la suprema saggezza della folla. La massa ha sempre ragione ed è questa la nefasta regola che presiede al funzionamento dell'enciclopedia digitale."
(Dal suo ultimo libro: You are not a gadget)
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a.roselli ha scritto:Da un film di Star Trek, quello dove Picard insegue i Borg che tornano nel passato per distruggere la terra prima che inventino la velocità curvatura, l'assistente dello scienziato che viene portato sull'astronave Enterprise chiede a Picard, quando è costato quella nave, e Picard risponde NEL FUTURO NON ESISTE IL DANARO , TUTTI LAVORANO PER IL BENE COMUNE questo in poche parole quello che sarà internet nel futuro, gli artisti dovranno accontentarsi di una paga da operaio, scordandosi di diventare miliardari solo perché hanno realizzato una canzonetta, anche i muratori allora dovrebbero essere miliardasri perché realizzano case dove abitano gli artisti.
Troppo futurista? :o)
Io ho visto tutte le serie di Star treck the next the generation Bye ;-) e Buona Notte Forum: Http://mcminecraftcreep.altervista.org/ Youtube: Http://Youtube.it/mcminecraftgreeper Facebook: http://www.facebook.com/pages/Multigaming-Creeper/206307562741464 Twitter Peronblack: http://twitter.com/Peronblack
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Ciao magomagu, messa così.......... non ha tutti i torti ma,come in tutte le cose, c'è il rovescio della medaglia
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magomagu ha scritto: Intendiamoci: nessuno difende proventi milionari.
Però quello che dici tu, non risolve il problema di dare uno spessore culturale vero a internet, in prospettiva.
Lanier, credo, ti risponderebbe così:
"Siamo preda di un "maoismo digitale" che si maschera con valori nobili. In realtà, questa sedicente rivoluzione dal basso si trasforma in una dittatura della maggioranza e teorizza la suprema saggezza della folla. La massa ha sempre ragione ed è questa la nefasta regola che presiede al funzionamento dell'enciclopedia digitale."
(Dal suo ultimo libro: You are not a gadget)
Vabbe quello deve vendere libri, se viene distribuito gratuitamente gli gira le cosine. Il discorso al limite è che, se uno non ci guadagna più nulla smette di creare, però c'è modo e modo di vendere materiale, un libro invece di vendero a 40 euro, lo vendi a 1 euro e con un milione di acquirenti, fanno esattamente un milione di euro, ed è sicuro che a 1 euro tutti acquisterebbe l'originale, a 40 euro se non riesce a vendere il libro non è per il fatto della pirateria ma perché la gente non ha soldi e se non ci fosse la copia pirata non lo acquisterebbe comunque. Adesso vallo a spiegare a chi si è ingrassato la saccoccia prima di internet e adesso non se la può più ingrassare. Io mi ricordo che da ragazzo acquistavo un LP/CD a settimana, a volte anche due al costo di 12.000 lire, che equivalente al costo di oggi era una cifra enorme, eppure potevamo permettercelo, oggi invece non si possono più acquistare, altro che Internet, se sono cadute le vendite la colpa è del costo della vita troppo cara. alfonso_aiutamici@hotmail.it
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a.roselli ha scritto:Da un film di Star Trek, quello dove Picard insegue i Borg che tornano nel passato per distruggere la terra prima che inventino la velocità curvatura, l'assistente dello scienziato che viene portato sull'astronave Enterprise chiede a Picard, quando è costato quella nave, e Picard risponde NEL FUTURO NON ESISTE IL DANARO , TUTTI LAVORANO PER IL BENE COMUNE questo in poche parole quello che sarà internet nel futuro, gli artisti dovranno accontentarsi di una paga da operaio, scordandosi di diventare miliardari solo perché hanno realizzato una canzonetta, anche i muratori allora dovrebbero essere miliardasri perché realizzano case dove abitano gli artisti.
Troppo futurista? :o) La penso esattamente nello stesso modo. E non ritengo sia un pensiero "futurista"... per cui, nutro fiducia. Del resto, è pure vero che Star Trek ha anticipato molte cose che poi son divenute un fatto relae (basti pensare al cellulare...)
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magomagu ha scritto:Internet è e sarà il nostro futuro. ............................................. Semplificando, ecco quello che dice Lanier:
"La rivoluzione digitale è stata tradita. Sull'autostrada elettronica viaggia un mondo anonimo, preda di appiattimento e impoverimento culturale. e dove cresce sempre più la mentalità da linciaggio (mob mentality). ................................. A me sembra che per molti aspetti Lanier abbia ragione... e finora ha trovato molti sostenitori e pochi in disaccordo.
Ha ragione, ma penso che mostri di non capire la realtà. Che un guru di Internet si metta a recriminare che "la rivoluzione è stata tradita", mi fa pensare che le più grandi scoperte vengano fatte da idealisti che non hanno la minima idea di cosa sia l'uomo e soprattutto la massa, in realtà. (E forse è meglio così) Sì, perché secondo me la massa è sempre stata così, concretamente: alquanto ottusa, preda di facili incantamenti, molto superficiale negli interessi culturali e viscerale nelle reazioni. Basta esaminare l'attuale pubblico televisivo. Avete presente le volte che – nei tempi antichi – si raccoglievano grandi folle per qualche occasione particolare? Quasi sempre si finiva con impalamenti, massacri, oppure esaltazioni violente a favore di qualcuno (di solito ripudiato dopo poco tempo) … Solo che queste riunioni di massa, in passato, sono state oggettivamente molto poche: la popolazione era scarsa, i mezzi non lo consentivano, ed in certi territori non ci sono mai state a memoria d'uomo (impossibili da fare per motivi geografici). Oggi esse sono fenomeno reale di ogni giorno, tramite i contatti interattivi ed Internet; ma chi ci dice che le cose basilari, cioè la psicologia della massa, siano veramente cambiate – pur con i normali adattamenti storici ? Secondo me, ci vorrà ancora un bel po' d'anni per assorbire le cose con maturità.
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a.roselli ha scritto:Da un film di Star Trek, quello dove Picard insegue i Borg che tornano nel passato per distruggere la terra prima che inventino la velocità curvatura, l'assistente dello scienziato che viene portato sull'astronave Enterprise chiede a Picard, quando è costato quella nave, e Picard risponde NEL FUTURO NON ESISTE IL DANARO , TUTTI LAVORANO PER IL BENE COMUNE questo in poche parole quello che sarà internet nel futuro, gli artisti dovranno accontentarsi di una paga da operaio, scordandosi di diventare miliardari solo perché hanno realizzato una canzonetta, anche i muratori allora dovrebbero essere miliardasri perché realizzano case dove abitano gli artisti.
Troppo futurista? :o)
Secondo me nel tuo ragionamento c'è una falla che a mio avviso lo rende inapplicabile: l'essere umano ha un innato istinto di ambizione, che non è totalmente negativo, perché fornisce anche la motivazione per migliorare il proprio status e molte volte anche quello della società in cui vive. OK, ammettiamo che in un futuro remoto altre motivazioni più nobili (tipo la consapevolezza della propria utilità in uno schema sociale) prendano il posto dell'ambizione, rimane il fatto che esisteranno sempre dei lavori diversi, di diverso impegno e gratificazione: ci sarà quello che dovrà pulire le latrine (o il suo equivalente nel futuro) per 12 ore al giorno, quello che lavora all'aria aperta, magari in spiaggia e quello che magari sarà l'unico al mondo in grado di effettuare una complessa operazione al cervello. La vedo difficile, anche in una società perfetta, che il pulitore di latrine accetti con gioia il suo compito, senza invidiare gli altri due, così come vedo difficile che il neurochirurgo possa evitare che gli altri lo facciano assurgere (anche se lui non volesse) ad uno status sociale ed economico molto superiore a quello degli altri due... Nella sociodinamica, così come nella fisica e nella chimica, una differenza di potenziale crea la forza motrice: se tutti fossimo trattati ugualmente e ricompensati alla stessa maniera, indipendentemente da quello che facciamo, si fermerebbero il progresso e l'evoluzione. Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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"Sull'autostrada elettronica viaggia un mondo anonimo, preda di appiattimento e impoverimento culturale. e dove cresce sempre più la mentalità da linciaggio (mob mentality)". Non può essere che così: Internet è un fenomeno di massa, dove esiste la più completa libertà. Creare un blog o un sito è ormai molto facile; così come non è difficile inserire in You Tube i propri filmati o associarsi ad un gruppo di Face Book. Esiste perciò la libertà di immettere in Rete, senza complicazioni, anche le cose più strampalate, sbagliate, inutili o pericolose. Internet assomiglia ormai, dal punto di vista culturale, alla televisione: è piatta e povera perché fatta a misura della massa. Un tempo lontano, la terza rete della RAI doveva essere, nelle intenzioni, il canale culturale. Sappiamo tutti com'è finita.
Ciao.
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Salve navigatori Internet è stato creato per fare la guerra. La madre di tutte le reti si chiamava Arpanet. La folle speranza fu indotta dal miracolo della sua emancipazione. Quello che rimpiange Lanier è l'occasione persa. Almeno cosi interpreto parte del suo discorso: Internet poteva influire in modo positivo sul destino dell'uomo. Probabilmente paragonabile se non superiore nelle sue potenzialità all'invenzione degli caratteri mobili nella stampa. Dirottare un concetto bellicoso per farne un supporto all'umanità, che stupenda beffa. Da buon utopista cresciuto a suon di guerra fredda, Lanier ci credeva. La rete era un'opportunità formidabile per "educare le masse" nel senso nobile. Addirittura per fare sparire a termine il concetto di "masse". Invece il bilancio è disastroso: la rete è purtroppo e sopratutto un formidabile vettore di appiattimento mentale. Fastfood intellettuale. Penso sia paradossalmente la sua facilità d'uso ad averne corrotto le potenzialità. (<== Si si, lo so; è terribile questa frase...). La fase di impegno personale nell'avvicinamento -quasi mi scappava la parola "corteggiamento"- alla conoscenza è stata accorciata, se non annullata. La quantità di informazione disponibile sul Web e la sua sintesi predigerita hanno snaturato l'approccio,l'assimilazione e la gestione personale del sapere (leggi cultura). Non posso essere che d'accordo con il quadro "antropologico" che dipinge Lanier. - Certo Squarre che ce ne vorrà, di tempo. Non so però se ne avremmo a sufficienza. Bye.
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dead ha scritto:Nella sociodinamica, così come nella fisica e nella chimica, una differenza di potenziale crea la forza motrice: se tutti fossimo trattati ugualmente e ricompensati alla stessa maniera, indipendentemente da quello che facciamo, si fermerebbero il progresso e l'evoluzione.
Dai Dead, quella era solo la prima parte del pensiero che ho completato con il secondo post, figuriamoci se gli esseri umani lavorano tutti per il bene comune, casomai il contrario, il futuro sarà peggio della vita attuale, sempre più poveri e meno ricchi ma supermiliardari. E appunto per questo, se tu continui a ridurre alla fame la popolazione, chi potrebbe mai comprare a prezzi astronomici, Libri, CD, Film e quant'altro? Con questo genere di materiale deve cambiare la politica, è inutile che il governo metti in galera o faccia pagare le multe a un utente che ha scaricato 10.000 brani musicali che non potrebbe ascoltare neanche se vivesse 10 vite. Se il governo o chi per lui riuscisse a bloccare completamente la pirateria, le vendite di quei prodotti non aumenterebbero in ogni caso, quindi, musicisti, scrittori, attori, manager, ecc. saranno costretti a cambiare politica. Internet è e diventerà sempre più il centro organizzartivo della vita degli esseri umani, li si farà di tutto, dall'utilizzo dei programmi con computer portatili dove anche i dati personali saranno salvabili on line senza disco fisso, pagamenti di bollette, acquisto di materiale, frequentare scuole con appello di riconoscimento tramite iride oculare, e cosi via. Non so cosa non gli va bene a quello scrittore, ma che gli piaccia o no Internet sarà parte integrante della vita di noi tutti, "ma noi non ci saremo" più (Nomadi). alfonso_aiutamici@hotmail.it
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Alcune ulteriori precisazioni. Molti sono entrati bene nel tema, qualcuno è stato frettoloso. Lanier non ha bisogno di vendere libri (beato lui). Nè è in discussione, per adesso, l'open source o i diritti d'autore. Queste cose verranno caso mai dopo. Quello che è in discussione adesso sono i fondamenti del sapere. E le modalità dell'apprendere. Tutte cose che riguardano non tanto noi, ma i nostri figli e i nostri nipoti. E la scuola, e l'intera società. Ad es., tutti noi usiamo quotidianamente GOOGLE e WIKIPEDIA. Proviamo ad assumerli come strumenti problematici. - Google: vede e memorizza tutte le nostre ricerche. Anni fa era stato accusato di vendere all'industria i profili di tutti noi, in modo che ci arrivassero pubblicità mirate. Nella stragrande maggioranza delle nostre ricerche con Google, ci fermiamo alla prima pagina. E se le cose più interessanti sono nella 15^, chi le leggerà mai? Con quali criteri vengono messi i contenuti della prima pagina (oltre ai siti che sponsorizzano). Google dice adesso che ha un algoritmo, in base al quale in prima pagina vengono messi "democraticamente" i link più cliccati. Ma se le cose più cliccate sono stupidaggini? Lanier arriva addirittura, lui che è americano al 100%, a paragonare Google alla Cina. Pechino vuole controllare la politica e la realtà. Google, secondo Lanier, vuole controllare le modalità di accesso al web, privilegiando i contenuti che dice lui. - Wikipedia: i limiti dell'enciclopedia digitale sono ben chiari ai loro stessi Autori: le forze dei controllori sono impari rispetto all'invasione di quanti immettono sempre nuovi dati da verificare. Il rischio, come ammette lo stesso fondatore, è che la verità goccioli via pian piano, senza che ce ne accorgiamo. In conclusione: Lanier ci pone un tema strategico su cui riflettere. E i maggiori esperti di comunicazione e di rete l'hanno preso molto sul serio. Per chi ha ancora 2 minuti di pazienza: ecco un bell'articolo chiarificatore di Federico Rampini. E Rampini è un intellettuale di prim'ordine. A me ha chiarito bene il contesto e mi ha pure impressionato. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/01/19/maoisti-digitali.html
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Magomagu, grazie per la segnalazione. Ho salvato la pagina e me la stamperò: mi sembra sia necessario riflettere con calma sui contenuti dell'articolo.
Ciao.
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Al termine di questo nuovo Manhattan Project (dal nome dell' impresa che portò alla bomba atomica nella seconda guerra mondiale), Lanier vede il rischio che tutte le opere siano accessibili gratis in una "nube online", tutti i contenuti fusi in un magma indistinto, fino a rendere irrilevanti le identità degli autori, irriconoscibile il contesto storico.In definitiva è quello che dicevo io, ha paura di non riuscire più a vendere libri per diventare più miliardario di quello che già è. magomagu ovviamente non sto contestando te ma quel pensiero. Wikipedia e un'enciclopedia realizzato da normali utenti, forse non sarà corretta al 100% ma fornisce utili indicazioni a chi cerca informazioni, poi se l'informazione deve essere corretta al 100% per scopi particolari, l'utente sa già che deve effettuare ulteriori ricerche. Google memorizza tutti i libri per offrirli gratuitamente, anche questo ritorna al discorso che facevo io, ha paura di non guadagnare più. Google presenta in cima alla lista degli argomenti da cercare i siti che pagano la pubblicità, è che c'è di male? Google non è un'organizzazione statale, è un'attività commerciale che mette avanti a tutto il suo rientro economico, cosi come fanno tutte le società. Questo signore non è altro che un furbetto che spara su tutti per attirare l'attenzione su di se per diventare più ricco di quello che è, in fondo Internet cosi come è oggi non è altro che lo speccho della nostra vita reale, prima di sparare su internet spariamo su quelli che senza vergogna danno ai pensionati una pensione da fame, che sono costretti a rivoltare la spazzatura per arrivare a fine mese, i problemi sono nella nostra vita sociale, Internet e solo un giocattolo. alfonso_aiutamici@hotmail.it
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ecofive ha scritto:Magomagu, grazie per la segnalazione. Ho salvato la pagina e me la stamperò: mi sembra sia necessario riflettere con calma sui contenuti dell'articolo.
Ciao. Certo Eco, parliamo di un argomento molto complesso, che credo debba farci riflettere tutti. Gli esperti hanno visioni diverse, ma concordano su un punto: in prospettiva internet modificherà in qualche misura il nostro stesso modo di pensare. Per questo è importante il tema della qualità dei contenuti - secondo molti il tema della qualità dei contenuti è strettamente connesso con la qualità della democrazia. Poi ovviamente, nessuno criminalizza strumenti come Google, come wikipedia, ecc.: ma assumerli e utilizzarli con spirito critico (e non come verità assolute) è già un primo passo di consapevolezza. Mi permetto di segnalarti anche questo video di LA7 (dura 15-20 minuti), è di buona qualità e si tratta di questo tema con persone qualificate: il prof. Negroponte (altro guru di internet) e lo stesso direttore de Il Sole 24 ore. http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50166707(non so se il link ti porterà al filmato, comunque si tratta della trasmissione 8 e 1/2 del 15 gennaio 2010)
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magomagu ha scritto: Certo Eco, parliamo di un argomento molto complesso, che credo debba farci riflettere tutti.
Gli esperti hanno visioni diverse, ma concordano su un punto: in prospettiva internet modificherà in qualche misura il nostro stesso modo di pensare. Per questo è importante il tema della qualità dei contenuti - secondo molti il tema della qualità dei contenuti è strettamente connesso con la qualità della democrazia. ......
Ho letto frettolosamente il documento che tu proponi, e forse mi saranno sfuggiti alcuni aspetti del discorso. Ma una cosa mi è parsa ovvia: quel che Lanier teme riguardo a Internet mi è sembrata la stessa paura che si ebbe ad esempio per la pubblicità globale (dei mass-media), al suo primo manifestarsi con metodi di persuasione psicologica di massa; o anche verso la stessa psicologia-scienza (o pseudo-scienza), quando si temette che potesse invadere e svelare l'intimo umano. E' sempre lo stesso discorso/lo stesso timore, per ogni nuovo fenomeno di portata globale…. che – proprio perché è globale – ha le caratteristiche del fenomeno di massa. Certo il web ci coinvolge più profondamente della pubblicità e più ampiamente della psicologia-scienza, ma penso che è la psicologia della massa a dover essere esaminata, affrontata, corretta, e non il fenomeno Internet.
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Per Magomagu: il link è esatto, mi guarderò il filmato con calma. Per Square: mi sembra che Lanier esprima la sua profonda delusione nel constatare che Internet, invece che strumento di conoscenza, sia diventato un deposito di spazzatura "intellettuale".
Ciao.
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