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A quanto pare anche quelli di Google si sono rotti i così detti... http://punto-informatico.it/2786042/PI/News/google-cina-lontana.aspxSperiamo che facciano sul serio... sarebbe un bell'esempio da dare a tutti... Voi che ne pensate? By Granuz88
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c'è sempre una goccia di troppo....ovunque. Chissà però nel frattempo che popò di montagna di soldi si è cuccata google per mantenere pieno il vaso, con filtri e senza filtri, attratta come le api col miele dal più vasto e promettente mercato che si stava aprendo nell'universo dell'etere. Ora (sic!) si sono accorti che le autorità cinesi non rispettano le regole (sic!) e fanno le pudiche verginelle gridando al lupo. Se hanno accettato di servire il regime con le regole del regime fino ad ora ci sarà ben stato un motivo......soldi?
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lui49 ha scritto:c'è sempre una goccia di troppo....ovunque. Chissà però nel frattempo che popò di montagna di soldi si è cuccata google per mantenere pieno il vaso, con filtri e senza filtri, attratta come le api col miele dal più vasto e promettente mercato che si stava aprendo nell'universo dell'etere. Ora (sic!) si sono accorti che le autorità cinesi non rispettano le regole (sic!) e fanno le pudiche verginelle gridando al lupo. Se hanno accettato di servire il regime con le regole del regime fino ad ora ci sarà ben stato un motivo......soldi? Non penso che il regime pagasse google per metterei i filtri, semmai era google che accettava di mettere i filtri per poter entrare nel mercato cinese (che è in enorme espansione, e quindi è molto remunerativo). A quanto pare però il governo esige di più, vuole poter controllare tutto di tutti (so che questa cosa non accade solo su google, ma anche ad altri) e a quanto pare stanno esagerando non poco. Per ripicca google ha messo online le foto del famoso "tank man" e di "Dalai Lama" che prima erano censurate da google.cn. provate ad andare su www.google.cn e fate delle ricerche in proposito... Mi sa che qui si alza un bel polverone... By Granuz88
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Non avevo letto questa notizia, grazie per il link, é un fatto molto importante.
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la cina e' ancora oggi uno dei posti piu' invivibili e meno democratici del mondo, hanno delle ristrettezze e dei limiti incredibili, noi che viviamo in occidente non abbiamo neanche idea, figurarsi se danno al popolo libero accesso alla rete.
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Ho cercato un po' di notizie, per documentarmi. Da come la mette il "Times" sembra una mega- ribellione di Google e del Governo americano. http://technology.timesonline.co.uk/tol/news/tech_and_web/the_web/article6986760.ecePoi cosa sia o cosa genererà, chissà.
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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Nei regimi autoritari ci sono sempre state limitazioni della libertà di pensiero e di espressione (che oggi comprendono ovviamente anche Internet), questo vale oggi per la Cina, come per diversi altri Stati (Iran, Arabia saudita, ecc.). Nello specifico di Google, dal comunicato ufficiale di ieri http://googleblog.blogspot.com/2010/01/new-approach-to-china.htmltrapelano cose interessanti: 1) la virulenza degli attacchi informatici cinesi hanno allarmato i servizi segreti Usa, per possibili scenari futuri di spionaggio industriale di altissimo livello 2) Google (insieme agli altri motori di ricerca) viene bacchettata da 3 anni dal Congresso Usa, per le restrizioni che ha accettato in Cina 3) Google non è in grado per adesso di competere col motore di ricerca cinese (che ha i 2/3 del mercato) ed è sempre più insofferente verso le continue censure e tagli dei cinesi operati su Youtube A questo punto, è lecito supporre che Google giochi (d'intesa col Governo Usa, che è intervenuto ufficialmente) una scommessa intelligente: se la Cina dovesse davvero oscurare Google, perderebbe credibilità con gli investitori stranieri, di cui ha bisogno. Ma se anche ciò avvenisse, Google ne guadegnerebbe enormemente in immagine, in tutto il mondo.
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Penso che i regimi politici e religiosi devono essere spazzati via dal pianeta, un po' alla volta avverrà, ci vuole un po' di tempo ma alla fine la civilizzazione colpirà tutti, che piaccia o no. alfonso_aiutamici@hotmail.it
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"/> FASE 2: I DISPETTI a) Ieri i media cinesi ventilavano l'ipotesi che Google si prepara la strada per lasciare la Cina, nascondendo dietro motivi etici i mancati successi commerciali (Google Cina rappresenta l'1% del fatturato Google complessivo). b) Ecco l'home page di Google Cina di ieri: "/> Nelle lettere di Google sono incorporate le 4 grandi invenzioni che l'umanità deve alla Cina: carta, polvere da sparo, stampa e compasso. Un modo per celebrare la grandezza della Cina... oppure, secondo molti, un modo per evidenziare il contrasto tra un glorioso passato e un presente ben più misero...
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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FASE 3 INTERVIENE LA POLITICA, AUMENTA LA TENSIONE USA - GOOGLE Il Governo americano è intervenuto duramente - contro gli attacchi degli hacker (chiedendo alla Cina di fare chiarezza) - ribadendo che il libero accesso alla rete e all'informazione è fondamentale per la democrazia E' evidente che la protesta di Google dei giorni scorsi era stata concordata col Governo Usa. Cosa c'é dietro? Secondo molti, l'intervento della Clinton è motivato dal fatto che sono in ballo i segreti industriali delle più importanti multinazionali del mondo. Chi vince la guerra on line - e il controllo dell'informazione in ogni sua forma - sarà avvantaggiato per il predominio economico-commerciale dei prossimi decenni. Ed è noto che gli economisti prevedono che tra 25-30 anni la Cina sarà, comunque, la maggiore Potenza mondiale. CINA La Cina ha reagito con altrettanta durezza. Il Ministero degli Esteri ha dichiarato: "Gli Usa devono rispettare i fatti e smettere di usare la cosiddetta libertà di internet per rivolgere accuse senza fondamento alla Cina". E i fatti, secondo i cinesi, sono che la questione Google riguarda una trattativa commerciale, non la censura o la politica: Google, quando gli conveniva, ha accettato le norme cinesi. La stampa cinese rincara la dose: il China Daily (si capisce perché è in inglese) ha definito l'intervento della Clinton una minaccia contro le culture non occidentali: la campagna Usa per l'informazione libera su internet sarebbe un mascherato tentativo di imporre i propri valori alle altre culture in nome della democrazia. "/> Mentre i toni si accendono, Google ha rimesso i filtri e sta trattando a ritmi serrati con Pechino su temi commerciali e imprenditoriali. Sono attesi a breve gli sviluppi. "/>
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Vale la pena riprendere questo argomento, con un aggiornamento, perché la vicenda Google-Cina è emblematica dell'importanza e del ruolo strategico di Internet nello scenario internazionale. LA CRONACA: Il 23 marzo scorso - dopo proclami e indiscrezioni varie sui filtri e sull'uscita di Google dalla Cina - Google ha escogitato questo stratagemma: ha "ridiretto" il traffico del suo portale cinese sul suo portale "libero" di Hong Kong. In questo modo, l'onere della censura è passato da Google al Governo Cinese (è stata quindi una "furbata"), ma per i cinesi non è cambiato nulla. Quindi non ha vinto Google, perché il suo portale è sempre sottoposto a filtri. E non ha vinto la Cina, che si è limitata ad abbassare i toni, ribadendo che si tratta di una vicenda commerciale e non politica. "/> IL FUTURO: C'é chi parla di una nuova Yalta internettiana (divisione del mondo in diverse sfere d'influenza), chi parla della ripresa della battaglia tra libertà e censura; e chi vede per i cinesi solo vie d'uscita "tecnologiche" (uso di Tor e di altri sistemi per navigare in modo anonimo ed aggirare i filtri, ma non mi intendo di queste cose). Per adesso nessuno esaspera i toni: in maggio è fissato un importante incontro bilaterale Usa-Cina e l'importante è arrivarci senza climi troppo tesi. Molti notano che nessuno ha seguito l'esempio di Google, a cominciare da Microsoft e Yahoo (che hanno interessi in Oriente più radicati di quelli di Google): addirittura il N.Y. Times - osservando che i profitti di Google in Cina rappresentano solo l'1% del totale - si è spinto a dire che "le ragioni della libertà prevalgono sulle ragioni del business, solo se gli affari rimangono in percentuali come questa"... "/>
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Mi serve un po' di tempo... devo prima tradurre
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但顯然
你好
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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PER CHI NON SA IL CINESE: Il Governo Cinese ha rinnovato a Google la licenza (che scadeva a fine giugno). Vediamo perché e a quali condizioni: 1) Google ha tolto il reindirizzamento automatico sul suo portale di Hong-Kong (ma ha lasciato la possibilità di accedervi mediante un link); 2) L'operatore del sito cinese di Google, la Guxiang Information Tecnology, ha scritto al Governo cinese di "obbedire alla legge cinese" e di "non diffondere contenuti contro la legge cinese", in particolare di "non utilizzare Internet per diffondere qualsiasi contenuto atto a sovvertire il potere dello stato, minacciare la sicurezza nazionale, inficiare la reputazione e gli interessi nazionali, oppure incitare all’odio razziale, alla secessione e a diffondere contenuti pornografici o violenti." Ha infine aggiunto di accettare che tutti i contenuti messi in rete siano controllati e supervisionati dal Governo Cinese. Dunque, Google ha chinato la testa. E il tentativo di bucare il Grande Firewall non ha avuto successo. Da notare che negli ultimi mesi Google aveva visto quasi azzerarsi gli introiti pubblicitari. Per forza, chi investe in pubblicità su un portale che era a rischio di chiusura? Business is business - deve aver pensato Google, alla faccia di tutti i suoi proclami etici. D'altra parte il colosso Google, che è ancora convinto di poter "cambiare il mondo", non potrà mai farlo senza allearsi con quella che sta diventando la maggiore potenza mondiale. Fonte: http://news.xinhuanet.com/english2010/china/2010-07/11/c_13394498.htm@ Ecofive: 一切都清楚了吧?
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@ Magomagu: 显然是
Ciao.
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