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Iscritto dal : 3/14/2009 Posts: 531
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Buongiorno a tutti. Avete visto la pubblicità per una famosa marca di calze che ha come colonna sonora l'Inno d'Italia? Io la detesto. Mi provoca la reazione contraria: ero una cliente di quella ditta di franchising, ma ora mi irrita assai. Ok, so' che ci sono problemi più seri. Ma il tempo in cui il televisore é acceso é molto limitato a casa mia. Pero' in quei pochi minuti, vedo cose sempre più imbarazzanti. Io e la mia famiglia ci fermiamo e commentiamo sempre. Mio marito ieri ha detto: "toh, la dànno ancora, pensavo la sospendessero". Mi chiedo se siamo solo noi a pensarla così.
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Sono d'accordo con te, non mi piace l'utilizzo dell'Inno Nazionale per publicizzare delle calze o qualsiasi altro prodotto, quando ho visto la pubblicità non credevo ai miei occhi... ormai non c'è più rispetto per niente e per nessuno.
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Iscritto dal : 3/14/2009 Posts: 531
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Infatti, tigrotta, hai ragione, é una questione di rispetto. Queste cose mi fanno sentire povera. Ma povera di cose non materiali. L'Inno Nazionale é di tutti. Ok, la musica é di tutti. Ma l'Inno di Mameli ha un suo valore preciso, profondo. Nooo, le calze no. Qui c'entra anche il buon gusto..
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Da' molto fastidio pure a me, e non sono un nostalgico. La pubblicità vuole solo "colpire" l'attenzione, sia se promuove una carta igienica, sia un libro; se ricordate, pure il fotografo Toscani non scherzava. E tutti quei nudi femminili, o donne con comportamenti ai limiti dell'osceno, solo per pubblicizzare un dentifricio o una pasta?
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La pubblicità deve colpire. Ma se per colpire si spinge sempre più in là con il limite del buon gusto, forse va' fuori dal confine. Il fatto dei corpi femminili (ma anche maschili) utilizzati per la pubblicità a me' da' fastidio da parecchio tempo. Tuttavia, mi lascia più perplessa l'indifferenza con cui certi spot passano. Siamo così abituati a vederne, che quasi non ci facciamo più caso.....
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Iscritto dal : 10/14/2008 Posts: 2,777
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direi che quella pubblicita',discutibile sin che volete,ha colpito nel segno:fa parlare di se...parlatene,bene o male,ma parlatene!lo scopo è raggiunto!
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Iscritto dal : 3/11/2009 Posts: 2,276
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"Sorelle d' Italia......" fatevi sentire anche voi. Sino a pochi anni fa l' Inno Nazionale e la Bandiera erano poco tollerati politicamente, poi sono stato "sdoganati" da Ciampi ed ora tutti (spesso senza capire il senso delle parole) cercano di cantarlo. Usarlo come pubblicità (oltretutto così poco intelligente) vuol dire sminuire un valore condiviso (spero) da tutti.
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ma13irob ha scritto:Tuttavia, mi lascia più perplessa l'indifferenza con cui certi spot passano. Siamo così abituati a vederne, che quasi non ci facciamo più caso..... Effettivamente, ormai non facciamo più caso a certi spot, specie se premono sul lato osceno (siamo abituati a ben altro ...). mentre invece lo spot con l'inno nazionale modificato ci ha (giustamente) indignato; che abbia del tutto ragione paolopa, nel dire che stavolta hanno proprio colto nel segno, cioè ottenuto quanto volevano? Saranno contenti, della nostra indignazione. Non credo che potranno essere messe o inventate regole così restrittive da evitare in futuro tali cose (oltretutto, sarebbe sicuramente una censura quasi intollerabile). Nè c'è da aspettarsi che i pubblicitari si autocensurino; forse dovremmo essere noi a "glisser" con indifferenza, se riusciremo.
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Iscritto dal : 3/14/2009 Posts: 531
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E' vero che la pubblicità mi ha colpita. Molto, molto negativamente, ma mi ha colpita. Faro' bene in modo da non comprare quelle calze, calzettoni e costumi. Conterà poco, ma non aprire il portafogli sarà la mia protesta.
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Iscritto dal : 10/10/2009 Posts: 1,670
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ma13irob ha scritto:... Faro' bene in modo da non comprare quelle calze, calzettoni e costumi. Conterà poco, ma non aprire il portafogli sarà la mia protesta. Forse hai trovato l'unico modo per rispondergli a tono e con estrema efficacia.
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Iscritto dal : 10/14/2008 Posts: 2,777
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ciao rare,guarda che non penso che saranno in molti ad essere indignati o a decidere che non meritano un acquisto per lo spot dissacratorio,mentre credo che restera' presente la marca(io non so neppure quale sia perchè faccio zapping al primo accenno pubblicitario)del prodotto pubblicizzato.con conseguente aumento delle vendite temo.purtroppo le pubblicita' intelligenti e-o divertenti sono sempre merce rara,ma lo scopo lo raggiungono tutte lo stesso.
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Iscritto dal : 12/4/2008 Posts: 2,008
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Comunque, la pubblicità l'hanno troncata a metà, ed è già una buona cosa...
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Iscritto dal : 3/14/2009 Posts: 531
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Già, come detto, ERO una cliente , soprattutto per la bambina. Scusate lo sfogo. A dopo.:-)
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Iscritto dal : 6/20/2008 Posts: 7,111
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Se non sbaglio L'Inno Nazionale è stato usato anche per la pubblicità del grana padano ... Non ci manca che usarlo per pubblicizzarlo per la carta igienica con lo slogan "Tutti uniti nel momento dello sforzo...". Badate bene, in questo mio sfogo c'è tanta amarezza.
Ciao.
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Iscritto dal : 4/10/2005 Posts: 3,476
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Non è che state esagerando? Io reputo questa pubblicità odiosa più che altro per la cantante... potevano sceglierne un'altra. Per il resto non mi pare che sia una cosa così blasfema, ne ho viste di peggio... semplicemente Calzedonia è una Azienda Italiana, fa prodotti per donne ed è sicuramente la più usata e conosciuta nel suo settore dalle stesse donne. Quindi per dare quel senso di "unità" che lega le donne italiane alla marca (naturalmente presunta unità, quello è lo scopo della pubblicità), hanno scelto di modificare l'Inno di Mameli... Si certo, scelta sicuramente discutibile, ma ha una logica di fondo mi pare. Comunque complimenti al regista, Calzedonia adesso starà vendendo sicuramente di più... By Granuz88
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Commenta:"Tutti uniti nel momento dello sforzo..."
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Iscritto dal : 10/10/2009 Posts: 1,670
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epipactis ha scritto:.............. Sino a pochi anni fa l' Inno Nazionale e la Bandiera erano poco tollerati politicamente, poi sono stato "sdoganati" da Ciampi .... Verissimo, epipactis, hai fatto un'osservazione che mi ha fatto riflettere. Ricordo benissimo che ai tempi della "contestazione" studentesca sia la bandiera che l'inno erano considerati con una certa derisione ... ma erano i tempi dell'Italietta, allora veramente chiusa nei i suoi confini e nelle sue tradizioni, mentre invece si desiderava allargarsi al mondo; quei due simboli erano considerati la volontà di chiudersi al nuovo, e venivano rifiutati.
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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Mi par sia una pretesa un poco ingenua, il chiedere ai pubblicitari di "rispettare" qualcosa (qualunque sia la cosa) qualora si siano messi in testa che tale cosa li possa aiutare a far più soldi... Siam noi -com'è nostro diritto- a dover rispettare quelle cose che stimiamo. Loro non lo faranno mai: non perché son "cattivi", ma -più semplicemente- perché sarebbe un comportamento contrario a quello che serve nel loro mestiere. Non è sicuramente questo, il primo caso di cattivo gusto in pubblicità (senza dimenticare, poi, che è in televisione che il cattivo gusto riesce facilmente a sfiorar vette mai neppure immaginate prima), né -penso- sarà l'ultimo. Io, quando mi accade di beccar qualche spot, azzero del tutto il volume (ormai, per me, è diventato quasi un riflesso pavloviano!) e non rimetto l'audio se non dopo che la trasmissione che cercavo di guardare è già ricominciata.
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Iscritto dal : 9/6/2006 Posts: 7,698
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Non ho visto questa pubblicità, purtroppo ci incapperò prima o poi. L'unica difesa che ha il consumatore è non acquistare il prodotto pubblicizzato, comunque io non acquisterò calze femminili ma posso farlo notare a mia moglie e figlia. Posso dirvi che tempo fà, ma anche adesso, c'era una pubblicità che non ho gradito di una patatina e non ho acquistato (per le poche volte che lo facevo) più quella marca. Non acquistare un prodotto dà al consumatore un forte potere sul venditore, se calano i fatturati tornano indietro eccome; per le patatine non è riuscito.
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