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Posto questo link : http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/tecnologia/camera-open-source/camera-open-source/camera-open-source.html?ref=hpspr1che trovo interessante. Personalmente ho qualche perplessità perchè nella foto digitale è importante più l'obiettivo che il software del processore digitale. Comunque è interessante perchè dimostra che la filosofia dell'open source sta prendendo piede, anche se qualche dubbio mi viene leggendo il nome degli "sponsors" dell'iniziativa che tutto danno meno che prodotti free. Inoltre 1000 euro per la fotocamera la pongono decisamente fuori mercato. Ai posteri l'ardua sentenza......
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Anch'io avevo letto l'articolo, non mi convince affatto, per ora. Guarda caso i migliori produttori di fotocamere digitali, Canon in testa, non ne parlano affatto.
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Ciao epipactis avevo notato anch'io questo articolo stamattina e avevo cercato di capirne di più. Gli sponsor in realtà si limitano a pagare le tasse universitarie a uno studente ciascuno, in modo che si dedichino al progetto. Poi il costo previsto è di 1000 dollari e non Euro (comunque 700 Euro sono sempre tantissimi). Penso anch'io che gli sviluppi non saranno eclatanti: anche se il software è diventato sempre più importante (le compatte hanno necessariamente sensori molto piccoli e occorrono processori sempre più evoluti per gestire il segnale e ridurre il rumore), l'obiettivo rimane sempre la parte più importante. Gli stessi colossi Panasonic e Samsung sono riuscite a fare concorrenza a marchi come Canon e Nikon solo perché hanno fatto accordi con prestigiosi costruttori di obiettivi. E poi in campo fotografico c'é una fidelizzazione accentuata degli appassionati: conosco persone che non comprerebbero neanche sotto tortura prodotti che non siano Pentax o Nikon, ecc. Ti posto il link della Stanford University, che illustra sinteticamente il progetto: http://news.stanford.edu/news/2009/august31/levoy-opensource-camera-090109.htmlE' in inglese, ma si legge agevolmente. Tra l'altro, c'é un filmato sull'HDR (sul quale tu stesso avevi redatto un interessante articolo sul blog di Aiutamici). Il progetto ha tra l'altro l'ambizione di sviluppare questo software, asserendo che non esiste in commercio macchina che unisca in un unico scatto due o più immagini con esposizioni diverse. Invece ce ne sono, e da parecchi mesi: ad es., la Ricoh CX1 (a mio avviso tra le migliori compatte), che oltre ad avere un sensore Cmos, utilizza di serie la tecnologia HDR, come peraltro fa anche la Fuji)...
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@magomagu: Ti ringrazio per la segnalazione che completa l'articolo di Repubblica. Penso sia un fuoco di paglia, anche perchè a differenza di quanto asserisce Repubblica, che il S.O. sarebbe Linux, è molto più performante un S.O. che operi direttamente in linguaggio macchina, e questo normalmente è un sistema proprietario (e quindi non open source) dei vari marchi ( Nikon, Pentax, canon ecc.) ed è strettamente legato alla scheda madre dei singoli produttori. In pratica mi è sembrato di vedere un obiettivo abbinato ad una scheda madre e ad un display. Tutto sommato è veramente un prodotto Frankenstein-simile. Come hai fatto notare giustamente ogni fotoamatore ha un marchio di preferenza e siccome ognuno vorrebbe il "suo" marchio sull'obiettivo della digicamera, come minimo l'attacco degli obiettivi dovrebbe essere "universale", il che è quasi impossibile. Quanto alla Ricoh CX1, mi piacerebbe vedere una foto HDR prodotta direttamente dal sofware della macchina. Cordiali saluti-
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Sì, penso anch'io sia un fuoco di paglia, vedremo tra un anno quando saranno pronti, intanto la tecnologia vola: pensa che il mese prossimo esce una compatta di qualità con doppio obiettivo, che fa foto in 3 dimensioni! Per la CX1, spero di non averne fatto pubblicità impropria: tra l'altro, non è l'unica a sfruttare l'HDR, già lo fanno Fuji, Nikon (in post scatto), a brevissimo Panasonic e tutte le altre, quindi chi ha preferenza per una marca, non c'é bisogno che passi alla concorrenza. Non avendo grande dimestichezza con il postare foto, ti metto questi link: http://www.ricohpmmc.com/it/products/camera/cx1/cx1_sampleimage.htm (la foto più in basso) http://www.ricohpmmc.com/it/products/camera/PDF/PCPHOTO_CX1.pdfqui c'é un articolo di pc foto, che fa ulteriori esempi. Ciao
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Grazie dei link che sono molto interessanti. Da ciò che vedo il recupero della gamma dinamica è assolutamente modesto ( si può fare forse di meglio con Gimp o PhotoShop) e assolutamente non comparabile con le foto elaborate con le tecniche HDR. Impressionante invece il bracketing sulla messa a fuoco ( a patto che la macchina sia fissata ad un robusto cavalletto, altrimenti interviene il micromosso). Interessante anche la possibilità di post-produzione possibile già in macchina regolando livelli e bilanciamento colore (che però si fanno di gran lunga più accuratamente su un monitor di un computer e non su un LCD anche se grande). Tutto sommato dei "gadget" di alto livello, ma resta sempre certo che in qualsiasi macchina digitale, dalla compattina alla SLR, l'elemento fondamentale (e più costoso) è il "vetro" (ovvero, per i non iniziati, le ottiche). Per le foto 3D, con un paio di occhialini con lenti rosse e verdi ed un programmino di meno di un mega, è già possibile fare ottimi anaglifi con un effetto di tridimensionalità impressionante, senza ricorrere ad una macchina con due obiettivi e con costi certamente non proporzionali ai risultati ottenuti.
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Il recupero della gamma dinamica è per adesso in un range di 12 EV, quindi per un recupero maggiore occorrono le tecniche HDR in post produzione. Ma presto il range sarà superiore. Sulla macchina che fa foto a 3d, ecco la descrizione http://www.fujifilm.it/cont/010new/010new/0907/2306/iindex.aspNon occorreranno più i famosi occhialini con le lenti dotate di filtri colorati. Non solo: è già pronta la particolare carta sulla quale si potranno stampare le foto a 3d. Questa evoluzione però per adesso non m'interessa. Sono cresciuto con la "scuola classica" che individua, tra le abilità maggiori del fotografo, quella di rendere la profondità con particolari tecniche e accorgimenti (ad es., saper sfruttare la prospettiva; dosare persone e cose tra primo piano, piani intermedi, sfondo; ecc.).
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magomagu ha scritto: Questa evoluzione però per adesso non m'interessa. Sono cresciuto con la "scuola classica" che individua, tra le abilità maggiori del fotografo, quella di rendere la profondità con particolari tecniche e accorgimenti (ad es., saper sfruttare la prospettiva; dosare persone e cose tra primo piano, piani intermedi, sfondo; ecc.).
Sono perfettamente d'accordo con te. Ho visto sulla rete gli articoli sulla nuova Fuji e sono rimasto impressionato non tanto dai risultati (che sono tutti da valutare nell'uso pratico) ma dal fatto che ormai per vendere si propongono gli oggetti più assurdi. Ho visto macchine digitali con annessi giochini , possibilità di ascoltare musica in mp3, programmi che ottimizzano i parametri di ripresa per i piatti gastronomici (tutti noi al ristorante scattiamo le foto ricordo delle nostre portate!), altri che permettono lo scatto solo se il soggetto è sorridente ed altre amenità.....E dire che basterebbe così poco per fare una vera innovazione (a basso costo tecnologico peraltro): una compatta con un sensore più grande degli attuali 1/2,5" da 4-5 M al massimo ed un ottimo obiettivo. Controllando più facilmente il rumore perchè il sensore è più grande ed i pixel meno numerosi, avremo anche la possibilità di eliminare lo stabilizzatore che a focale minima è più un gadget che una necessità. Ma questa ipotetica digicamera probabilmente avrebbe il suo difetto più grosso nel fatto di essere economica......
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E' proprio così, i gadgets inutili o superflui non mancano, ci sono fotocamere di pregio con incorporato il GPS a poco più di 300 Euro, e a questo punto non mi meraviglierei se uscisse anche la fotocamera che ti fa pure il cappuccino... Però, sullo stabilizzatore ho dei dubbi sul fatto che possa essere superfluo. Anche con focale corta, quando ci si trova in condizioni di scarsa luminosità (in interni, all'imbrunire, ecc., o comunque quando si scende sotto tempi di 1/30) lo stabilizzatore è veramente provvidenziale per evitare o ridurre i rischi del micromosso (o del mosso)...
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Gli stabilizzatori sono ormai alla seconda generazione. I primi stabilizzatori ti permettevano al massimo uno stop in meno (ovvero dimezzare il tempo di posa), per cui la loro utilità è relativa alle piccole focali (28mm equivalenti per intenderci) e migliora con i tele a f 5.6 di apertura massima. Quelli di seconda generazione (montati sugli ultimi modelli) funzionano meglio ed effettivamente ti permettono di guadagnare due stop. Sono tutti stabilizzatori montati sugli obiettivi, quelli sulle compatte sono montati sul ccd e funzionano ancora meno (per questo ho parlato di gadget). Ti dico questo perchè ho uno stabilizzatore di prima generazione sul nikkor 18-55VR, un altro di seconda sul nikkor 16-85VR (una bomba!) ed uno stabilizzatore su una compatta Panasonic. Ho inoltre obiettivi non stabilizzati ( nikkor 18-70 e 18-55) che nella pratica, a 28 mm equivalenti non mostrano grandi differenze con quelli stabilizzati di prima generazione (se hai la mano ferma e sei tranquilli, le foto vengono bene ma se hai uno stabilizzatore, sei psicologicamente più tranquillo). Quello che conta invece è la riduzione del rumore agli altri Iso e questo può avvenire solo aumentando la dimensione dei pixel ed agendo con software di filtraggio più efficaci. A 3200 Iso con una SLR (con le compatte siamo già in condizioni critiche a 200-400 Iso) in pratica si può fotografare in condizioni di luce veramente minime e questo indipendentemente dallo stabilizzatore ( che un po'aiuta ed è sempre meglio di niente).
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Ho dato purtroppo per scontato una cosa che avrei dovuto evidenziare, cioé che io mi riferivo esclusivamente alle fotocamere compatte. Ovviamente le reflex non sono paragonabili: a parte l'architettura costruttiva, hanno almeno 2 elementi che fanno la differenza, la dimensione del sensore e la possibilità di utilizzare il formato raw (senza compressione). Questo è determinante ai fini del rumore e da questo punto di vista concordo sul fatto che dello stabilizzatore se ne può fare a meno (sulle reflex, in caso di stabilizzatore, preferisco lo stabilizzatore sul sensore, perché le ottiche non stabilizzate costano sensibilmente meno). Io giro spesso con la fotocamera e per questo motivo (necessità di limitare ingombri e pesi) ho scelto di utilizzare quasi esclusivamente una compatta di qualità (Nikon serie P), con sensore 1/1,8" - tra i più ampi per una compatta (circa 7x5,4 mm, contro i 36x24 mm - o poco meno - di una reflex, quindi la differenza in termini di grandezza del sensore rimane comunque rilevantissima). Per ridurre il rumore (nelle situazioni di scarsa luminosità) imposto a 5 megapixel (sufficienti per una stampa in formato A4 e quindi è incomprensibile la corsa ai megapixel dei Produttori), minor compressione possibile del jpeg, Iso al massimo a 200, perché giustamente fai notare che è inopportuno andare oltre. In questo contesto mi è praticamente indispensabile lo stabilizzatore (perché quel valore Iso non mi permette velocità supersoniche dei tempi dell'otturatore), stabilizzatore che Nikon (come Canon e Panasonic) accredita di almeno 3-4 stop in meno. Ciao.
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Fa piacere che anche tu usi una Nikon. Sono in linea di massima d'accordo con te, anche se avrei qualcosa da aggiungere. Per ridurre il rumore abbassare la risoluzione a 5M è ininfluente: il rumore si genera al momento dello scatto e quando imposti la diminuzione di risoluzione semplicemente ridimensioni via software il .jpg prodotto. Concordo invece totalmente che 5M siano più che abbondanti per una stampa A4; una risoluzione superiore comporta solo una elaborazione più lenta da parte del computer in fase di PP (post-produzione) ed un aumento inutile della pesantezza dei files. In teoria poi uno stabilizzatore sull'ottica è leggermente migliore di quello sul sensore (però credo che siamo a livello di pelo..). E' ovvio che nelle compatte lo stabilizzatore non può essere che sul sensore per problemi di spazio. Le case produttrici sono molto ottimiste sui 3-4 stop in meno usando lo stabilizzatore. Del resto puoi fare una prova pratica. In condizioni limite, scatta una foto senza stabilizzatore ( senza ovviamente che la foto sia mossa, per cui 1/30 al massimo col 28mm come del resto saprai visto che dai post dimostri di essere un esperto) poi con lo stabilizzatore dimezzi a 1/15, 1/8 ecc. chiudendo ovviamente il diaframma di uno stop. Tasterai così sul campo le vere possibilità dello stabilizzatore. Per quanto riguarda il formato il raw è invece più rumoroso del .jpg, in quanto il rumore non è filtrato. Spetta al fotografo in PP stabilire il tipo di filtraggio: più pesante, con meno rumore però con particolari meno dettagliati oppure meno pesante, con più rumore ma maggiore dettaglio. Le foto .jpg sono già filtrate dal software di elaborazione del processore della fotocamera, per cui il fotografo ha nelle mani un prodotto già ottimizzato per ridurre il rumore. Sinceramente sino al formato A4 e senza scopi particolari, il .jpg è ottimo e non si sente la mancanza di un raw. Infine, il sensore di quasi tutte le reflex non è il classico 24x36 mm (FF) ma è metà formato (23,6x15,8 mm nelle Nikon). Grazie per i tuoi interventi in cui ho trovato competenza e molta passione. Buona luce!
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Per concludere vorrei farti i complimenti per le splendide foto al Pergamon Museum, che ho visto ieri sera nella sezione Software. Ne ho approfittato per scaricare la presentazione, spero di essere in regola con i Diritti d'Autore, in caso contrario provvederò a mandarti un vaglia... Altrimenti per ricambiare proverò a scansionare le foto dell'Alte Pinakothek di Monaco (le avevo fatte anni fa su pellicola), ma dubito di riuscire a fare il lavoro prima di un anno o due (parto da zero su tutte le procedure, vedremo...). Tornando per un attimo sul raw (che è un vero e proprio "negativo digitale"), io ricordavo questo: il minor rumore finale che si ottiene dal raw è dovuto al fatto che il jpeg viene elaborato dal microprocessore della fotocamera, mentre il raw dal più potente processore del pc. Poi ricordavo anche che gli iso elevati danno problemi di rumore al jpeg e poco al raw, mentre i tempi lunghi di esposizione danno problemi a entrambi. Coglierò l'occasione per rileggere qualche vecchio libro. Comunque, io uso esclusivamente il jpeg e con pochissima post produzione (il software in dotazione - picture project, che è molto leggero - Paint.net e più raramente gimp). Questo perché il jpeg alla minima compressione già riduce di un quarto il file e poi ogni ritocco che apporti (e che salvi) deteriora in maniera irreversibile l'immagine. Ovviamente ho la copia di tutto, ma con 50 gb di foto faccio fatica a fare più copie di tutto e cerco (quando è possibile) di impostare esattamente tutti i parametri prima dello scatto, in caso di dubbio faccio più scatti con parametri variati e poi seleziono attentamente i risultati migliori a monitor (ben calibrato). Buona (scrittura con la) luce anche a te, anche se, dopo aver visto le tue foto, penso tu non abbia bisogno di alcun augurio...
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Se hai scaricato la mia presentazione del Pergamon Museum non hai fatto altro che farmi un onore, perchè l'ho postato proprio per mostrare il forte impatto visivo ed emotivo di una presentazione multimediale. Non ti preoccupare per i diritti d'autore: su questo forum tutti siamo autori e se possiamo darci una mano lo facciamo sempre simpaticamente e con piacere. Per la questione raw-jpg ti consiglio di vedere i test sulle digitali di Progresso Fotografico (serie oro). Sono pubblicazioni che sono una miniera di informazioni. Comunque l'importante è fare come fai tu, per cui sei sempre tu a controllare la macchina e non viceversa, come capita ai cultori del "punta e scatta". Nel rinnovarti la mia stima, resto sempre a disposizione ( per quelle che sono le mie modeste possibiltà) per qualsiasi argomento fotografico che possa essere d'interesse per te o per altri amici del forum.
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