Tiscali in preda a una crisi che rischia di portare l'azienda al fallimento. La situazione.
Si sono interrotte le trattative fra Tiscali e Sky finalizzate alla vendita di alcuni asset dell'azienda sarda al gruppo di Murdoch. A comunicarlo, venerdì scorso, lo stesso Internet Service Provider sardo. L’annuncio ha scatenato le vendite sul titolo, che a Piazza Affari è sprofondato a -40%. Sospeso per eccesso di ribasso, nel momento in cui scriviamo sembra che le azioni Tiscali non riescano ancora a rientrare in contrattazione.
La rinuncia a proseguire le trattative con Sky sarebbe dovuta, stando a quanto comunicato dal provider cagliaritano, al deterioramento del contesto di mercato in cui opera il potenziale acquirente. Il Consiglio di amministrazione del gruppo di Renato Soru, inoltre, ha comunicato di aver valutato la necessità di predisporre un nuovo piano industriale e un connesso piano finanziario per avviare un processo che porti alla ristrutturazione dell’indebitamento e all’equilibrio finanziario di lungo periodo. A tal fine, fanno sapere da Cagliari, Tiscali chiederà ai principali istituti finanziatori di concedere un periodo di sospensione dei pagamenti di interessi, quote capitali e dei covenant finanziari. La nomina degli advisor industriali, finanziari e legali per la redazione del piano giungerà a breve.
Alla fine del 2008, l’indebitamento bancario a lungo termine di Tiscali ammontava a 500 milioni di euro ed era stato inizialmente sottoscritto da JP Morgan e Intesa Sanpaolo, per poi essere stato sindacato, per una quota di circa il 30% dell’ammontare complessivo, a quattro istituzioni finanziarie.
Situazione davvero critica, dunque, quella che sta vivendo il provider sardo. Secondo Citigroup, l’unica soluzione possibile per evitare il fallimento potrebbe essere quella del frazionamento. Se sarà scelta questa strada, commenta in una nota Centrobanca, potrebbero essere Wind e Vodafone i potenziali compratori delle attività italiane del gruppo Tiscali.
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