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Per Azzurra_g e Tersicore Opzioni
ecofive
Inviato: Wednesday, October 01, 2008 5:49:48 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 6/20/2008
Posts: 7,111
Per Azzurra_g e Tersicore. Finalmente oggi ho concluso un lavoretto che già da tempo avevo in mente di fare.

Cliccate un po' QUI

Ciao!
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Inviato: Wednesday, October 01, 2008 5:49:48 PM

 
dead
Inviato: Wednesday, October 01, 2008 9:09:23 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 9/20/2004
Posts: 1,595
Molto interessante!
Se non disturbo mi intrometto per un osservazione:
ecofive ha scritto:
Un ipertesto potrebbe essere, per gli alunni della scuola primaria, un "oggetto" un po' troppo difficile da usare, soprattutto se viene utilizzata una struttura ipertestuale a rete!


Secondo me è vero il contrario: gli ipertesti disorientano gli adulti che devono "reimparare" il concetto di salto e non linearità dell'informazione. I bambini dell'era del computer fanno molta meno fatica di noi ad assimilare tali concetti. Se talvolta trovano difficoltà è soprattutto a causa di come glie li spieghiamo noi adulti: Per loro non è una variazione applicata ad una storia lineare, è un iperstoria e basta, allo stesso modo in cui per mio figlio (3 anni), un cellulare non è un nuovo tipo di telefono: è un cellulare e basta.

Lo so, non sono stato molto chiaro...d'oh!

ecofive ha scritto:
Le sequenze di una “storia”, come quelle comunemente scritte dai bambini, hanno la caratteristica di essere discrete (facilmente distinguibili l’una dall’ altra ) determinate ( ad ogni frammento di storia ne succede un’ altra in stretta relazione d’ ordine ) e finite ( ad un certo punto non ci sono più sequenze ).


Anche qui mi permetto di obiettare: i bambini, soprattutto in età prescolare hanno una fantasia "non lineare". Mettono insieme senza difficoltà frammenti di presente e di passato, di realtà e immaginazione, dinosauri ed areoplani, gli effetti giustificano le cause e viceversa...
Con l'educazione (?) queste caratteristiche vanno in gran parte perse in nome della logica e della razionalità, viene appreso lo scorrere del tempo, l'inizio e la fine, la concatenazione degli avvenimenti, ecc. Solo a questo punto le storie diventano sequenziali...




Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
azzurra_g
Inviato: Wednesday, October 01, 2008 9:17:18 PM

Rank: Member

Iscritto dal : 10/2/2006
Posts: 1,368
Ti faccio i miei complimenti, Ecofive, per il lavoro che hai realizzato con i tuoi alunni.
Quello che hai scritto e mostrato qui circa l'Informatica applicata alla didattica lo considero un vero "corso di formazione", dove non ci sono chiacchiere, bensì la giusta dose di teoria per motivare il metodo di lavoro e, soprattutto, l'aspetto pratico.
E' notevole osservare quante discipline, conoscenze, abilità e competenze possano interagire, integrarsi e svilupparsi con attività così strutturate.
Ti ringrazio tantissimo per averci dato la possibilità di vedere il tuo lavoro.
Se non ti dispiace, lo porterei a conoscenza dei colleghi, giusto perché possano farsi almeno un'idea di come si potrebbe anche far scuola, integrando nei saperi in maniera mirata e intelligente l'uso della tecnologia.
tersicore
Inviato: Thursday, October 02, 2008 12:23:17 AM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 1/7/2008
Posts: 1,839
Caro Ecofive,
mi unisco al plauso unanime che ha riscosso la tua iniziativa.
E' lodevole l'impegno profuso per favorire ed agevolare l'apprendimento degli alunni.

Se mi permetti, desidererei fare alcune considerazioni su quanto ho letto.

Sono in distonia con te relativamente alle critiche sul "vecchio" libro di testo.
Parlo in qualità di studentessa che è stata vittima dei tentativi cosiddetti "alternativi" di educazione e pertanto, proprio in virtù di questa esperienza personale, sono convinta assertrice del metodo tradizionale , soprattutto nei primi anni dell'iter educativo-formativo dell'alunno.

Dal mio punto di vista non è necessario escludere la metodologia di insegnamento tradizionale , ciò non toglie che le si possa affiancare una nuova.

Non ho intenzione di fare la laudator temporis acti e la mia non è una critica alla tua attività che, per contro, ammiro toto core; si tratta semplicemente di una considerazione di carattere generale maturata in seguito alla mie sventurate vicende scolastiche.

L'idea della iperstoria è davvero originale, mi ricorda i "libri game" dei miei tempi, ispirati esattamente al medesimo principio.

Ancora complimenti.
I tuoi alunni sono fortunati ad averti come insegnante.

PS: inutile dire che la mia iperstoria preferita è quella del personaggio romano


monsee
Inviato: Thursday, October 02, 2008 4:52:23 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
Applause Applause Applause Spero non ti dispiaccia se mi unisco agli altri, qui, nel farti i complimenti: è proprio un bel lavoro.
Richiederebbe un commento analitico e appropriato che, al momento (date la stanchezza e l'ora), non son sicuramente in grado di fare... A cominciare dall'analisi del concetto di "sequenzialità", di "linearità"... e di quello -alquanto viscido e ingannevole- di "rete"... Analisi, che, anche da sola, richiederebbe una chiacchieratina "a tu per tu" di perlomeno 2 o 3 ore... Tanto per far solo un accenno: quel che magari appare come una discordanza fra la visione tua e quella espressa qui da Dead, in verità proprio non è (non dico solo che non c'è, fra voi, alcuna "discordanza": dico che non c'è -in verità- nimmanco la "questione" [ovvero, l'oggetto stesso del contendere è mero fumo: semplice frutto di equivoco]). Concordo, poi, con Kore -e con più decisione di quel che non fa lei- per quel che attiene al "panegirico dei libri" (dirai: "Ecchecavolo, lo credo bene: sei uno scrittore!"... Ma in questa storia -credimi- l'emozione e il cuore c'entran ben poco e il punto vero è che il libro è cosa molto diversa da quel che oggigiorno appare [abbiam del libro l'idea che ce n'han trasmesso quelli che, spesso, ben poco lo capiscono e proprio per questo, quasi se non sempre, molto lo detestano]). Non solo: il punto certamente più incredibile è quest'altro: il libro è assai più "iper..." di quel che può riuscire ad essere un qualsivoglia tipo di "formato elettronico". Il limite vero -ed è buffo- è l'opposto: laddove la componente "iper..." dev'esser necessariamente "limitata e indirizzata" (per meglio far capire quel che si vuole spiegare: "impressionare" [come su di una pellicola] anziché "far germogliare"), allora sì che l'elettronica -il mito pompato del moderno computer- entra in gioco. Laddove, invece, la componente "iper..." può essere lasciata libera di spaziare fino a crear nuovi significati (inaspettati anche ai più Saggi) e nuovi sensi (Rimbaud -stanne pur certo- applaudirebbe), è proprio il libro (non-elettronico) a dimostrarsi perfetta forma di comunicazione, la forma "d'elezione", la migliore...
Faccio solo tre esempi, per chiarire: niente come il fumetto (ma il fumetto è libro!)... Nessun "formato elettronico" potrà giammai rubar le qualità uniche di un buon fumetto. Di più: non c'è -né mai esisterà- "formato elettronico" che possa rendere un concetto matematico nella pienezza ricca e complessiva con cui può renderlo un buon libro (o, magari, anche soltanto un buon articolo). E, a quest'esempio, ne aggiungo un altro (che nasce dall'esperienza personale mia): non c'è formato elettronico (neanche multimediale, per quanto ricco d'effetti speciali) che possa rendere la pienezza, la ricchezza e l'immensa complessità della poesia come -solo- può fare, invece, un libro. La musica, lei, sì, è "discorso a parte": il "formato elettronico", al più lo può "indossare": ma lei, la musica, rimane sempre uguale, qualsiasi vestito abbia addosso. Per questo cambia poco che sia "in formato elettronico" oppure no: è valida in ugual modo in entrambi i casi.
Sia chiaro che NON ho -specie riguardo all'insegnare e all'imparare, modalità incluse- il minimo disaccordo con te. Mi son complimentato e lo ripeto. L'impostazione da te assunta, a parer mio, è per davvero quella giusta. Son le ragioni -diciamo, "filisofiche" [ma, dietro, c'è di più]- che ci ribollon sotto, ad essere sbagliate: l'idea che il formato elettronico "apra ampi orizzonti" (li chiude e basta, invece), più ampi di un buon libro (errore davvero tremendo, questo: niente può esistere di più "ampio" e "moderno" e "veramente interattivo" e "direttamente partecipativo" di un buon... libro! [sta tutto in com'è scritto il libro]). Un libro è una "Macchina del Tempo" (non scherzo, lo è davvero): il "fertilizzante ideale" di ogni umana mente. E, in più, molte altre cose...
Ora, la chiudo qui. Più tardi, con un po' più di tempo e un po' meno stanchezza, magari, ne riparliamo meglio.
ecofive
Inviato: Thursday, October 02, 2008 7:30:29 AM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 6/20/2008
Posts: 7,111
Carissimi amici, vi ringrazio prima di tutto per l'attenzione che avete dato al mio lavoro. Desidero anche tranquillizzare Tersicore e Monsee: anche per me il libro è stato, è e sarà sempre insostituibile. I miei alunni hanno dovuto (ma l'hanno fatto con piacere e curiosità) consultare tanti libri per ricavare le informazioni utili, hanno scritto le storie sui quaderni e poi hanno realizzato i loro disgni con carta e matita, tutte attività "tradizionali" ma indispensabili per "tradurre" il loro lavoro, in un momento successivo, in "forma elettronica". Insomma, insieme ai libri si può usare anche il computer.
Grazie, Dead, per le tue interessanti osservazioni: ce ne fossero di genitori così intelligenti!
Per Tersicore aggiungerò che mi sono proprio ispirato al libro-game per proporre un'attività utile e che, soprattutto, ci ha fatto passare dei bellissimi momenti divertenti per tutti.
Azzurra_g, puoi tranquillamente segnalare il sito: grazie anche a te per il tuo commento.
E, infine, grazie a tutti per la piacevolissima conversazione.
Ciao.
monsee
Inviato: Thursday, October 02, 2008 11:05:07 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
ecofive ha scritto:
insieme ai libri si può usare anche il computer

Non potrei esser più d'accordo. Il computer è uno straordinario "mezzo", infatti (anche per insegnare). Il libro, in ogni caso, resta al centro.

PS: dispiace rilevar, comunque, che quasi mai i libri di testo scolastici valgon la carta sulla quale vengono stampati... Sarebbe di gran lunga meglio studiar leggendo dagli originali (i cosiddetti "libri di divulgazione") abbandonando al loro giusto oblio -praticamente "in massa", o quasi- tutti quanti i "testi scolastici"; son proprio loro, infatti, uno dei più pesanti intoppi all'apprendimento da parte degli alunni. Sfido chiunque ad apprender facilmente la Teoria della Relatività Generale leggendo (anche con grandissima attenzione) un qualsivoglia "testo scolastico" (anche del tipo "la Relatività resa facile per Ignoranti Completi"), mentre è davvero facilissimo capirla per davvero leggendo con un poco di attenzione il libro originale scritto, a suo tempo, proprio "per la gente comune", da Albert Einstein (una valida traduzione in italiano la si trova nelle edizioni tascabili di "Bollati-Boringhieri")... Un libro che per davvero "cambia la vita", proprio perché cambia radicalmente il modo di vedere e concepire l'esistente, il Tempo e la Natura.
Rudewolf
Inviato: Thursday, October 02, 2008 12:49:44 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 5/2/2006
Posts: 6,184
monsee ha scritto:
Un libro che per davvero "cambia la vita", proprio perché cambia radicalmente il modo di vedere e concepire l'esistente, il Tempo e la Natura.

Niente di più vero monsee!All'età di 15/16 anni lessi un libro di Octave Fauillet: Il romanzo di un giovane povero e la frase che conclude il libro ancora oggi dopo tanti anni ricordo ancora.La frase è:Beati quei popoli che non hanno avuto storia.La storia intesa dall'autore sono le guerre che causano sempre lutti e povertà e come si sà la guerra fà storia.
Ad ecofive dico che ha fatto un buon lavoro,io non sono un'insegnante ma con il mondo della scuola trasversalmente sono collegato e devo dire che insegnanti come te o azzurra ce ne vorrebbero tanti.
ecofive
Inviato: Thursday, October 02, 2008 12:54:18 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 6/20/2008
Posts: 7,111
Grazie, Rudewolf.
Ciao.
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