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Presto inizierà il nuovo anno scolastico. Immagino che gli “aiutamici” insegnanti si stiano godendo gli ultimi giorni di meritato riposo prima di ripresentarsi da gladiatori in quell’ arena che è diventata la scuola. Subra e mauroriccio sono già al lavoro, perché desiderano preparare i siti per le loro scuole; azzurra g continua a pieno ritmo le sue proficue ricerche su Google per aiutare chi è in difficoltà e le sue sperimentazioni informatiche (tra poco, con gli impegni scolastici, non le resterà nemmeno il tempo per respirare o quasi); christyn non la “sento” da un po’ ma sono sicuro che anche lei starà meditando su come affrontare i prossimi impegni lavorativi. Sarebbe bello, troppo bello, che almeno la maggioranza degli insegnanti fosse come loro, ma purtroppo la realtà è ben diversa. Ad undici anni dall’introduzione ufficiale dei computer nelle scuole ben poco si fa per coinvolgere gli allievi nelle Tecnologie dell’ Informazione e della Comunicazione (T.I.C.). Vorrei tanto che i fatti mi smentissero, ma circa la metà degli insegnanti della scuola dell’obbligo non sa accendere un computer e solo una minoranza dei restanti è capace di introdurre le T.I.C. nell’ insegnamento. In pratica tutte le scuole sono dotate di laboratori ben forniti di computer, ma le attività che vi si svolgono sono spesso discutibili. La tanto strombazzata “informatica” si riduce spesso a povere esercitazioni con Word o Paint: ho visto, pochi anni fa, una ventina di scolari intenti a digitare sui computer un brano di “Pinocchio” che la maestra “informatizzata” dettava. Chi come me ha usato il computer con i propri alunni (fin dal 1974) prova veramente amarezza nel constatare certe situazioni. Passa il tempo, cambiano i Ministri, cambiano le formulazioni di lavoro (Programmi o Indicazioni che siano), ma la scuola non cambia mai (o pochissimo). Per fortuna ci sono sempre le azzurra, i mauroriccio, le christyn, le subra e (scusami, mi dimenticavo di te!!) i p2.
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Iscritto dal : 9/20/2004 Posts: 1,595
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avete dimenticato marfass :-) P.S: sembra un collegio docenti. Chi è il Preside? Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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Iscritto dal : 4/10/2005 Posts: 3,476
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Alfonso! Lo sappiamo tutti che brama al potere! By Granuz88
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Quello che dici è vero, Eco: la sola speranza di poter avere, in futuro, una Scuola migliore, sta proprio nelle mani dei bravi insegnanti. Se non ci pensan loro, noi non ce la faremo. PS: Alfonso, Preside? Sì, ma pure insegnante (per lui, lavoro doppio!)... Ce lo vedo, a spiegare informatica pure in classe. Dato quel che ha già fatto quale divulgatore, sono convinto che gli piacerebbe.
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Iscritto dal : 10/2/2006 Posts: 1,368
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Prima di aggiungere qualche riflessione a quanto ha scritto Ecofive, con il sorriso sulle labbra per quanto detto da Dead, Granuz e Monsee, se avete tempo invito a leggere qui (Maledetti professori) dove, purtroppo, la situazione dei docenti è già descritta nella sua atroce verità, ma la mia specie, evidentemente di “grado inferiore” (perché non Prof.), é addirittura stata soppressa dallo stesso autore dell'articolo. Tanta opinione pubblica la pensa così. Però, chissà come mai la categoria degli insegnanti nel suo complesso, secondo le statistiche, è quella con il maggioro numero di lavoratori frustrati e depressi... Probabilmente perché non c'è un gran ritorno per tutto l'impegno che ci si mette. Passando alle T.I.C. nell'insegnamento è vero ciò che dici. Per quanto riguarda il laboratorio di Informatica nella mia scuola è successa una cosa incredibile, penso che da nessun'altra parte sia mai accaduto. Abbiamo un “parco macchine” variegato e non troppo moderno, ma insomma con alcuni Windows 95 e Windows 98 SE, un Millennium e tre XP riuscivamo a offrire un'ora settimanale di Laboratorio a ciascuno degli oltre 400 alunni. Collegamento Internet zero perché soldi per l'antivirus non c'erano e quelli free a scuola non si possono ovviamente usare. Un giorno, qualcuno/a (e lasciamo perdere il resto) ha fatto le pulizie dell'armadio che contiene il software. Pulendo, pulendo ... sono letteralmente sparite tutte le licenze dei SO, non rubate ma proprio buttate via! Ma non tutto il male viene per nuocere: soldi non ce ne sono, perciò per forza si passa a Linux :-) Grazie ad un progetto elaborato da un collega, siamo riusciti ad ottenere i computers dismessi dalla Regione con in aggiunta tastiere e mouse nuovi. La Regione provvederà con del proprio personale a cablare tutte le aule, così ogni aula avrà un suo computer e la connessione ad Internet. Forse, questa è la volta buona che un po' tutti noi prendiamo più confidenza con le T.I.C. e le impariamo ad utilizzare in modo più creativo ed efficiente.
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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azzurra_g ha scritto:Ma non tutto il male viene per nuocere: soldi non ce ne sono, perciò per forza si passa a Linux :-) Grazie ad un progetto elaborato da un collega, siamo riusciti ad ottenere i computers dismessi dalla Regione con in aggiunta tastiere e mouse nuovi. La Regione provvederà con del proprio personale a cablare tutte le aule, così ogni aula avrà un suo computer e la connessione ad Internet. Forse, questa è la volta buona che un po' tutti noi prendiamo più confidenza con le T.I.C. e le impariamo ad utilizzare in modo più creativo ed efficiente. Intendevamo proprio questo, qui, parlando di "bravi insegnanti": la Scuola siete voi, che insegnate, e i vostri allievi, che stan lì proprio per imparare. Siete voi, le "risorse primarie": tutto il resto è contorno.
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Iscritto dal : 9/20/2004 Posts: 1,595
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Commenta:...Ha conquistato il benessere, anzi: qualcosa di più. Studiando poco. O meglio: senza bisogno di studiare troppo. In qualche caso, sfruttando conoscenze e competenze che la scuola non dà. Si pensi a quanti, giovanissimi, prima ancora di concludere gli studi, hanno intrapreso una carriera di successo nel campo della comunicazione e delle nuove tecnologie. Competenze apprese "fuori" da scuola... Secondo me gran parte del problema sta tutto qui: non me ne voglia il buon Monsee, appassionato umanista, ma passare in un liceo scientifico tanto per fare un esempio, 15 o 20 ore a settimana a studiare il Parini o le sfumature lessicali delle versioni di Catullo, mentre all'informatica o all'economia sono dedicate al massimo una o due ore settimanali, mi sembra più che un controsenso, addirittura un'aberrazione. Alla fine ben venga la cultura (sono il primo che quando vedo post sgrammaticati o pieni di k nel forum, nemmeno li prendo in considerazione), però dobbiamo ricordarci che la scuola dovrebbe formare gli alunni per inserirli nella realtà del mondo circostante. Oramai la formazione di stampo prettamente umanistico che deriva da una situazione sociale esistente (forse) all'inizio del secolo scorso è ampiamente superata e alla fine pure dannosa. Finchè i programmi scolastici non verranno riformati seriamente, e gli insegnanti formati adeguatamente nelle materie che dovrebbero insegnare, rimarremo in mano al "volontariato" che ormai impera, come surrogato delle istituzioni, nei più disparati campi sociali: dalla scuola al sovvenzionamento della ricerca, alla sanità, ecc. ecc. Quindi viva il volontariato ma come complemento alle opere istituzionali, non come sostituto! Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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dead ha scritto:non me ne voglia il buon Monsee, appassionato umanista NON te ne "voglio" affatto, amico mio. Io stesso, difatti, amo la Matematica e le scienze (fisica e etologia innanzi tutto) esattamente come amo la poesia. Non posso che quotare, in larga parte, il tuo discorso. Certi Programmi, per poter migliorare, dovrebbero essere "modernizzati" (ma esser più "evoluti" che non "rivoluzionati").
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Iscritto dal : 10/27/2006 Posts: 9,615
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e ci lamentiamo della scuola? il 68 chi l'ha fatto? ai miei tempi le classi erano composte da 40 elementi con maestri e professori sottopagati che amavano la loro professione e questa passione la trasmettevano agli alunni che seguivano le lezioni composti e in silenzio. i libri erano piccoli e pochi e duravano una vita. ma siccome ogni anno che passa 1+1 può diventare 2 o 3 o 4 anche i libri di matematica vengono sempre aggiornati. e i libri di storia vengono scelti a seconda delle preferenze dei professori verso gli indiani o verso gli americani. il rispetto degli alunni verso gli insegnanti non esiste più ma questo dipende unicamente dall'educazione che hanno dato i genitori.
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Iscritto dal : 3/26/2005 Posts: 92
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la scuola non è altro che uno degli specchi di questa società, che per altro abbiamo contribuito tutti a formare. Certamente commettendo molti errori. Lo Stato l'ha sempre trascurata e mai è riuscito a risolvere i suoi innumerevoli problemi che,per altro sono aumentati. Per quanto riguarda la classe politica, meglio è stendere un velo pietoso. Insegnanti e Studenti coscienziosi ce ne saranno sempre, come i fanulloni e i pressapochisti. Ricordo le tre "I" del duo Berlusconi-Moratti; chissà perchè hanno dimenticato la "M" di meritocrazia.
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