In quell'anno avevo vent'anni compiuti da pochi giorni, frequentavo il primo anno dell'Università (Economia e Commercio..)e ai miei genitori era venuta la brillante idea di portare tutti noi figli (tre) in gita a Trieste per il ponte del 4 novembre, appunto...
Ricordo benissimo che sia io che mio fratello (2 anni e mezzo più di me) sbuffammo parecchio: ambedue lasciavamo i morosetti a casa...
L'unica a non sbuffare era mia sorella che all'epoca aveva "solo" secici anni...
Partimmo come da programma, ma le nostre facce scontente convinsero i miei genitori ad anticipare il rientro dal 4 al 3 novembre....e fu una fortuna!!! Arrivammo a casa che l'acqua stava salendo....scordavo di dirvi che abitavo proprio a Venezia allora, e al mattino dopo era un disastro!! Noi abitavamo al quinto piano, ma per accedere all'entrata che poi portava alle scale, bisognava salire ben tre gradini, ma non gradinetti, gradini di altezza normale, cioè 18-20 cm l'uno, .....l'acqua aveva già superato i tre gradini dell'entrata e anche i primi quattro delle scale...
Come se non bastasse non c'era più l'elettricità, quindi niente televisione, niente radio, se non una a batterie, per fortuna che ce n'era una in casa, niente illuminazione...solo candele!!! Quello che mi dava più fastidio e mi faceva soffrire di più, ricordo, era il telefono....muto!! I cellulari non lo so se esistevano già, noi comunque non l'avevamo!!! Quindi niente telefonate alle amiche, niente al morosetto, niente ai parenti....potevamo parlare solo con gli altri condomini che abitavano nelle stesse scale!!! Posso solo ringraziare mia madre che era sempre previdente!!! Forse il fatto di essere vissuta in tempo di guerra le aveva insegnato ad accaparrare scorte di cibo per chissà quali carestie!! Cosa che si dimostrò utilissima: noi per quattro giorni non potemmo uscire di casa...o forse avremmo potuto farlo..ma a nuoto!! Il quarto giorno il fornaio con una barca ci portò il pane fresco: che festa!!! Poi finalmente l'acqua si decise a scendere e, pur rimanendo altri tre giorni senza elettricità, potemmo uscire!! Ricordo che uscivamo tutti con le pile, anche le strade erano senza illuminazione, e per noi giovani era un divertimento e un diversivo, ma per i negozianti, per quelli che abitavano al piano terra, sicuramente è stata una tragedia!!! Per mesi le calli e i campielli erano pieni di masserizie: mobili, materassi, abiti, merci... tutto da buttare...quella tragedia fu poco pubblicizzata in Tv all'epoca, perchè fu evidenziata di più quella di Firenze, ma io che l'ho vissuta in prima persona, io che, abitando a Venezia, ero abituata all'acqua alta...ebbene io quei giorni non li scorderò mai...

oddio! sta gia scrivendo le sue memorie!!!<img src="http://digilander.libero.it/O_N_E/Emo/EmoPicker/47.gif" border=0>

No No, và benissimo così, non sei monotona

Luciana fa benissimo... Non posso dir per gli altri, ma leggerla, a me, piace.

Ricordo bene quei giorni,dovemmo lasciare la casa perchè era vicina all'arno(abitavo in un paese vicino a pisa)che stava per straripare,per fortuna fummo risparmiati ma a pochi km di distanza fu una catastrofe.

Non sto nella pelle dall'ansia di sentire il resto....ma se la storia è lunga .. perchè non la pubblichi? Così la compra e la legge solo chi è interessato!!!!!<img src="http://digilander.libero.it/O_N_E/Emo/EmoPicker/16.gif" border=0><img src="http://digilander.libero.it/O_N_E/Emo/EmoPicker/16.gif" border=0>

per anni vagai senza meta in tutto il mondo facendo giochi di prestigio, lavando vetri ecc.
un giorno con l'aiuto del comune e della brambilla ai giovani imprenditori, misi su una ditta di copertoni express(tipo pizza express)lavoro faticoso e prevalentemente notturno ma di utilità sociale in quanto le ragazze infreddolite potevano così riscaldarsi al tepore delle goodyear.
ma questa attività era troppo stressante perchè mi pagavano in natura e dopo pochi mesi fui ricoverato in ospedale.
fine seconda puntata

però si accorsero che ero più bravo dei medici perchè facevo miracoli. toglievo un occhio a chi ne aveva due per darlo a chi era senza e la stessa cosa con i reni.
ma mi andò male quando tolsi il cuore a uno che diceva due cuori e una capanna perchè sto piccio ne aveva uno solo. provai a chiamare mio padre silvio per vedere se fosse in grado di fare qualche miracolo ma dopo essersi fatto ricrescere i capelli si trovava a corto di inventiva.
calderoli addirittura mi diceva :" lassa stà che l'è un terun" e così quatto quatto me ne andai dall'ospedale.
continua......

vagai a lungo attraversando monti e mari a piedi. incontrai pescatori che non prendevano niente e gli insegnai ad usare il tritolo e la pesca fu miracolosa.
giunsi ad un villaggio assetato e vicino ad un pozzo incontrai una donna(?) che disse di chiamarsi bindi, le chiesi dell'acqua ma aveva solo grappa. poi vidi delle pie donne vestite di rosso che pregavano affrante di fronte ad un cadavere che sembrava morto e rinsecchito da parecchi mesi ; mi pregarono di farlo risorgere ma non era morto, era solo fassino disteso al sole che si ricaricava.
Cammina cammina, giunsi alle porte di una città e mi corse in contro grillini che mi invitò a casa sua a sodoma e volle presentarmi la bisnonna anche questa cadaverica piena di pearcing e tatuaggi che tirava su col naso una polverina bianca.
con sorpresa appresi che era la montalcini e il gobbetto di fianco anche lui incartapecorito anreotti. (e io che li credevo morti da due secoli!!!) e vidi una moltitudine di folla che facevano sfondo a questa scena orribilis; chi si bucava. chi tiravasu, chi fumava cose strane, chi aveva cento mani e le infilava nei buchi per votare. ero capitato al senato!!!
to be continued...