ho messo un post pche riguarda una cosa del genere, lo rimetto qui:
Una mail di un avvocato vi diffida dall'inviargli altra roba porno,ma è una trappola__Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di"mauricer****" e Daniele Gallesio (citato per esteso con il suo permesso).Versione blog:
http://attivissimo.blogspot.com/2006/11/attenti-alla-diffida-dellavvocato.html Sto ricevendo moltissime segnalazioni di una mail di diffida che sembra provenire dallo studio di un avvocato (di solito si chiama Gentili) e intima di smettere di inviare e-mail oscene all'avvocato in questione. Il tono è perentorio e la tattica è molto persuasiva, ma si tratta di una trappola. Non rispondete al messaggio e non visitate il sito citato nella "diffida".Per non incappare nei filtri antispam, non cito qui il testo della
falsa diffida: lo trovate nella versione blog di questo articolo. L'indirizzo dello "studio legale" cambia frequentemente (anche di
città: per esempio Genova, Firenze, Roma). Si tratta di un tentativo molto ben confezionato di infettare le vittime, usando la psicologia (in particolare l'intimidazione e la paura dell'autorità e di conseguenze legali) per indurre chi riceve la diffida ad abbandonare la normale prudenza e visitare i siti indicati dal messaggio per scaricarne il promesso "antivirus" (che in realtà è
probabilmente tutt'altro). Non esiste alcuno studio legale agli indirizzi citati, ma mi giunge segnalazione di uno studio legale quasi omonimo situato a Roma (ma non nella via indicata), che in questo momento è subissato di telefonate. Non è la fonte di questo messaggio.
I siti-trappola citati dalla mail sono pressoché irraggiungibili,
probabilmente a causa del traffico di utenti nel panico generato da
questa campagna di attacco informatico, per cui non sono in grado al
momento di identificare il tipo di trappola informatica che si
incontra visitandoli: ma è certo che non vanno visitati e non
contengono software antivirale. Anzi, con tutta probabilità contengono
virus. Almeno uno di essi è situato in Russia.
Il messaggio in sé non sembra essere infettante, per cui è sufficiente
cestinarlo per non correre alcun pericolo.