wolfestein ha scritto:Pienamente daccordo.
Una ricerca effettuata nei giorni scorsi dall' Istituto EumetraMR di Milano, intervistando un campione nazionale di cittadini al di sopra dei 17 anni di età, ci evidenzia un quadro contraddittorio e, per verti versi, preoccupante.
Circa due intervistati su tre (67%), infatti, mostrano di conoscere con relativa precisione ciò che si ricorda il 25 aprile. Ma ben un terzo (33%) dei nostri concittadini non ne ha idea o il che forse è ancora peggio ne ha una completamente errata. La percentuale di non conoscenza è comunque decisamente maggiore di quella risultante da un analogo sondaggio condotto nel 2001 (risultava il 13%) limitato però alla sola città di Milano.
In particolare, oggi, il 15% non sa proprio cosa rispondere al quesito che domanda cosa si commemora il 25 aprile.
E un altro 18% offre risposte paradossali, dicendo che in questa data si festeggia «l' Unità d' Italia» (2%, la percentuale può sembrare bassa ma corrisponde a centinaia di migliaia di cittadini e raggiunge le dimensioni di diversi partiti politici) o «l' anniversario di Roma come Capitale» (3%) o «la Festa del lavoro» (2%) o, forse un poco più plausibilmente, ma sempre mostrando una conoscenza imprecisa, «la fine della seconda guerra mondiale» (9%).
Contrariamente alle aspettative di qualche analista sociale, la maggiore ignoranza del significato del 25 aprile non si rileva nelle generazioni più giovani, dai 18 ai 24 anni (ove la conoscenza è del 75%, con pur sempre un quarto dei Millennials che non sa nulla del 25 aprile), ma in quelle successive, dell'«età di mezzo», dai 25 ai 45 anni (circa 40% di non conoscenza).
E, com' era facile attendersi, tra quanti hanno un titolo di studio meno elevato. Ma anche tra i laureati, ben uno su quattro non conosce il significato della ricorrenza.
Una consapevolezza sensibilmente inferiore si rileva tra gli intervistati residenti nelle regioni meridionali. Tra le casalinghe e i disoccupati e tra coloro che sono in cerca di prima occupazione.
Le cause a cui ascrivere questa diffusa ignoranza sono molteplici. Non si tratta solo della scuola, che spesso tende a non preparare e a non formare adeguatamente gli studenti (con lamentele anche da parte di questi ultimi sulla scarsa preparazione, come abbiamo evidenziato in un precedente sondaggio qui pubblicato), ma anche, talvolta, in responsabilità o, forse, ignoranza, da parte di alcuni che, attraverso i media e altri strumenti, dovrebbero contribuire a stimolare una maggiore consapevolezza tra i cittadini.
Nell' insieme il quadro è piuttosto desolante. Il fatto che un italiano su tre milioni di persone non conosca che cosa si ricorda il 25 aprile (e se ne vada lo stesso in vacanza) e, di conseguenza, ignori un pezzo cruciale della nostra storia e dei fondamenti ideali (condivisi o meno) della formazione della nostra Repubblica appare molto grave. E la dice lunga sul grado di consapevolezza con cui molti cittadini vivono le proprie scelte politiche e sociali.