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funzionamento programmi-chiedo risposte elementari-sono inesperto! Opzioni
mago30
Inviato: Wednesday, July 28, 2010 2:57:11 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 5/27/2010
Posts: 255
ti ringrazio molto anche perche' vi assicuro che non e' un gioco apprendere certe cose e che comunque serve molta energia in termini di ragionamento considerando che le mie basi sono prossime allo zero.

Solo due cose Monsee:
1. quando dici lettura su file,ti riferisci alla lettura del file praticamente,il file viene letto per intero e poi copiato sulla ram?
2. il discorso delle sequenze e degli ordini,pur essendo semplice suppongo,mi rimane pero' un po' astruso se applicato alle istruzioni.
Mi puoi fare un esempio numerico,molto semplice che mi chiarisca il discorso della differenza tra sequenza e ordine come qualcosa in atto?
grazie ancora,davvero!
monsee
Inviato: Wednesday, July 28, 2010 8:38:14 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
mago30 ha scritto:
1. quando dici lettura su file,ti riferisci alla lettura del file praticamente,il file viene letto per intero e poi copiato sulla ram?

Il "caricamento in Ram" include la lettura del file (la quale si basa su di un procedimento noto come "lettura su file") e la sua copiatura "in RAM". Ma tale "copiatura" NON viene fatta allorché la fase di "lettura" vien conclusa: avviene A MANO A MANO che la fase di "lettura" procede.
mago30 ha scritto:
2. il discorso delle sequenze e degli ordini,pur essendo semplice suppongo,mi rimane pero' un po' astruso se applicato alle istruzioni.
Mi puoi fare un esempio numerico,molto semplice che mi chiarisca il discorso della differenza tra sequenza e ordine come qualcosa in atto?

Prendi 5 bicchieri (differenti per forma, colore, etc...) e mettili in fila sul tuo tavolo (se sono vuoti è meglio, così non rischi di rovesciare il contenuto... e stai bene attento a non romperli, perché a tagliarsi ci si mette un attimo, dopo, e non è affatto bello!)...
Quello che hai adesso dinnanzi ai tuoi occhi è l'insieme dei bicchieri in un dato ORDINE (hai i bicchieri innanzi a te, se vuoi, allunghi la mano e li tocchi).
E questo, almeno spero, dovrebbe illustrarti il concetto di "disposti in ordine",
Ma è vero che i bicchieri si trovano, al tempo stesso, anche "posti in sequenza"... Ma ora vediamo di illustrare il concetto di "sequenza di bicchieri".
Guarda bene i tuoi bicchieri -che hai disposto in ordine- e poi prendi in mano carta e matita.
Segna ora, l'uno in fila all'altro (o facendo il disegno oppure usando una simbologia ideata allo scopo... o semplicemente scrivendo, fra parentesi tonde, per ciascun bicchiere una sua breve descrizione) i 5 bicchieri nell'ordine esatto in cui li vedi.
Sotto, segna di nuovo (col medesimo metodo [disegno, simboli, descrizione]) gli stessi bicchieri, ma come se li avessi messi in un "ordine" diverso da quello in cui si trovano.
Prosegui, sotto ancora, ripetendo l'operazione, più e più volte, sino a che non avrai ottenuto di aver -sul foglio- tutti i possibili "ordini2 in cui i tuoi 5 bicchieri potrebbero esser messi.

Giunto a questo punto: punta gli occhi al tavolo con i bicchieri in bell'ordine: quello è un "ordine sequenziale" (di bicchieri). Si tratta di qiualcosa di concreto, che esiste -in quel momento- per davvero.

Adesso, guarda il tuo foglio ricolmo di segni: tutte quelle "rappresentazioni di un possibile ordine (di 5 bicchieri)" sono, in effetti, l'insieme di TUTTE le possibili SEQUENZE in cui i 5 bicchieri possono venir posti l'uno rispetto all'altro.
NON sono "bicchieri REALI" (non li puoi toccare: non è un qualcosa di "vero"), bensì un concetto astratto che serve a ragionare. "Sequenza", nel nostro discorso attuale, indica, dunque, una di queste ipotetiche -perché "potenziali"- scelte che stanno alla base della materiale "disposizione in ordine" dei bicchieri. Concetto astratto ("del puro pensiero"), dunque, senza componente materiale.
Spero che questo piccolo esempio -banale, lo so- t'illustri un po' meglio quel che volevo dire quando parlavo di "ordine" e "sequenze".
mago30
Inviato: Wednesday, July 28, 2010 10:28:31 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 5/27/2010
Posts: 255
grazie,ancora ci sono dei dubbi pero' perche' qualcosa di troppo astratto.
prendiamo 3 bicchieri,bianco,nero e rosso.
Io posso materialmente disporre questi tre bicchieri secondo un dato ordine,ovvero nero rosso e bianco oppure rosso bianco nero,tutto cio' intendo a livello concreto.
Otterro' tutti i possibili ordini che materialmente potro' adottare nel disporre i bicchieri.
Quindi l'ordine attiene al materiale?
Posso parlare di un dato ordine solo se vedo materialmente i bicchieri disposti secondo un certo "criterio".

Non ho capito bene il discorso dell'ordine sequenziale: se io vedo i bicchieri,mi accorgo che sono disposti in un certo modo,ovvero secondo un dato ordine ma il fatto che sia sequenziale che senso ha?
Se le rappresentazioni di tutti i possibli ordini e' l'insieme di tutte le possibili sequenze allora sequenza e ordine dovrebbero coincidere in quanto i bicchieri sono posti secondo una data sequenza (oppure ordine).
Qui mi blocco.
monsee
Inviato: Thursday, July 29, 2010 2:40:05 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
mago30 ha scritto:
grazie,ancora ci sono dei dubbi pero' perche' qualcosa di troppo astratto.
prendiamo 3 bicchieri,bianco,nero e rosso.
Io posso materialmente disporre questi tre bicchieri secondo un dato ordine,ovvero nero rosso e bianco oppure rosso bianco nero,tutto cio' intendo a livello concreto.

Ti faccio notare il punto importante che sembra ti sfugga: con l'atto di disporre differentemente i bicchieri, tu NON avrai più l'ordine precedente.
Puoi costruire tutti gli "ordini" possibili, ovviamente, ma solo UNO alla volta. E l'atto stesso di ridisporre i bicchieri DISTRUGGE l'ordine che avevi in precedenza.
Invece, quando hai a che fare con un insieme di possibili sequenze (che son "concetto astratto" e non cosa "concreta") è immaginabile perfettamente che si possan considerare ASSIEME due "sequenze" fra loro differenti.
mago30 ha scritto:
Quindi l'ordine attiene al materiale?

No, l'ordine (così com'è intenso nel nostro discorso di questo thread) attiene alle categorie del "concreto", mentre il concetto di "insieme delle sequenze" è totalmente astratto.
mago30 ha scritto:
Posso parlare di un dato ordine solo se vedo materialmente i bicchieri disposti secondo un certo "criterio".

No, ma puoi affermare di esser dinnanzi a un "ordine" quando esso mostrerà di avere una disposizione rispecchiante una delle possibili "sequenze".
mago30 ha scritto:
Non ho capito bene il discorso dell'ordine sequenziale: se io vedo i bicchieri,mi accorgo che sono disposti in un certo modo,ovvero secondo un dato ordine ma il fatto che sia sequenziale che senso ha?

Ti puoi "accorgere che i bicchieri sono disposti in un certo modo" perché a supportarti c'è la concezione di "insieme delle sequenze": tu puoi affermare che i bicchieri sono in un dato "ordine" soltanto se la loro effettiva disposizione rispetta esattamente una delle "sequenze" dell'insieme.
mago30 ha scritto:
Se le rappresentazioni di tutti i possibli ordini e' l'insieme di tutte le possibili sequenze allora sequenza e ordine dovrebbero coincidere in quanto i bicchieri sono posti secondo una data sequenza (oppure ordine).

No. I bicchieri sono disposti (secondo la convenzione di termini da noi qui adottata) "in un certo ordine". E lo possiamo affermare perché tale "ordine" riflette esattamente una delle potenziali "sequenze".
Il concetto di "ordine" appartiene ad un mondo (il mondo dell'esperienza), quello di "sequenza" appartiene a un mondo ben distinto (il mondo del ragionamento).
mago30
Inviato: Friday, July 30, 2010 12:45:16 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 5/27/2010
Posts: 255
ok grazie!
c'e' una cosa che non riesco a capire bene.
Il programma e' costituito da una mariade di sottoprogrammi.
L'esecuzione di tali sottoprogrammi costituisce un processo ovvero un insieme di azioni e operazioni che il S.O esegue a partire dagli ordini contenuti nel sottoprogramma.
Fin qui va bene?
A questo punto pero' mi chiedo una cosa: l'esecuzione di un sottoprogramma e' un processo o un sottoprocesso?
Il S.O pone una differenza tra processo e sottoprocesso oppure non vi e' alcuna differenza?
La seconda domanda e' questa: se il processo e' l'esecuzione di un sottoprogramma e quindi e' gia qualcosa che contiene nella sua definizione il concetto di azione,esecuzione,etc,che senso ha parlare di "processo in atto" oppure che determinati processi si attivano?
Questi gia' di per se' costituiscono azioni effettivamente svolte per cui l'espressione "attivare un processo" che significa in concreto?

gabnik
Inviato: Friday, July 30, 2010 10:23:44 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 1/5/2010
Posts: 2,559
monsee ha scritto:
Grazie, ma penso che in tanti, qui su Aiutamici, la pensino più o meno come me.



io non sono nè uno scrittore nè un poeta ( lo sai che cosa sono ) però se anche gli scrittori scrivessero un po' di meno mi farebbe piacere. Come ho già detto in un post se uno prova a cambiare il suo carattere eccetera, diventerà più sereno, e il DESTINO della sua vita cambierà. Ogni animale, compreso l'uomo che non è un'animale, solo scientificamente l'uomo è un animale ma l'uomo parla bene, mangia educatamente, il destino cambierà. Questa non è una motivazione per arrabbiarmi, anzi, è una motivazione in cui ti faccio capire che uno può cambiare...
se tu non vuoi cambiare è un vero peccato, perchè non ho tempo ne voglia di leggermi i tuoi papiri!


monsee
Inviato: Friday, July 30, 2010 1:07:05 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
gabnik ha scritto:
... non ho tempo ne voglia di leggermi i tuoi papiri!

Son scelte tue. Non me ne importa.
monsee
Inviato: Friday, July 30, 2010 1:19:06 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
mago30 ha scritto:
Il programma e' costituito da una mariade di sottoprogrammi.
L'esecuzione di tali sottoprogrammi costituisce un processo ovvero un insieme di azioni e operazioni che il S.O esegue a partire dagli ordini contenuti nel sottoprogramma.
Fin qui va bene?

Direi di sì.
mago30 ha scritto:
A questo punto pero' mi chiedo una cosa: l'esecuzione di un sottoprogramma e' un processo o un sottoprocesso?
Un "sottoprocesso" (in quanto trattasi dell'esecuzione solo parziale di un programma più ampio e complesso). Ma, a parte la distinzione appena fatta (quella fra le parentesi che precedono), tecnicamente, ogni "sottoprocesso" è anche definibile come "processo" (è un "processo" che nasce dall'esecuzione parziale di un programma).
[quote=mago30]Il S.O pone una differenza tra processo e sottoprocesso oppure non vi e' alcuna differenza?

La sola differenza è che il sottoprocesso è costituito dall'esecuzione parziale del programma, mentre il processo è costituito dall'esecuzione dell'intero programma.
mago30 ha scritto:
... se il processo e' l'esecuzione di un sottoprogramma e quindi e' gia qualcosa che contiene nella sua definizione il concetto di azione,esecuzione,etc,che senso ha parlare di "processo in atto" oppure che determinati processi si attivano?

È un poco come dire: "l'auto correva veloce!"... Non ci sarebbe uno specifico bisogno (se l'auto "correva" veramente, è logico supporre che andasse veloce!)... Nel nostro parlare, ci sono concetti che vengon ripetuti al fine di non perdere di vista i punti più salienti. Non è affatto un "errore": è una maniera di esprimersi che punta a dare, a chi ascolta o legge, una miglior chiarezza.
mago30 ha scritto:
Questi gia' di per se' costituiscono azioni effettivamente svolte per cui l'espressione "attivare un processo" che significa in concreto?

L'espressione "attivare un processo" significa "eseguire un programma" (ma non scordare che è SEMPRE e SOLO il Sistema Operativo che effettivamente "esegue").
gabnik
Inviato: Friday, July 30, 2010 2:12:42 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 1/5/2010
Posts: 2,559
monsee ha scritto:
gabnik ha scritto:
... non ho tempo ne voglia di leggermi i tuoi papiri!

Son scelte tue. Non me ne importa.


ho capito che non te ne frega niente! rifletti...Think

gabnik
Inviato: Friday, July 30, 2010 2:14:19 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 1/5/2010
Posts: 2,559
monsee ha scritto:
gabnik ha scritto:
... non ho tempo ne voglia di leggermi i tuoi papiri!

Son scelte tue. Non me ne importa.


certo che sono scelte mie.. ma ci potrebbero essere altre persone che non vogliono leggere i tuoi manoscritti!

fdaccc
Inviato: Friday, July 30, 2010 2:19:05 PM

Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 12/12/2009
Posts: 2,114
Ognuno è libero di scrivere quello che desidera, gabnik :o)
gabnik
Inviato: Friday, July 30, 2010 2:20:51 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 1/5/2010
Posts: 2,559
sì, ma in un forum ci si esprime in max. 10 righe

lui49
Inviato: Friday, July 30, 2010 2:24:39 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 5/4/2003
Posts: 2,845
Gabik...sei fuori strada. Monsee è libero di scrivere quello che ritiene e per quanto ritiene sia opportuno. Nella sua lapidaria risposta alle tue lagnanze sta tutto il succo del forum: sei altrettanto libero di non leggere quello che lui scrive. Punto e basta.
monsee
Inviato: Friday, July 30, 2010 6:20:16 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
gabnik ha scritto:
ho capito che non te ne frega niente! rifletti...Think

No, Gabnik: non intendevo dire che "non me ne frega niente di te" (li leggo, io, i tuoi posts:... qualcosa vorrà dire!).
Scrivendo:
monsee ha scritto:
Son scelte tue. Non me ne importa.

... quel che intendevo è che non me ne importa (che non me la prendo, insomma) se tu non leggi i miei posts... perché son scelte TUE (libere, che vanno rispettate e che io rispetto). Mi darei del cretino da solo, se accampassi la pretesa di piacere a tutti quanti. Se dici delle cose (giuste o sbagliate, poco conta), spiaci sempre a qualcuno: è inevitabile.
La sola e unica maniera di piacer sempre a tutti e NON dir proprio niente (dar l'impressione di "parlar polito", senza però dir niente).
mago30
Inviato: Friday, July 30, 2010 8:10:03 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 5/27/2010
Posts: 255
certo e' un peccato che alcune persone rovinino questa conversazione,per me molto produttiva.
Comunque non intendo commentare e proseguo.
Ok ho capito pero'se intendiamo "processo" l'esecuzione dell'intero programma,e' difficile che si realizzi.
E' difficile cioe' che tutti i sottoprogrammi siano in esecuzione in un dato periodo di tempo.
Quindi si puo' dire che un programma e' in esecuzione sia qualora sia eseguito parzialmente che per intero da quanto ho capito.

Il discorso dell'attivazione di un processo mi sembrava un po' scorretto perche' il processo e' qualcosa di per se' gia' "vivente",attivo appunto.
Si attiva qualcosa che prima non lo era ma puo' un dato processo essere disattivo?
perche' in questo caso (per me ovviamente) avrebbe senso parlare di attivazione.
monsee
Inviato: Friday, July 30, 2010 8:27:48 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
mago30 ha scritto:
... se intendiamo "processo" l'esecuzione dell'intero programma,e' difficile che si realizzi.
E' difficile cioe' che tutti i sottoprogrammi siano in esecuzione in un dato periodo di tempo.
Quindi si puo' dire che un programma e' in esecuzione sia qualora sia eseguito parzialmente che per intero da quanto ho capito.

Lo si può dire (per ragioni di semplicità comunicativa, fra l'altro): basta tenere sempre bene a mente quel che s'intende veramente. La "parola", di per sé, è un po' come un contenitore vuoto: se si perde di vista il SIGNIFICATO, della parola resta ben poco, quasi niente.

mago30 ha scritto:
Si attiva qualcosa che prima non lo era ma puo' un dato processo essere disattivo?
perche' in questo caso (per me ovviamente) avrebbe senso parlare di attivazione.

Sì: si può "disattivare un processo" e questa espressione è vera in due significati -non conflittuali- fra loro differenti.
1) si può "disattivare" un processo "programmato" (esempio: hai impostato che ad una certa ora il tuo sistema metta in esecuzione un programma, tutti i santi giorni; se cambi impostazioni e cancelli l'ordine dato, il Sistema NON manderà più -all'ora ndicata- in esecuzione il programma coma faceva, invece, in precedenza); 2) si può "disattivare" un processo mentre è in corso (è questo che si chiama "killare", se fatto attraverso softwares apposito come il Task Manager) "chiudendo il programma" (è un modo di dire: vien chiuso il processo, ovviamente!) mentre è ancora in piena esecuzione.

In quanto a Gabnik, in particolare, ritengo abbia diritto a qualche margine di tolleranza. È molto giovane: non ha alcun senso, per questo proprio, stare a prendersela. Migliorerà, forse di molto (se lo vorrà), con il trascorrere del tempo.
mago30
Inviato: Saturday, July 31, 2010 7:02:22 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 5/27/2010
Posts: 255
ciao e grazie ancora!
Sono per carattere abbastanza puntiglioso nell'utilizzo dei termini per cui volevo fissare alcuni elementi terminologici che possono sembrare banalissimi ma per me hanno un significato nel ragionamento generale.
Ti faccio un elenco numerato di domande che vertono proprio sulla terminologia e per le quali mi bastano risposte molto rapide.
1. spesso sento dire "eseguire un programma alle ore 13" oppure "il programma verra' eseguito alle ore 13.00",etc.
In questi casi,non si dovrebbe dire,per esempio,che l'avvio dell'esecuzione avverra' alle ore 13.00 ?
L'esecuzione di un programma implica un certo "tempo di esecuzione" che e' di volta in volta variabile anche in relazione al momento in cui il programma verra' chiuso dall'utente ?
2.a proposito di esecuzione,si puo' dire che in base a diversi fattori c'e' un "tempo di esecuzione" variabile di volta in volta ?
3. per indicare che l'esecuzione e' terminata,che espressione tecnicamente si usa?
4. hai parlato prima di processo programmato identificandolo come il programma? il processo non e' l'esecuzione di un sottoprogramma?
grazie!
4.come si fa a stabilire quando il programma non e' piu' in esecuzione e in che modo viene "rimosso" (o non so come si dice) dalla RAM?
Mi raccomando massima semplicita' come sempre :-)
grazie
monsee
Inviato: Saturday, July 31, 2010 8:40:16 PM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
mago30 ha scritto:
1. spesso sento dire "eseguire un programma alle ore 13" oppure "il programma verra' eseguito alle ore 13.00",etc.
In questi casi,non si dovrebbe dire,per esempio,che l'avvio dell'esecuzione avverra' alle ore 13.00 ?

Proprio così.
mago30 ha scritto:
L'esecuzione di un programma implica un certo "tempo di esecuzione" che e' di volta in volta variabile anche in relazione al momento in cui il programma verra' chiuso dall'utente ?

Sì, se l'Utente interviene a chiudere il processo. Se NON interviene, la durata dell'esecuzione non dipenderà dall'intervento umano contingente.
mago30 ha scritto:
2.a proposito di esecuzione,si puo' dire che in base a diversi fattori c'e' un "tempo di esecuzione" variabile di volta in volta ?

Certo che sì. In condizioni diverse, si otterran risultati diversi.
mago30 ha scritto:
3. per indicare che l'esecuzione e' terminata,che espressione tecnicamente si usa?

Che il processo si è chiuso (o anche "è stato chiuso", se è stato chiuso arbitrariamente dall'Utente... oppure "è stato terminato", se è stato killato [chiuso "di prepotenza"] -tramite TaskManager o affini,- dall'Utente).
mago30 ha scritto:
4. hai parlato prima di processo programmato identificandolo come il programma? il processo non e' l'esecuzione di un sottoprogramma?

Un sottoprogramma in esecuzione dà luogo ad un "sottoprocesso", ma non scordarti che ogni sottoprocesso appartiene alla categoria dei "processi". Dunque, lo si può definire anche così (basta non perder mai di vista che non è il frutto dell'esecuzione dell'intero programma).
mago30 ha scritto:
4.come si fa a stabilire quando il programma non e' piu' in esecuzione e in che modo viene "rimosso" (o non so come si dice) dalla RAM?

Non viene "rimosso": semplicemente, cessa di "girare in RAM" (svanisce, si dissolve, un poco come un fantasmino). Lo puoi stabilire perché non compare più nell'elenco dei processi del TaskManager.
mago30
Inviato: Sunday, August 01, 2010 2:23:06 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 5/27/2010
Posts: 255
ok ti ringrazio molto.
volevo chiarire una cosa: abbiamo detto piu' volte che un programma e' costituito da una miriade di sottoprogrammi interconnessi e strutturati e tali da rendere il programma stesso piu' efficiente,coordinandosi tra loro.
Poniamo la rigorosa distinzione tra "processo" e "sottoprocesso".
Vorrei una sintetica e semplicissima distinzione tra:
1. chiusura di un processo: quanti sottoprogrammi smettono di girare per cui non vengono piu' eseguiti dal S.O ? anche uno soltanto,oppure per esempio due processi interconnessi che agiscono tra di loro o anche due processi in atto dello stesso programma ma operanti in un dato istante in maniera autonoma ?
2. chiusura di un sottoprocesso: stessa spiegazione di sopra.
3. quando dici che un programma "gira in Ram" intendi dire che viene eseguito dalla RAM ?
4.per indicare che un processo fa parte di un programma piu' ampio,tecnicamente che espressione si adotta? (credo di avertela gia' posta ma non mi era parsa molto chiara,almeno all'inizio).


L'elemento che mi ha destato dei dubbi e' stato proprio quello relativo all'interconnessione di piu' processi che dialogano rafforzando il programma per cui mi chiedo se cio' possa accadere anche solo per DUE PROCESSI.

5. il collegamento tra i vari processi e' stabilito dal programmatore gia' in partenza e poi messo in atto dal S.O ?
monsee
Inviato: Sunday, August 01, 2010 11:43:06 AM
Rank: AiutAmico

Iscritto dal : 4/5/2005
Posts: 22,971
mago30 ha scritto:
Vorrei una sintetica e semplicissima distinzione tra:
1. chiusura di un processo: quanti sottoprogrammi smettono di girare per cui non vengono piu' eseguiti dal S.O ? anche uno soltanto,oppure per esempio due processi interconnessi che agiscono tra di loro o anche due processi in atto dello stesso programma ma operanti in un dato istante in maniera autonoma ?

Quando vien chiuso un Processo (per intero), vuol dire che tutti i suoi sottoprogrammi cessano d'essere eseguiti dal Sistema Operativo.
mago30 ha scritto:
2. chiusura di un sottoprocesso: stessa spiegazione di sopra.

Quando vien chiuso un singolo sottoprocesso (mentre per altri sottoprocessi suoi "fratellini" non avviene chiusura alcuna) è solamente il singolo sottoprogramma su cui si basa il sottoprocesso che smette d'essere eseguito dal Sistema Operativo.
mago30 ha scritto:
3. quando dici che un programma "gira in Ram" intendi dire che viene eseguito dalla RAM ?

Intendo che viene eseguito dal Sistema Operativo (che è il solo e unico che può "eseguire"; sul piano hardware, poi, è il Processore il solo che è capace di "elaborare"). La RAM è la "memoria a breve termine" (ed è costituita da un componente hardware [i Banchi RAM] che gioca un ruolo assai simile a quello dell'hard disk... a parte che, per la RAM, tutto è di assai breve durata). Anche il nostro cervello (il cervello umano, intendo... così come il cervello degli animali) ha due ben distinte "memorie" sulle quali conserva i ricordi: quella "a breve termine" (paragonabile alla RAM) e quella "a lungo termine" (paragonabile all'hard disk). Il paragone che t'ho appena fatto -naturalmente- è solamente indicativo e serve per "dare un'idea": NON ho affatto inteso dire che la "memoria" degli esseri viventi e quella delle macchine inorganiche sian, poi, la stessa cosa!
mago30 ha scritto:
4.per indicare che un processo fa parte di un programma piu' ampio,tecnicamente che espressione si adotta? (credo di avertela gia' posta ma non mi era parsa molto chiara,almeno all'inizio).

Si adotta la convenzione di chiamar "sottoprocesso" quel processo.
mago30 ha scritto:
5. il collegamento tra i vari processi e' stabilito dal programmatore gia' in partenza e poi messo in atto dal S.O ?

Sì: TUTTO quel che può accadere avviene soltanto perché il Programmatore ha fatto le cose in modo tale che possa avvenire (perfino i crash e malfunzionamenti dipendon perlopiù da errori del Programmatore... oppure da errori fatti da chi ha creato il Sistema Operativo [errori di altri Programmatori, dunque]).
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