Abito ad 1 km circa da questa chiesa, per rimanere sul campo di Sgarbi. Ci sei andato vicino.

Per leggere, qualcosina ho pure letto, ma... mi sfugge totalmente il senso di codesta osservazione...

PER Tommy: Le guerre di Hitler furono una cosa (era incapace, eccome!... Non aveva altro modo, se non fare ricorso alle armi e alla violenza, per mantenere a lungo il proprio potere... non già perché le altre nazioni attorno lo andassero minacciando, bensì perché esso si basava -nel concreto- sul piano economico-finanziario, sulla "cannibalizzazione" degli ebrei, cosa che non sarebbe potuta andare avanti certo indefinitamente [insomma, era l'economia nazista che era destinata alla disintegrazione]). Riguardo agli Stati Uniti, la cosa è diametralmente opposta: quasi mai (se non al principio della loro Storia, quando si scontrarono con l'Inghilterra, quando si scontraron con le varie Tribù di pellerossa e poi quando ci fu la Guerra Civile fra confederati e unionisti), gli Stati Uniti han dichiarato guerre. Vero è l'esatto contrario: si tratta di una nazione che, storicamente, tende con decisione verso l'isolazionismo. Ci sono stati trascinati, nelle varie guerre (la Battaglia di Alamo, provocata dai "patrioti" e vinta dai Messicani, portò al conflitto fra gli USA ed il Messicom sì, ma fu il Messico a farsi trascinar nella spirale che l'avrebbe di certo condotto a perder guerra e territori; la Prima Guerra Mondiale vide gli USA entrare nel conflitto solo a seguito di ripetute e gravissime provocazioni [con migliaia di innocenti morti americani in fondo al mare!], la Seconda Guerra Mondiale vide entrare nel conflitto gli americani soltanto dopo l'attacco vile e proditorio di Pearl Harbor alla loro flotta [che stava all'ancora e NON era minimamente in assetto di guerra]). Neppure oggi, gli Stati Uniti hanno bisogno alcuno di fare una guerra: perché son più potenti, son più ricchi! L'arma che vince, inevitabilmente, per conto loro qualunque conflitto si chiama DOLLARO: è la loro POTENZA ECONOMICA che basta loro a conquistar l'intero mondo (ma cosa se ne fanno, poi, quando l'han conquistato? Niente! Per loro diverrebbe solo un peso. Meglio aver dei "rapporti commerciali": ottengono di più e guadagnandoci anziché facendo spese). A voler la guerra, in realtà, son sempre le nazioni (e i gruppi) che san bene che il confronto economico con i potenti Stati Uniti li vedrebbe certamente soccombenti. Spostando il conflitto in ambito di violenza terroristica e militare, migliorano la situazione loro e creano ai loro ricchi nemici un mare di difficoltà. Pensa soltanto a questo: ogniqualvolta muore sul campo un soldato americano, la perdita (anche economica, ma ancor più politica, sul piano della politica interna americana) è assai pià grave di quel che accade se muore, invece, un qualsivoglia kamikaze o guerrigliero. Non son gli Stati Uniti a volere le guerre (perché vincerebbero meglio e "a mani basse" se non si fosse mai nessuna guerra), bensì i loro avversari. Non sono mai state "le nazioni più ricche" a volere la guerra: son state sempre le nazioni più povere che, loro nemiche, non volevano esser da loro battute sul piano dell'economia politica (laddove sono i Paesi ricchi a vincere invariabilmente).

Si' ok,sono curioso dimmi di dove sei,at salut
P.S. forse Ravenna? S.Appolinare in Classe

Concordo, senza dubbio. La stupidità è spesso totalmente "cieca".

IlRestoDiNiente secondo me intendeva riferirsi alla conversazione intercorsa tra me, lui e Cbbusto, all'interno del post, in relazione al corretto uso della lingua italiana.
Con l'affermazione citata intendeva ribadire quel che aveva sostenuto in precedenza, ovverosia che vi sia una assoluta noluntas (=mancanza di volontà) nell'emendare i propri errori e conseguentemente nel migliorarsi.


Per IlRestoDiNiente : spero di aver bene interpretato il tuo pensiero

Sìssì, sono una ravennate. E adés at salud neca mé.

"Hiii, quanta grazia!... Me fate troppo onore, signurì!"

"Ahi, Bruto!... qual dolor!"