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Iscritto dal : 1/5/2008 Posts: 2,335
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Salve Magomagu, permettimi un pavé
Tante volte, per paura di fare un'errore, non facciamo nulla. Evitiamo inconsapevolmente il rimorso spalancando la porta al rimpianto. Siamo sempre li, nella galassia delle ipotesi non verificabili.
La nostalgia per me è bella; la associo a ricordi o sensazioni felici che furono. La lontananza di questi ricordi non mi addolora, anche se so benissimo che il tempo ne esalta, spesso oltremisura, la bellezza. Li custodisco gelosamente e la nostalgia che ne risulta mi fa spesso sorridere nei momenti difficili.
Rimpianti, rimorsi, nostalgia... Che cast, Magomagu; tutti membri incestuosi della grande famiglia degli sentimenti. Dai; prendi la mia mano:
- E stato mio fratello a dirmelo, al telefono. Il veto di mia madre non fu sufficiente ad impedirglielo:
-" Ciao pecora nera, c'è qualche pezzo di donna che ti stava cercando due settimane fa... Sorprendente: si è tranquillamente presentata a casa; sarebbe una tua ex compagna di scuola..., le medie; la tua preistoria insomma. Fai il bravo: io non t'ho detto nulla; la mamma mi ucciderebbe."-
La mamma. Immaginai le lampadine rosse che si accenderono nella sua mente....Ne sa su di me più che non ne potrò mai capire...Malgrado la distanza e il tempo che passa. Chiesi: -" Suo nome?"-
-"Oops, buona domanda fratellone.......sai che non ricordo ...qualcosa con E ... Elen, forse Eva, o magari.."-
Tagliai corto; incredulo: - "Evelyne, Evelyne XXXXX"-
-"Si, proprio qualcosa cosi, si si, adesso mi torna; ha detto che voleva prendere tue notizie, sembrava vagamente smarrita.., la matrona gli ha detto che stavi all'estero da un bel pezzo, sposato, e che era forse meglio lasciare scorrere altri 25 anni prima di sapere dove. La conosci, la matrona..."-
Le medie...25 anni passati. Mi venne un sorriso. Vampata di nostalgia. Evelyne era inaccessibile per me... Ero il classico somaro che squatta i banchi dell'ultima fila, preferibilmente quelli vicini alle finestre. Solo da li si vedevano passare le rondini. Lei era una secchiona, una bellissima secchiona di 15 anni, avvolta in un corpo da ventenne. Tutto ci divideva. Posizione sociale, attitudine alla studio, maturità fisica ed intellettuale. Ero innamorato, dolorosamente innamorato. Una di quelle cotte disperate, straripanti di languore. Lei sfarfallava nelle aule, consapevole della sua bellezza, ma ancora ignorante del suo potere. A volte, quando un prof mi infliggeva una domanda, lei si girava e mi guardava arrossire. Ci mettevo tanto tempo a rispondere; spesso le risate della classe anticipavano il mio errore. Evelyne non rideva mai. Sorrideva dei miei balbettii. Un sorriso dolce che scambiavo per compassione. Naturalmente, non ho mai avuto il coraggio di corteggiarla; l'amavo -e la desideravo- convinto del fatto che se l'avesse abbordata, lei mi avrebbe respinto. Preferivo non far nulla; immaginavo allora fosse meglio sopravvivere nel Rimpianto dell'inazione che soccombere al Rimorso di una mossa errata. Il calvario sentimentale e studioso delle medie prese fine, e ognuno s'incamminò verso il suo destino.
Qualche giorno dopo l'avviso di mio fratello, dopo intensa ricerca, rintracciai la mia farfalla ormai quarantena. La chiamai, e fu un momento particolare che non voglio esporre. In sintesi; stava affrontando un brutto periodo e per scampare alla sorte aversa, si era rifugiata nella nostalgia: gli Happy Days dell'adolescenza, della spensieratezza, la scuola, ... me...
Me? Me. Ci siamo scambiati un'intensa corrispondenza via Mail. Avrai capito la trama, Magomagu; anche lei a scuola era cotta di me. Anche lei era timida, anche lei aveva paura di inciampare in qualche doloroso sbaglio. Mi mandava segnali che non fui mai in grado di decifrare, convinto come lo ero dell'impossibilità assoluta della loro esistenza.
Dopo qualche mese di scambi, notai che stava ormai uscendo della sua crisi, e abbiamo deciso di non andare oltre; sarebbe stato pericoloso. 25 anni di equivoco sentimentale possono bruciare qualsiasi lenzuola. E qualsiasi famiglia.
Morale della storia (una volta tanto non è una favola): Non ho rimpianti ne rimorsi per quanto riguarda questa persona. Quando ho capito questo gigantesco quiproquò, mi è venuto da sorridere, semplicemente. Fu solo un occasione che non andò a buon fine. E poi, chi sa se la fine sarebbe stata buona, fra me e lei?
;)
Ciao
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sioux ha scritto: Morale della storia (una volta tanto non è una favola): Non ho rimpianti ne rimorsi per quanto riguarda questa persona. Quando ho capito questo gigantesco quiproquò, mi è venuto da sorridere, semplicemente. Fu solo un occasione che non andò a buon fine. E poi, chi sa se la fine sarebbe stata buona, fra me e lei?
Bell’esempio di nostalgia adolescenziale, sioux … ma l’episodio è più frequente di quanto si possa pensare. Il finale, semplice e prosaico, è, per tua fortuna, dalla parte del buon senso: quanti guai avrebbe potuto procurare un finale diverso!! N.B.: mi ha dato un profondo piacere (è un mio rimpianto?) vedere un fratello così sollecito ed una madre (ancora) così attenta ai comportamenti dei suoi figli.
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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Hallo Sioux, bello l'esempio che hai riportato. Credo che tutti potremmo riportarne a decine, compreso il sornione Raresquare che - secondo me - si trattiene perché sua moglie sorveglia il Forum. A parte gli scherzi (Raresquare ormai c'é abituato), forse i rimpianti più sofferti sono davvero le occasioni mancate e irrimediabilmente perse - quelle che si ripresentano a distanza di tanti anni sono un'eccezione e mi riferisco in particolare (rimanendo nell'ambito del rapporto uomo-donna) a quei casi dove una donna che ti piace, ti fa inequivocabilmente ed esplicitamente capire che la cosa è reciproca - ma non si può o non si vuole proseguire. In ogni caso, mi rendo conto che è difficile dare definizioni di rimpianto, i vissuti e le esperienze si frantumano in una miriade di frammenti di sequenze di immagini e ricordi. Davvero, la realtà supera la fantasia. Un ultimo esempio di rimpianto, poi chiudiamo, pena la depressione? Un amico, durante gli ultimi giorni di suo padre, s'infortunò e dovette rimanere immobilizzato (causa fratture). Un rapporto profondo lo legava al padre e si disperava perché non poteva essere al suo fianco. Poco prima della fine, si fece portare di peso al suo capezzale, ma gli rimane il dubbio di non essere stato riconosciuto dal papà. Questo è il più grande rimpianto del mio amico. Sono passati quasi 15 anni, ma lui, quando ricorda questa cosa, ancora oggi si commuove o addirittura piange. Ciao.
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