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Eccoti accontentato : "/> Ciao.
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Perdonami tanto, Raresquare, ma ci hai preso tutti per dei "nonnetti" come te? Non potresti rifarci la domanda sui rimpianti, che so, fra 15-20 anni? Sulla reincarnazione, beh, è un tema molto difficile, che chiama in causa modi di pensare, religioni, visioni del mondo, molto diverse tra loro. Così a caldo, mi verrebbe da dire che mi interesserebbe più l'immortalità, che la reincarnazione. Oppure che mi piacerebbe reincarnarmi, a condizione di poterlo fare in un mondo più giusto...
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magomagu ha scritto:Perdonami tanto, Raresquare, ma ci hai preso tutti per dei "nonnetti" come te? Non potresti rifarci la domanda sui rimpianti, che so, fra 15-20 anni? ...
Devo riscontrare un controsenso logico in quel che dici: se fossi davvero un nonnetto (presupponendo un’età media - da nonnetto – sui 75), come potrei rifarti la domanda fra 15-20 anni? Sarebbe un po’ improbabile (battute a parte, sono solo oltre i 60). I rimpianti ce l’hanno un po’ tutti, anche un ragazzo può averli (ad esempio: perché non si è buttato con quella ragazza); in genere, sono quelli più portati ai sogni ad averli. Noi più grandi di solito li abbiamo sulle grandi svolte della vita (potevo sposarmi con … scegliere quell’altro lavoro … impedire/permettere qualcosa ad un figlio …), ma non possiamo veramente sapere se poi sarebbe stato meglio o peggio.
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magomagu ha scritto:Sulla reincarnazione, beh, è un tema molto difficile, che chiama in causa modi di pensare, religioni, visioni del mondo, molto diverse tra loro. Così a caldo, mi verrebbe da dire che mi interesserebbe più l'immortalità, che la reincarnazione. Magomagu, tu punti direttamente alla cima della montagna :-). E no, prima ti devi "illuminare" almeno un bel po', poi puoi pensare all'immortalità :-) Scherzi a parte, l'argomento è per me affascinante, ma con scarsi sbocchi di mia razionale comprensione. Se è vero che usiamo all'incirca (quando va bene) il 20% del nostro potenziale intellettivo, purtroppo il non utilizzato rimanente 80% ancora non ci consente di comprendere come stanno realmente le cose, sigh ... Mi accontento di pensare che quanto riportato di seguito possa essere la cosa più probabile per il mio corpo: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma". (Concetto di Anassagora del V sec. A.C., riformulato da Lavoisier nel 1789) Per male che vada, mi trasformerò in sali minerali o qualcosa del genere, che nutriranno il regno vegetale, che a sua volta nutrirà il regno animale e via discorrendo ... Per la mia parte non corporea (perchè qualcosa mi par di percepire), non trovo alcun Anassagora o alcun Lavoisier che al momento mi dica qualcosa di razionalmente dimostrabile, purtroppo ...
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Azzurra, intanto che rifletterò stanotte per vedere cosa risponderti (devo sospendere perché ho ospiti a cena), lasciami per adesso chiarire un equivoco insorto con Raresquare. Raresquare, dai, la vita media s'é allungata di molto... e poi sono caduto ingenuamente in una trappola... pensa che Maopapof mi aveva mandato questa foto dicendomi che eri tu... e io ho abboccato in pieno!
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magomagu ha scritto:Azzurra, intanto che rifletterò stanotte per vedere cosa risponderti (devo sospendere perché ho ospiti a cena), ... Non c'è fretta :-). Se ci sarà un tuo pensiero, neppure io potrò replicare subito domani (per altro genere di incombenze). Desidero solo aggiungere una piccola cosa (che adesso non mi sento di spiegare nei dettagli): all'età di 9 anni ho visto una cosina strana ad un funerale (potrei disegnarla esattamente tuttora). Mi son portata nella mente quella cosa per oltre vent'anni (però, non mi ha mai spaventata), finché ho posto il quesito a due figure estremamente diverse per professione (un Prete ed un Chirurgo donna, di cui non specifico le notevoli esperienze di vita). Entrambi, nella sostanza, mi hanno dato la medesima risposta: di che ti preoccupi? è semplicemente un cambiamento di stato della materia. Ecco che allora "tutto si trasforma" ... Immagino che qualcuno pensi che io sia suonata. Non c'è problema! :-) Nella realtà di ogni giorno nessuno lo pensa e questo mi basta :-)
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Sono già al 16% della mia vita buuuuuuuuhhhh ;-(((((( il modo in cui morirò non era quello che speravo ma, bisogna accontentarsi!
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magomagu ha scritto:Raresquare, dai, la vita media s'é allungata di molto... e poi sono caduto ingenuamente in una trappola... pensa che Maopapof mi aveva mandato questa foto ........................... dicendomi che eri tu... e io ho abboccato in pieno! Impiccione di un mao ! Gli avevo mandato quella foto, che in realtà è di mio figlio, e lui te l'ha rispedita senza chiedermi il permesso sulla privacy ... quanto prima, mi vendicherò pubblicando le foto delle sue fiamme rumene (tutte più giovani di lui di almeno 30 anni).
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simo95 ha scritto:Sono già al 16% della mia vita buuuuuuuuhhhh ;-(((((( Comsolati, c'è chi è messo peggio.
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E che cavolo..se morivo 4 giorni dopo compivo 1 anno in più! non vale!
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@azzurra,per la tua parte corporea,vedi se ti piace sta cosa: senza chiederci perchè e come,siamo qua e abbiamo una coscienza,e c'era una possibilita' assurdamente piccola che questo si verificasse...e in un nulla non ci saremo piu... ma una remota possibilita'che quel grappolo di atomi che si è aggregato a formare la nostra coscienza(o anima,o quello che ti pare)si ricomponga esiste,decidi tu quanto remota sia...l importante è che ci sia la possibilita'.il tempo che ci vorra' non contera',un secondo,un anno,un miliardo di anni,un miliardo di miliardi...se non saremo in vita per noi sara' la stessa cosa,avranno la stessa valenza,e cosi ci troveremo,appena deceduti,a vivere un altra vita,in una sequenza infinita.non credo di essere stato chiarissimo,ma perchè non potrebbe essere cosi?
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paolopa ha scritto:... ma una remota possibilita'che quel grappolo di atomi che si è aggregato a formare la nostra coscienza(o anima,o quello che ti pare)si ricomponga esiste,decidi tu quanto remota sia... Personalmente, ho l'impressione che quel grappolo d'atomi che dici, paolopa, non abbia probabilità di aggregarsi in nessun modo, senza il rivestimento esterno di carne detto volgarmente "corpo".
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@Paolopa Sono sempre dibattuta, come molti altri penso, tra ideali, utopie, percezioni che non riesco a dimostrare e razionalità. In un certo senso è una fregatura, perchè ti spinge a scavare e ad andare sempre oltre nella ricerca personale. Ogni tanto farebbe bene alla salute essere un pochino più leggeri nei propri pensieri :-)
Ma che ci posso fare se gli atomi si sono aggregati così strampalati? Spero che nella prossima possibilità "di vita" (?) si aggrappolino in maniera più ordinata :-)))
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ciao rare,vada per il corpo,ci vorra' solo qualche miliardo di anni in piu'...che vuoi che sia??!! azzurra,credo che il bello sia questa assoluta insicurezza...
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Mi sembra che unendo le considerazioni di Azzurra e Paolo si ottenga una bella sintesi, cioé il concetto di trasformazione e la speranza di un qualcosa di noi che rimanga. Ci siamo addentrati nella riflessione su vita e morte, cavallo di battaglia di fior fiore di filosofi... un tema che non si può certo affrontare, né esaurire in poche battute. A me verrebbe da aggiungere che la morte fa parte della vita, perché nel mondo tutto ha un inizio e una fine E nel mondo, nella natura, la morte altro non è forse che una forma di passaggio: è l'anticamera di una nuova vita. Vita e morte come parte di un gigantesco processo di trasformazione, di cui siamo parte e di cui non possiamo vedere l'inizio, né intravvedere la fine. Se rimanga qualcosa delle nostre individualità, non lo so. Chi ha fede in una religione, trova conforto nell'affrontare questi temi. E soprattutto sa darsi una spiegazione del significato della sofferenza, delle ingiustizie, del perché di vite stentate, di handicap e malattie insopportabili, ecc. Ma questo è un altro discorso...
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Raresquare;
Con qualche (!) ritardo ti rispondo:
Hai scritto: ...\che ne pensi dei rimpianti ?-
- Avere un rimpianto vuole dire prendere atto di un errore (commesso volontariamente o no, o subito perché inflitto dalla vita) e degli suoi effetti irreversibili. Finché nessuno ci darà la possibilità di viaggiare addietro nel tempo, un rimpianto non serve. Un rimpianto è una vendetta della coscienza o un morso della sfiga.
I rimpianti sono per essenza inutili. Addirittura velenosi. Distillano lentamente dolore e insoddisfazione. Per assurdo, il fatto di rimpiangere una sequenza del passato può influire negativamente sul copione del futuro. E non sono nemmeno convinto che un rimpianto (nel caso fosse figlio riconosciuto di una nostra azione) ci possa aiutare a migliorare, a non riprodurre il gesto che l'ha partorito; la situazione "madre" non essendo mai esattamente la stessa. Ecco; questo ovviamente è solo il mio parere a riguardo.
Tanto per chiudere su una nota positiva: ho grande rispetto per una bella cugina del rimpianto: la nostalgia. :)
Ciao
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sioux ha scritto: - Avere un rimpianto vuole dire prendere atto di un errore (commesso volontariamente o no, o subito perché inflitto dalla vita) e degli suoi effetti irreversibili. Finché nessuno ci darà la possibilità di viaggiare addietro nel tempo, un rimpianto non serve. Un rimpianto è una vendetta della coscienza o un morso della sfiga.
I rimpianti sono per essenza inutili. Addirittura velenosi. Distillano lentamente dolore e insoddisfazione. Per assurdo, il fatto di rimpiangere una sequenza del passato può influire negativamente sul copione del futuro. E non sono nemmeno convinto che un rimpianto (nel caso fosse figlio riconosciuto di una nostra azione) ci possa aiutare a migliorare, a non riprodurre il gesto che l'ha partorito; la situazione "madre" non essendo mai esattamente la stessa. Ecco; questo ovviamente è solo il mio parere a riguardo.
Condivido! Quando ci si trova ad un bivio, piuttosto che fare una vita sospesa, una scelta giusta o sbagliata (col senno di poi) che sia bisogna farla. Poi, si deve solo andare avanti aggiustando, se necessario, quel che non va. Guardare indietro in questi casi rende solo infelici e tempo da sprecare non ce n'é. Io non ho rimpianti, magari ricordi di un certo tipo sì, ma ... carpe diem con uno sguardo al futuro sempre e dei progetti da realizzare se sarà concessa facoltà :-) Questo è il mio pensiero :-)
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Azzurra e Sioux Non sono convinto che il rimpianto sia connesso sempre a nostri errori o a nostre azioni. Io l'ho sempre associato a qualcosa che NON abbiamo fatto, ecco perché ne consegue - come giustamente sottolineato - la nostalgia e anche la malinconia. Associo invece a qualcosa che abbiamo fatto e di cui ci pentiamo, il rimorso. Anche sull'inutilità del rimpianto, ho qualche dubbio. Non siamo tutti uguali: che il rimpianto serva a poco, non c'é dubbio, ma gli introversi si crogiolano nei rimpianti, nelle nostalgie, nelle malinconie... Questa è solo la mia opinione... e se volete immergervi in una magica atmosfera di rimpianto e nostalgia, eccovi una struggente ballata di Fabrizio De André... http://www.youtube.com/watch?v=7UNVWxJKg40
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Davvero molto bella :-) Grazie, Magomagu, per averla riportata tra le cose di significato da ricordare. :-)
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magomagu ha scritto:
Non siamo tutti uguali: che il rimpianto serva a poco, non c'é dubbio, ma gli introversi si crogiolano nei rimpianti, nelle nostalgie, nelle malinconie...
non credo nei rimpianti........servono solo forse ( a mio parere) ad evidenziare dei fallimenti,credo siano un po' un rifugio per potersi dare una giustificazione in caso di sconfitta personale,più che gli introversi credo si rifugiano nei rimpianti gli indecisi ........ o coloro che non sanno incassare i colpi........... il tutto per potersi giustificare credo di non aver mai avuto rimpianti poichè le scelte fatte, giuste o sbagliate che siano poi risultate,le ho sempre fatte con convinzione e determinazione...........e un'altra scelta, per quanto giusta fosse , non sarebbe stata mia e quindi non potrei mai rimpiangerla(perdona il mio pensiero contorto ma spero di aver reso l'idea).ciao Commenta:Questa è solo la mia opinione... e se volete immergervi in una magica atmosfera di rimpianto e nostalgia, eccovi una struggente ballata di Fabrizio De André... meraviglioso brano dell'indimenticabile Fabrizio,grazie
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