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Cara marika ti capisco benissimo, io ho aperto questo topic anche pensando a parenti e amici delle vittime, quasi sempre dimenticati, le solite frasi di cordoglio il giorno dei funerali e poi silenzio. E mi secca sentir parlare di volontari ben pagati, nessuno parla di chi fabbrica armi e munizioni, si tratta di uno dei più grandi business mondiali, certe guerre o battaglie sembrano fatte apposta per alimentare questo sporco mercato, altro che giuste cause, io non vedo.
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cbbusto ha scritto:Cara marika ti capisco benissimo, io ho aperto questo topic anche pensando a parenti e amici delle vittime, quasi sempre dimenticati, le solite frasi di cordoglio il giorno dei funerali e poi silenzio. E mi secca sentir parlare di volontari ben pagati, nessuno parla di chi fabbrica armi e munizioni, si tratta di uno dei più grandi business mondiali, certe guerre o battaglie sembrano fatte apposta per alimentare questo sporco mercato, altro che giuste cause, io non vedo. sai a me cosa da realmente fastidio? la medaglia al valor civile e quei miseri soldi che ti danno per la morte del tuo " caro".... dico io ma porc ...... che me ne faccio io di un pezzo d'oro e di soldi? io che son lì a piangere il mio uomo e loro che fanno? si, ti ripagano con dei soldi.... ma il mio uomo non c'è più, e il mio dolore e dei genitori di chi hanno ammazzato non si ripaga
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Questa è una notizia apparsa ieri:
Mentre l'Italia piange la sua 14esima vittima della guerra in Afghanistan, continuano le polemiche tra le forze militari internazionali sui rischi della missione. A parlare è stato l'ammiraglio Michael Mullen, capo di stato maggiore congiunto statunitense, secondo cui l'insorgenza talebana in Afghanistan si e' fatta piu' violenta e piu' organizzata e la situazione sul campo, aggravata negli ultimi tre anni, e' destinata da andare sempre peggio. "Saranno gli afghani" ha detto Mullen in un'intervista alla Bbc, "ad avere la meglio sui talebani". Le truppe alleate impegnate nel Paese centro-asiatico vanno incontro a "battaglie sempre piu' difficili" e la sfida nel prossimo anno e mezzo sara' a trascinare l'Afghanistan fuori da quella spirale di violenza che dal 2006 sottrae speranze alla popolazione.
Mullen ha ammesso che è impossibile prevedere quanto tempo sara' necessario per migliorare la situazione della sicurezza, ma l'ultima fase, l'imponente offensiva lanciata nella provincia di Helmand, è "solo all'inizio". Intanto dalle pagine del Corriere della Sera, in una lettera, il ministro degli esteri, Franco Frattini, è tornato a difendere la validita' della missione. Il sacrificio del para' Alessandro Di Lisio in Afghanistan "non e' stato invano" ha assicurato, ora la "via di uscita" e' una sola: la pace nel Paese. Frattini ha anche spiegato che l'Italia e' determinata a non lasciare spazio ai "professionisti dell'odio". "I nostri ragazzi" ha scritto il ministro degli Esteri su Twitter, "sanno molto bene che il rischio che corrono e' quello estremo della vita, ma noi e loro sappiamo che sono li' anche e soprattutto per non lasciare campo libero ai professionisti dell'odio e della morte".
Le parole del ministro Frattini mi lasciano molto perplesso, gli consiglierei di andare a farsi un giretto su uno dei blindati assieme ai nostri militari, chissà che non cambi idea.
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cbbusto ha scritto:Questa è una notizia apparsa ieri:
Mentre l'Italia piange la sua 14esima vittima della guerra in Afghanistan, continuano le polemiche tra le forze militari internazionali sui rischi della missione. A parlare è stato l'ammiraglio Michael Mullen, capo di stato maggiore congiunto statunitense, secondo cui l'insorgenza talebana in Afghanistan si e' fatta piu' violenta e piu' organizzata e la situazione sul campo, aggravata negli ultimi tre anni, e' destinata da andare sempre peggio. "Saranno gli afghani" ha detto Mullen in un'intervista alla Bbc, "ad avere la meglio sui talebani". Le truppe alleate impegnate nel Paese centro-asiatico vanno incontro a "battaglie sempre piu' difficili" e la sfida nel prossimo anno e mezzo sara' a trascinare l'Afghanistan fuori da quella spirale di violenza che dal 2006 sottrae speranze alla popolazione.
Mullen ha ammesso che è impossibile prevedere quanto tempo sara' necessario per migliorare la situazione della sicurezza, ma l'ultima fase, l'imponente offensiva lanciata nella provincia di Helmand, è "solo all'inizio". Intanto dalle pagine del Corriere della Sera, in una lettera, il ministro degli esteri, Franco Frattini, è tornato a difendere la validita' della missione. Il sacrificio del para' Alessandro Di Lisio in Afghanistan "non e' stato invano" ha assicurato, ora la "via di uscita" e' una sola: la pace nel Paese. Frattini ha anche spiegato che l'Italia e' determinata a non lasciare spazio ai "professionisti dell'odio". "I nostri ragazzi" ha scritto il ministro degli Esteri su Twitter, "sanno molto bene che il rischio che corrono e' quello estremo della vita, ma noi e loro sappiamo che sono li' anche e soprattutto per non lasciare campo libero ai professionisti dell'odio e della morte".
Le parole del ministro Frattini mi lasciano molto perplesso, gli consiglierei di andare a farsi un giretto su uno dei blindati assieme ai nostri militari, chissà che non cambi idea.
il Sign. ( egregio molto poco) Frattini ha le fiorentine sugli occhi...
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Mi sei piaciuta cara Marika nei primi due post e sinceramente ti sono vicino nel dolore straziante di una così grande perdita. Ma ora stai scivolando nella rabbia e nel qualunquismo, sarò un freddo e un cinico ma questo non mi piace.
Forse questo al tuo ragazzo non avrebbe fatto piacere perchè voglio pensare che ci credeva a quello che faceva anche se i soldi non erano molti, anzi pochissimi.
Certo di ricevere un sacco di insulti per questo post, riconfermo tutto quello già scritto anche perchè posso dire di scriverlo con cognizione di causa.
Ciao Marika, non me ne volere.
Claudio.
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tessitore63 ha scritto:Mi sei piaciuta cara Marika nei primi due post e sinceramente ti sono vicino nel dolore straziante di una così grande perdita. Ma ora stai scivolando nella rabbia e nel qualunquismo, sarò un freddo e un cinico ma questo non mi piace.
Forse questo al tuo ragazzo non avrebbe fatto piacere perchè voglio pensare che ci credeva a quello che faceva anche se i soldi non erano molti, anzi pochissimi.
Certo di ricevere un sacco di insulti per questo post, riconfermo tutto quello già scritto anche perchè posso dire di scriverlo con cognizione di causa.
Ciao Marika, non me ne volere.
Claudio.
Claudio, tranquillo non ti insulto, tu esprimi un tuo pensiero.... La rabbia c'è, quando uccidono uno di loro, che poi è uno di noi.... la rabbia c'è anche quando muore un pover uomo in fabbrica... si a me è morto l'uomo in "missione di pace" ma il dolore è lo stesso per le famiglie a cui muore il famigliare in fabbrica o comunque sul lavoro... Però Claudio, il mio ragazzo la pensava come me sulle medaglie.... Quando morì un suo collega facemmo questo discorso, lui mi disse questo : " Se io fossi la moglie di ..... che me ne faccio di una medaglia? "... certo lui credeva in ciò che faceva, fiero di essere ciò che era, e io fiera di lui tutt'oggi... tutti noi crediamo in ciò che facciamo, o non lo faremmo no? Lui amava il suo lavoro, tanto da far passare la paura a me del mitra ( io avevo 15 anni quando l'ho conosciuto, 21 quando lo ho perso), tanto da essere mal visto da molti cittadini dove lavorava.... Ti dico una cosa, a volte sento ancora i suoi genitori, con la quale siamo rimasti in buonissimi rapporti, e proprio il giorno del mio compleanno lei mi disse " a distanza di anni, parli come se tu fossi lui"... fortuna che fuori piove, ho gli occhiali appannati
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Non voglio e non potrei spiegarti quanto capisco i tuoi pensieri e quante volte ho fatto con la mia ragazza gli stessi discorsi, l’età era più o meno quella vostra, solo 25 anni fa e oltre. In quel periodo, mi sembri giovane per ricordare o non eri nemmeno nata, avevano appena ucciso il Prefetto Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, un mito per chi ci credeva. L’aria era pesante, pesantissima. Ho continuato anche se nel tempo libero giravo evitando posti poco frequentati e ogni tanto mi fermavo per vedere se qualcuno dietro di me si fermava, ho resistito ancora qualche anno, ci credevo nel mio lavoro. Gli occhi della mia ragazza mi hanno fatto prendere la decisione di mollare. Adesso faccio un lavoro abbastanza comune che per statistica INAIL è molto più pericoloso, se mi capitasse una disgrazia non prenderei nessuna medaglia e nemmeno i 100 milioni (a quel tempo pagavano così e i soldi come gli onori non mi interesavano) ma certo che sto facendo la mia parte in questa Italia. Non prendertela con quella medaglia, è un ringraziamento ulteriore che Noi italiani offriamo a Voi colpiti da un dolore immenso. Voglio sperare che Tu cara Marika, ne sono certo, abbia inteso quanto capisco la Tua reazione arrabbiata ma non abbassare la guardia e non lasciarti andare anche se questo è difficile, Lui ci credeva nel suo lavoro. Leggere le emozioni che hai espresso nei post mi ha riportato indietro con gli anni, non piove ma il tempo è brutto qui a Verona come il mio stato d’animo. Sei giovane, guarda avanti e tieni stretta questi tuoi ricordi anche se la vita ti porterà su altre strade, per altri lidi.
Non interverrò più su questo topic, penso di averti detto tutto Marika, ti abbraccio.
Claudio.
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tessitore63 ha scritto:Non voglio e non potrei spiegarti quanto capisco i tuoi pensieri e quante volte ho fatto con la mia ragazza gli stessi discorsi, l’età era più o meno quella vostra, solo 25 anni fa e oltre.
Sei giovane, guarda avanti e tieni stretta questi tuoi ricordi anche se la vita ti porterà su altre strade, per altri lidi.
Non interverrò più su questo topic, penso di averti detto tutto Marika, ti abbraccio.
Claudio.
Claudio ho compiuto 26 a maggio, lui 36 due giorni dopo di me ( tanto per cambiare ).... ma la mia strada mi porta sempre li, migliore amico in esercito, due ex fidanzati in esercito, mo forse una storia con un poliziotto.... e un'amica che mi guarda negli occhi e mi chiede " ma come fai?" la risposta è "boh... non lo so come faccio..." per quanto abbia provato a dire "no, non voglio un altro con quel lavoro" alla fine siamo sempre lì... per quanto io non cerchi i militari sono loro che trovano me... destinata? dicono che Dio ha scelto per noi in base alla nostra forza, ma credo mi abbia dato troppe cose.... Capisco la tua compagna di allora, e spero sia diventata tua moglie... io pur avendo avuto quel dolore non riuscirei mai a chiedere al mio compagno, nemmeno con lo sguardo, di mollare il suo lavoro perchè a me è successo.... può suonare come se amassi la divisa, non è così, io amo l'uomo, non il vestito..... Intervieni quando vuoi, non voglio che un mio dolore faccia mettere da parte una persona... non deve....
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Yop
[Mode Rispondo in ritardo, come sempre...On]
Raresquare ha scritto: "...\ Vorrei provare a ragionare sulle considerazioni di sioux, che mi sono parse vere ed incontestabili se prese una x una, ma praticamente poco efficaci, se pensiamo ai problemi reali; cosa dovremmo fare, praticamente?\.."
- Mi sembra di avere concluso il mio intervento con un: "...\forse ci conviene ripensare modalità e forme di sostegno quando si tratta di "esportare la democrazia".
E qui si apre un altro capitolo. Penso che la via la più indicata -a lungo termine- per limitare i conflitti locali è agire a monte, cioè con l'aiuto allo sviluppo. In particolare, ma non solo, per L'Africa. Non parlo delle buffonate cicliche pubblicizzate dai vari G8. Le cifre promesse non vengono mai interamente stanziate. Tanto ci manca. Non intendo le solite briciole. Quanto costano le operazioni di pace alla comunità internazionale? Sicuramente abbastanza per mettere in atto un poderoso -e serio- "Piano Marshall". Che non sarebbe altro, poi, che un gigantesco investimento. E non solo in termini economici.
Mi fermo volutamente qui; l'idea non è nuova ma è sempre stata scartata o messa nella cartella "si vedrà domani".
PS: Magomagu; non me ne può fregare di meno che l'intero governo Olandese si sia magnanimamente dimesso dopo Srebrenica. Non capisco; dovrei fare un fischio ammirativo? Questo "esecutivo" traboccante di sincero rimorso ;) doveva essere mandato in Bosnia ad estrare i cadaveri dalle fosse comuni, partecipare alle operazioni di identificazione, e infine dare una sepoltura decente alle vittime.
[\ Mode Rispondo in ritardo, come sempre...Off]
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Iscritto dal : 9/20/2004 Posts: 1,595
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Personalmente concordo con Giza e chi ritiene che se al rischio ci corri incontro prima o poi forse lo trovi. Intendiamoci, non sto parlando di motivazioni (che potrebbero essere le più nobili del mondo), o di stipendi o di ideali, ma solo di un dato di fatto: se fai il commesso in un negozio di calzini, le possibilità di un evento del genere sono infinitamente minori. Se (per motivi tuoi) scegli di fare il militare, sai quali possono essere i rischi. Questo vale per chi va in Afghanistan come per chi fa l'alpinista o il pilota di formula uno: sai che può succedere ma pensi che non succederà mai a te... E invece si. Che dire, è una morte brutta, peggiore di altre? Forse per alcuni, passare 40 anni in un negozio di calzini sarebbe stata una punizione anche peggiore... Sono cosi avanti che quando guardo indietro vedo il futuro.
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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Sul Post Scriptum: alcune brevi precisazioni, probabilmente non mi ero spiegato bene.
1) Le responsabilità ULTIME dei fatti di Srebrenica, come è stato fin qui appurato, non sono certo olandesi. Furono gli Usa (quelli del Piano Marshall) a fermare i caccia Nato (i soli che potevano fare la differenza, dato che le armi leggere degli olandesi non potevano certo competere con l'artiglieria serba); così come è noto che un anno prima della strage, gli Usa si occuparono ufficialmente dell'addestramento militare dei serbo-bosniaci. La verità non è ancora venuta a galla del tutto e in ogni caso gli Olandesi, DA SUBORDINATI, hanno le loro responsabilità. Premesso questo, ribadisco che - in un mondo di politici incollati alle poltrone - io apprezzo la dignità di un governo che ha avuto l'onestà intellettuale di dimettersi in blocco. Non aveva l'obbligo di farlo e non credo l'abbia fatto solo per rimorso.
2) Non capisco (forse è un mio limite) cosa vuol dire che gli olandesi dovevano tirare fuori i morti dalle fosse comuni. A parte quanto detto sopra, probabilmente sfugge un piccolo particolare: il livello delle responsabilità. In altri termini, gli assassini sono stati i serbi-bosniaci. Non gli olandesi. Tanto varrebbe dire che è colpa degli Inglesi per i morti di Hiroshima e Nagasaki: in quanto non sono riusciti ad evitare che gli Usa buttassero le atomiche.
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