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A Napoli un ragazzino di 10 anni ha picchiato la maestra spappolandole la milza, qui nel paese dove abito una ragazzina di terza elementare ha morsicato il polso alla maestra fino a reciderle un tendine. Alcuni anni fa un alunno della scuola dove insegno, durante la settimana bianca, ha lanciato un pezzo di neve ghiacciata nella nuca di una mia collega. Ricovero in ospedale e sette punti. L'alunno non fu punito, perchè nessuno vide, nessuno si accorse di niente. Ai bimbi birichini viene fatta solo una ramanzina, la colpa ricadrà sulla maestra che non è stata capace di mantenere la disciplina. Noi insegnanti siamo impotenti, non possiamo sfiorare gli alunni nemmeno con lo sguardo per non correre il rischio di passare per pedofili. I dirigenti non ci tutelano, i genitori ci contestano, gli alunni sanno che non verranno puniti.
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Intanto cominciamo col dire che tutti sono innocenti finché una sentenza non passa in giudicato. Il buon bambinello, evidentemente non processabile né punibile data l'età, è quindi per forza innocente. Nulla quindi bisogna fargli, anzi il buon bambinello va elogiato perché ha ben studiato un libretto e ne ha applicato i principi: - Colpirne uno per educarne cento -.
Ciao.
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Capisco perfettamente il rammarico di pidue. Purtroppo bisogna dire che appena un piccolo delinquente agisce, si trovano fior di psicologi e sociologi che lo difendono (per non parlare poi di genitori, dirigenti scolastici e anche purtroppo colleghi, che in questo caso sono proprio "cattivi maestri").
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Iscritto dal : 10/10/2009 Posts: 1,670
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So concretamente di una insegnante di sostegno che ebbe uno scatto occasionale (sbattè il registro sulla cattedra, forse alzò la voce) ed il suo alunno singolo, un bambino con vari problemi, raccontò chissà cosa a casa: maestra denunciata, indagini, sospesa per maltrattamenti, ed ancora non ne è uscita. Dall’altra parte, sento dire che ci sono ancora degli insegnanti che usano le mani, i pizzicotti ed un comportamento poco educativo; ma sicuramente meno dei miei tempi. Credo che oggi sia tutto più difficile, non solo nella scuola; tempo fa ho visto una povera impiegata della Posta assalita (con sua poca colpa) da utenti incavolati; il direttore è intervenuto, ha praticamente alzato le spalle e s’è defilato.
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square ha scritto:Dall’altra parte, sento dire che ci sono ancora degli insegnanti che usano le mani, i pizzicotti ed un comportamento poco educativo; ma sicuramente meno dei miei tempi. Escludo che ci siano insegnanti che lo facciano in modo sistematico; i pochi che usano le mani od altro finiscono il giorno dopo sui giornali.
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Questi episodi si ripetono sempre con maggior frequenza, quel teppistello, futuro delinquente, si farà un vanto per la sua impresa e sarà elogiato da molti suoi coetanei, diciamolo apertamente la colpa è quasi esclusivamente dei genitori, troppo facile addossarla ad altri, questo è il risultato del permessivismo esagerato e i media ci mettono del loro con le TV che trasmettono programmi orrendi che incitano alla violenza, fare l'insegnante oggi è un impresa ardua.
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Ah beh, un cazzotto alla milza o quello che è stato, comunque assolutamente non ammissibile, nella situazione non pianificata in cui è avvenuto almeno trova una sua spiegazione nell'assenza di elaborazione mentale tra stimolo e reazione (che va curata/trattata), ma un furto di 100 euro in famiglia giustificato poi come fosse una richiesta da parte di un alunno di altra classe, assolutamente docile ed estraneo alla situazione, il tutto perchè il vero artefice del furto li voleva dare ad una bambina, beh indica che tra stimolo e reazione è passata un'elaborazione mentale "diabolica" (sono stati omessi dettagli significativi) già a soli 9 anni.
Ma che adulti avremo domani? Molti bambini non li invidio già adesso, pur con il benessere di cui godono rispetto alla mia infanzia, e temo che il loro futuro sarà psicologicamente instabile.
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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pidue ha scritto:A Napoli un ragazzino di 10 anni ha picchiato la maestra spappolandole la milza, qui nel paese dove abito una ragazzina di terza elementare ha morsicato il polso alla maestra fino a reciderle un tendine. Alcuni anni fa un alunno della scuola dove insegno, durante la settimana bianca, ha lanciato un pezzo di neve ghiacciata nella nuca di una mia collega. Ricovero in ospedale e sette punti. L'alunno non fu punito, perchè nessuno vide, nessuno si accorse di niente. Ai bimbi birichini viene fatta solo una ramanzina, la colpa ricadrà sulla maestra che non è stata capace di mantenere la disciplina. Noi insegnanti siamo impotenti, non possiamo sfiorare gli alunni nemmeno con lo sguardo per non correre il rischio di passare per pedofili. I dirigenti non ci tutelano, i genitori ci contestano, gli alunni sanno che non verranno puniti. Io comprendo le ragioni degli insegnanti, ma non sono d'accordo con questa impostazione del problema. Innanzitutto, perché dalle prime testimonianze, parrebbe che il bambino abbia scalciato per liberarsi da una presa per il braccio (aveva escoriazioni ed ecchimosi sul braccio) e probabilmente si è trattato di un incidente non voluto. Il marito dell'insegnante, sulla base delle prime ricostruzioni, secondo quanto riporta Repubblica Parole pacate di accoglienza verso il minore arrivano invece dal marito della docente, Biagio Estatico. 'Questo bambino va accolto - ha detto Estatico accanto alla porta della stanza in cui riposa la moglie Maria - ha bisogno più che mai di tutti. E' accaduto qualcosa che non doveva accadere, ma io ho letto subito questo episodio come un campanello d'allarme. Questi bambini hanno bisogno di tante altre cose, di tante persone che siano i grado di aiutarli a crescere". In secondo luogo, mi sembrerebbe che puntare il dito solo sui bambini sia limitante: i casi di violenza da parte degli insegnanti sono numerosi. Basta guardare le cronache: due mesi fa un maestro di Treviso sbatteva contro il muro la testa degli alunni; ci siamo dimenticati dell'orrore della scuola di Pistoia? Youtube è pieno di video sulle angherie perpetrate su quei bimbi. E potrei continuare. Ma non è così che si affronta un problema complesso come questo: perché guardando gli alberi, si finisce per perdere di vista la foresta. E la foresta è data da una comunità educante, dove gli insegnanti dovrebbero esplicare una professionalità che non li veda lasciati soli da dirigenti, famiglie come si deve, enti locali. E poi, mi sembrava che le ultime ricerche parlassero di insegnanti "ringalluzziti" e non sfiduciati/demotivati... come parrebbe essere il sempreverde pidue http://www.repubblica.it/scuola/2010/05/01/news/prof_contenti-3753366/
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Iscritto dal : 6/20/2008 Posts: 7,111
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Ma perché vi accanite contro un povero bambinello che non voleva assolutamente far del male alla maestra, che invece esercitava un atto coercitivo nei suoi confronti? "L'insegnante, intervenuta per sedare un litigio tra due bambini, a causa del violento colpo al fianco è stata operata e le è stata asportata la milza. L'alunno l'ha colpita in maniera fortuita, mentre scalciava per divincolarsi dalla presa della docente". http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo480959.shtmlCiao.
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Iscritto dal : 3/11/2009 Posts: 2,276
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Ho letto anch'io quell'articolo e sono rimasto assolutamente perplesso. Il giornalista probabilmente ha inventato un pezzo di "colore", perchè la realtà è ben diversa. Perchè persone sottopagate, talvolta vilipese e sommerse da una burocrazia scolastica opprimente dovrebbero essersi "ringalluzzite"? E' come se un cronista del '500 scrivesse in una cronaca di aver visto dei galeotti ai remi tutti "ringalluzziti" durante una voga a pieno ritmo....
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Iscritto dal : 10/10/2009 Posts: 1,670
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>> >> Ho letto anch'io quell'articolo e sono rimasto assolutamente perplesso. Il giornalista probabilmente ha inventato un pezzo di "colore", perchè la realtà è ben diversa. Perchè persone sottopagate, talvolta vilipese e sommerse da una burocrazia scolastica opprimente dovrebbero essersi "ringalluzzite"? E' come se un cronista del '500 scrivesse in una cronaca di aver visto dei galeotti ai remi tutti "ringalluzziti" durante una voga a pieno ritmo....[/quote] << Io non ci vedo un cambiamento caduto dal cielo sugli insegnanti, ma la consapevolezza, nata in questi ultimi tempi di estrema incertezza, che uno stipendio non eccezionale ma stabile e sicuro, è improvvisamente loro apparso soddisfacente. E’ una svolta materiale provocata dalla crisi; ma ci sono anche altri segni nel campo dell’istruzione e dell’educazione scolastica che c’è una modifica delle esagerazioni finora accettate normalmente nella Scuola, oltre che la maggiore consapevolezza che il mestiere d’insegnante è molto delicato; finora esso è stato lasciato praticamente alla mercé della buona volontà e coscienza del singolo (ignoro volutamente i cosiddetti “corsi d’aggiornamento”), ma non è certo il sistema corretto per avere sempre buoni artigiani dell’educazione. Non sto facendo considerazioni agganciate specificamente alle riforme della Gelmini, che non so giudicare, ma ad un andamento generale di revisione anche in seno al centrosinistra.
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E' ovvio che per quanto accaduto nella scuola di Napoli, come in altre simili situazioni, nessuno può chiamarsi fuori. Resta il fatto che in questa società fanciullocentrica, ai minori tutto è dovuto, ma loro non conoscono i loro doveri. Io ritengo che la prima agenzia educativa sia la famiglia, un bambino con sani principi sa distingure il bene dal male. Il bambino va responsabilizzato fin da piccolo, altrimenti non crescerà mai. In genere le famiglie tendono a coprire le malefatte dei figli, molti genitori ricorrono al Tar se i loro pargoli vengono bocciati. Molti ricorsi sono stati vinti, ma solo per vizi di forma. Io mi chiedo quale messaggio può trasmettere al proprio figlio un genitore che ricorre contro la bocciatura del figlio. Certo che esistono anche cattivi insegnanti, come in tutte le categorie, resta il fatto che le punizioni non si danno più. La sospensione è un atto amministrativo che deve essere concordato col genitore, contro la sospensione può ricorrere l'organo di garanzia, una specie di comitato ristretto in seno al Consiglio di classe. L'alunno sospeso non rimane a casa, ma viene ugualmente scuola. Ad inizio anno viene stipulato con le famiglie il Patto di corresponsabilità che viene appeso in ogni classe. Poi, alla prova dei fatti, nessuno lo rispetta. I Dirigenti non sanno decidere, perchè il loro unico scopo è salvare l'immagine della scuola e il numero di iscritti. Una piccola percentuale di bambini bocciati cambia scuola e questo per i Dirigenti è una sconfitta. Il bravo insegnante non è più quello che sa trasmettere conoscenze, ma quello che sa mantenere la disciplina in classe. A proposito di classi, con la riforma Gelmini, il numero di alunni per classe è in costante aumento, come pure i bambini con problemi. Si dirà che anche qualche decennio fa era così, ma qualche decennio fa c'era più rispetto, qualche decennio fa gli alunni studiavano, non protestavano su ogni decisione dell'insegnante, qualche decennio fa l'insegnante faceva il suo mestiere in una classe motivata e non era continuamente disturbato. Scusate se mi sono dilungato, ma i problemi della scuola solo un addetto ai lavori li conosce nella giusta misura.
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Iscritto dal : 6/20/2008 Posts: 7,111
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Ho cominciato questa discussione in modo volutamente provocatorio, anche perché ero quasi sicuro che l'episodio di Napoli sarebbe stato minimizzato o scusato in qualche maniera. Basta vedere in quale modo viene riferito il fatto nel sito di TGcom: la scalciata è diventata un fatto accidentale dovuta al fatto che l'insegnante stringeva il braccio del bambino, ovvero del piccolo delinquente. Ha ragione Pidue: la scuola è diventata invivibile; non si punisce più anche perché è difficile punire e questo per due motivi. In primo luogo la cosidetta società rifiuta la punizione (salvo urlare di indignazione quando un pirata della strada, dopo aver ucciso una o più persone, viene rimesso immediatamente in libertà); in secondo luogo ci sono tanti e tali impedimenti di legge (vedi ad esempio lo stragarantista, per i "colpevoli", Statuto degli studenti e studentesse). Spesso un dirigente che sanziona giustamente un comportamento scorretto si trova immediatamente in balia degli esposti dei genitori e deve rispondere in modo adeguato al superiore ufficio, per iscritto e con ampia documentazione, del perché abbia applicato quanto sancito dal regolamento di disciplina dell'Istituto. Riflettiamo su altri fatti; quante volte i genitori di stupratori hanno difeso (?) i loro figli affermando che la colpa era della vittima, in quanto era una sporcacciona che aveva fatto sussultare gli ormoni dei loro pargoli. Ormai viviamo in un mondo in cui il colpevole trova centomila attenuanti e la vittima diventa più colpevole del colpevole. E questo anche nel mondo della scuola. Pidue conclude: "Scusate se mi sono dilungato, ma i problemi della scuola solo un addetto ai lavori li conosce nella giusta misura". Sono d'accordo, ma purtroppo sembra che tutti sappiano tutto sulla scuola, meno gli insegnanti. Attendo con angoscia il momento in cui un alunno porterà una pistola in classe (e questo è già avvenuto) e si mettrà a sparare ai compagni e , preferibilmente, anche agli insegnanti. Negli Stati Uniti si usa così, da noi probabilmente tra poco. E il fesso di turno commenterà: - Gli è solo scivolato il dito sul grilletto -.
Ciao.
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Iscritto dal : 5/17/2009 Posts: 659
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Visto che la discussione si è spostata su un piano più generale, ne approfitto per alcune considerazioni. Ovviamente sono solidale con gli insegnanti, con particolare riferimento alle necessità di mezzi e risorse. Da questo punto di vista, la situazione è disastrosa. Ho visto la circolare 37 del 13-4-2010, quella che definisce le norme per gli organici. A settembre ci saranno 25.000 insegnanti in meno (così ripartiti, secondo il Sole24ore del 3/5/2010: +560 all'infanzia, -8711 elementari, -3661 alle medie, -13.746 alle superiori). Alle elementari il numero massimo di alunni sarà 26, alle superiori sarà 27 (con possibilità di arrivare a 30). Per le superiori: ad oggi non ci sono ancora i programmi ufficiali, che sarebbero alla base della stesura dei libri di testo; slittano al 2011 le nuove classi di concorso; non si conoscono con esattezza i tagli-ore nelle seconde, terze, quarte classi; il Ministero è quasi paralizzato perché la manovra economica 2009-2012 impone il taglio di 87.400 cattedre e quindi non si sa come procedere per il riordino (Il Sole24ore 3/5/2010, pag. 8 qui sotto un estratto del dossier relativo alle superiori): http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/3-maggio-2010/scuola-partire-affanno-scelta-obbligata.shtml?uuid=07f46070-567e-11df-a6ca-2846584c0201&DocRulesView=Libero&fromSearchIl terreno delle risorse è secondo me quello dove concentrarsi (maggiori mezzi, persone, aggiornamento), perché è il terreno che può contribuire a affrontare decentemente gli altri problemi, soprattutto quelli comportamentali. Per il resto, a mio avviso, la scuola è lo specchio della società e deve rassegnarsi - impresa ardua lo so - a fronteggiare i compiti e le difficoltà inedite che le si pongono davanti. Lo vedo benissimo anch'io qual é il livello di maleducazione e di volgarità di tanti bambini e giovani. Non c'é bisogno di entrare in una scuola per constatarlo, basta andare in un parco, al cinema, in spiaggia. Ma si tratta dei nostri figli, di minori. E la funzione educativa compete a noi adulti (nonostante l'amarezza comprensibile e la disillusione di ex-insegnanti competenti come Eco ed Epi).
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Iscritto dal : 10/10/2009 Posts: 1,670
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ecofive ha scritto:......................... Sono d'accordo, ma purtroppo sembra che tutti sappiano tutto sulla scuola, meno gli insegnanti. ...................................... Sono uno di quelli che conosce i vostri problemi per via indiretta -- mia moglie lavora tuttora da insegnante e mi informa minutamente (fin troppo ) dei fatti e misfatti giornalieri di alunni, colleghi, leggi. eco, il tuo discorso mi pare giusto ma parziale, incompleto, perché vede solo il lato-alunni. Mi spiego meglio, però devo allargare la discussione: voi insegnanti (o ex-) conoscete bene i problemi, e sicuramente siete in grado di fornire soluzioni buone per migliorare il rapporto poco costruttivo con gli alunni; la soluzione di più serietà-severità che hai detto mi pare tra le migliori, forse è l'unica. Ma quali soluzioni voi insegnanti suggerireste per migliorare la situazione drammatica della Scuola complessiva (obiettivi, metodi, mezzi) ed anche di certi insegnanti? Non enfatizzo sugli insegnanti che non fanno bene (per incapacità o assenteismo), sono percentualmente pochi ma nella scuola risaltano enormente, dato l’impatto su decine di ragazzi; sono solo un problema in mezzo ad altri più profondi. Quali suggerimenti allora proponete per migliorare anche tutte queste cose? EDIT: ora ho visto il post di magomagu.
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...Avete già espresso molto, e bene..da aggiungere, di mio, ho solo una considerazione.. Abbiamo perso di vista..la persona. Intrappolati in un vortice, inconsapevoli, roteanti pianetini attorno al falso sole di ideali "luminosi" ed altrettanto illusori, quali il successo, i soldi, vedersi su you tube o in tv.. Adulti solo fisicamente, interiormente bambini che cercano soddisfazioni facili ed immediate, evitando ogni sorta di frustrazione...non siamo in grado di educare i bambini..crescono da soli, allo sbando, tra serie tv, centri commerciali e punti di riferimento aleatori. Hai voglia tu, a scuola, a cercare di dare un senso, che dico, provare a tracciare un percorso, mettendo qualche sassolino come Pollicino. Io ci provo, sempre, sono una sognatrice per passione e maestra per convinzione. Tento la via della collaborazione, del dialogo con gli alunni e soprattutto con i "bambini cresciuti", ovvero i loro genitori. E quanti ne indirizzo da psicologi e affini.. Non so che dire. Mancano un po' le parole, quando tutto sembra andare allo sfascio.. ma io continuo a seminare..tempesta dopo tempesta, vuoi mai che un seme attecchisca??
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Iscritto dal : 6/20/2008 Posts: 7,111
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D'accordo con te Square, ho esaminato il problema solo dal lato alunni, ma il discorso va certamente ampliato. Parliamo allora di insegnanti: il discorso è molto breve; bisognerebbe cacciare a pedate gli incompetenti e premiare il merito. Quando ho cominciato ad insegnare si entrava a scuola per concorso: chi non sapeva scrivere (bastava un solo errore di ortografia e il tema era giudicato insufficiente) o dimostrava di avere poche idee veniva eliminato subito. Quando entravi in classe eri valutato (anche se solo supplente) ogni anno dal Direttore didattico e, al termine del biennio di prova veniva un Ispettore scolastico a giudicare il tuo operato. Era punto di onore, per ogni insegnante, aspirare alla qualifica di "ottimo"; il "distinto" veniva considerato almeno avvilente. Dopo alcuni anni potevi fare un concorso interno (Merito distinto) per migliorare il tuo stipendio non in virtù di "scatti" automatici ma per merito (ho preso l'equivalente di 9 in iscritto e 10 nella discussione su una lezione da progettare e tenere in classe). Dal 1974 la scuola è diventata democratica: bisognava perciò abolire i concorsi e le valutazioni perché erano strumenti di selezione. Con la programmazione sono stati aboliti, in pratica, anche i programmi didattici. Il Direttore didattico ha perso sempre più la sua funzione di controllo e di indirizzo, visto che a governare di fatto la scuola erano gli Organi collegiali. Non parliamo poi di aggiornamento: per i Sindacati era diventato un diritto e non un dovere: l'aggiornamento si può chiedere, ma non c'è alcun obbligo di frequentarlo. Per fare un esempio, è dal 1997 che le scuole sono state dotate di computer (miliardi di allora buttati alle ortiche). Square, chiedi alla tua gentile consorte qual è la percentuale di insegnanti della sua scuola che sa usare decentemente un computer ... E mi fermo qui.
Ciao.
Edit: ho visto ora il post di Christyn. Non posso che essere d'accordo.
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Iscritto dal : 11/7/2006 Posts: 1,180
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credo che il bullismo a scuola sia sempre esistito, anche quando ero bambino io c'erano tipetti violenti che prendevano in giro i compagni e rispondevano male ai "maestri". Forse 30 anni fa era piu' difficile venire a conoscenza di queste cose mentre oggi c'e' piu' tv, ci sono i telefonini, c'e' internet, le notizie volano e cosi' i dibattiti e quant'altro. Sono peraltro convinto che nessun bambino nasce cattivo, bullo o violento ma si forma nell'ambiente in cui cresce e se i genitori sono assenti o peggio dei poco di buono e' facile che il ragazzino venga su in modo sbagliato. Certo gli insegnanti hanno un compito per certi versi difficile, di responsabilita', perche' avere a che fare quotidianamente con decine e decine di bambini o ragazzi e' una lavoro di grande responsabilita'.
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