Rank: AiutAmico
Iscritto dal : 4/10/2005 Posts: 3,476
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Ciao a tutti! Penso che sia giunta l'ora di iniziare una discussione che penso avrà molto seguito. E' aperta a tutti, riguarda linux, ma vi possono partecipare tutti quanti. Non sapevo se aspettare ancora oppure no, ma ho deciso di proporre l'argomento perchè penso che sia importante e di molta attualità. In sostanza la domanda che vi voglio porre è questa: Linux vi piace così diverso (tante distribuzioni), oppure preferireste avere un linux standard?Vi voglio fare questa domanda perchè penso che vi siate resi conto che le opportunità di scelta, nel mondo linux, sono innumerevoli e possono rischiare di far confusione, soprattutto per il principiante. Per rendervene conto basta che guardiate la sezione Linux del forum dove ogni giorno ne salta fuori una diversa (Ubuntu, Famelix, puppy e varianti, Debian e varianti, OpenSuse, PCLinuxOS, eccetera...). Oppure catapultatevi direttamente qui www.distrowatch.com e date un'occhiata! Naturalmente nessuno ha ragione o torto! Ognuno ha la priopria rispettabilissima idea. Questo discorso è già venuto fuori tra me e Alfonso durante il nostro usuale scambio di mail per la guida su linux. Per Alfonso (così come per tanti altri) la diversità di linux è un ostacolo alla sua diffusione. Senza uno standard de facto insomma non si può sperare nella sua diffusione. In parole povere windows (così come i MAC) hanno più succcesso di linux perchè sono uguali per tutti. L'idea è sicuramente condivisibile in molte parti, ma la mia opinione è fondamentalmente diversa. Secondo me linux si sta diffondendo proprio perchè diversificabile fino all'anima (il kernel) da tutti e chiunque senza dover chiedere il permesso a nessuno. Forse il mio punto di vista è più prettamente aziendale. Partiamo dall'ambito più semplice, quello dei server per esempio. Linux la fa da padrone proprio perchè personalizzabile all'inverosimile. Windows server è un SO uguale per tutti. Non è possibile togliere le parti che non servono (forse disattivarle) e comunque costa molto. Con linux invece si può creare un kernel contenente solo i driver delle periferiche del server e togliendo tutti gli altri che non servono. Possimo mettere l'interfaccia grafica che vogliamo, installarci solo i programmi che ci servono. Risultato? Un SO leggerissimo (pochissimi mega) che ha tutto quello che serve con meno bug e maggiore stabilità e prestazioni. Provate a farlo con windows! Vi sbattono dentro per violazione di copyright e proprietà intellettuale! Per la stessa ragione linux è praticamente diffuso in ogni dispositivo elettronico esistente al mondo. Non dobbiamo dimenticare che la categoria dell'elettronica più diffusa non sono i nostri PC e i server, ma i dispositivi embedded, ovvero quei dispositivi hardware che vengono venduti con il loro software e fanno solo alcune cose e basta. Assorbono circa il 90% del mercato del silicio. Di cosa sto parlando? Lavatrici, Lettori DVD da tavolo, Cornici digitali, Router, ABS delle automobili, Autoradio, Orologi Digitali, lettori mp3, eccetera sono tutti dispositivi che girano su linux (o almeno quasi tutti!). Abbiamo capito quindi che la personalizzazione che linux offre è vantaggiosa un po' dappertutto, ma lo è anche nel settore desktop? Secondo il mio modo di vedere si, soprattutto per due dati di fatto: - Sappiamo che è sempre possibile modificare qualche cosa se serve farlo, senza doverci preoccupare di nulla. - Avere sistemi operativi diversi favorisce in modo esponenziale la sicurezza. In windows se un cracker scopre una falla di sistema sa in automatico che anche tutti gli altri windows della terra hanno la stessa falla. Lo stesso discorso vale per il MAC (penso che sia questione di tempo prima che anche apple di debba preoccupare di virus!). E quindi si diverte a sfruttare le falle con virus che potenzialmente hanno moltissime prede. In linux invece è diverso. Una falla scoperta in openSUSE non è detto che sia presente nella Debian o in una REDHAT e viceversa. Addirittura non è detto che la falla sia presente in tutte le openSUSE, magari solo in alcune! Insomma l'anarchia di linux in questo caso aiuta parecchio! Concludo questo prolisso post con quanto segue. Secondo me è impossibile che si arrivi ad uno standard per il semplice fatto che nessuno, nel mondo linux, vale più di altri. Di conseguenza ogni tentativo di standardizzazione non sarà mai condiviso da tutti, dato che giustamente ognuno la pensa come vuole. Io sinceramente mi auguro che linux resti così com'è! E voi, cosa ne pensate? By Granuz88
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Iscritto dal : 4/5/2005 Posts: 22,971
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Io penso che il discorso sia, in realtà, un pochettino più complesso... e che non sia poi un errore cercare di inquadrarlo anche da un punto di vista più prettamente pratico. Il punto di partenza di una tale riflessione è che Linux (e questo è un fatto, anche se -allo stato attuale della presentazione di Linux su Aiutamici- la cosa è ancora tutta da acclarare [e, per far questo, ci vorranno dei mesi]) è molto più "ricco" -non solo "potenzialmente" ma anche "filosoficamente" (e, qui, intendo filosofia come "visione complessiva delle cose")- di quel che non sian Macintosh e Windows. Per approcciare il tema, guardiamo un po' le cose proprio dal "lato pratico": dal lato di un Utente, per esempio, che -proveniente da Windows- muove i suoi primi passi per approcciare Linux. In Windows (in Macintosh vale un discorso analogo, ma con la differenza che Mac è assai più stabile e soffre poco i virus), l'Utente ha innanzi a sé un ben definito (unico, standardizzato "a blocchi", identico per tutti e nel complesso poco personalizzabile) Sistema Operativo. Sia che usi XP (per esempio) oppure Win2000 le differenze son che l'uno ha qualche cosa che a quell'altro, invece, manca. Tutto qui. I programmi, per esempio, si installan tutti nello stesso modo. Tutto si basa sopra cose come ActiveX, DLL, .EXE e compagnia bella... In XP c'è un "firewall nativo" (che non val niente, com'è noto), mentre in Win2000, invece, tale firewall "nativo" non c'è (mancanza per la quale tutti gli Utenti di Windows 2000 sentitamente ringraziano!). Ma ciò conta poco. Le cartelle cui l'Utente si ritrova innanzi sono, in realtà, in ambo i casi, molto simili. E, da quest'andazzo (se trascuriamo gli incasinamenti aggiunti da Microsoft -praticamente, a bella posta- in Windows Vista e il fatto ultraevidente che, nel partorir tale Sistema Operativo, Redmond ha puntato unicamente a "stupirci con gli effetti speciali"... il resto -il "nuovo"- essendo quasi totalmente fumo), neppure Windows Vista si discosta poi molto. Non diverso è il discorso (tranne per il fatto che Macintosh funziona laddove Windows, clamorosamente, cade) per il Mac: pur se ci sono delle differenze a volte grandi (per dirne solo una, il veniente nuovo Leopard, per quello che ne so, dovrebbe essere soltanto a 64 bit) quello che appare all'Utente, considerato nel complesso, è superficialmente assai uniforme. Tutt'altra cosa accade in Linux. Perché l'approccio è differente. Esistono, nella "visione linuxiana delle cose", tre differenti vie che non si ostacolan fra loro (anzi, per molti versi, son complementari!)... Una prima via è alquanto originale: consiste nel rilasciare periodicamente non già "aggiornamenti progressivi" (come fa Windows, per esempio), bensì dei veri e propri Sistemi Operativi interi. La maggior parte delle "distro" targate Linux, fateci caso, si comporta così. UBUNTU, per esempio, rilascia -più o meno- un "nuovo Sistema Operativo" all'anno. Così fa pure OpenSUSE (per esempio), così fanno Fedora e Famelix, così fa Debian, così fan molti altri... Questo "sistema" (che poi ha creato, con l'uso, una certa mentalità "a blocchi" nell'Utenza di Linux [come se i Sistemi Operativi fossero "di necessità" un qualche cosa sempre "a breve termine", il che in realtà non è]) è nato forse per cercar di ottimizzare al massimo (attraverso una maggiore e più coerente "ricaduta" del know-how che dall'aver elaborato l'SO si ricavava) il "guadagno" che gli Sviluppatori potevan ricavare dal duro lavoro appena svolto. Insomma, organizzare "in blocchi monolitici" lo sviluppo stesso di una "distro" dava ai suoi sviluppatori (non dobbiam mai scordare che Linux è OpenSource e anche -spesso- freeware) maggiori possibilità di ricavar vantaggi dal know-how che ne cavavan fuori. Non è che sia impossibile, in queste stesse "distro", effettuar l'aggiornamento "a mano a mano" (un po' come capita in Windows coi vari Service Packs e WindowsUpdate), ma il punto non è questo: è che nello "sviluppo del Sistema Operativo" si procede -dal punto di vista dell'utente- sempre e comunque "a blocchi". Nulla a che fare con Windows o Mac, com'è evidente. La seconda via (che -non stupisca- convive bellamente con la prima) è molto originale. Direi, tutto sommato, d'impronta -se possibile- ancora più "opensource". Funziona così: quando esce una "relase ufficiale" (le varie "relase ufficiali" che si succedon, si succedono abbastanza "monoliticamente", dato che vengon sviluppate "a blocchi", secondo la tipologia della "prima via" già illustrata poco sopra), gli Utenti, entusiasti, ci si avventano sopra e -dato che vengon loro "messi in mano" i necessari mezzi- ciascuno di loro prova a modificarla, lievemente oppure profondamente, a proprio gusto e piacimento. La maggioranza di questi tentativi si risolvono (è anche ovvio) in favolosi flop, ma... resta comunque un numero sorprendentemente alto di "distro mutanti" che funziona, invece, a meraviglia... e che vien reso presto disponibile a chiunque. È proprio questa, infatti, la "visione delle cose" (la filosofia) di questa linuxiana "seconda via": sono gli stessi Utenti che vengon messi in grado di creare il Sistema Operativo che poi distribuiranno e che utilizzeranno (e in modo tanto semplice che -capita davvero!- c'è pure chi utilizza una "distro rimasterizzata" tutta sua, "creata su misura"... senz'essere, per questo, necessariamente laureato in Informatica!)... Se ci si pensa un attimo, è un genere di "filosofia" che ha contribuito a diffondere, anche in Windows, il lavoro dei teams di OpenOffice, Opera e Mozilla. Tutt'è tre questi teams danno un enorme spazio e ruolo (e un'enorme importanza) ai contributi provenienti dei singoli Utilizzatori (che sono Utenti come gli altri, prima che Programmatori [assai spesso autodidatti])... attraverso il "sistema" -ormai consolidato- delle Estensioni... Trasferito al mondo di Linux, tale "sistema" (dar libero campo agli Utenti mettendoli in grado di crear "da sé", quasi "a mano", cose del tutto nuove "tutte loro"), ha dato luogo, innanzitutto, a una rigogliosa nidiata di differenti Cucciolinux... i quali soltanto ora comincian pure ad essere tradotti in varie lingue (sin'ora son quasi tutti esclusivamente in lingua inglese), ma -quando mai lo saranno- avranno in loro certo "i numeri per conquistare il mondo"... Non a caso, il motto di uno fra i migliori (e più diffusi) Cucciolinux è tratto pari-pari dal motto dei famosi Borg di Star Trek (vi ricordate di Sette-di-Nove?): "Ogni resistenza è inutile", intima Cucciolinux ai vari computers: "Verrente tutti cucciolinuxati!"... e, data la ricca varietà (e l'incredibile adattabilità e versatilità che ne consegue: c'è un Cucciolinux, in pratica, per far qualunque cosa!) offerta da questa "seconda via", personalmente, non esito a crederlo... La "terza via" (che -non stupisca manco questo- convive a propria volta tranquillamente accanto alle altre due) è quella, per così dir, "più evolutiva". C'è un unico sistema Operativo (un'unica "distro") che la segua, per ora: si tratta, nello specifico, di Sidux. Ma non ho dubbio alcuno che, in futuro, ce ne saranno ben di più. Qui la "visione delle cose" (la "filosofia") è, a grandi linee, la seguente: anche se vien rilasciata, ad intervalli più o meno irregolari, una "nuova versione", gli aggiornamenti son costanti e regolari (praticamente quotidiani: insomma, un poco come aver un LinuxUpdate che lavora quotidianamente per tener sempre aggiornatissimo il nostro adorabile Sidux). Talché, dato che gli aggiornamenti son praticamente quotidiani e, dunque, piccolissimi, le nuove "relase" che vengono fuori servono unicamente a chi deve installare "a nuovo". dato che chi ha installato prima -anche anni prima- una "versione precedente" se la ritrova "in automatico aggiornata" senza manco il disturbo di dover procedere ad aggiornare da sé... Questa -a grandi linee e in modo molto grezzo- la situazione. Tornando al nostro Utente "windowsiano" (che brama diventare, invece, "linuxiano"), codesta varietà gli è di vantaggio (di PRATICO vantaggio!), in quanto gli consente di "passar da Windows a Linux" subendo poco o niente gli scossoni. Consideriando un "Utente medio", ovviamente, noi sbagliamo: l'Utente "medio" (proprio perché è la "media ponderata di svariati Utenti"), in verità NON ESISTE. Esiston solo Utenti "con nome e cognome": persone reali. E, fra essi, noi troveremo quello che si vuol rapidamente allontanar da Windows, tagliando tutti i ponti alle sue spalle (niente di meglio che la "prima via", per questo: specie abbracciando "distro" come OpenSUSE o Fedora o Mandriva [le cosiddette rpm], oppure Debian... se non addirittura puntar su Knoppix o su una Slackware). Ma esistono anche Utenti che voglion conservare almeno qualche "punto di riferimento" di quelli che son loro noti in Windows (per trarne, se non altro, rassicurazione durante i primi mesi dell'esplorazione loro nel "Mondo Nuovo" linuxiano). In questo caso, "distro" come KUBUNTU (e, seppure un po' meno, anche UBUNTU) posson rappresentare una sorta di "scelta ideale". Esistono, infine, pure quelli che meglio si troverebbero a approcciare Linux se ci "ritrovassero un po' d'aria di casa" stile Windows, in principio, per poi -magari- "mollare gli ormaggi" e andare al "Linux puro" in un secondo tempo. Per costoro, l'ideale è utilizzar, magari, la "seconda via" (non solo perché consente, senza correr rischi [sono dei LiveCD], di fare esperimenti, ma anche perché fra i tanti Cucciolinux troviamo pure quello che -come impianto grafico- somiglia ad XP, un altro che pare un poco il Mac e un terzo che sembra quasi Vista; inoltre, non dimentichiamo, che ci son pure quelli che possono "girar" perfino dentro a Windows!), oppure utilizzare Famelix (che non soltanto è impostabile per somigliar moltissimo ad XP oppure a Vista -secondo i gusti- ma è anche disponibile completamente "localizzata" già in lingua italiana), o ancora usare UBUNTU (o addirittura Debian o Fedora oppure OpenSUSE) tramite un programma apposito che imposta una "grafica alla XP" in ciascuno di questi Sistemi Operativi. Sempre alla "seconda via" appartiene anche il caso di Muppy (che è un Cucciolinux decisamente robustello!), il quale consente "di default", anche di installar, con appena un paio di click, addirittura Internet Explorer! (per i nostalgici incurabili di IE). La "terza via" rappresenta un "porto sicuro" (un "punto d'arrivo") e, in un certo senso, "la ritrovata stabilità": Sidux -non dobbiamo scordarlo- è una Debian (estremamente simile, nei meccanismi interni, ad UBUNTU, per intenderci, ma più "puro" -linuxianamente parlando- e addirittura più stabile), che -nel suo connaturato meccanismo di impercettibili, automatici, quotidiani aggiornamenti,- ricorda un poco (per fortuna, "alla lontana") Windows... anche perché utilizza come desktop il KDE. L'Utente che vuole "avvicinarsi" a Linux provenendo da Windows, dunque, ha il massimo vantaggio, a parer mio, se usa una road-map che include anche Cucciolinux e Famelix (oltre, ovviamente, ad UBUNTU, che do per assodato... anche perché i più legati a XP possono trasformarlo facilmente in modo tale da ritrovar le loro amate schermate e, dunque, proceder con maggior serenità, nelle loro successive esplorazioni). Il punto di arrivo finale, poi, discende dalle inclinazioni di ciascuno e anche dai suoi obiettivi: Famelix potrà sicuramente bastare a molti (a quasi tutti), giacché disporranno di un familiare ambiente visivo Windows pur con la sicurezza e la stabilità tipiche di Linux... il tutto senza pagar niente. Cucciolinux (nelle forme molteplici e diversissime della numerosa cucciolata) può diventare indispensabile per tutti, o quantomeno per molti (anche perché è capace di "trasformare un qualsivoglia DVD-RW in una sorta di pen-drive"... e non è poco!), dato che lo si può portar tranquillamente in tasca e utilizzare ovunque sia disponibile un PC: immaginate un astronomo che si porta dietro dentro a un DVD il suo SO "specializzato in astronomia"; un grafico che fa l'identica cosa col suo SO "specializzato in grafica"; un medico o un biologo che fa la stessa cosa col suo SO "specializzato in biologia medica; un insegnante che fa la stessa cosa col suo SO specializzato in "educazione infantile e dei ragazzi"; uno scrittore che fa la stessa cosa col suo SO specializzato in "scrittura creativa"; un impiegato che fa la stessa cosa col suo SO specializzato in "Office-Systems", etc)... Il tutto, senza dimenticare "distro" validissime come Debian, CentOS, Fedora, OpenSUSE (che credo diventerà un must per chi lavora a contatto con Microsoft Office, dato che la versione Novell di OpenOffice installabile in questa "distro" consente di importar tutti i formati di Microsoft Office, dai più vetusti ai pià moderni, senza incontrar nessun problema), Mandriva, etc... E soprattutto senza dimenticare Sidux, che -per le sue caratteristiche- è, l'SO Linux (un linuxiano "puro e duro", peraltro) più adeguato al compito di rimpiazzar completamente, nell'utilizzo della maggior parte dei computers, il vecchio e caro Windows...
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