Il legale: "Mi prendo la villa di Cogne, è maledetta e quindi la rivendo"
"Cogne mi ha portato jella, mi ha dato una marea di seccature. Dalla famiglia Franzoni non ho guadagnato manco un euro. Anzi, sto per fare un'azione giudiziaria contro la Franzoni, voglio sequestrare la villa di Cogne. Mi devono dare circa 800mila euro". Lo dice alla Zanzara su Radio24 Carlo Taormina, ex deputato di Forza Italia, che è stato uno dei difensori di Annamaria Franzoni nella vicenda di Cogne e della morte del piccolo Samuele.
"E chi se la prende più quella casa se non la prendo io? - dice Taormina - se mi pagano la casa se la tengono, altrimenti la prendo io. Se lei non ottempera a un contratto alla fine va incontro a un pignoramento. Per me resta innocente, però mi deve dare i soldi. C'è la casa. E' una bella casa ma è maledetta, non ci dormirei mai. Se la prendo la rivendo subito".
Brevissimamente.
Come sappiamo, Annamaria Franzoni , difesa in primo grado dall'avv. Carlo Taormina è stata condannata con rito abbreviato a 30 anni di reclusione. Lo svolgimento di indagini difensive da parte dell'avvocato tramite suoi consulenti condusse alla produzione di prove la cui genuinità venne messa in dubbio e sfociò in un nuovo processo (il cosiddetto Cogne bis) per calunnia e frode processuale.
In Corte d'Assise d' appello, dopo l'abbandono della difesa da parte di Taormina per protesta, a un legale d'ufficio, Paola Savio, la pena viene ridotta a 16 anni di reclusione con concessione delle attenuanti generiche.
Nel 2009 la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per la donna - già detenuta nel carcere bolognese della Dozza in espiazione di pena - per il reato di calunnia contro Ulisse Guichardaz e frode processuale ed è stata condannata ad un anno e quattro mesi .
Per mero titolo informativo, alla sig.ra Franzoni è stato applicato anche l'indulto, e la pena è stata ulteriormente ridotta a 13 anni.
«Non è un trattamento di favore, è la legge».
Ai posteri l'ardua sentenza.