http://www.repubblica.it/economia/2010/11/14/news/inchiesta_finanziaria-9089676/?ref=HREC1-4
Mentre operai,precari e disoccupati pagano la crisi economica.

azz leggo tutti i giorni repubblica ma questo articolo mi era sfuggito.
e poi qualcuno continua a scivere di non capire come si pu' essere di sinistra ap giorni nostri e siccome al portafogli ci teniamo tutti e specialmente quelli sempre piu' numerosi che lo hanno quasi sempre vuoto un esempio a caso io
questo articolo nella sua semplicita' espositiva e' illuminate.
ma allora si pone un quesito: ma la maggioranza degli italiani che lavorano normalmente sono tutti benestanti ?
o sono solo degli illusi o degli abbindolati dal carisma supportato dalle reti televisive che il NOSTRO E I SUOI ACCOLITI hanno acquisito nel corso degli anni.
sono inc..........to lavoriamo in due con lavori piu' che dignitosi(siamo impiegati amministrativi in Aziende private da trantanni ) e ieri si e' rotto l'impianto idraulico del bagno dell'unico appartamento che possediamo acquistato con un mutuo bancario che ci ha fatto dimenticare cosa sono le buone ferie di una volta e fatti due conti non abbiamo oggi i soldi per ristrutturarlo.e va ancora bene perche' esiste gente che conosco che a volte non ha neanche i soldi
per mangiare e vivo nell'opulento centro (Emilia Romagna) che Bossi definisce sud essendoci troppi comunisti.
e questi parlano di sacrifici per varare il federalismo fiscale e invocare Roma non appena un argine del nord est non tiene.
pensateci bene e' veramente un Italia insulsa dove chi piu' ha continua ad avere sempre di piu' e chi ha meno ha sempre di piu' meno.
comunque sono senza acqua nel bagno e per i prossimi giorni dovro' andare io e la mia famiglia a lavarmi e a fare qualcos'altro spero dai vicini o tornare dai miei genitori che per fortuna abitano vicino.
quasi quasi mando une email al buon Silvio luce polare di tutti noi se mi affitta con cedolare secca uno dei suoi bagni momumentali.
che tristezza di paese e' mai questo
fabrizio

In questo momento forse siamo ritornati a quei tempi,ma il discorso è un'altro.Quante volte è stato chiesto a questo governo una riduzione fiscale per le fasce medio basse ed è stato sempre boicottato,invece hanno premiato chi ha nascosto soldi all'estero e ridotto la pressione fiscale sui più abbienti.Nella scuola pubblica manca la carta igienica per i bagni e il governo raddoppia quasi il finanziamento alla scuola privata passando da 125 a 245 di euro.Allora i fondi per l'istruzione ci sono si ma solo per i ricchi.

Dott.Tameghe
la ringrazio della deferenza della sua risposta e pure della velata allusione che grazie al mio eventuale tenore di vita avrei sputtanato i miei risparmi nel non poter permettermi di ristrutturare il bagno.
La illumino in tal senso :
famiglia normale tre persone di cui un figlio universitario in quel di bologna senza appartamento cioe' va avanti e indietro con ferrovie dello stato.Appartamento acquistato dopo sfratto per fine locazione con mutuo bancario
al 100% del valore dell'immobile.Lavoriamo io e mia moglie in medie aziende del settore commerciale site in provincia di Modena.Macchine in movimento giornalmente due per necessita' non essendo i luoghi di lavoro accessibili con
mezzi pubblici e non coincidendo gli orari delle corse con i nostri orari di lavoro.
spesa settimanale c/o centro commerciale purtroppo di sinistra (e' quello piu' facilmente raggiungibile) e non per scelta politica.E' vero non ci manca niente e mi posso pure permettere di rispondere e perdere forse un po' del mio tempo
che potrei utilizzare che so' per un secondo lavoro,oggi e' domenica potrei andare a fare il cameriere cosi' forse disporrei nelle risorse necessarie per le opere edili di cui sopra.
quindi implicitamente ho risposto anche alla sua domanda finale ......... io stavo meglio 30 anni fa e la mia vita fondamentalmente non e' cambiata.
ad averlo saputo prima non investivo tutti i miei risparmi in appartamenti all'estero e mi sarei divertito e sollazzato con donnine varie alla faccia della nostra grama vita normale.
con affetto fabrizio

grazie per le parole assennate
e' vero e questo anche per me che sicuramente risolvero' il mio problema a breve pero' e' anche vero che se possono essere
in difficolta' per un qualunque motivo nuclei familiari con redditi certi come il mio non riesco ad immaginare situazioni con presenza
oramai di precariato oramai cronico.
ecco anche questo e' un segtno dei tempi .Tutti noi abbiamo perso anche la sensibilita' di indignarci per delle palesi forme di
ingiustizia sociale sempre piu' evidenti e presenti e che storia insegna vanno sempre a toccare le fasce piu' deboli della popolazione.
e questo non e' un discorso politico ma di sensibilita' verso chi vive in situazioni di disagio che grazie alle mirabolanti imprese del
NOSTRO e contrariamente da quanto affermato dagli organi di informazione e' in costante crescita anche nei ceti che una volta
venivano denominati medi.
fabrizio

ormai la politica è solo gossip, non ci si preoccupa più di portare avanti dei programmi per il bene del paese ascoltando i consigli di destra e di sinistra ma si fanno solo critiche sulle donne di uno o gli appartamenti dell'altro distraendoci dai vari problemi. ma a noi che ce ne frega!!!!!! scusate, ma vado a.......vomitare...

Questo articolo mi fa quasi piangere, ma dentro ci trovo molte verità. Vale la pena leggerlo.
http://www.ilpost.it/2010/11/16/newsweek-italia-berlusconi/

In particolare, mi ha uccisa questo passaggio:
Questo è il modo di lavorare del governo italiano. Nessuna responsabilità, nessuna vergogna, nessuna attenzione verso un paese fatiscente. Oggi l’economia è quasi congelata nel tempo, come le rovine ricoperte di cenere di Pompei. Per vent’anni l’Italia non ha praticamente avuto nessuna crescita, ma nessuno accetta di essere accusato per questo.

e questo:

E se nella sua impietosa analisi Nadeau spiegava che tutti gli italiani sono complici del guaio culturale, Barigazzi restituisce al governo la maggiore parte di responsabilità sul guaio politico di non saper governare.
Allo stesso tempo, i debiti del paese stanno raggiungendo livelli disperati. Il disastro che ne conseguirà non sarà così drammatico come gli ultimi giorni di Pompei, o così repentino come il recente collasso avvenuto proprio lì. Ma se i leader politici italiani non inizieranno a prestare più attenzione ai bisogni del paese, prendendo decisioni difficili e assumendosene la piena responsabilità, il futuro di milioni di persone potrebbe essere ridotto in cenere.