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Ciao a tutti, ora capirete perchè sono così imbranato: quello sotto è stato il mio primo contatto con l'elaboratore quando, da amministrativo, mi riciclai in tecnico come programmatore di applicazioni. Il mio rapporto con Lui è stato breve perché dopo poco fu sostituito da macchine IBM, ma ricordo che un collega, quando l'Elea faceva le bizze, prendeva un cacciavite e scorreva con esso lungo tutto il perimetro dei circuiti e, come per miracolo, Lui riprendeva a funzionare. Solo per affetto e nostalgia ho aperto questo post, ma a qualcuno, giovane o meno, può anche interessare. Saluti Mario "/> Un amico è colui che cammina con te sulla spiaggia infinita della realtà, ma se un giorno voltandoti vedrai le impronte di una sola persona non pensare che ti abbia abbandonato nel momento in cui avevi bisogno di lui, ti ha soltanto preso in braccio.......
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ma........ a quale era ti riferisci? non sono poi così giovane ma un "coso" così non l'avevo mai visto.
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Francesca Francesca, sai essere veramente birichina; era l' inizio del 1970 quando abbiamo fatto conoscenza e poco dopo ci hanno separati.
Comunque si, sono vecchio e mi fa piacere che tu sia stupita dagli strumenti di lavoro di allora.
I programmi, dopo l'analisi, li facevamo sulla stesura di un diagramma a blocchi, rigorosamente scritti a mano su fogli quadrettati in linguaggio Cobol o Assembler o Pl1 e poi .... ma è una storia lunga prima di arrivare al risultato e non credo tu abbia voglia di leggerla.
Un caso saluto
Mario
Un amico è colui che cammina con te sulla spiaggia infinita della realtà, ma se un giorno voltandoti vedrai le impronte di una sola persona non pensare che ti abbia abbandonato nel momento in cui avevi bisogno di lui, ti ha soltanto preso in braccio.......
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marignaro ha scritto:Francesca Francesca, sai essere veramente birichina; era l' inizio del 1970 quando abbiamo fatto conoscenza e poco dopo ci hanno separati.
Comunque si, sono vecchio e mi fa piacere che tu sia stupita dagli strumenti di lavoro di allora.
I programmi, dopo l'analisi, li facevamo sulla stesura di un diagramma a blocchi, rigorosamente scritti a mano su fogli quadrettati in linguaggio Cobol o Assembler o Pl1 e poi .... ma è una storia lunga prima di arrivare al risultato e non credo tu abbia voglia di leggerla.
Un caso saluto
Mario Mario Mario,non era mia intenzione darti del vecchio anche perchè se si ha la fortuna di vivere,prima o poi ci si arriva tutti (poi,sicuramente,non ha parlato una giovinetta). Il punto è che io ho scoperto il pc in tarda età,circa 15 anni fa ma da allora è stato amore a prima vista, ragion per cui non "conosco" ciò che succedeva prima. Insomma sei un veterano da quello che ho potuto capire, sappi che ho sempre avuto una punta di invidia verso chi conosce tutti i lati segreti di queste "splendide creature". Un caro saluto Francesca
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marignaro ha scritto:I programmi, dopo l'analisi, li facevamo sulla stesura di un diagramma a blocchi, rigorosamente scritti a mano su fogli quadrettati in linguaggio Cobol o Assembler o Pl1 e poi .... ma è una storia lunga prima di arrivare al risultato Mario Mi hai riportato al 1973, quando bazzicavo il Centro di Calcolo dell'Università di Trieste ed immettevo i dati Fortran con le schede Hollerith. Per i giovani di oggi faccio notare che il computer (un CDC 6400) aveva 64 Kb di ram e con questo si faceva tutto: dalle paghe dei dipendenti ai calcoli per la facoltà di Ingegneria. Ricordo inoltre che i primi home computer di pochi anni dopo Spectrum e Commodore 64 (veri oggetti cult!) avevano già 64 kb di ram. Nel 1985 i primi IBM 8088 avevano ben 256 kb di ram e nei primi anni '90 4 Mb erano già una bella memoria ram. Le memorie di massa erano floppy di 8 pollici, poi ridotti a 5 1/4 con una capacità di circa 800kb. Ne è passata di acqua sotto i ponti........
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@epipactis :se non mi sbaglio mi pare che nell'ingresso della facoltà di informatica (o chi per essa) dell'Uni di Trieste è tutt'ora esposto uno di questi "catafalchi" prodotto, mi pare, proprio dalla stessa Università.
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Il "catafalco" è un "Cray" che a metà degli anni 80 era un super calcolatore. Io l'ho visto usare al CINECA di Bologna nel 1985, poi evidentemente è passato all'Università di Trieste. Ecco un link interessante : http://it.wikipedia.org/wiki/Cray-1 Guarda le foto, il computer di cui parlo io è proprio uno di questi. Il CDC 6400 occupava un intero piano di un edificio fuori dall'Università e quindi non credo ci sia ancora .
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Assolutamente no! Il Cray (che aveva un kernel Fortran) era il non plus ultra dell'epoca. Un abaco sta al C64 come il C64 sta al Cray.
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