Verissimo: la frase qui citata è di Confucio.
Filosofo cinese, sì, ma anche fondatore di una vera e propria RELIGIONE (detta, dal nome suo, Confucianesimo).
Non si tratta del più antico "padre fondatore" di una religione che sia noto, neanche se ci limitiamo unicamente all'alveo cinese.
Lao Tze, che pure è figura in vasta misura "leggendaria" (di lui, sappiam pochissimo), ebbe del pari un'esistenza storica (storicamente accertata oltre ogni dubbio, esattamente come Confucio, il quale -essendo nato non troppi anni dopo- ebbe persino modo d'incontrarlo [e i due, probabilmente, non si piacquero]), nacque probabilmente una 50ina e rotti d'anni prima che nascesse Confucio. E, com'è ampiamente noto, l'intera base sulla quale è fondata la filosofia taoista (e il Taoismo, è -sia molto chiaro- RELIGIONE) fu quasi certamente elaborata proprio da Lao Tze (riguardo al quale è da aggiungersi che, probabilmente, aveva un nome proprio [quello
vero: a noi è giunto solo col suo soprannome] che -per assonanza- doveva esser molto simile alla parola che nell'antico cinese letterario poetico indica il susino, nome che -sfortunatamente- non ci è mai pervenuto). Anche Gautama (il Buddha "padre fondatore" del buddismo) nacque attorno al 558 aC, ossia soltanto pochi anni prima che nascesse Confucio. Ma il primo "padre fondatore" di una religione la cui esistenza sia stata storicamente accertata è sicuramente Zarathustra (nato in Bactriana circa una 30ina d'anni prima di Lao-Tze e fondatore dello zoroastrismo), del quale ci rimangon, peraltro, svariati inni lirici -di tipo, più che altro, "Lamentatorio"...- racchiusi nell'
Avesta.
Confucio -in questo filone di "padri fondatori di religioni"- fu, essenzialmente, quello che più di tutti puntò ad esaltare e ad imporre (alla gente) il "principio di autorità" (a tutti i livelli: dalla dedizione assoluta ch'era dovuta al Principe all'obbedienza che era comunque da tributarsi alla persona anziana). Ed è principalmente a questo che si deve, a parer mio, anche il successo della dottrina sua (diversamente dall'etica taoista di Lao Tze, il confucianesimo faceva comodo a chi stava al potere perché consentiva di meglio "persuadere" [e, in fondo, "dominar"] le masse contadine della Cina della necessità d'offrir sempre e comunque obbedienza a chiunque -per diritto divino- comandasse).
Dell'anno di nascita di Confucio siamo abbastanza certi: il 551 aC.
Rappresenta un esempio fra i più eclatanti di quanto possa esser fraintesa (e -talora, anche a sproposito- esaltata) una figura (poco conta, poi, se per davvero "storica" o solo "leggendaria") col semplice citare alcune "sagge frasi".
Citando, per esempio la frase sua che vien riportata in questo
thread (frase ben assennata, condivisibilissima e che personalmente condivido), ci si scorda che scrisse (e consegnò alla Storia) anche frasi di ben diverso effetto -dir "negativo" è poco- e ben diverso peso.
Sua, per esempio (e si tratta di una "massima" dal carattere prettamente pratico, ossia di tipo applicativo [la cui millenaria applicazione in Cina ha avuto un ruolo pesante nel ritagliare alla "donna cinese" un ruolo che ben difficilmente le svedesi d'oggi invidierebbero]), è anche la massima che invita ogni uomo, quando rientra a casa propria dal lavoro, a bastonar per bene
ogni sua moglie, giacché ella, quella bastonatura quotidiana,
che il marito ne sia cosciente o meno, sicuramente se la merita...